• CATALOGO
  • LIBRI
  • CODICI
  • RIVISTE
  • SERVIZI ON LINE
  • ELEARNING
  • EBOOK
  • APP
  • BANCHE DATI
  • SCUOLA DI FORMAZIONE
  • SOFTWARE
 

Il Blog di Paolo Stern

  • Home
  • Profilo
  • Pubblicazioni
  • Contatti
  • Archivio
Postilla » Lavoro » Il Blog di Paolo Stern » Rapporto di lavoro » Shock 2010: no tax e no contributi sugli aumenti salariari per 3 anni! E poi vediamo.

15 gennaio 2010

Shock 2010: no tax e no contributi sugli aumenti salariari per 3 anni! E poi vediamo.

Tweet

No, non è vero. Nessuna finanziaria bis così pazza.  Ma sarebbe proprio folle come idea? Il mercato interno stenta a ripartire, molti lavoratori non arrivano alla ormai famigerata 4 settimana (che succederà nei mesi da 5 ???), le imprese si buttano nel lavoro nero rischiando l’osso del collo pur di far quadrare i bilanci. Insomma la ripresa in arrivo potrebbe vedersi le gambe tagliate. E allora? Allora un po’ di tempo fa si parlava di shock per far ripartire l’economia e poi … la grande crisi s’è mangiata ogni risorsa. Mi chiedo: una famiglia fa previsioni di bilancio su quello che ha non su quello che non ha. Giusto.

E allora se per una volta lo Stato, rivolto al lavoro dipendente, dicesse: faccio i miei budget sulla raccolta fiscale prevista sulla base degli attuali salari previsti dai CCNL, dopo di che sterilizzo ogni incremento retributivo qualunque ne sia la fonte, senza che le imprese debbano mascherare tutto da premi per rincorrere la detassazione rinnovata per il 2010.

E se il lavoratori allo stesso modo dicessero: la mia pensione la costruisco per 3 anni sulla base della mia attuale retribuzione, se voglio integrarla pigio il pedale sui versamenti ai fondi integrativi, ma in compenso ho un netto in busta degno di questo nome.

E se le imprese dicessero: cavolo, mi conviene mettere giù tutto in busta paga in modo regolare senza ricorrere a quelle finte indennità di trasferta o a quelle diavolerie che faccio inventare al consulente. E quindi anche il “nero” diventa “bianco” (fiscalmente inteso e senza alcun riferimento ai fatti calabresi) e visto che non ci sono oneri aggiuntivi magari l’aumento che propongo al mi dipendente potrebbe essere anche più interessante.

Ok, lo so da solo che le obiezioni possono essere tante. Ma insomma la situazione non mi sembra così rosea, una bella botta non sarebbe male altrimenti … teniamoci i consumi ridotti, il costo del lavoro alto, il nero a go-go ecc… . Non tutto si cura con l’aspirina, qualche volta serve l’antibiodico e alcune volte il bisturi.

Dott. Tremonti, ci pensi!

Letture: 8316 | Commenti: 12 |
Tweet

12 Commenti a “Shock 2010: no tax e no contributi sugli aumenti salariari per 3 anni! E poi vediamo.”

  1. Aurelio scrive:
    Scritto il 16-1-2010 alle ore 00:12

    Sarebbe un’ottima idea che si dovrebbe far pervenire al dott.Tremonti. Anche perchè penso che i preventivi di spesa dello Stato non possano far conto di eventuali aumenti contrattuali non quantificabili e prevedibili. Le aziende non avrebbero nulla da eccepire; potrebbero eccepire qualcosa i dipendenti, ma solo quelli pensionabili a breve; i sindacati poi vedrebbero concretizzare comportamenti condivisibili, ma sino ad ora… impensabili. Saluti.

  2. franco scrive:
    Scritto il 16-1-2010 alle ore 09:25

    I contributi INPS,sono troppo alti!!!!!!!
    Facciamo un esempio per l’industria edile:
    INPS 44,17% + INAIL 10,10%(media)+Cassa edile 6% di media per un totale di oltre il 60%.
    Le imposte non raggiungono il40%;conviene evadere i contributi !!!!! Inoltre una società s.r.l. se non ha nulla da perdere(come tante)non pagherà ne le tasse ne i contributi.Questo è il 1° punto.L’altro è che si sta facendo un eccessivo ricorso alla disoccupazione,in realtà nella maggior parte dei casi non veritiera.Sistemiamo prima i contributi e poi mandiamo in giro l’Ispettorato del Lavoro,senza la puerile scusa che non ci sono i soldi per la benzina!!!!!!! tanto nelle città grandi,si possono usare i mezzi pubblici come tutti i cittadini(nei centri urbani,la vettura dove si mette ?)Il precariato ci deve essere solo per i lavori saltuari o stagionali;per il resto si deve assumere regolarmente,con facoltà di licenziare per crisi aziendale o scarsa prestazione del dipendente.
    Queste sono cose urgenti che i governi sia di destra che di sinistra,non hanno avuto il coraggio di fare.Carceri troppo piene ?Mandiamo a scontare al paese di origine i detenuti stranieri,senza spendere altri soldi per nuove carceri(dobbiamo mettere in uso le carceri costruite e non ancora consegnate,poveri soldi nostri e Vi meravigliate che gli Italiani tendono ad evadere…ma i servizi che gli altri Stati offrono ai cittadini noi non li avremo mai!!).
    Scusatemi per lo sfogo.

  3. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 16-1-2010 alle ore 13:12

    grazie per la condivisione aurelio. per tremonti che dici … gli mandiamo un fax?

  4. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 16-1-2010 alle ore 13:27

    grazie franco. ritengo tu sia un imprenditore. magari amministratore e proprietario di una srl che in questo periodo diventa funambolo per rimanere in equilibrio. sfogarsi fa sempre bene, bhe nei limiti. specialmente quando si dicono alcune verità (almeno per come la vedo io).
    gli oneri aggiuntivi sul lavoro sono troppi, l’uso fraudolento di sostegni al reddito è vergognoso (si sottraggono risorse a chi ne avrebbe bisogno), i controlli troppo pochi, tutto vero ma attenzione a scorciatoie irrealistiche. non credo che attualmente al governo ci siano inetti, non credo che la “forza barbarica” della lega abbia smarrito il faro guida “va’ a lavurar”, credo invece che i problemi siano tremendamente complessi e gli equilibri da tenere enormi. già il mio post, sono convinto, rasenti l’eresia … figuriamoci andare oltre!
    quanto alle carceri, non è in tema, ma non mi convince proprio la tua idea di rispedire al mittente uomini, magari in stati islamici, in cui rschierebbero la vita. no non condivido. la democrazia e lo stato di diritto sono conquiste molto costose ma pur sempre le più grandi conquiste che un popolo possa fare.

  5. Vladimiro Lorenzo scrive:
    Scritto il 21-1-2010 alle ore 14:10

    Bello scoprire che non sono solo mie fantasie. Del resto è incredibile che i Sindacalisti on si pongano il problema del fine mese e che il Ministero si stupisca che buona parte degli Italiani dichiari redditi sotto i 15000Euro, che oggi hanno il potere d’acquisto inferiore ai 15milioni di lire ma vengono tassati come valessero 30milioni. Evidentemente i Sindacalisti guadagnano più dei loro ex colleghi e chi decide è completamente staccato dalla realtà. La spesa pubblica deve tener conto non solo del diretto impiego ma anche degli Enti Consortili nati a corollario del Pubblico per gestire acque, fognature e rifiuti trasfomandosi in ulteriori carrozzoni ministeriali costosissimi e anti economici: non ho mai trovato un bilancio depositato in utile. Con questo fisco non esiste più la classe media. I dipendenti devono avere maggiore liquidità da poter spendere, perchè solo così può riprendere il giro l’economia. Si fa un gran parlare di finanziamenti alle imprese: le imprese non hanno bisogno di finanziamenti salvagente ma di clienti che comprano e pagano. Spero che Tremonti da esimio collega, in breve sintetizzi e attivi operazioni in queste direzioni. Grazie Paolo per lo spazio.

  6. Andrea Asnaghi scrive:
    Scritto il 21-1-2010 alle ore 18:34

    Caro Paolo, inutile nascondere che le suggestioni di una simile (bella) idea sono tante, ed al di là della valutazione degli effetti reali (che giustamente anche tu poni con l’onestà intellettuale che ti contraddistingue), gli elementi di affascinazione sono molteplici e li evidenzi bene.

    Ti confesso un timore ed una speranza insieme: la situazione ha bisogno di diversi shock, a molteplici livelli, che determinino un cambiamento e l’uscita dall’immobilismo attuale.
    Idee come la tua, per intenderci – che forse non saranno perfette e calibrate su tutto (almeno: non si potrebbe pretendere ciò in questo ambito veloce ed immediato) ma che hanno il merito di porsi degli obiettivi.
    Al contempo non vorrei che l’ottica di obiettivi immediati e di continuazione “a strappi” non generi una situazione confusa, con buchi da una parte e ridondanze dall’altra, con effetti perversi, boomerang, ed insostenibilità varie).

    Insomma, non sono in attesa della soluzione finale (non la vedo, non mi pare nemmeno ipotizzabile adesso) ma mi piacerebbe una politica di medio-lungo respiro (quale potrebbe essere anche la tua idea, del resto, con un paio di ipotesi di fondo).
    In tal senso, bisognerebbe guadagnare un cambiamento alla volta, anche piccolissimo ma definitivo, un gradino guadagnato, un mattone per il muro (non semplicemente e sfiduciatamente “nel” muro, alla Pink Floyd).

    Che dici, lo scrivo nel post “vorrei” e non rompo più le scatole a te :-) ?

  7. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 22-1-2010 alle ore 14:03

    “le imprese non hanno bisogno di finanziamenti salvagente ma di clienti che comprano e pagano” Lorenzo (o vladimiro a seconda di quale sia il tuo nome)ci ricorda la regola più elementare di un sistema produttivo di libera impresa. visto che la concorrenzialità sul mercato internazionale dei nostri prodotti è relativa, il mercato interno langue, che se ne fanno le imprese di incentivi alla produzione? Jacques II De La Palisse docet …

  8. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 22-1-2010 alle ore 14:11

    andrea, come sempre, ha ragione.
    però per le riforme (..azz … che parolaccia in questo periodo) generali serve un medio periodo, e ne frattempo? di rattoppi non si può andare avanti ma senza si va indietro.
    “Vorrei” del buon Tumaini è un raccoglitore di sogni e di speranze … magari si trasformasse in lampada di aladino! mi sa che ti conviene continuare a “rompermi le scatole”

  9. Vladimiro Lorenzo scrive:
    Scritto il 22-1-2010 alle ore 18:09

    Chiamami pure Vlady, così è più amichevole e non facciamo confusione. Sono commercialista in una cittadina della provincia Ovest di Torino, nonchè preidente dimissionario di una piccola ssociazione di imprenditori locale, e mi scontro ogni giorno con la devastazione creata dalla deindustrializzazione dell’indotto auto, l’intransigenza dei No Tav della Val Susa, i piccoli imprenditori e negozianti che chiudono bottega, giovani che non sanno da che parte cominciare per avviare attività (finanziamenti all’imprenditoria giovanile? solo parole), giovani spaesati che non sanno come esporre e progettare le loro idee imprenditoriali pertanto perdono ogni entusiasmo. E, peggio, amministratori sindacalisti o ex che incitano alla protesta per il diritto al posto di lavoro o al diritto a poter avere l’orario flessibile potendo entrare alle 9,30 anzichè un’ora prima (giuro, l’ho ricevuta stamani da un assessore comunale). Ridere o incazzarsi? A fronte di tutto ciò – dell’incapacità di amministratori pubblici di progettare un territorio nuovo, della gente che pensa che lo “Stato” o il “Comune deve fare” anzichè pretendere che “lo Stato” o “il Comune elimini gli ostacoli al poter fare”- l’Amministrazione emana nuovi regolamenti che producono nuova burocrazia senza che nessuno muova un dito. Il problema è che non si tratta di inerzia, si tratta di ignoranza, diversa posizione politica o diversa posizione di veduta: se lavoro in Regione penso che il piccolo imprenditore tenga aperta la bottega perchè guadagna ancora abbastanza, ignorando che non può chiudere prima d’aver liquidato l’azienda e pagato debiti vari. Ottime iniziative e progetti non vengono sostenuti o invocati per gli stessi motivi. Per esempio, nel torinese una decina imprese ha progettato, costruito e fatto volare l’aereo elettrico (funziona con celle a idrogeno), sviluppando tecnologia che aprirà una nuova era. L’Amministrazione Pubblica invece di progettare aree tecnologiche ha fatto auguri e complimenti. Ero presente e abbastanza deluso.

  10. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 25-1-2010 alle ore 13:56

    la testimonianza di vlady è chiara e cristallina. da tempo abbiamo invertito l’ordine dei fattori. la PA deve essere strumento di ausilio allo sviluppo … non mi pare che interpreti sempre al meglio tale ruolo! purtroppo bisognerebbe ricordarsene per tempo quando si scelgono gli amministratori locali. più merito e capacità meno discorsi astratti ed anacronisticamente ideologici (specialmente in caso di amministrative)

  11. Straordinari, notturno, turni: le regole per non sbagliare la tassazione | Il Blog di Paolo Stern scrive:
    Scritto il 22-10-2010 alle ore 15:00

    […] se qualcuno ha voglia si vada a rileggere il mio post del 15/01 … giuro che non avevo la sfera di cristallo! Letture: 0 | Commenti: 0 […]

  12. dami scrive:
    Scritto il 22-4-2014 alle ore 12:42

    Salve avrei una domanda da farvi, sapete spiegarmi la differenza della voce:

    SUPERMINIMO AD/PERSONAM
    SUPERMINIMO STRAORDINARIO FORFETIZZATO che differenza di tassazione c’è tra una voce e l’altra, chi ne beneficia il lavoratore ho l’azienda?

Scrivi il tuo commento!

  • 4 settimana, 1167, 2113, accessorio, apprendistato, art. 18, atipico, badanti, certificazione contratti, colf, collegato lavoro, conciliazione, crisi, crocifisso, diritti lavoratori, discriminazione, enciclica, extracomunitari, flessibilità, formazione, giustizia lavoro, impugnativa licenziamento, inflazione, lavoro nero, libro unico, licenziamenti, papa, posto fisso, precario, protezione lavoratori, qualificazione delle imprese, recessione, responsabilità sociale, sacconi, salari, sanatoria, sanzioni disciplinari, secondo livello, sicurezza, sindacati, sistemi di gestione sicurezza, tradizione, transazione, Tremonti, welfare
  • HOME |
  • FISCO |
  • DIRITTO |
  • LAVORO |
  • IMPRESA |
  • SICUREZZA |
  • AMBIENTE
  • Chi è postilla |
  • I blogger |
  • Blog Policy |
  • Diventa Blogger |
  • Chi siamo |
  • Contatti |
  • Privacy |
  • Note Legali |
  • Policy cookie |
  • Pubblicità
 X 

P.I. 10209790152

Postilla è promossa da: IpsoaIl FiscoCedamUtetIndicitalia