• CATALOGO
  • LIBRI
  • CODICI
  • RIVISTE
  • SERVIZI ON LINE
  • ELEARNING
  • EBOOK
  • APP
  • BANCHE DATI
  • SCUOLA DI FORMAZIONE
  • SOFTWARE
 

Il Blog di Paolo Stern

  • Home
  • Profilo
  • Pubblicazioni
  • Contatti
  • Archivio
Postilla » Lavoro » Il Blog di Paolo Stern » Rapporto di lavoro » Impugnativa del licenziamento: nuove regole e nuovi risarcimenti

16 novembre 2010

Impugnativa del licenziamento: nuove regole e nuovi risarcimenti

Tweet

È autunno è arrivato il Beaujolais nouveau e si è (finalmente) portato dietro il collegato lavoro (L 183/2010).

Tante le novità e tutte da valutare con attenzione. Come ogni riforma anche questa si trascina uno stuolo di polemiche e la necessità di una serie di chiarimenti. 

A far data del 24/11 molte saranno le novità operative subito in vigore. Voglio soffermarmi sulle nuove modalità di impugnativa dei licenziamenti.

L’art. 32 riscrive le disposizioni “storiche” dell’art. 6 della 604/66. In particolare per impugnare correttamente un licenziamento un lavoratore, o l’OS cui conferisca mandato, dovrà:

 

- inoltrare entro 60 giorni dal ricevimento della comunicazione di recesso, ovvero dalle sue motivazioni, un atto, anche stragiudiziale, idoneo ad esprimere la sua volontà (fin qui rimane la situazione nota);

- avviare la successiva azione giudiziaria entro 270 giorni(questa è una grande novità). Tale termine è sospeso in caso di tentativo di conciliazione o di soluzione arbitrale. Qualora detti tentativi non andassero a buon fine il lavoratore avrà soltanto ulteriori 60 giorni per procedere giudiziariamente.

 

Il nuovo termine di decadenza è stato introdotto per evitare un effetto distorto dovuto a ritardi strumentali nel ricorrere al giudice. La normativa previgente infatti prevedeva che, impugnato nei termini il licenziamento, la parte avesse 5 anni a disposizione per ricorrere al giudice. Un po’ troppo per chi ingiustamente licenziato cercava lavoro, una manna per chi avesse avuto voglia di trarre un indebito profitto dalla situazione (si, proprio un indebito profitto!).

 

Attenzione dunque perché, altra super novità, la nuova disciplina è applicabile a tutte le forme di risoluzione del rapporto di lavoro, dipendente o a progetto, ritenute invalide. Bisogna seguire i nuovi termini per i licenziamenti nulli (es. discriminatori), inefficaci (privi di forma scritta) o annullabili (privi di giusta causa o giustificato motivo).  Stessa procedura se si vuole contestare un contratto a termine per illegittima definizione della durata, un trasferimento di sede, un trasferimento d’azienda ex art. 2112 cc, o, come accennato, se si vuole riqualificare un contratto di collaborazione come subordinato o contestarne la cessazione.

Insomma occhio, se sui vuole litigare lo si deve fare subito ed apertamente.

 

Altra grande new entry dell’ordinamento è il nuovo risarcimento nel contratto a tempo determinato qualora si invocasse la nullità della clausola di durata e lo stesso fosse trasformato a tempo indeterminato. In pratica cosa cambia rispetto ad oggi?

Nel caso di illegittima apposizione del termine il lavoratore aveva 5 anni per contestare detta invalidità, metteva in mora il datore di lavoro offrendo le proprie capacità lavorative e, qualunque fosse la dimensione occupazionale dell’impresa, contava le mensilità (in termine di euro) tra detta messa in mora e la ripresa del rapporto di lavoro per effetto di decisione del giudice. Oggi: 60 gg per impugnare e 270 per agire davanti al giudice, nessun obbligo di messa in mora ma, nel caso il giudice riconosca ragione al lavoratore il suo risarcimento, qualunque sia la dimensione dell’azienda, sarà pari ad un importo tra 2,5 e 12 mensilità. That’s all! Nessun risarcimento da “gratta e vinci” solo una indennità rapportata alle modalità del recesso ed alle dimensioni dell’azienda, valutata equitativamente dal giudice, nell’ambito della forbice indicata (2,5 -12).  

E per chi ha un contenzioso in essere (e ce ne sono di molto famosi in giro!!!)? Nessun problema, sia applica la nuova disciplina risarcitoria.

 

Secondo voi la nuova disciplina è “l’ennesiva fregatura per i lavoratori” posta in essere dalla controrivoluzionaria Banda Sacconi o un segno di normalizzazione di un sistema, quello delle regole del lavoro, che per molti versi sembra francamente impazzito? Lo so, la domanda è mal posta ed è chiarissima la mia posizione!

Letture: 425736 | Commenti: 667 |
Tweet

667 Commenti a “Impugnativa del licenziamento: nuove regole e nuovi risarcimenti”

  1. ERMANNO SIMEONE scrive:
    Scritto il 16-11-2010 alle ore 13:30

    a parte ogni altra considerazione sulla filosofia anti-labor è assurdo che ispira il provvedimento, è assurdo che venga starvolto il principio “tempus regit actum” applicando le nuove norme – sul risarcimento danni per illegittima o illecita apposizione del termine al contratto – ai giudizi in corso, anche se sono ancora impougnabili solo in Cassazione.

  2. antonello scrive:
    Scritto il 17-11-2010 alle ore 00:05

    dott. stern volevo sapere nel caso di licenziamento intimato verbalmente qual’è il momento dal quale far decorrere i 60 giorni per l’impugnativa?

  3. veronica p. scrive:
    Scritto il 17-11-2010 alle ore 00:07

    non mi è chiaro se, in caso di tentativo di conciliazione non riuscito, il lavoratore avrà solo 60 giorni per impugnare il licenziamento o questo termine resta sospeso per ulteriori 30 giorni come prevede l’art. 31?

  4. veronica p. scrive:
    Scritto il 17-11-2010 alle ore 00:10

    volevo anche rispondere al signor ermanno. non sono un giurista ma credo che il principio “tempus regit actum” valga solo in diritto amministrativo e penale.

  5. GRAZIA G. scrive:
    Scritto il 17-11-2010 alle ore 13:17

    Concordo pienamente sulla riduzione dei termini sia per l’impugnativa che per la prescrizione. Non capisco però la sua polemica forzata quando dice “una manna per chi avesse avuto voglia di trarre un indebito profitto dalla situazione (si, proprio un indebito profitto!)” e ancora “Nessun risarcimento da “gratta e vinci” “, ma pensa forse che i lavoratori siano “SOLO” una banda di profittatori o meglio degli stracci che una volta usati e strausati dai datori di lavoro si possono buttare nell’angolo??? Mi pare che la verità stia sempre nel mezzo e vada sempre valutata caso per caso, senza generalizzazioni di parte.grazie

  6. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 17-11-2010 alle ore 14:04

    grazia ti rispondo senza indugi fugando ogni possibile lettura capziosa del testo del post.
    non ho mai detto, ma nemmeno pensato, che i lavoratori (nel novero dei quali da oltre 25 anni mi onoro di essere presente) siano una banda di profittatori ne tanto meno che possano essere paragonati a stracci vecchi. scusa grazia che c’entrano queste affermazioni con quanto evidenziato?
    la circostanza che ci si poteva attivare dopo 4 anni per ricorrere avverso un licenziamento non ti sembra che rappresentasse un “distorto” utilizzo di norme di tutela piegate a finalità del tutto diverse da quelle originarie? (se voglio riprendere a lavorare cosa cavolo faccio x 4 anni???). coniuga il tutto con l’art. 18 o con le conseguenze di licenziamenti nulli e valuta tu.
    questa non è una generalizzazione è una affermazione tratta da oltre 25 anni di professione.
    quindi nessuna guerra sociale, anzi mi auguro che sempre più il rapporto di lavoro si incentri sul principio di responsabilità di entrambe le parti, e sottolineo ENTRAMBE!

  7. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 17-11-2010 alle ore 14:09

    ermanno simeone pone un problema vero al quale veronica p. da una risposta, dal mio punto di vista, non del tutto convincente. ritengo che la norma sia figlia di vicende ben note (vi ricordate le disposizioni del DL 112 censurate dalla corte costituzionale?)e quindi sommessamente direi che è una norma piegata alla “ragion di stato”.

  8. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 17-11-2010 alle ore 14:17

    antonello, il punto è controverso. come ho indicato nel post il termine invalidità del licenziamento (dal quale deriva l’obbligo di impugnativa) contiene anche il concetto di inefficacia (licenziamento verbale). orbene se leggiamo attentamente l’art. 6 della 604/66 così come riscritto dall’art. 32 del collegato, prendiamo atto che i termini l’impugnativa decorrano sempre dalla ricezione dell’atto scritto di licenziamento. in assenza di questo sembrerebbe che tali termini non valgano.
    esiste però un’altra lettura della norma che, preso atto delle disposizioni di cui all’art. 6 della 604/66 (e pertanto tutti i riferimenti ai requisiti formali ivi contenuti) le estenda a tutti i casi di invalidità del licenziamento (art. 32 c. 2) includendovi anche i licenziamenti verbali. in questo caso il termine dal quale impugnare sarebbe quello della fisica cessazione del rapporto di lavoro. ripeto però che sul punto si è in attesa di chiarimenti definitivi.

  9. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 17-11-2010 alle ore 14:19

    a veronica p. (quesito 3) rispondo che i termini a disposizione, pur in una non felicissima scrittura della norma, per adire il giudice in caso di conciliazione fallita siano solo 60 giorni.

  10. Avv. Luigi De Valeri scrive:
    Scritto il 17-11-2010 alle ore 19:56

    Da giuslavorista ad una prima lettura mi sento di rilevare che ben altre innovazioni a tutela delle parti in causa potevano e dovevano essere varate dal legislatore.
    Certamente ridurre il termine quinquennale di prescrizione era buona cosa ma portare la decadenza a soli 270 giorni per avviare l’azione depositando il ricorso in cancelleria è scelta a dir poco discutibile.
    Come operatore del settore prima di dare giudizi aspetto di vedere l’applicazione pratica del collegato lavoro 2010 nei Tribunali come quello di Roma che frequento abitualmente.
    Le riforme vanno sempre valutate sul campo.

  11. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 17-11-2010 alle ore 22:05

    ha ragione da vendere l’avv. valeri. le riforme vanno valutate sul campo. saranno gli operatori del diritto a decretarne il successo o meno. concordo che sono tanti gli aspetti, sostanziali e processuali, che in diritto del lavoro andrebbero revisionati ma questo è già qualcosa, foss’altro per lo spirito che anima il nuovo impianto normativo.
    quanto ai 270 giorni ricordo che per ricorrere al TAR occorrono 60 giorni, contro un atto esecutivo 30 / 40 gg. in 9 mesi nasce un bambino è possibile che sia così complesso depositare un ricorso avverso un licenziamento? non credo proprio. ricordo che nella versione precedente del collegato erano previsti 180 giorni.

  12. antonio scrive:
    Scritto il 18-11-2010 alle ore 11:31

    Buongiorno,la prima domanda è questa: le innovazioni riguardano solo i contratti a tempo determinato oppure anche quelli a tempo indeterminato? Io ho un rapporto a tempo indeterminato, a maggio 2009 sono stato trasferito in una sede di lavoro diversa ed in mansioni del tutto diverse ed inferiori. Dopo un anno tale settore è stato oggetto di cessione di ramo d’azienda, a giugno 2010 ho impugnato formalmente la cessione, ma non ho ancora avviato la causa contro la cessione. Dalla settimana prossima sarò in contratto di solidarietà e perderò quasi il 25% della retribuzione. Vorrei sapere, nel caso in cui le norme per i lavoratori a tempo indeterminato NON fossero cambiate, quanto tempo avrei a disposizione per impugnare il trasferimento di maggio 2009 e quanto tempo avrei per impugnare la cessione di ramo d’azienda avvenuta un anno dopo, cioè maggio 2010. Più in generale ritengo che la manovra colpisca i diritti dei lavoratori precari, più deboli, perchè minor tempo per fare azione legale significa esporsi contro il datore, che non ti metterà mai a posto, ecc, oppure essere tentati, in fase di firma dell’assunzione, dall’accettazione di clausole compromissorie,ecc.

  13. Guido scrive:
    Scritto il 18-11-2010 alle ore 14:14

    Perchè fino a ieri era obbligatorio il tentativo di conciiazione per le cause di lavoro e non per le altre materie e ora invece si è tolta l’obbligatorietà per le cause di lavoro , mentre si è introdotto il tentativo di mediazione obbligatorio per:
    •condominio
    •diritti reali
    •divisioni
    •successioni ereditarie
    •patti di famiglia
    •locazione
    •comodato
    •affitto di aziende
    •risarcimento del danno derivante dalla circolazione di veicoli e natanti
    •risarcimento del danno da responsabilità medica
    •risarcimento del danno dadiffamazione con il mezzo della stampa o con altro mezzo di pubblicità
    •contratti assicurativi
    •bancari
    •finanziari
    ? Forse è giusto (la soluzione giudiziale di un conflitto di lavoro è più urgente). Certo che è curioso. Non trova?

  14. Andrea Asnaghi scrive:
    Scritto il 19-11-2010 alle ore 16:29

    Ciao Paolo, è un po’ che non ci incrociamo …

    Bello l’argomento, diciamo che un po’ tutto il collegato ha un sapore “sperimentale” .
    Smuovere le acque era giusto e doveroso, ma il problema vero del lavoro in Italia mi sembra anzitutto un problema “culturale”: se non si cambiano certe visioni, sia dal lato imprenditoriale che da parte dei lavoratori, qualsiasi legge non solo non potrà essere risolutiva, ma farà comunque gridare “allo scandalo”, per un verso o per l’altro.

    Entrando nelparticolare, mi vorrei confrontare su una cosa: è una mia impressione oppure la proliferazione di cause, lettere, ricorsi, 410, di questi ultimi giorni corrisponde ad una spolverata dei cassetti e delle cause ferme (perse o meno) per non rischiare di cadere negli effetti della nuova conciliazione e processo del lavoro ?
    E non è forse (anche) questo l’indice di una cattiva coscienza giuridica, di cause che stavan lì (“tanto c’è tempo”) ad invecchiare quasi come il vino nelle botti di rovere (altro che beaujolais …) nella impolverata pila di cartellette sulla scrivania dell’avvocato ?

    toh … qualcuno ha “spalancato la finestra” .., che strano .. esce la polvere …

  15. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 21-11-2010 alle ore 22:46

    antonio la riforma coinvolge tutti i tipi di risoluzione dei rapporti di lavoro. direi principalmente quelli a tempo indeterminato.
    quanto ad eventi già avvenuti, non essendoci specifiche deroghe, vige il principio tempus regit actum, quindi vigono le vecchie disposizioni.
    quanto alle tue considerazioni generali ritengo proprio che il tuo caso (lo prendo a puro titolo esemplificativo senza conoscere alcunchè quindi non mi riferisco alla specifica fattispecie) sia emblematico. una delle prime esigenze del rapporto di lavoro e la posizione di reciproca fiducia che deve esistere tra le parti. mi chiedo: come può proseguire un rapporto di lavoro se sussiste una riserva mentale sulla sua possibile prosecuzione? ritieni di aver subito torti? agisci, c’è una legislazione tra le più garantiste al mondo a tua disposizione. trovo una perdita di energie ed una distorsione degli strumenti di tutela dilatare i tempi e proseguire strumentalmente un rapporto di lavoro per ottimizzare un eventuale risarcimento. non credo sia una buona cosa per nessuno. l’introduzione dei nuovi termini di decadenza tende proprio ad evitare questo.

  16. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 21-11-2010 alle ore 23:03

    guido centra una apparente contraddizione del sistema. controversie commerciali: entra il tentativo obbligatorio di conciliazioni (lì si parla di mediazione ma è la stessa cosa), controversie di lavoro: si torna alla volontarietà. curioso? forse ma solo apparentemente. il diritto positivo è diritto sperimentale fatto di aggiustamenti in corso d’opera. dietro all’apparente contradittorietà in realtà i due sistemi hanno molto in comune.
    in materia di lavoro abbiamo abbandonato un sistema formale, inutile e burocratico. facciamo un esempio: come poteva un conciliatore promuovere un accordo se non conosceva nemmeno i termini delle questione? la riforma del 1998 che voleva snellire i carichi di lavoro dei tribunali ha fallito e quindi correttamente è stata superata. oggi la conciliazione è possibile in una pluralità di sedi e, ancorchè volontaria, sottende una logica fattiva: se le parti non trovano un accordo il mediatore (rectius, conciliatore) si fa parte attiva e propone una via d’uscita (mediazione aggiudicativa). le stesse parti possono chiedere in qualunque momento che la camera conciliativa si trasformi in camera arbitrale, in una (ci si augura) fruttosa osmosi procedimentale.
    caro guido se leggi il dlgs 28/2010 e le procedure dallo stesso definite per la mediazione obbligatoria trovarai una serie non casuale di similitudini. la ratio è la stessa: dal giudice solo come ultima ratio!
    è una sfida culturale per noi italiani, e soprattutto per gli avvocati che sostengono i nostri litigi, quello di percepire la soluzione di problemi e controversie come una ricerca di soddisfazione di specifici interessi più una attualizzazione del concetto di giustizia.

  17. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 21-11-2010 alle ore 23:10

    ben trovato andrea. condivido la riflessione. uno dei motivi di implosioni del sistema di gestione delle controversie di lavoro è dato proprio dalla dilatazione abnorme dei tempi. se devo reintegrare al lavoro un lavoratore dopo 1 anno è un problema comunque gestibile, se ne passano 5 è per piccole e medie imprese uno sconquasso. la riforma processuale del 1973 prevedeva velocità, oralità, immediatezza. ma se per chiedere ad un giudice che rivoglio il mio posto di lavoro posso far trascorrere 5 anni tutto il castello procedimentale salta per aria. forse qualcuno dovrà correre a darsi da fare per attivare cause di lavoro, ma insomma l’attore qualche onere ce lo avrà pure. o no?

  18. meo scrive:
    Scritto il 26-11-2010 alle ore 14:58

    il mio quesito è questo: ho impugnato il licenziamento a dicembre 2007; ho proposto tentativo di conciliazione a marzo 2008 ed a settembre 2008 lo stesso è fallito per mancata comparizione della ditta. Che termine ho ora a seguito dell’entrata in vigore della 183 per proporre ricorso?

  19. Antonio E scrive:
    Scritto il 26-11-2010 alle ore 18:12

    Dott. Stern volevo un suo parere per quanto riguarda la mia situazione dopo l’entrata in vigore della legge 183/2010.Dopo 14-15 anni passati a fare lo stagionale, con rapporti di lavoro a tempo determinato di due o tre mesi presso la società autostrade,io e molti miei collegi nel settembre 2004, abbiamo denunciato la società autostrade perchè io nel 95, altri nel 94,altri nel 96 ecc.abbiamo avuto la proroga di un mese sul contratto a tempo determinato,senza fermarci nemmeno un giorno tra il contratto e la proroga.Tutti i miei colleghi dopo tre o quattro anni hanno avuto la sentenza di primo grado dove il giudice ha stabilito il reintegro del posto di lavoro a tempo pieno più il risarcimento del tempo non lavorato dal settembre 2004 al giorno della sentenza.(Intanto la società ha fatto ricorso in appello).Per assenze, o per trasferimento del giudice, è successo che io ed un mio collega stiamo ancora aspettando la sentenza di primo grado, che dovrebbe uscire a gennaio 2011.Nel caso dovesse essere positiva,cosa potrebbe cambiare con l’entrata in vigore di questa legge?Grazie.

  20. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 27-11-2010 alle ore 11:46

    meo per te non cambia nulla. rientri nella vecchia disciplina e pertanto sei soggetto esclusivamente al termine prescrizionale di 5 anni.

  21. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 27-11-2010 alle ore 11:59

    antonio la tua situazione è diversa rispetto a quella precedentemente commentata per meo (risp. 20). l’art. 32 c.7 prevede che le nuove disposizioni si applichino anche ai giudizi pendenti. cosa potrebbe cambiare nel tuo caso? qualora il giudice riconoscesse le tue istanze e pertanto in caso di vittoria saresti riconosciuto a tempo indeteminato ma vedresti limitato al massimo a 12 mensilità il risarcimento per il periodo pregresso

  22. Antonio E scrive:
    Scritto il 27-11-2010 alle ore 17:55

    Dott.Stern,sono ancora Antonio E.della domanda 19.Prima di tutto la ringrazio per la risposta alla mia domanda,poi mi scuso se le rubo ancora del tempo perchè volevo aggiungere ancora due domande a quella già fatta.Per quanto riguarda i miei colleghi che hanno vinto la causa e che quindi hanno percepito il risarcimento, cosa succederà?Poi visto che per la mia sentenza sono passati oltre sei anni, ho diritto a chiedere risarcimento allo stato in merito alla legge Pinto?Grazie ancora per la risposta.

  23. omar scrive:
    Scritto il 27-11-2010 alle ore 21:03

    Dott. Stern,
    nel caso di Antonio E e tutti gli altri, l’indennizzo onnicomprensivo 2,5-12mensilità copre anche le differenze di salario/contributi del periodo lavorato? Grazie.

    Senza polemica, le faccio notare che 5anni sono troppi ma 60 giorni sono pochi per chi ha un susseguirsi di contratti “irregolari” e spera nel rinnovo – stabilizzazione. Dal 23/1/11 potrà agire solo sull’ultimo.
    La “fiducia” è l’arma usata per convincere gli irregolari ad aspettare senza denunciare (come nel lavoro nero); salvo poi passare a minacce e ritorsioni quando si ribellano (nel mio caso, anche se proponevamo rinunce tombali al pregresso). Questo avviene pure a Milano, in un’azienda famosissima e gestita da ex ministri e massimi esponenti di associazioni industriali… non faccio nomi (ma ci si può arrivare).

  24. grazia scrive:
    Scritto il 30-11-2010 alle ore 18:29

    Ho ricevuto da parte dell’azienda dove lavoro da
    18 anni che con il 1 gennaio mi verrà comunicato
    un licenziamento per giustificato motivo
    “Crisi aziendale”. DItta di 8 dipendenti. Con
    il rappresentante sindacale abbiamo concordato una
    somma quale incentivo all’esodo (2mesi e mezzo) e il pagamento del preavviso. Vorrei un consiglio su tale accordo
    tenendo presente che richiedono un accordo tombale. Quali sono i Vs. consigli su tale accordo
    Grazie

  25. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 1-12-2010 alle ore 10:43

    antonio il quesito che poni riguarda un percorso interpretativo tutto da esplorare e pertanto bisognerà vedere nel concreto come si muoveranno i giudici del lavoro. è del tutto evidente che rapporti processuali definiti non potranno essere più riaperti (mi pare di capire sia il caso dei suoi amici. sul resto la retroattività della norma crea non pochi problemi (e strali di incostituzionalità da parte di alcuni giuristi)

  26. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 1-12-2010 alle ore 11:16

    omar è esattamente come tu dici. il risarcimento sostituisce le mensilità intercorrenti dall’illegittima conclusione del rapporto fino alla effettiva ripresa del servizio a tempo indeterminato. quanto ai 60 gg prendo atto delle tue considerazioni e concordo che ogni norma ha la possibilità di essere usata strumentalmente.
    sul punto ritengo però che sia compito di un ordinamento incentivare il motto “patti chiari amicizia lunga”. nel caso da te indicato i patti non sono affatto chiari. da una parte e dall’altra le parti tendono a tirarsi un bidone. uno dice ti assumo a termine e ti faccio vivere di una speranza (lavoro fisso) che non si realizzerà mai. l’altro dice mi assumi a termine ma tanto ti pugnalo alle spalle e anche se tu non mi vuoi fisso il posto me lo prendo da solo. è un rapporto che non può funzionare!
    se è vero (e lo è!) che il rapporto di lavoro si basa su reciproca fiducia questo non è un rapporto di lavoro è una trappola!!!!
    come uscirne? nessuna bacchetta magica ma incentiviamo chiarezza (esiste lo strumento della certificazione dei contratti), incentiviamo il merito nel rapporto di lavoro e (qui la dico grossa…) evitiamo il panico da licenziamento che costituisce il più pesante ostacolo alle stabilizzazioni dei rapporti di lavoro.
    oggi si rischia molto meno assumendo a termine, anche se in modo illegittimo, che assumendo a tempo indeterminato… il che lascia decisamente perplessi

  27. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 1-12-2010 alle ore 11:24

    grazia è difficile darti consigli non conoscendo nel dettaglio la situazione. la cifra offerta è pari al minimo dell’indennità risarcitoria nel caso il licenziamento fosse dichiarato illegittimo, in tal caso però, vista la tua anzianità di servizio, sarebbe ben difficile che il DL venisse condannato al minimo.
    quindi in sintesi se effettivamente c’è la crisi aziendale, se c’è un collegamento diretto tra il tuo posto di lavoro e la stessa crisi (es. sei l’ultima assunta, viene soppresso il tuo posto di lavoro, chiude la sede presso la quale presti servizio, sei l’unica senza carichi di famiglia ecc…)allora accetta tranquillamente la proposta altrimenti … approfondisci meglio.
    se hai seguito quello che ho scritto qui, come in altri post, personalmente privilegio sempre una chiusura in accordo sempre che tale accordo sia rispettoso degli interessi delle parti in gioco

  28. lucia scrive:
    Scritto il 4-1-2011 alle ore 19:14

    Gentile Dott. Stern,
    io sono la prima assunta (part time per mia volontà, in quanto devo terminare gli studi) in una società di servizi il mio primo contratto a tempo determinato è iniziato il 9 Marzo del 2010 fino al 31 Dicembre 2010, ad oggi mi è stato rinnovato dal 1 Gennaio 2011 al 31 Luglio 2011. Il mio datore mi ha detto che il contratto non può avere un emolumento superiore agli €8.000,00. In modo che successivamente dopo un breve periodo di licenziamento possa riassumermi per 3 anni. Secondo lei cosa avrà in mente di propormi?

  29. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 5-1-2011 alle ore 13:27

    cara lucia cosa abbia in mente è difficile dirlo, da quanto tu esponi, ipotizzando tu abbia un’anzianità di iscrizione al centro per l’impiego di almeno 24 mesi, ritengo che dopo il contratto a tempo determinato il tuo datore di lavoro ti proporrà un’assunzione a tempo indeterminato per la quale avrà per 3 anni un’importante agevolazione contributiva (50% di riduzione su inps e inail x 3 anni). a te non cambierà nulla ai fini pensionistici. qundi una buona cosa. in bocca al lupo e fammi sapere

  30. Pierpaolo scrive:
    Scritto il 15-1-2011 alle ore 10:45

    Gentile Dott. Stern,
    ho letto l’art 32 comma 4 di questa legge, mi pare di capire che il termine di 60 giorni si applica anche per tutti i contratti già scaduti a partire dal 24/11/2010, anche quelli stipulati con leggi precedenti alla 368/2001. Non le sembra che paradossalmente si dia la possibilità anche a chi ha vecchi contratti (anche scaduti da più di 5 anni) di procedere all’impugnazione?

  31. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 15-1-2011 alle ore 14:26

    pierpaolo non concordo con il suo paradossale scenario. qualora la possibilità di impugnare un atto sia già decaduta prima del 24/11 non è certo l’art. 32 a farla rivivere. il termine dei 60 giorni, scadente il prossimo 23/01, si riferisce ai contratti ancora impugnabili.

  32. grazia scrive:
    Scritto il 15-1-2011 alle ore 20:03

    e’ possibile per un datore di lavoro non invare la
    lettera di licenziamento in attesa dell’accordo
    tombale

  33. Giorgio Incantalupo scrive:
    Scritto il 16-1-2011 alle ore 22:17

    Non mi è chiaro un concetto
    se inoltro impugnativa di licenziamento con richiesta di convocazione di tentativo di conciliazione presso la DPL di Milano, che notoriamente non convoca (!), quando si può considerare falliti il tentativo di conciliazione????
    GRazie

  34. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 17-1-2011 alle ore 13:24

    giorgio, considera che dal 24/11 le procedure sono completamente mutate. in particolare il venir meno del tentativo obbligatorio consente di superare i “cronici” ritardi delle DPL in fase di convocazione. in particolare secondo le previsioni della 183 la DPL procederà a convocare esclusivamente (ha 10 gg x farlo) se la parte convenuta intenderà procedere nell’iter conciliativo inoltrando, a tale scopo, una memoria alla stessa DPL. la convocazione per il tentativo di conciliazione dovrà avvenire nei successivi 30 gg.

  35. marzia scrive:
    Scritto il 18-1-2011 alle ore 16:02

    Gent.mo avv. sono stata licenziata nel febb. 2009 e mi sono rivolta ad un avvocato per impugnare la lettera di licenziamento e per recuperare delle mensilità non retribuite e il tfr.
    dopo varie udienze dove igli ex titolari non si sonomai presentati siamo arrivati ad ottenere una sentenza condannando la società al pagamento degli stipendi e tfr e convalidato l’illegittimità del licenziamento.ieri sera mi sono recata dall’avvocato e ho notato che non mi è stato riconosciuta nessuna somma per il licenziamento illegittimo in quanto avevo rifiutato il reintegro (la società continua a non pagare i dipendenti). l’avvocato alle mie richieste di spiegazione mi ha detto che nulla mi spetta in quanto ho rifiutato il rientro al posto di lavoro, per poi dirmi che avrei avuto diritto alle mensilità dal licenziamento all’eventuale rinserimento in sede. posso fare qualcosa per farmi dare il giusto risarcimento visto che sono due anni che non riesco a trovare lavoro?

  36. Bonanno Alessandro scrive:
    Scritto il 24-1-2011 alle ore 15:53

    Gent.mo avv. sono stato licenziato a giugno 2007 per riduzione personale (sulla lettera di licenziamento) ma poco fa , collegandomi al sito dell’INPS ho visto che sono stato licenziato per Giusta Causa.
    Dopo tutto questo tempo non posso fare più nulla ?
    Visto che non esiste a mio avviso la Giusta Causa.
    Anche perchè fino a giugno 2010 non ero riuscito a trovare un lavoro da nessuna parte e continuavo a chiedermi come mai, forse il motivo è proprio questo. La ringrazio anticipatamente per la sua risposta.

  37. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 24-1-2011 alle ore 20:13

    marzia da quello che mi scrivi ritengo che tu sia stata licenziata da un’impresa con meno di 15 dipendenti. in questo caso l’illegittimo licenziamento determina una condanna alternativa per il datore di lavoro: o ripristinare il rapporto di lavoro (riassunzione) o un risarcimento economico compensativo(da 2,5 a 6 mensilità). la scelta tra le opzioni è del datore di lavoro. nel tuo caso, mi sembra di capire, che il datore di lavoro avesse optato per la tua riassunzione e che tu abbia rifiutato… è così? se ciò fosse, tu evidentemente hai perso il diritto ad altre forme risarcitorie essendoti stato proposto ciò che tu cercavi, il lavoro perso. se ho omesso qualche valutazione dammi ulteriori elementi di approfondimento. in bocca al lupo per nuove esperienze lavorative (speriamo più corrispondenti alle tue aspettative)

  38. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 24-1-2011 alle ore 20:18

    alessandro il motivo del tuo licenziamento è quello indicato nella tua lettera di recesso. se mi dici che c’era scritto “riduzione di personale” ci si riferisce ad un giustificato motivo oggettivo e non a giusta causa. quello che è riportato sui terminali INPS non è significativo poichè potrebbe essere frutto di imprecise comunicazioni da parte dall’azienda (l’inps gestisce tali informazioni per valutare la possibilità di accesso a forme di sostegno al reddito e non per altri fini). comunque o giusta causa o giustificato motivo se non hai impugnato il licenziamento nei termini (60 gg) oggi non puoi fare più nulla.

  39. GIovanni Ped scrive:
    Scritto il 25-1-2011 alle ore 16:03

    Buongiorno dottor Stern,
    Sono stato in una grande azienda per 42 mesi non continuativi. 6 mesi stage, 3 mesi a tempo determinato, 18 mesi aìcon un contratto di formazione, un mese a casa, 6 mesi a tempo determinato, prorogati di altri 9 mesi. Alla fine dopo mille promesse verbali non sono stato assunto a tempo indeterminato ma mi hanno garantito che mi avrebbero trovato un lavoro alternativo in una società del gruppo.Sono passati 4 mesi e non ho ancora un lavoro..E’ arrivato il momento di farmi valere in tribunale?

  40. Vincenzo scrive:
    Scritto il 4-2-2011 alle ore 02:14

    Salve sig. Stern le scrivo per un mio dubbio riguardante la mia situazione attuale.
    Sono in causa contro l’ente dove lavoravo per la trasformazione del contratto da determinato ad indeterminato.
    Se dovessi vincere la causa con la nuova norma è possibile che il giudice mi riconosca solo il risarcimento(2,5-12) ma senza imporre il mio reintegro a tempo indeterminato all’ente?
    E se fosse davvero così,questa nuova normativa vale anche per i processi in corso(cioè processi avviati prima dell’uscita di questa norma)?

  41. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 4-2-2011 alle ore 19:45

    giovanni ped, che dire … non so se sia arrivato il momento di adire la magistratura, questa è una valutazione del tutto personale. dal punto di vista tecnico le consiglierei di verificare le possibilità reali di vittoria prima di avviare un contenzioso. verifichi con particolare attenzione i termini di decadenza, le eccezioni che vorrebbe avanzare, le irregolarità che ritiene di aver subito. soprattutto cerchi, supportato da persone competenti di sua fiducia, di distinguere le infrazioni alla legge dal venir meno alle aspettative o da comportamenti poco apprezzabili (venir meno a promesse) … spesso sono piani di valutazione diversi di medesime fattispecie.

  42. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 4-2-2011 alle ore 19:48

    vincenzo, no. la legge 183 presuppone la trasformazione a tempo indeterminato del contratto. nessuna preoccupazione sul punto. la differenza con il passato è che il risarcimento si muove entro la forbice ricordata (2,5 – 12 mensilità). c’è da aggiugere che il risarcimento oggi è obbligatorio e non eventuale. con la vecchia normativa se il lavoratore non avesse messo in mora il datore di lavoro offrendo la sua prestazione non avrebbe avuto diritto ad alcuna indennità risarcitoria.

  43. Avv. Luigi De Valeri scrive:
    Scritto il 10-2-2011 alle ore 22:28

    Caro Stern, pensi un pò tra 270 giorni cosa accadrà in prossimità del prossimo teorico termine per depositare il ricorso nelle cancellerie dei Giudici del lavoro in tutta Italia pena la decadenza dall’impugnazione comunque sempre da effettuarsi nei 60 giorni.
    Da avvocato ne dovrei trarre giovamento per i futuri potenziali clienti da patrocinare ma sinceramente questa stretta di termini è funzionale solo a grandi enti dai facili e ripetuti contratti a termine che lei da consulente del lavoro ben conosce.

  44. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 11-2-2011 alle ore 12:17

    caro de valeri, permettimi il “tu” visto che siamo su piattaforma virtuale ed operiamo nel medesimo settore.
    devo dire che non condivido la “sindrome da scadenza” e pertanto ritengo che tra 270 giorni non accadrà proprio nulla, come nessuna valanga di impugnative, sia pure sollecitata in particolare da una organizzazione sindacale, mi pare sia pervenuta il 23/1. certo gli avvocati dovranno essere più tempestivi nel loro lavoro ma il tutto ha una logica stringente: se rivoglio il mio lavoro illegittimamante interrotto ha senso che mi rivolga ad un giudice 5 anni dopo??!! direi che esiste solo una risposta, no, non ha senso.
    che dalla stretta sui tempi di impugnativa grandi enti, che hanno fatto un sacco di pasticci con i contratti a termine, possano trarne beneficio è innegabile … che dire … è così, personalmente però preferisco rilevare l’utilità erga omnes che le nuove disposizioni avranno nel mercato del lavoro. credo che il “contenzioso preventivo” connaturale oggi nel nostro “sistema lavoro” non faccia proprio bene a nessuno.

  45. Claudio scrive:
    Scritto il 15-2-2011 alle ore 12:46

    Gent.mo dott. Stern le pongo il mio problema:
    da qualche giorno ho ricevuto dalla azienda dove lavoro (privata) un trasferimento di sede dovuto, dicono, ad imprescindibili esigenze tecniche, produttive e organizzative. Nella realtà il trasferimento dovrebbe indurmi a rassegnare le dimissioni, infatti per motivi di famiglia non potrei cambiare residenza, per cui sarei costretto a viaggiare giornalmente necessariamente con macchina di proprietà perchè non ci sono mezzi di comunicazione pubblici (ne autobus, ne treni) che fanno la tratta in oggetto. In tutto questo di solo carburante spenderei circa € 600,00 al mese…
    Le chiedo come posso difendermi?
    La rigrazia anticipatamente per la Sua risposta.

  46. Marina A. scrive:
    Scritto il 15-2-2011 alle ore 18:00

    Egregio Dott. Stern, scrivo non tanto per me quanto piuttosto per una mia ex collega e amica. Premetto che nel giro di tre o quattro giorni, dal 1° ottobre 2008, sono stata messa in pensione obbligatoria per limiti di età (avevo già compito i 60 anni da oltre sei mesi!). L’ente da cui dipendevo ha sostenuto che la nuova normativa glielo permetteva. A me sembrava incredibile per cui ho impugnato immediatamente il licenziamento attraverso il sindacato. Unica dipendente ad aver protestato fra le diverse altre alle quali in quel periodo è stata fatta la medesima comunicazione. Per una ragione o per un’altra, seppure mortificate, hanno tutte accettato passivamente giustificando l’Amministrazione per il fatto che essendo questi e l’ufficio personale ben abituati ad interpretare le leggi… sicuramente avranno saputo quello che disponevano! Dopo quasi un anno c’era sentore che io potessi vincere la causa, pareva che il Comune avesse proprio errato in pieno l’interpretazione delle nuove norme! A sentire questa notizia una delle colleghe già in pensione da qualche mese, si è informata dal sindacato e si è però sentita rispondere che non avendo impugnato il licenziamento entro 60 giorni non si può fare più nulla! E’ Vero? Io ho trovato due sentenze (sentenza 13 novembre 2009 del Tribunale del Lavoro di Milano e sentenza di Cassazione n. 2676 del 5 febbraio 2010) dalle quali mi sembra di capire che un licenziamento sia stato impugnato addirittura dopo due anni e quattro mesi dal licenziamento…. Non sono ferrata in materia e avrò sicuramente interpretato male, mi chiarisca Lei per favore: forse ci sono leggi e modalità diverse per chiedere almeno un risarcimento? La mia collega e amica è stata mandata in pensione con solo 34 anni di contribuzione… è sola, casa in affitto… e a 60 anni non è facile trovare da arrotondare…
    Io ho vinto la causa. Sentenza 19 gennaio 2010: Licenziamento illegittimo, reintegro, pagamento degli stipendi arretrati e rimborso delle spese di lite. Al posto del reintegro ho fatto l’opzione di cui al comma 5° dell’art. 18 S.L.
    Il tutto però mi è stato liquidato sulla base di una categoria più bassa rispetto a quella del mio nuovo inquadramento (progressione economica riconosciutami retroattivamente dall’1.1.2008, durante i tempi della sentenza) e di cui il mio avvocato pur essendone a conoscenza ha trascurato di informarne il giudice… questi pertanto quale livello retributivo in sentenza ha indicato quello precedente, inferiore! Il comune naturalmente si è guardato bene dal liquidarmi quello che realmente mi competeva… “ha rispettato quanto disposto in sentenza”! Conseguentemente ne risentirà anche il ricalcolo della mia pensione…. Quando mi sono accorta di questo fatto mi è stato detto che ormai non si può fare più nulla, sono trascorsi i termini… (chissà se anche questo sarà vero… trascorsi i termini per fare ricorso alla sentenza, ok, ma altre strade?…).
    Mi scuso per la lunghezza della questione e per l’articolazione un po’ confusa. Mi può rispondere per favore almeno per quanto riguarda la mia collega: non si può davvero fare più nulla?
    Grazie infinite e tanta cordialità.
    Marina A.

  47. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 16-2-2011 alle ore 21:05

    la storia che ci racconta marina è un esempio di come la complessità della normativa spesso si ritorca contro i soggetti più deboli. impugnare si o no? e se si per quali tipi di cessazione del rapporto di lavoro?
    sul punto la nuova normativa, che ha tante imprecisioni e si porta dietro una serie di problematiche, almeno dice una cosa chiara: se non trovi giusta la cessazione del tuo contratto di lavoro (x qualunque motivo) lo devi dire presto, senza indugi, entro 60 gg. con la normativa previgente, è il caso dell’amica di marina, andavano impugnate nei 60 gg le sole cessazioni derivanti licenziamento (e x esempio non quelle derivanti da scadenza del termine). nel caso esposto direi che la partita dovrebbe essere chiusa, la mancata impugnativa preclude ogni riferimento alla legislazione di tutela del lavoratore (la stessa legislazione che ha consentito in risarcimento ottenuto da marina). si potrebbe avviare una azione di risarcimento del danno generale ma … la strada è decisamente in salita.
    contraccambio la cordialità

  48. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 16-2-2011 alle ore 21:17

    claudio la difesa è ovviamente possibile.
    per contestare un ordine di trasferimento si deve evidenziarne la pretestuosità, la circostanza che lo stessi palesi un atto discriminatorio nei tuoi confronti. nel contratto collettivo applicato dalla sua azienda troverai sicuramente procedure e modalità con cui l’atto di trasferimento può essere adottato (per esempio la circostanza che tu sia sposato ed abbia una famiglia va assolutamente valutata rispetto ad altri colleghi senza carichi familiari che operano nel tuo settore). il giudice, nella valutazione dell’atto di trasferimento, andrà ad indagare proprio sulla effettività delle invocate motivazioni tecniche organizzative e produttive, al contrario gli sarà preclusa ogni possibilità di indagine sulla scelta imprenditoriale e sulla sua inevitabilità. ricordati che anche l’atto di trasferimento va impugnato nei successivi 60 gg.

  49. Marina A. scrive:
    Scritto il 17-2-2011 alle ore 02:00

    Buongiorno Dott. Stern,
    molte grazie per la risposta alla mia richiesta di informazioni di cui al punto n. 46, soprattutto per la celerità!
    Cosa intende per “la strada è in salita”? Che nel caso si decidesse di imboccarla, il rischio di insuccesso è troppo alto?
    Non mi ha risposto in merito alle due sentenze da me citate: in una di queste si dice chiaramente che è stato “depositato il ricorso ex art. 414 c.p.c. a distanza ben di due anni e quattro mesi dal licenziamento “… Cosa significa? Che impugnare il licenziamento e depositare ricorso sono due azione distinte da farsi in tempi diversi? Impugnare, se ho bene intuito, significa dire, far presente con qualsiasi modalità, al datore di lavoro che non trovi giusta la cessazione-licenziamento che ti viene comunicato? E dopo aver “fatto presente” al datore di lavoro il proprio punto di vista (impugnato – entro 60 gg.) si deve, attraverso un legale, “depositare ricorso” al tribunale del lavoro? E, se ho capito bene ed è quindi giusto quello che sto dicendo, entro quali termini si deve depositare il ricorso? Mi scuso per il linguaggio da profana ma, se avrà la bontà di rispondermi ancora, può farlo anche Lei con parole semplici, in modo che io possa meglio comprendere? E’ importante per me capire per poter riferire con cognizione alla mia amica, affinché possa e prendere le opportune decisioni.
    Invece per quanto riguarda il mio errato risarcimento, (ovvero conteggiato su un inquadramento inferiore rispetto a quello da me realmente goduto al momento della cessazione) potevano farlo, anche se l’errore era contenuto nella stessa sentenza? Non è comunque un operazione illegittima, anche e soprattutto per il fatto che influirà negativamente sulla mia pensione? Se del caso, visto che sono scaduti i termini per far correggere la sentenza dai conteggi errati, posso fare un altro ricorso a sé stante, (un’altra sentenza?!) e con quali probabilità di successo?
    La ringrazio molto per la cortesia e per la pazienza.
    Cordiali saluti.
    Marina

  50. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 19-2-2011 alle ore 12:35

    Marina hai centrato il problema. l’impugnativa del licenziamento è atto distinto dall’avvio dell’azione giudiziaria. fino al 23/11/2010 la distanza tra i due atti poteva anche essere di anni, nel senso che dovevo impugnare il licenziamento nei 60 gg ma promuvere l’azione giudiziaria (insomma fare causa) anche 5 anni dopo. oggi con le nuova disposizioni della L 183, fermo rstando i 60 gg per l’impugnativa, il lavoratore ne ha 270 per andare dal giudice. insomma se rivuole il suo posto di lavoro deve agire con tempestività.
    quanto alla tua vicenda se un giudice sbaglia o considera erroneamente taluni aspetti ci sono i modi e tempi per ricorrere e chiedere correzioni. se mi dici che sono però trascorsi detti termini direi che la partita è chiusa.
    per la tua amica quando parlo di “strada in salita” dico che i risarcimenti legati direttamente al rapporto di lavoro (quelli di cui hai beneficiato tu per intenderci) sono preclusi in qualche caso alcuni giudici hanno consentito l’avvio di cause per risarcimenti legati al diritto comune. Una sentenza della cassazione dello scorso anno però ha stabilito il contrario affermando che se il lavoratore però non assolve l’onere dell’impugnativa tempestiva al giudice è precluso conoscere la legittimità del licenziamento impugnato e, conseguentemente, non può condurre allo stesso nemmeno domande risarcitorie di diritto comune.
    spero di essere stato di qualche utilità

  51. Marina A. scrive:
    Scritto il 19-2-2011 alle ore 13:47

    Egregio Dr. Stern
    La ringrazio moltissimo per la sua cortese risposta. Sono però qui per chiederLe un ulteriore, e spero ultimo, chiarimento per la mia situazione, dato che:
    1) Non è il giudice che ha sbagliato, bensì il mio Avvocato: il giudice nella sentenza (19.01.2010) ha solo riportato pari-pari quello che aveva scritto l’Avvocato nell’atto di ricorso di un anno prima!
    2) L’Avvocato non si è curato di rettificare nulla, anche se io continuavo a ricordargli di verificare il mio passaggio all’inquadramento superiore… (di cui peraltro lui era a conoscenza anche del pagamento degli arretrati avvenuto nell’aprile 2009).
    3) Il Comune ha visto sicuramente l’errore nella sentenza, ma se ne è guardato bene dal dirmelo, anzi ha fatto di tutto affinché io me ne accorgessi il più tardi possibile: mi ha pagato una prima parte nell’aprile 2010 ed il saldo a fine settembre 2010.
    4) Copia dei documenti dai quali poter capire i conteggi effettuati (busta paga e documenti pensionistici) me li ha consegnati su mia richiesta (ovvero quando mi sono ben stufata di aspettare che lo facesse il mio avvocato) il 30 dicembre 2010, dunque a termini già scaduti per un eventuale ricorso!

    Ora ho capito davvero che purtroppo non si può più ricorrere in quanto sono decorsi i termini (la sentenza è del 19 gennaio 2010.
    Ma quello che Le chiedevo nella mia precedente richiesta è se non si possa fare una DIVERSA NUOVA causa verso il comune per farmi riconoscere le mie spettanze anche SOLO ai fini della pensione.
    Grazie mille, mi è stato già davvero molto utile… e spero di non disturbarla più!
    Cordialmente
    Marina A.

  52. monica scrive:
    Scritto il 22-2-2011 alle ore 15:24

    buongiorno, avrei una questione da porVi per quanto riguarda cooperative 602 oggi 142/01.
    ad agosto ’10 il presidente da le sue dimissioni ma non trovando un sostituto a ed essendo lui amministratore unico a settembre da “disdetta” di tutti gli appalti per cui oggi io “amministrativa, socio fondatore, Ex vice presidente, mi trovo senza lavoro!!!
    lui non vuole richiedere (per le persone rimaste )la cig in deroga, e l’unica cosa che vuole fare ( d’accordo con i sindacati!!!) è licenziarci con la tipica frasetta finale ” nulla più a pretendere” o qualcosa di simile….. quindi la domanda è questa:
    voglio fargli causa per questioni che risalgono al fatto di essere stata “obbligata” a lasciare la Vice Presidenza e quindi voglio sapere se ad oggi mi conviene di più accettare il licenziamento con tipica frasetta finale oppure licenziarmi per giusta causa? nel caso potrei licenziarmi dal lavoro subordinato e lasciare in carica il rapporto associativo? grata se vorrete rispondere. ps: ho fondato la cooperativa 13 anni fa.

  53. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 22-2-2011 alle ore 19:39

    marina, non voglio sottrarmi all’ulteriore quesito ma, non conoscendo esattamente gli elementi di causa, non posso fornirti risposta certa. per verificare la proponibilità di un nuovo quesito giudiziale su un punto già oggetto di giudicato ti consiglio di rivolgerti direttamente al tuo legale.

  54. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 22-2-2011 alle ore 19:46

    monica non mi è molto chiaro il quesito. se accetti il licenziamento non potrai opporre nulla in merito. quindi se hai remore recepisci il documento “per ricevuta” e non “per accettazione”. se per “licenziarti per giusta causa” intendi dire dimetterti … considera che la giusta causa tu la puoi invocare e non è certo che sia riconosciuta come tale da un giudice.
    quanto all’ultima questione (socio e lavoratore) i tuoi rapporti con la coop. sono 2 pertanto il venir meno di uno (rapporto di lavoro) non necessariamente fa venir meno l’altro (rapporto associativo). verifica però eventuali clausule contenute nel vs. regolamento interno.

  55. monica scrive:
    Scritto il 22-2-2011 alle ore 20:22

    buongiorno Sig. Stern, grata per la risposta al punto 52… ha ragione la questione è complessa, il fatto è che,
    la cooperativa ha perso tutti gli appalti ,per un problema creato dal presidente, in quanto nelle assemblea dei soci gli è stato detto di chiedere l’aumento tariffe, lui invece ha dato la disdetta di TUTTI i Lavori , pertanto ora il fatto che siamo senza lavoro è per causa sua! lui intanto si è preso anche un bel gruzzoletto come compenso e a noi ci tiene per il collo!! il licenziamento di cui parlavo è un’accordo fatto con i sindacati come faccio a firmare solo per ricevuta? posso impugnarlo dopo? non ho intenzione di mollare perchè è vergognoso il comportamento di un presidente il cui scopo è quello di trovare lavoro alle migliori condizioni di mercato!!!! so che per licenziamento giusta causa (qualora non fosse riconosciuta giusta causa) devono pagare 15 mens, per dimissioni giusta causa solo il preavviso…. non so come fare! la ringrazio anticipatamente e distintamente la saluto.

  56. Daniele Plastino scrive:
    Scritto il 26-2-2011 alle ore 14:10

    Buongiorno sig. Stern
    lavoro presso un’azienda privata con 8 dipendenti di qui 3 a tempo determinato.
    il datore di lavoro pretende che vengano fatti gli straordinari senza essere retribuiti, hanno piazzato sulla postazione di lavoro una web cam che riprende tutto il giorno quello che facciamo e quello che diciamo, so che è illecita .
    i rapporti si sono inclinati perchè io faccio le mie otto ore ( quelle per cui sono retribuito) .
    Al titolare non sta bene perchè il colleghi restano ed io no .
    mi stanno accusando di rallentare il lavoro , cosa non vera .io ho una piccola invalidità civile 49%
    ma non sono assunto come lavoratore invalido e sono a tempo indeterminato .
    La mia domanda è se possono licenziarmi quando e come vogliono loro , ed eventualmente cosa posso fare per tutelarmi ?
    certo di una sua risposta la ringrazio anticipatamente .

  57. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 28-2-2011 alle ore 16:32

    monica. che dire … il licenziamento, ancorchè frutto di un accordo sindacale, è sempre impugnabile ecco perchè, se hai dubbi, ti consiglio di firmare ogni documento “per ricevuta” o fartelo inoltrare per posta. in casi così complessi non sono molto utili le consulenze a distanza, anzi potrebbero risultare imprecise. ti consiglio di rivolgerti ad un legale esperto di lavoro. in bocca al lupo.
    ps
    se siete una cooperativa vera perchè non ne parlate in assemblea?

  58. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 28-2-2011 alle ore 16:46

    daniele plastino evidenzia una di quelle situazione che ci augureremmo di vedere superate per sempre. una webcam puntata sul posto di lavoro è un reato! sanzioni penali, non uno scherzo.
    quanto alla questione straordinari evidentemente anche in questo caso ci troviamo innanzi ad una irregolarità (contrattuale, e quindi esclusivamente risarcitoria). questa irragolarità però, specialmente in piccole realtà in cui esiste flessibilità oraria ed in particolare in periodi di crisi, può riscontrarsi con una certa facilità … esiste però un limite a tutto!
    il quadro che ci dai non è quello di una piccola impresa in cui il datore di lavoro (anch’egli lavoratore) dice ai suoi “facciamo un piccolo sacrifico ed andiamo avanti insieme”, al contrario sembra ravvisare un approccio brutale e deprecabile al rapporto di lavoro.
    possono licenziarti? certo che possono. non c’è nessuna norma che possa vietare il licenziamento, esistono norme di tutela nel caso lo stesso sia considerato illegittimo. nel tuo caso, viste le dimensioni aziendali, rientri nella tutela cd. obbligatoria ossia un risarcimento da 2,5 a 6 mensilità.
    qualora un possibile licenziamento sia considerato però discriminatorio la tua tutela aumenta in modo importante. in ogni caso, nella malaugurata sorte venissi espulso dall’azienda, e volessi impugnare il licenziamento, ricordati di farlo entro 60 gg.
    aggiungo una cosa forse ovvia … hai mai provato ad avere chiarimenti diretti con il tuo datore di lavoro? tante volte i comportamenti precipitano sulla base di presupposti sbagliati o di mancata conoscenza delle norme … se vi assiste un consulente del lavoro cerca di coinvolgerlo, saprà consigliarvi al meglio.

  59. Daniele P. scrive:
    Scritto il 28-2-2011 alle ore 19:44

    buona sera anzitutto grazie mille per la sua risposta , si ho provato a parlare col titolare ,
    ma praticamente a lui di quello che dico io importa veramente poco ..
    quello che importa a lui è che noi dobbiamo fare come dice lui e silenzio .
    è triste ma purtroppo in un momento di crisi lavorativa come questo evidentemente questa gente se ne approfitta .

    grazie ancora mi cercherò un consulente del lavoro sperando di non trovarmi in mezzo a una strada .

  60. monica scrive:
    Scritto il 28-2-2011 alle ore 20:04

    risposta al punto 57

    grazie si farò così perchè la cosa si sta complicando sempre di più e ha dell’inverosimile!!!
    grazie ancora.

  61. andrea scrive:
    Scritto il 2-3-2011 alle ore 10:49

    buongiorno sig. Stern, le scrivo per avere chiarimenti.
    Ho una piccola azienda e nel corso del 2010 ho dovuto per vari motivi assumere una signora a tempo determinato. Il suo contratto era in primis di tre mesi,poi le è stato rinnovato per altri tre mesi a scadenza dicembre 2010. Il rapporto di lavoro si è concluso e oggi mi arriva una raccomandata da parte della Cisl che mi intima un’immediata reintegrazione della signora con contratto indeterminato con decorrenza 07/06/2010 e il pagamento di 12 mensilità a titolo risarcitorio.
    Tutto questo giustificato dalla assoluta insufficienza di motivazione del contratto determinato… oltre a chiudere,visto che non sono in grado di accollarmi queste spese..cosa dovrei fare??

  62. Tony scrive:
    Scritto il 4-3-2011 alle ore 12:45

    Buongiorno,il 12 01 2010 ho avuto un’emorragia cerebrale.Giugno 2010 eseguo la visita medica del lavoro e vengo dichiarato idoneo alla mansione con limitazioni;evitare sforzi eccessivi,lavori in altezza..Febbraio 2011 vengo licenziato per giustificato motivo oggettivo.Avevo un contratto a tempo indeterminato.Lavoravo in questa ditta da 6 anni.Secondo il suo parere a cosa ho diritto?Cosa posso chiedere?

  63. Salvatore scrive:
    Scritto il 6-3-2011 alle ore 00:54

    Gentile Dott. Stern volevo un suo parere per quanto riguarda la mia situazione dopo l’entrata in vigore della legge 183/2010.
    Sono attualmente in CIGS con un azienda del trasporto aereo che assume più di 15 dipendenti.Nel 2010 ho svolto un rapporto di lavoro a tempo determinato di 7 mesi per un’altra azienda del trasporto aereo con più di 15 dipendenti. A novembre 2010 il mio avvocato ha mandato una lettera raccomandata a questa azienda per richiedere l’annullamento del termine posto al contratto e la mia disponibilità al ripristino del contratto. Il posto di lavoro si trova a Milano. Nel frattempo per motivi familiari mi sono traferito da Bergamo a Catania dove ho preso residenza dal 10/02/2011. L’azienda, mi manda un primo telegramma da me mai ricevuto al vecchio indirizzo di residenza che viene rispedito al mittente con dicitura destinatario sconosciuto. Me ne invia un secondo in data 25 febbraio al mio nuovo indirizzo in Sicilia, dicendomi di presentarmi in servizio il giorno 1 marzo 2011 poichè hanno accolto la mia rischiesta di ripristino del contratto. Controllo sul sito INPS e risulto assunto a tempo indeterminato dal 14/02/2011 senza che io abbia ai firmato nulla e mi sia quantomai recato al lavoro. Chiamo in azienda e mi confermano ciò, dicendomi pure del primo telegramma non recapitato e che se voglio rinunciare al posto di lavoro devo dare loro comunicazione scritta poichè per loro risulto già formalmente assunto solo tramite lettera dell’avvocato. Mi chiedo se tutto ciò sia possibile? Io purtroppo avendo cambiato residenza non sono più possibilitato a recarmi a Milano per prendere servizio. Peraltro questa loro comunicazione all’INPS fa decadere la mia prestazione CIGS in quanto al momento risulto con due lavori a tempo indeterminato. Se infatti fosse stata una proposta di rispristino avrei potuto rifiutare data la distanza chilomentrica superiore a 50 KM e non perdere la CIGS. Mi chiedo se sia legittima questa riassunzione senza previa comunicazione o mio consenso? L’avvocato mi ha chiesto di andare avanti con la conciliazione e chiedere un risarcimento economico (le famose 2,5/10 mensilità) mettendo sul verbale la rinuncia al posto di lavoro causa trasferimento. Crede sia una soluzione corretta o mi debbo muovere diversamente per non rischiare di perdere in poche parole tutto?
    Spero vivamente che lei sia così gentile da potermi chiarire le idee data la siatuazione alquanto complessa.
    Grazie
    Salvatore

  64. Salvatore scrive:
    Scritto il 7-3-2011 alle ore 12:16

    Gentile sig. Stern mi permetto di aggiungere la seguente nota che ho trovato su internet riguardo la mia problematica esposta prima.

    • LA REVOCA DEL LICENZIAMENTO E’ VALIDA SOLO SE ACCETTATA DAL LAVORATORE – L’ACCETTAZIONE PUO’ ESSERE MANIFESTATA ANCHE CON COMPORTAMENTI CONCLUDENTI – Cass. 22 giugno 2004, n. 11638.

    La revoca del licenziamento disposta unilateralmente dal datore di lavoro non e’ sufficiente a determinare automaticamente il ripristino del rapporto di lavoro. Il ripristino si verifica solo se la revoca sia accettata dal lavoratore. La revoca del licenziamento non richiede la forma scritta; la sua accettazione puo’ essere prestata in forma tacita e desunta da comportamenti commissivi od omissivi del lavoratore. L’accettazione della revoca del licenziamento puo’ comportare una rinuncia, da parte del lavoratore, a far valere i diritti derivanti dal licenziamento intimatogli. La rinuncia puo’ essere ritenuta sussistente, anche in base a presunzioni, quando la condotta del lavoratore attesti in modo univoco la volonta’ di dismettere un diritto entrato nel proprio patrimonio.
    Grazie ancora.
    Salvatore

  65. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 8-3-2011 alle ore 14:29

    caro andrea la chiusura di una impresa non può essere legata ad una lettera da parte di un sindacato. almeno me lo auguro! la nota di cui parli della CISL pone però l’accento su un problema reale. in caso di irregolarità nella motivazione di un contratto a termine lo stesso può essere trasformato dal giudice in contratto a tempo indeterminato ed il datore di lavoro condannato ad un risarcimento da 2,5 a 12 mensilità. è il giudice che condanna non la CISL! nel tuo caso il sindacato ha chiesto (come ovvio) il massimo della sanzione prevista e non è proprio detto che la stessa venga accordata dal giudice vista la dimensione ridotta della tua azienda. a questo punto che fare? il mio consiglio e di avviare una trattativa (fatti assistere da un consulente) con la tua dipendente, assistita a sua volta dalla OS, per esplorare una soluzione possibile. se non si raggiungesse un accordo economico soddisfacente ti consiglierei di richiamare immediatamente in servizio la tua dipendente e procedere nella ripresa del rapporto di lavoro. ove successivamente non ci fossero più i presupposti per la prosecuzione del rapporto stesso potresti procedere ad un licenziamento. nel caso detto licenziamento fosse da giudice considerato illegittimo la tua “penalità” andrebbe da 2,5 a 6 mensilità.

  66. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 8-3-2011 alle ore 14:38

    valutare da lontano la situazione di tony è quasi impossibile.
    caro tony, per prima cosa, se ritieni ingiusto il licenziamento, affrettati ad impugnarlo. ti ricordo che hai 60 gg di tempo dal ricevimento della lettera di recesso. in caso di impossibilità alla prestazione determinata da condizioni fisiche (mi parrebbe di capire che questa sia la motivazione che ha sorretto il suo licenziamento) il sindacato del giudice oltre a valutare l’effettiva impossibilità di svolgere in tutto la prestazione lavorativa ordinaria si estende anche nella valutazione di eventuali posizioni lavorative alternative che il DL ha obbligo di ricercare. in questo caso, pur di salvare il posto di lavoro, è possibile ipotizzare anche un demansionamento (se non ho il lavoro che me ne faccio del diritto alla mansione???). prima della causa giudiziale è sempre possibile esperire un tentativo di conciliazione. le conseguenze del licenziamento illegittimo variano di molto a secondo delle dimensioni dell’impresa nella quale lavoravi.
    in bocca al lupo x tutto soprattutto mi auguro che la tua situazione fisica si sia stabilizzata in modo che tu possa rientrare il prima possibile nel mondo del lavoro.

  67. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 8-3-2011 alle ore 17:31

    la situazione di salvatore è quasi paradossale. hai impugnato la cessazione del tuo contratto a termine ed hai, correttamente, messo in mora la tua ex azienda mettendo a disposizione le tue energie lavorative. l’azienda capitola (chissà se ha saputo del tuo trasferimento a catania ed ha giocato d’astuzia???) quindi riacquisisci il posto di lavoro … e ti lamenti??!! sembra un paradosso ma non lo è perchè ora lavorando in un’altra città ed essendo in cigs rischi di trovarti in un bell’impiccio. se non hai intenzione di rientrare in azienda prova la conciliazione come ti dice il tuo legale (bisogna vedere se l’azienda accetta visto che sei tu a rinunciare al lavoro)in alternativa rinuncia e basta e prosegui nella tua attuale occupazione. il piede in 2 staffe (vecchio posto di lavoro ed attuale cigs) rischia di farti cadere malamente.

  68. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 8-3-2011 alle ore 18:53

    a daniele p. ed a monica i miei migliori auguri affinchè riescano a risolvere le loro problematiche. specialmente a daniele consiglio … prudenza!

  69. ezio scrive:
    Scritto il 9-3-2011 alle ore 14:22

    Gentile sig. Stern dal 1995 ho lavorato in un hotel con la qualifica di chef de rang(ristorante) ma per motivi di lavoro nel mese di novembre del 2010 ci cambiano il contratto di lavoro da full time a part time ci obbligano a farlo insieme ad altri 3 colleghi, ma come se non bastasse il 27 di gennaio 2011 mi arriva a casa la lettera di licenziamento dove mi diceva che il mio rapporto lavorativo finiva il 31 di gennaio 2011 e mi esoneravano dal prestare il periodo di preavviso contrattuale con il quale mi veniva retribuita insieme alla liquidazione premetto che questa azienda mi doveva fino alla chiusura del 31 gennaio 2011 ben 190 giorni tra riposo e ferie accumulati in 2 anni recuperati solo 140g. e molte ore lavorativi mai contribuite vorrei ricordare che io in ordine contrattuale sono uno di vecchi come anzianita’ nei giorni ha seguire ho scoperto che nel mio reparto sala colazione venivano inserire persone che lavoravano in nero ed altri che avevano altre qualifiche. Ora io mi chiedo ma tutto questo e possibile? Premetto pure di avere a casa una persona come mia moglie diversamente abile ed un minore , la ringrazio e le auguro una buona giornata ezio.

  70. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 9-3-2011 alle ore 19:22

    ezio dal 27/1 hai tempo 60 gg per impugnare il licenziamento se non lo reputassi giusto. quindi spicciati a farlo! mi chiedi se tutto ciò sia possibile? lo è senza dubbio. è però evidente che tu hai tutte le possibilità di contestare il comportamento della tua ex azienda: essere possibile è cosa diversa da essere giusto. il settore alberghiero è in piena evoluzione e ristrutturazione poichè vede i margini di profitto ridursi sempre di più, quindi riduzioni di personale, sospensioni dal lavoro, cassa integrazione sono all’ordine del giorno.
    dici che sei uno dei “vecchi” e …, permettimi la franchezza, questo qualche volta può essere un problema. un lavoratore con ampia anzianità alle spalle ha costi maggiori di uno giovane e spesso, non mi riferisco ovviamente al tuo caso, è meno disponibile ad accettare mutamenti organizzativi ed adeguarsi conseguentemente alle innovazioni aziendali. credimi spesso è proprio un grosso problema di tipo generazionale: le novità del mercato sono così veloci che chi si è strutturato sulle vecchie normative spesso si sente veramente spaesato. fammi sapere come procede.
    ps
    quanti dipendenti ha l’albergo?

  71. fausto scrive:
    Scritto il 17-3-2011 alle ore 22:52

    Gentile Sig. Stern. Lavoro in un`azienda alimentare grande…con molti dipendenti. Lavoro all`interno del CED con altri due colleghi. due settimane fa ho ricevuto una lettera di licenziamento per riorganizzazione aziendale. Io sono stato l`unico ad essere licenziato. Tra i tre colleghi sono il piu giovane ed anche quello che lavora da meno tempo (5 anni). Ho un contratto a tempo indeterminato. Ho sentito che adesso le aziende possono licenziare per motivo di ristrutturazione e taglio dei costi. Cosa devo fare? Secondo lei mi conviene fare ricorso?

  72. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 18-3-2011 alle ore 09:52

    fausto mi fai una domanda la cui risposta è impossibile. ti confermo che la riorganizzazione aziendale può comportare anche la riduzione o la soprressione di taluni posti di lavoro. uno dei criteri per porre in connessione un problema generale ad una singola posizione lavorativa, per esempio, è proprio l’anzianità di servizio. elemento che a quanto mi dici sembrerebbe penalizzarti.
    in caso di problematiche organizzzative, ed a conseguenti soppressioni di posti di lavoro, il datore di lavoro, prima di licenziare, ha obbligo di esplorare diverse possibilità occipazionali x il lavoratore in esubero. la mancanza di questa “esplorazione” costituisce elemento di grave censura.
    quindi … valuta tu la situazione complessiva, considera che se vuoi provare a contestare il licenziamento devi farlo entro 60 gg da quando ha ricevuto la lettera.

  73. Pasquale scrive:
    Scritto il 20-3-2011 alle ore 13:44

    Buongiorno non so se questa sia la sezione adatta per esporre il mio problema e mi scuso preventivamente se non lo è.
    Ho un contratto a tempo determinato (1 aprile 2010) in scadenza 31 marzo 2011) a gennaio la mia azienda ha chiesto e ottenuto i contratti di solidarietà (di tipo difensivo). Quello che vorrei sapere è se in linea di principio alla scadenza del contratto l’azienda può rinnovare il contratto, oppure non può, o deve comunicare/avviare procedure particolari innanzi al min del lavoro o Dpl. Leggendo la normativa di riferimento ( DL 368/2001 e modifiche, l 236/1993, 172/2002, L 236/1993, l 223/1991) non ho trovati divieti in tal senso, purtroppo non sono riusciuto a trovare sentenze/ordinanze in merito. Vorrei sapere qualcosa in più. Grazie.

  74. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 23-3-2011 alle ore 09:46

    la domanda di pasquale è particolarmente specifica, fornisco una risposta di immediatezza riservandomi ulteriori approfondimenti nel caso fossero necessari. in linea di tendenza direi che le sorti del suo contratto a termine (scadenza o trasformazione) non impattano la procedura avviata dall’azienda in alcun modo

  75. Pasquale scrive:
    Scritto il 23-3-2011 alle ore 09:55

    La ringrazio per la risposta dott. Stern era quello che speravo e immaginavo, proprio ieri ho avuto un colloquio con il direttore del personale della mia azienda e gli ho fatto presente che la normativa vigente nulla dice in proposito, lui (in evidente difficoltà) mi ha detto che al min del lav il dirigente che ha ha coordinato la richiesta dei contratti di solidarietà ha “consigliato di non rinnovare i contratti” (siamo solo 2 persone con contratto a termine il resto indeterminato e contratti a progetto). Io credo che l’azienda sappia benissimo non ci sia nessun impedimento. Grazie ancora.

  76. ezio scrive:
    Scritto il 28-3-2011 alle ore 13:10

    Dott:Paolo Stern. Salve sono Ezio e sempre un piacere comunicare con lei, mi chiedeva nel ps.di quanti quanti dipendenti ha l’albergo?
    11 unita le chiedo solo ancora una volta una sua risposta avendo un cotratto di lavoro da 15 anni ed un altro mio collega solo di 3 anni e con la mia stessa qualifica posso essere licenzito io?e credo questo sia dimotrabile le azienda tengono dei registri dove i dipendenti sono registrati con date di assunzioni ecc..quindi e impossibile cambiare il tutto chiudo dicendo che avendo impugnato il licenziamento cosa posso ottenere visto che siamo in 2 ad essere stati licenziati in reparti diversi e con molte ore lavorativi mai pagate grazie le auguro come sempre un ottima giornata.

  77. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 1-4-2011 alle ore 19:26

    Pasquale in bocca al lupo!

  78. Pasquale scrive:
    Scritto il 1-4-2011 alle ore 19:33

    Grazie per l’in bocca al lupo Dott. Stern, l’azienda nella persona del direttore del personale con un discorso contorto e imbarazzante mi ha risposto che deve valutare insieme agli “ispettori” che seguono la solidarietà nelle prossime settimane se sia il caso di prorogare il nostro contratto. Nel frattempo mi hanno consegnato la lettera di cessazione del rapporto di lavoro e mi hanno detto che si faranno sentire entro i prossimi 15 giorni. Ho ribadito che stando alla normativa vigente avrebbero potuto prorogare senza passare dal Ministero del Lavoro o dalla Regione Lazio o dall’Inps. Comunque vedremo, se entro i primi 15 giorni di aprile non mi chiameranno procederò con l’impugnativa del licenziamento e conseguente vertenza. Grazie ancora Dott. Stern per i consigli.

  79. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 1-4-2011 alle ore 19:34

    ezio sicuramente i dati relativi al tuo rapporto di lavoro sono registrati in documenti ufficiali (per esempio la tua busta paga riporta molte informazioni) e non sarà perciò difficile per il tuo legale provare la tua situazione.
    sei hai già impugnato il licenziamento ti conasiglio di rivolgerti ad un legale per avviare la lite giudiziaria: ricordati che hai 270 gg di tempo!
    per un licenziamento illegittimo avendo l’anzianità di servizio di 15 anni potresti avere diritto ad un risarcimento tra 2,5 e 10 mensilità.
    evidentemente a questo bisogna aggiungere le somme richieste per altri titoli (mi dici di ore di straordinario non pagate ecc..).
    considera che per il lavoro straordinario dovrai essere tu a fornire prove dettagliate circa il tuo orario di lavoro non pagato.

  80. Giulia scrive:
    Scritto il 5-4-2011 alle ore 19:30

    Una mia amica ha ricevuto dall’azienda in cui lavora (ha meno di 15 dipendenti)una lettera di licenziamnento disciplinare per copia non autorizzata di file aziendali.In particolare, la mattina in questione, quando la lavoratrice era stata mandata a espletare un incarico fuori dall’azienda, il datore di lavoro avendo trovato un suo hard disk esterno attaccato al pc aziendale( che la lavoratrice aveva dimenticato), in assenza della lavoratrice e senza preventivamente avvisarla,vi accede e trova oltre a file personale anche file contenenti indirizzi dei clienti.La lavoratrice ha firmato un patto di non concorrenza ma non lo ha assolutamente violato in quanto non ha divulgato tali dati nè li ha utilizzati in concorrenza ma semplicemente perchè non aveva ancora il cellulare aziendale e nelle trasferte poteva essere utile avere tali indirizzi.Tra l’altro il fatto di copiare file su chiavette o hard disk era fatto comunemente anche da altri dipendenti, i quali però non sono stati licenziati!In questo caso c’è stata una violazione della privacy nell’aver aperto l’hard disk personale in sua assenza?mi sembra che il licenziamento sia tra l’altro sproporzionato rispetto al fatto commesso dato che non ha violato il patto di non concorrenza!Il licenziamento è illegittimo?forse sarebbe stata opportuna 1 sanzione meno grave…La ringrazio

  81. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 5-4-2011 alle ore 20:18

    Giulia è complicatissimo valutare la gravità di un comportamento senza attualizzarlo nello specifico contesto. quindi non posso proprio esprimermi sulla legittimità o meno del licenziamento.
    quanto alla privacy anche in questo caso bisogna vedere cosa prevede il regolamento aziendale e che tipo di indicazioni siano state fornite ai dipendenti circa l’utilizzo della strumentazione informatica.
    in via generale il copiare dati informatici senza autorizzazione preventiva … diciamo “non è una bella cosa”! il licenziamento sarà avvenuto all’interno di una procedura disciplinare e pertanto la tua amica avrà sicuramente reso le sue giustificazioni che saranno state valutate dal suo DL. è più che evidente che se la tua amica ritiene di aver subito un torto (anche alla luce di una certa prassi aziendali che lasci intuire) potrà impugnare l’atto ricevuto entro 60 gg.

  82. domenico scrive:
    Scritto il 7-4-2011 alle ore 19:07

    salve dott. Stern sono un giovane praticante che ha deciso di investire il suo futuro nella consulenza del lavoro (nonostante colleghi più anziani me lo sconsiglino di continuo)…volevo chiederle se, a suo avviso, l’attività di mediazione civile e commerciale possa essere una professionalità “spendibile” per un giovane professionista..grazie e complimenti per il blog

  83. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 8-4-2011 alle ore 01:00

    domenico per prima cosa … good luck! ti sconsigliano di fare il cdl? vai avanti, ritengo che ci siano ampi spazi di lavoro a patto però che si abbia voglia di innovare e battere piste poco frequentate. una di queste potrebbe essere la mediazione civile, personalmente me ne sto occupando, anzi ho costituito un organismo, appena omologato, i cui mediatori sono solo professionisti.

  84. domenico scrive:
    Scritto il 8-4-2011 alle ore 13:00

    grazie per l’incoraggiamento! anch’io credo che la passione e l’innovazione possano essere un “plus” in questa professione…a riguardo della mediziazione ho preso la decisione di aspettare l’abilitazione da cdl e nel frattempo valutare il reale impato sullo “jus vivendi” della nuova riforma
    PS considerazione a titolopersonale: il più grande risultato sarebbe, nel nostro settore, avere percentuali migliori rispetto alla conciliazione obbligatoria!

  85. Mario scrive:
    Scritto il 8-4-2011 alle ore 20:44

    Salve signor Stern, in merito al punto
    <>
    la situazione nota da lei citata in reltà era nota, secondo gli articoli 1 e 6 della legge 604/66,esclusivamente per contratti a tempo indeterminato. Il collegato lavoro invece la estende a tutti quei tipi di contratto come co.co.co. o progetto in cui il lavoratore di solito aspetta anche più di 60 giorni per il rinnovo del contratto. Secondo lei <>

  86. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 9-4-2011 alle ore 15:38

    mario il tuo messaggio è incomprensibile, se puoi riscrivilo. grazie

  87. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 9-4-2011 alle ore 15:42

    domenico non credo di aver capito quale sia il risultato auspicato. attualmente il tentativo obbligatorio di conciliazione in materia di lavoro esiste come sai solo per i contratti certificati. nella mia esperienza di membro della commissione di certificazione dei consulenti del lavoro di Roma (abbiamo all’attivo circa 600 contratti certificati)ho avuto un solo caso di tentativo di conciliazione, il che significa una sola controversia. direi che questo è il miglior risultato: certificare tanti contratti a garanzia di rapporti di lavoro chiari e trasparenti con un conseguente minor contenzioso.

  88. Ermanno scrive:
    Scritto il 11-4-2011 alle ore 16:20

    Dott. Stern buongiorno,
    le sottopongo il mio problema al fine di avere il suo parere e possibilmente una strategia chiara da seguire.
    Sono un dipendente di una ditta privata, all’ improvviso la ditta mi comunica di aver deciso il mio trasferimento ad altra sede distante circa 100 km dal luogo di residenza.
    Tale trasferimento per me è impossibile sia per esigenze familiari, sia perchè antieconomico. Le chiedo cosa posso fare per evitare il trasferimento? Oltre all’ impugnazione davanti al giudice del lavoro ci sono altre alternative?
    Inoltre qualora dovessi decidere di licenziarmi potrei chiedere la disoccupazione?
    La ringrazio anticipatamente e la saluto cordialmente

  89. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 13-4-2011 alle ore 23:12

    ermanno oltre all’opposizione giudiziale direi che non hai altri strumenti per opporti all’ordine di trasferimento da te giudicato illegittimo.
    nel caso tu decidessi di dimetterti NON avresti diritto all’indennità di disoccupazione (a meno di dimissioni per giusta causa) avresti invece diritto a tale indennità se fosse il datore di lavoro a licenziarti. scusa della precisazione ma non avevo ben capito se la decisione di interrompere il rapporto di lavoro venisse da te e te la aspettassi dal tuo DL

  90. Giulia scrive:
    Scritto il 15-4-2011 alle ore 18:35

    La ringrazio molto, le ho consigliato di impugnare il licenziamento perchè sproporzionato.Per di più ha firmato anche un patto di non concorrenza che le impedisce ora di cercarsi 1 altra attività dello stesso settore in Piemonte!!!!!in ogni caso mi chiedevo se la retribuzione che ha sempre preso mensilmente in forza del patto di non concorrenza(300 € mensili) fosse dovuta anche dopo aver impugnato il licenziamento.Le spetta ancora o cessa automaticamente con il loro licenziamento anche se lo ha impugnato?

  91. said scrive:
    Scritto il 29-4-2011 alle ore 11:45

    ho un problema con il mio dattore di lavoro mal trattamento confronto altre operai ogni volta che mi metto in malattia mi ritarda la paga e mi dice quando lui ha voglia adesso sono in infortunio mio contratto per tempo indeterminato per continuare a lavorare in un posto dove non mi piace piu ritornare adesso soffro di depressione mia demanda per avere licenciamento da parte del dattore di lavoro se basta essere assenye senza motivo cosi mi licencia e avere il diritto di disoccupazione grazie se qualquno mi risponde

  92. Salvatore Brunetto scrive:
    Scritto il 2-5-2011 alle ore 16:07

    Buongiorno, avrei bisogno di un gradito parere. Il 14 aprile 2011 ho firmato un verbale di conciliazione in sede sindacale ai sensi art 411 comma 3. La somma che l’azienda mi offre, più volte specificata nel verbale sia in cifre che lettere a scanso di qualsiasi equivoco è 19.964 euro (pari a lordi 22.032 euro) di cui 16964 a titolo integrazione TFR e 3000 a saldo e transazione di ogni diritto o credito. La somma verrà accreditata in due tranches del 50% ciascuna entro fine aprile e fine maggio 2011. Il 02/05/2011 mi accreditano 1500 euro in meno rispetto alla metà di 19964 dicendo che si sono errati nel calcolo della cifra netta. Ossia nel verbale dovevano scrivere un totale netto di 16964 invece di 19964. Ma io non ho diritto ad avere la cifra per la quale ho firmato? Il mio avvocato vorrebbe far correggere l’errore e farmi accettare 16964 anzichè i 19964 per i quali io ho firmato. A me non sembra giusto poichè io non ho commesso quell’errore di calcolo. Potrebbe darmi un suo parere in merito?
    Grazie mille.
    Salvatore

  93. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 4-5-2011 alle ore 13:40

    giulia il corrispettivo x il patto di non concorrenza finisce con la cessazione del rapporto di lavoro

  94. Augusto scrive:
    Scritto il 4-5-2011 alle ore 18:59

    Salve Dott. Stern,
    Dopo 23 anni di anzianità nella stessa azienda, alla fine di dicembre sono stato licenziato con la motivazione della “Riorganizzazione Aziendale” e con un preavviso di soli 2 gg…..(ho ricevuto la raccomandata il 29/12).
    Capodanno devastante.
    Prima di Natale era stato prospettato e concordato verbalmente con la dirigenza, il mio ritorno alla gestione del Service.
    La mia era una figura commerciale con un patto di non concorrenza della durata di 2 anni.
    Ho impugnato il licenziamento con il mio avvocato seguendo alla lettera le nuove normative che Lei ha benissimo illustrato all’inizio del blog.
    Il 10 Gennaio Ho ricevuto tutto il mio dovuto (Preavviso,TFR etc).
    Il patto di non concorrenza mantiene la validità anche dopo il licenziamento?
    Un’azienda molto interessata alla mia esperienza mi vorrebbe assumere, come mi devo comportare?
    Nel ringraziarla per il suo commento La saluto cordialmente.

    Augusto

  95. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 4-5-2011 alle ore 22:23

    said si, basta assentarsi senza motivo e la conseguenza sarà quella di essere licenziato.
    non è un bel consiglio quello che ti ho dato ma la tua vicenda (stando alle tue parole) non sembra avere altre vie d’uscita.
    ti auguro miglior fortuna nel prossimo rapporto di lavoro.

  96. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 4-5-2011 alle ore 22:38

    salvatore brunetto pone una questione delicata. è evidente che un verbale d’accordo ex art. 411 è un documento importante e le parti dovrebbero fare la massima attenzione prima della sottoscrizione. in ogni caso un errore materiale è sempre possibile. la questione però è individuare l’errore, nel senso che da quanto mi sembra di capire o è sbagliata la cifra netta o quella lorda (se applichi la ritenuta del 23% al lordo otterrai i 16.964 € in questione)quindi o hanno scritto male 19 (ma anche 16+3) o hanno scritto male 22. la vicenda potrebbe facilmente essere risolta evidenziando l’importo del TFR risultante dalle scritture contabili del personale ed aggiungendo i 3.000 € di indennità incentivante. quindi credo la questione contabile potrebbe chiudersi così e però … tu potresti evidenziare come il comportamento aziendale ti abbia indotto in errore poichè se avessi saputo che la cifra era più bassa di 3.000 € magari potevi non essere interassato alla transazione che (uno dei vizi della volontà è proprio l’errore) proprio per tale motivo potrebbe essere invalidata. approfondisci con il tuo avvocato e troverai la strada migliore

  97. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 4-5-2011 alle ore 22:46

    augusto purtroppo in questo periodo storie come la tua ne ho sentite tante. in questi casi voltare pagina è necessario anche se difficile. il patto di non concorrenza agisce (se legittimamente apposto in sede contrattuale) proprio a cessazione del rapporto di lavoro e, da quanto tu mi dici, x 2 anni. se un’altra azienda è interessata al tuo profilo ma si muove nello stesso settore del tuo ex datore di lavoro fai attenzione rischi un’azione di risarcimento del danno. visto che hai impugnato il licenziamento perchè non provi una transazione ponendo come contropoartita alla rinuncia all’impugnativa la liberazione dal patto di non concorrenza? potrebbe essere un’idea, consultati sul punto con il tuo avvocato e valutate le possibilità concrete di reintegrazione nel posto di lavoro ponendo in contrapposizione la possibilità di riprendere il lavoro con altra azienda fin da domani senza rischi del patto a suo tempo sottoscritto.

  98. massimiliano scrive:
    Scritto il 5-5-2011 alle ore 08:41

    buongiorno avv. paolo stern vorrei avere se possibile un chiarimanto su un licenziamento collettivo di un azienda di 15 dipendenti tutti a tempo inderminato. il punto e’ questo l’azienda a fatto cessata attivita il 31 gennaio del 2011 presentandoci a tutti una lettera di licenziamento che la maggior parte di noi non firmato per ovi motivi successivamente solo 3 colleghi hanno impugnato il licenziamento entro i 60 giorni, cosi scoprendo che vista la situazione e la modalita’ il licenziamento e’ risultato illegittimo, adesso succede che gli altri vogliano comunque tentare di impugnare il licenziamento e magari accorparsi alla vertenza gia in atto….insomma a detta dell’avvocato abbiano diritto ad un risarcimento mi chiedevo se collettivo o solo di chi nei termini di legge ha impugnato il licenziamento..ringrazio

  99. Cristina scrive:
    Scritto il 5-5-2011 alle ore 22:22

    Salve Avv.Stern,
    Al inizio dell’anno vengo aggredita da una collega di lavoro, che si presenta al mio turno per contestarmi un errore banale,che comunque avevo chiarito con il titolare,e mi provoca un trauma cranico e diversi lesioni superficiali al volto e al braccio, solo perchè li ho detto che fa errori a volte anche lei.
    Tutto questo di fronte al figlio del titolare che ho chiamato diverse volte però non è intervenuto. Ho chiamato i carrabinieri perchè mi sono spaventata, poi sono anadata al pronto soccorso. Dopo 10 giorni mi presento al lavoro, e neanchè dopo due settimane di lavoro vengo licenziata in tronco,( ho prestato servizio 4 anni e mezzo ) nella lettera secondo loro io li avrei dato un schiaffo a lei, e non era più possibile proseguire il rapporto di lavoro perchè e mancata la fiducia, premetto che è molto amica del figlio del titolare.
    Ho impugnato il licenziamento, tra pochi giorni dovrebbe esserci la conciliazione, hanno proposto al mio avvocato 4000 €, che non ha accettato,se non si presentano Lei cosa mi consiglia? Se si fa la causa va fatta separata oppure una causa comune visto che e successo tutto sul posto di lavoro?
    Grazie mille!

  100. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 5-5-2011 alle ore 23:10

    massimiliano se parliamo di azienda di 15 dipendenti il licenciamento non è definibile collettivo, nel senso che non soggiace alle particolari procedure di cui alla L 223/91 (l’azienda dovrebbe avere + di 15 dip). il punto è che per impugnare il licenziamento bisogna agire nei seguenti 60 gg. se non è stato fatto la strada è veramente in salita. chi ha impugnato il licenziamento può procedere giudizialmente nei successivi 240 gg e puntare ad un risarcimento del danno da 2,5 a 6 mensilità (incrementabili in caso di anzianità ultradecennale in azienda) gli altri dovranno provare genericamente una azione di risarcimento danni molto complessa e dagli esiti incerti.

  101. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 5-5-2011 alle ore 23:18

    cristina ci racconta una “storiaccia”. se le cose sono in questi termini prosegui la tua azione legale. oggi il tentativo di conciliazione è facoltativo quindi, personalmente, lo avrei evitato se non con un accordo già definito da formalizzare. se l’azienda non si presenta? depositate subito il ricorso in tribunale lavoro, ricorda che hai tempi molto stretti avendo chiesto il tentativo di conciliazione.
    ps
    comunque x te e massimiliano (l’amico del commento precedente) io di professione faccio il consulente del lavoro e non l’avvocato (non cambia molto nella sostanza delle risposte ma una doverosa precisazione)

  102. Pasquale scrive:
    Scritto il 7-5-2011 alle ore 12:00

    Buon giorno Avv. Stern vorrei avere dei chiarimenti in merito a due questioni: Le avevo precedentemente scritto riguardo ad un contratto a tempo determinato in scadenza presso un’azienda di servizi che è in regime di contratto di solidarietà (di tipo difensivo). Prima della scadenza ho chiesto lumi circa la mia posizione e mi hanno detto inizialmente che non si poteva rinnovare, stante la vigenza dei contratti di solidarietà, in seguito ho fatto presente all’azienda che nulla ostacolava l’eventuale rinnovo a tempo determinato portando a supporto della mia tesi le varie leggi di riferimento. A questo punto l’azienda ha preso tempo, affermando che il rinnovo era condizionato alla visita che un ispettore doveva fare in azienda per verificare la corretta applicabilità dei contratti di solidarietà. Nel frattempo il contratto è scaduto il 31 marzo scorso, l’azienda per i primi giorni ha cercato di rassicurarmi dicendo che una soluzione si sarebbe trovata, ma come era facilmente intuibile poi non si sono fatti più sentire. Anzi ho provato io a cercare il direttore del personale per chiedere spiegazioni in merito al mancato versamento dei contributi (sono presenti fino al 28/02/2011 manca tutto il mese di marzo) idonei al riconoscimento dell’indennità di disoccupazione (respinta fra l’altro per mancanza del requisito assicurativo) ma si è sempre fatto negare. A questo punto vorrei sapere: a) poteva se solo ne avesse avuto interesse, l’azienda rinnovare il contratto a prescindere dai contratti di solidarietà?, b) l’indennità di disoccupazione mi è stata respinta per la mancanza del requisito delle 52 settimane (visto che all’inps risulta ad oggi 50 settimane e non 52 poichè manca il mese di marzo) oppure per l’altro requisito ovvero almeno una settimana di contributi versati nel biennio precedente la cessazione del rapporto di lavoro? In questo secondo caso io nel biennio precedente ho lavorato solo a progetto e prima ancora come titolare di ditta individuale. Non valgono i contributi versati come autonomo? In alternativa avevo letto che anche i contributi versati come co.co.pro in via sperimentale per il 2010 sarebbero stati idonei ai fini della concessione dell’indennità di disoccupazione, io ho lavorato fino al 31/03/2010 come co.co.pro mi chiedo se sia il caso di fare ricorso all’inps. La ringrazio per le Sue risposte precise e puntuali e mi scuso se mi sono dilungato troppo. Cordiali Saluti.

  103. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 11-5-2011 alle ore 20:52

    pasquale le questioni che poni sono sempre particolarmente specifiche.
    sull’indennità di disoccupazione è vero in via sperimentale c’era l’equiparazione dei contributi da cococo quindi porta i riferimenti contrattuali in tal sanso all’ufficio INPS per verificare le specifiche condizioni.
    sulla questione dei contributi di marzo non mi è chiaro se il rapporto di lavoro si sia concluso il 28/02, nel caso fosse così è di tutta evidenza che in quella data sia cessata anche la copertura previdenziale.
    sulla possibilità di proroga del contratto in regime di solidarietà mi sembra che già avessi espresso la mia opinione favorevole (ma è questione … direi quasi inesplorata)

  104. GENNARO scrive:
    Scritto il 12-5-2011 alle ore 11:32

    Buongiorno Avvocato, ho ricevuto stamane a mezzo raccomandata una lettera da un avvocato che mi aveva avuto incarico da un mio ex dipendente che lamentava il mancato pagamento di differenza buste paga- lavoro straordinario- ferie-permessi- 13 ^ -e dicendo che il rapporo lavorativo non era part-time ma full time.
    é da precisare che tale personaggio ha lavorato con me solo 6 mesi e con 2 contratti a termine per 3 mesi ognuno, inoltre non ha mai svolto lavoro full time in quanto lui ricopriva solo un turno di lavoro di 4 ore mentre le altre 4 ore le svolgeva un’altra persona pronta a testimoniare (voglio precisare che non esisteva il marcatempo).
    inoltre io ho tutte le buste paga firmate, ma solo in alcuni casi il dipendente mi chiedeva degli anticipi economici, e io poi successivamente emettevo l’assegno o il bobifico per deifferenza.
    E’ da precisare che alla scadenza del contratto 28/02/2011 io non ho rinnovato il contratto in quanto molto spesso tale dipendente non solo arrivava in ritardo ma non rispettava i canoni etico sociali della nostra azienda( ho avuto il dubbio che rubava piccole somme dagli incassi ed inoltre non voleva indossare la divisa che gli avevamo forniti, oppure non voleva effettuare turni pomeridiani ma solo quelli di mattina perche lui faceva anche un altro lavoro con il padre).
    Inoltre quando gli ho comunicato verbalmente che non avevo intenzione di rinnovargli il contratto lui mi ha ricattato dicendomi o di assumerlo a tempo indeterminato, oppure di dargli altri soldi (a nero) altrimenti avrebbe interessato un legale.
    Da premettere che la mia società ha 12 dipendenti e dal 2006 che opera, non ho mai avuto alcuna denuncia da nessun dipendente, pur avendo chiusi altri rapporti lavorativi come posso difendermi da questa palese truffa?
    posso io fare una denuncia-querela penale al mio ex dipendente per estorsione – o truffa, ed anche a questo avvocato truffaldino?
    Cosa mi consiglia di fare?
    La ringrazio per la disponibilità

  105. marco scrive:
    Scritto il 14-5-2011 alle ore 16:12

    Sono un avvocato giuslavorista, egregio Dr. Stern, consulente del lavoro, e mi consenta precisare che per le sue risposte cambia anche la sostanza se a dare pareri gratuiti su internet è un consulente del lavoro che conosce la legge ma non pratica le aule dei giudici del lavoro e si confronta con le cause, i testimoni, interrogatori formali del datore e del lavoratore, ecc. come me e tanti altri avvocati che operano nel campo del diritto del lavoro.
    Infatti correttamente lei ha precisato che non è un avvocato come molti credono, dunque la precisazione della diversa qualità dei pareri è doverosa per chi legge.
    Ovviamente non se la prenda perchè il suo lavoro di consulente del lavoro merita massimo rispetto, ma è ben altra cosa dal nostro, basta solo essere chiari con i tanti che cercano conforto su internet per risolvere, gratis, le loro controversie di lavoro.

  106. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 15-5-2011 alle ore 13:08

    gennaro (con la doverosa premessa che l’ordine professionale cui sono iscritto è quello dei consulenti del lavoro e non quello degli avvocati … scusami non è pignoleria ma altrimenti qualcuno può risentirsi) capisco il tuo stato d’animo ma non sarei così drastico. rivolgersi ad un legale è diritto di ogni cittadino … bisognerà vedere cosa riuscirà a dimostrare e come il giudice valuterà le sue richieste. il sistema delle regole del lavoro è complesso e la loro interpretazione spesso non lineare. se le cose stanno come dice lei stia tranquillo si affidi ad un legale di fiducia accertandosi che sia esperto in diritto del lavoro (è materia del tutto specifica).
    solo una precisazione. il contratto a tempo determinato (al di là di un suo utilizzo di prassi) non si configura come uno strumento di “prova del lavoratore” ma serve per dare risposte temporanee ad esigenze di lavoro altrettanto temporanee. quindi faccia attenzione in questo senso. approcciarsi male all’istituto significa rischiare di soccombere nel contenzioso.

  107. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 15-5-2011 alle ore 17:10

    Egregio marco avvocato giuslavorista, è un piacere averti tra noi, al tuo (scusa ma è prassi di questa platea virtuale il tu … spero non me ne vorrai) commento vorrei fare alcune precisazioni:

    1) questo è un blog aperto dove qualunque intervento è gradito, quindi perché dovrei prendermela e poi di cosa???
    2) questo blog è inserito nell’area lavoro di postilla ed è promosso dalla casa editrice Ipsoa (non so se la conosci …) ti consiglieri di visionare i profili di coloro che vi scrivono per identificare le specializzazioni professionali … avrai un po’ di sorprese … sono certo che nessuno se la prenderà o si sentirà offeso.
    3) i “pareri”, come tu li definisci, sono solo delle indicazioni e/o brevi commenti che si susseguono in conseguenza del post di apertura. Non credo che un professionista possa esprimere pareri in base a due righe di informazione … o no? Quanto alla qualità … bhe amico mio… siamo in rete ognuno può giudicare! (devo dire che il numero dei contatti e dei commenti quantomeno indica che c’è voglia di discutere e di confrontarsi al di là dei ruoli professionali)
    4) correttamente ti qualifichi avvocato giuslavorista evidenziando in tal modo come solo la qualifica professionale non ti sarebbe sufficiente per argomentare in materia di lavoro ma mi chiedo cosa c’entrino i tecnicismi e la prassi processuale che tu citi (es. testimoni, interrogatori formali del datore e del lavoratore ecc..) con il diritto del lavoro. Professori universitari, studiosi, direttori del personale, sindacalisti e (perdonami …) consulenti del lavoro a tuo giudizio non potrebbero esprimersi in materia sol perché non gestiscono il contenzioso giudiziale? Bhooo? Ne sei proprio sicuro??? Personalmente più che nelle aule di tribunale “vivo” il diritto del lavoro quotidianamente in azienda prevenendo (per quanto possibile) e gestendo il contenzioso e cercando di evitare che questo si trasformi in lite giudiziaria. Cerco di avviare rapporti di lavoro chiari e sani anche nel mio ruolo di membro della seconda commissione di certificazione per numero di contratti certificati in Italia (… e sai bene cosa ciò rappresenti). Magari se ci doni un’opinione sul post di discussione potresti qualificare meglio il tuo sapere e te ne sarei sinceramente grato.
    5) il mio lavoro merita rispetto??? Grazie …
    6) scusa la franchezza ma non ho proprio capito il senso del tuo intervento … non credo che esista nessuno che possa pensare di risolvere (gratis … si da queste parti non si paga, almeno questo!) su internet le proprie controversie, forse cerca solo di farsi opinioni e di capire qualcosa … una rete aperta serve proprio a questo.

  108. claudio scrive:
    Scritto il 16-5-2011 alle ore 13:31

    Egregio dott. buongiorno,
    mi rivolgo a lei per avere un parere circa un problema che mi è sorto sul lavoro.
    Premetto che ho un contratto a tempo indeterminato presso una azienda che si occupa di commercio al dettaglio e lavoro con loro da circa 4 anni.
    A febbraio di quest’ anno l’ azienda mi recapita una comunicazione di trasferimento, io rifiuto tale trasferimento.
    A marzo per problemi sono costretto a mettermi in malattia.
    Dal mio rifiuto al trasferimento succede che l’ azienda non mi paga più rispettando i tempi canonici:
    lo stipendio di febbraio lo percepisco, dopo 7 mail di sollecito, il 20 aprile;
    lo stipendio di marzo, dopo 7 solleciti, ancora oggi non è stato pagato;
    ma la cosa più strana è che tutti i miei colleghi vengono retribuiti regolarmente…
    Caro dott. che posso fare?
    C’è qualche istituzione a cui rivolgermi per tutelare i miei diritti?
    Devo necessariamente intraprendere l’ azione legale?
    Se così è quali sono i tempi previsti per la risoluzione del caso? (capisce che è particolarmente difficile andare avanti senza ricevere retribuzione, ho famiglia, mutuo da pagare…).
    La ringrazio per la sua risposta e la saluto

  109. ezio scrive:
    Scritto il 16-5-2011 alle ore 15:23

    signor:Paolo Stern le chiedo solo un consiglio visto che le sue risposte come sempre sono esaudientie e chiare sono licenziato dal 31/01/2011 la la struttura dove ho lavorato per molti anni nella lettera di licenziamento mi scrive la esoneriamo dal prestare periodo di preavviso contrattuale la cui indennita’ sotitutiva le verra’riconosciuta contestualmente alla liquidazione delle altre indennita’di fine rapporto.ora volevo solo capire da quale data io posso percepire la disoccupazione presentata il 7 di febbraio ? grazie come sempre distinti saluti ezio

  110. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 16-5-2011 alle ore 19:53

    claudio evidenzia una situazione particolarmente grave. mi chiedi a chi rivolgerti? bhe non posso che indicarti 3 strade:
    – un sindacato di tua fiducia
    – un avvocato specializzato in materia di lavoro
    – la direzione provinciale del lavoro che può attivare una conciliazione monocratica e cioè uno strumento in forza del quale in caso di mancata applicazione di norme di legge o di contratto viene promosso un tentativo di risoluzione tra le parti e se non va a buon fine attiva una ispezione in azienda.
    buona fortuna ti auguro veramente da uscire quanto prima da questa situazione.

    ps
    forse è superfluo ma … prima di ogni azione hai parlato con il tuo datore di lavoro x capire quali siano i veri problemi?

  111. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 16-5-2011 alle ore 19:54

    ezio la tua indennità decorrerà al termine del periodo di preavviso.

  112. Rosanna scrive:
    Scritto il 2-6-2011 alle ore 09:37

    Buongiorno Dott. Stern ho un quesito da porLe.
    Ho presentato impugnativa di licenziamento nel dicembre del 2008 (entro i 60 giorni dalla data del licenziamento così come previsto dalla legge) il mio legale ha presentato ricorso al giudice nel marzo 2011, siamo in ritardo? La legge del 2010 si applica anche ad eventi antecedenti all’entrata in vigore di tale legge?
    Nel caso affermativo cosa posso fare?
    La ringrazio anticipatamente per la Sua disponibilità

  113. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 3-6-2011 alle ore 14:38

    Rosanna non ti preoccupare. sei perfettamente nei termini. il tuo legale saprà consigliarti per il meglio nel caso specifico.

  114. Giorgio G. scrive:
    Scritto il 28-6-2011 alle ore 14:24

    Buongiorno Dr. Stern,
    approfitto della sua cortesia per un chiarimento: a Novembre 2008 ho ricevuto una lettera di licenziamento rif. a contratto a progetto di due anni ( un anno prima della scadenza): Impugnato il licenziamento 15 gg. dopo. Tra vertenze alla DPL (datore di lavoro contumace) e successivamente intervento degli ispettori del lavoro (Monocratica) che hanno intimato all’azienda la perequazione contributiva ecc. quindi impugnata dal datore di lavoro dove la commissione mi ha dato torto ( a gennaio 2011) da me impugnato per incopetenza territoriale (l’azienda è di Lecco la sentenza è della DRL di Ancona:, siamo arrivati ad oggi e ancora non ho risposte da nessuan DRL di AN o di LC ; siamo a fine giugno 2011 posso ancora fare ricorso al magistrato del lavoro ? La ringrazio sentitamente e resto in attesa di una sua gentile risposta. Deferenti saluti. Giorgio G.

  115. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 28-6-2011 alle ore 15:33

    scusa giorio a quale commissione hai impugnato la decisione scaturente dal tentativo di conciuliazione monocratica?
    quanto al ricorso al giudice del lavoro direi prorio di si visto il differimento dei termini previsti dalla L 183/10

  116. Giorgio G. scrive:
    Scritto il 28-6-2011 alle ore 21:39

    La ringrazio della sollecita, cortese risposta; la contestazione (per incompetenza territoriale), alla decisione monocratica avversa a quella degli ispettori del lavoro è stata da me inviata sia alla DRL di Ancona che a quella di Lecco per opportuna conoscenza, oltre che a Roma, Dr. Pennesi, della direzione generale delle attività ispettive; nessuno ha ancora risposto (raccomandate inviate a Gennaio 2011).
    Dato il tempo trascorso, mi chiedevo se sono ancora nei termini per fare il ricorso al magistrato del lavoro di cui facevo cenno con la precedente missiva. I termini da considerare sono quelli della L.183/2010 (dove mi pare di capire che non ci rientrerei) oppure la vecchia normativa ed anche in questo caso potrei procedere col ricorso di cui sopra? La ringrazio anticipatamente ed in attesa le porgo devoti ossequi. Giorgio G.

  117. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 1-7-2011 alle ore 16:25

    Il nuovo sistema di impugnazione della L 183 è stato “mitigato” dalla norma sospensiva introdotta dal decreto milleproroghe, secondo la quale i termini di impugnazione del licenziamento sono sospesi per tutto il 2011. In verità la costruzione della norma è abbastanza oscura e lascia dubbi interpretativi. Nell’incertezza proverei comunque all’azione giudiziale.

  118. Danilele scrive:
    Scritto il 3-7-2011 alle ore 21:46

    Buona sera Sig. Stern ,
    le scrivo per porle una domanda , tempo fa le avevo svritto per un Web Cam e vista la sua gentilissima risposta eccomi nuovamente qua .
    Da tre anni lavoro presso un’azienda (8) dipendenti .
    Svolgo a tutti gli effetti la mansione di responsabile di magazzino anche se sulla busta paga sono inquadrato come 5°livello ,
    Ultimamente i rapporti si sono inclinati perchè io mi lamento ;rimane sempre la web Cam in magazzino, il datore che con urli nella faccia pretende che vengano fatti gli straordinari chiaramente non retribuiti. . . .
    Vengo al dunque ;lVenerdi mattina abbiamo discusso lui mi ha detto di non presentarmi al pomeriggio, ed io ho mandato una mai ,( per non risultare assente ingiustificato ).e sono andato via .
    Adesso sono in mutua sino al 29 /7 dovrei rientrare il 1° Agosto ma l’azienda chiude dal 1° al 20 come mi devo comportare per essere tutelato ?
    posso ritenermi direttamente in ferie ?
    e se all’ultimo cambiano giorni di chiusura ?

  119. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 4-7-2011 alle ore 11:40

    daniele ricordo la sua situazione complessa. è difficile fornire consigli specifici “in via telematica” l’unica cosa che posso dirti è di fare sempre chiarezza. potresti quindi effettuare una comunicazione al tuo datore di lavoro chiedendo cosa fare al termine del tuo periodo di malattia ed attenendoti alle sue indicazione.

  120. alessia scrive:
    Scritto il 6-7-2011 alle ore 14:30

    buongiorno ho vinto una causa e sono stata reintegrata in azienda da pochi giorni ora mi chiedo è possibile che l’azienda mi possa licenziare per uno scarso rendimento o per altri motivi magari per vendicarsi? grazie saluti

  121. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 7-7-2011 alle ore 15:09

    alessia evidentemente tutto è possibile. certo dopo una reintegrazione obbligatoria non credo che l’azienda voglia rischiare un altro contenzioso che la veda soccombente e pertanto immagino che valuterà con assoluto rigore eventuali future ipotesi di recesso.

  122. antonella scrive:
    Scritto il 20-7-2011 alle ore 16:48

    salve Dott.Stern sono stata licenziata 6 anni e mezzo fa da una società cooperativa senza giusta causa e senza giustificato motivo, senza preavviso.. ho cambiato 2 avvocati, non ci siamo accordati in sede di conciliazione, ho instaurato un procedimento ordinari che si è concluso 10 gg fa con dispositivo del giudice che dichiara illegittimo il licenziamento e lo annulla , ordina reintegrazione ne proprio posto di lavoro, condanna la cooperativa a risarcire i danni versandomi un indennità commisurata all’ultima retribuzione globale di fatto da giorno del licenziamento( febbraio 2005)fino a quello dell effettiva reintegrazione (luglio 2011), nonchè a versare i relativi contributi previdenziali e assistenziali;
    il mio avvocato scrive la cooperativa dicendo che io sono pronta a ricoprire il posto di lavoro con le medesime mansioni di allora, la cooperativa risponde con una lettera di reintegrazione del posto di lavoro ma esonero della prestazione lavorativa.inoltre nel momento in cui il giudice depositerà la sentenza con le sue motivazioni , loro faranno appello.
    Dopo qualche giorno ricevo ancora un altra lettera avente come oggetto risoluzione contratto di lavoro, non mi possono(vogliono) assumere più in quanto hanno ristrettezze economiche perchè hanno avuto dei cali di produzione.
    Ma si può essere così ballerini scrivere un avvenuta reintegra con esonero prestazione lavorativa(e chi se ne frega) e poi dopo 5 gg ritirare quello che si è scritto? come potrei comportarmi? e per avere i miei soldi maturati nell arco di 6 anni e mezzo? in virtù di questa situazione?ma loro a seguito di un dispositivo di sentenza a mio favore possono comportarsi cosi? grazie per la sua risposta e il suo consiglio

  123. marco rivera scrive:
    Scritto il 21-7-2011 alle ore 09:53

    Articolo interessante; non ho capito una cosa però: in caso di dimissioni per giusta causa, la decadenza per il riconoscimento della medesima avanti al giudice è di 5 anni o valgono comunuque i 270 gg?

  124. alessandro scrive:
    Scritto il 25-7-2011 alle ore 15:41

    Dott. Stern,
    sono un dipendente di una ditta privata individuale
    con meno di 15 dipendenti, assunto ai sensi del D. L. 276/2003 con contratto Metalmeccanica Artigianato. Sono in procinto di essere licenziato dal mio datore di lavoro, causa un mio volontario e tutt’ora in corso abbandono del lavoro. Vorrei sapere se sono tenuto a presentarmi presso il mio datore di lavoro per firmare i documenti del licenziamento. Grazie

  125. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 26-7-2011 alle ore 21:24

    antonella come immagini dare consigli a distanza su casi specifici è quasi impossibile, si finirebbe per banalizzare situazioni che in realtà sono molto complesse. sicuramente il tuo avvocato che ha brillantemente vinto la causa saprà darti tutte le opportune indicazioni.
    detto quanto sopra la coop. ha posto in essere un nuovo licenziamento differente dal precedente avverso al quale, se ritieni, dovrai procedere ad una nuova impugnativa

  126. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 26-7-2011 alle ore 21:26

    alessandro, l’atto di licenziamento è unilaterale e recettizio ossia proviene direttamente dal datore di lavoro ed ha efficacia al momento in cui tu ne vieni a conoscenza. non c’è nessun obbligo che tu debba racarti in azienda per firmare l’atto che, presumo, ti verrà notificato tramite il servizio postale (raccomandata ar)

  127. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 26-7-2011 alle ore 21:28

    a marco rivera: i nuovi termini valgono solo per quanto espresso nella legge 183

  128. giuseppe scrive:
    Scritto il 13-8-2011 alle ore 13:03

    Salve, sono Giuseppe, ho 45 anni e sono un operiao.
    Sono stato licenziato dal mio datore di lavoro per crisi aziendale, e sono stato riassunto in un’altra ditta sempre dallo stesso titolare, che ha aperto l’azienda con altro nome.
    Cosa succede al mio tfr??? e le buste paghe che nn mi sono state pagate finora?
    ne ho diritto e i tempi????
    Grazie mille.

  129. Francesco scrive:
    Scritto il 22-8-2011 alle ore 13:42

    BUONGIORNO DOTT.STERN,
    IL 9/6/11 HO RICEVUTO RACCOMANDATA CON R.R.DA PARTE DELL’AZIENDA CHE MI COMUNICAVA: LICENZIAMENTO CON CHIUSURA DI FILIALE A FARE DATA DAL 01/09/11 E NON EFFETTUERA’ IL PREAVVISO CHE LE SARA’ RETRIBUITO CON LE COMPETENZE DI FINE RAPPORTO.
    HO IMPUGNATO LICENZIAMENTO CON RACCOMANDATA R.R. GIUNTA A CONOSCENZA DELL’AZIENDA IL 18/07/11 E IL 20/07/11 MI HANNO INVIATO UN TELEGRAMMA A CASA, MENTRE ERO REGOLARMENTE AL LAVORO CON OGGETTO: COMUNCAZIONE DI LICENZIAMENTO A FARE DATA DAL RICEVIMENTO DELLA PRESENTE E NON DAL 01/09/11 CONFERMANDO CHE SARA’ REGOLARMENTE RETRIBUITO FINO AL 31/08/11 E CONFERMANDO INDENNITA’ SOSTITUTIVA DEL PREAVVISO.
    ALLE 17,30 SONO ANDATO DAL MEDICO PER CERTIFICARE MALATTIA IN QUANTO NON MI SONO SENTITO BENE E INVIATO FAX ALLE 18.00 E POI DOPO VARIE COMPERE SONO RITORNATO A CASA, VERSO LE 19.30, DOVE SONO VENUTO A CONOSCENZA DEL CONTENUTO DEL TELEGRAMMA.
    LA MIA DOMANDA E': POSSO ESSERE LICENZIATO PER LA SECONDA VOLTA MENTRE SONO IN SERVIZIO IL 20/07/11 OPPURE L’AZIENDA, CHE MI HA RESTITUITO IL CERTIFICATO DI MALATTIA, AFFERMANDO CHE NON ERA PIU’ DI LORO COMPETENZA, DOVEVA COMUNICARMI IL LICENZIAMENTO DAL 21/07/11?, E QUINDI SONO REGOLARMENTE IN MALATTIA?
    GRAZIE PER L’ATTENZIONE E PRECISO CHE NELLA FILIALE IN CUI LAVORAVO SIAMO 3 DIPENDENTI E LICENZIATI 2(E’ NORMALE?),L’ALTRO NON SI SA’,(FORSE VENDERANNO I PRODOTTI TRAMITE UN COMMERCIANTE LOCALE), FACENDO PARTE DI AZIENDA CON TOTALI 41 DIPENDENTI, HO 15 ANNI DI ANZIANITA’ DI SERVIZIO, COSA PUO’ DECIDERE IL GIUDICE?
    CORDIALI SALUTI.

  130. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 23-8-2011 alle ore 19:14

    Giuseppe … visto quello che scrivi ti consiglierei di parlare con il tuo datore di lavoro per capire la situazione (se come dici è sempre lui il vero titolare dell’azienda) comunque hai non meno di 5 anni di tempo per attivare una azione per avere le somme dovute a titolo di reribuzioni e TFR.
    ti consiglierei comunque, in una situazione del genere, di rivolgerti ad un legale per non commettere errori di procedura

  131. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 24-8-2011 alle ore 14:05

    francesco, come ho evidenziato in altre risposte è molto complicato fornire consigli su casi concreti e delicati via web. si rischia di banalizzare le questioni non avendo il quadro completo delle vicende.
    in estrema sintesi però posso dirti:
    – ogni atto può essere superato da un atto successivo con tutte le conseguenze del caso (anche in caso di licenziamenti);
    – l’assenza per malattia rende temporaneamente inefficace l’esecutività del licenziamento per giustificato motivo oggettivo, il chè vuol dire che il rapporto rimane sospeso fino a conclusione della malattia (nei limiti del periodo di comporto). bisogna però verificare se la notifica del licenziamento (essendo ad effetto immediato)sia avvenuta prima o dopo l’inizio della malattia.
    – per le conseguenze del licenziamento bisogna verificare il numero dei dipendenti occupati nell’unità produttiva (fino a 15 o supra i 15)

  132. roberta scrive:
    Scritto il 28-8-2011 alle ore 18:30

    buona sera dott Stern allora le espongo il mio problema : sono dipendente a tempo indeterminato in un ipermercato dal 2001 sempre ho svolto il mio lavoro in 10 anni in modo preciso e incontestabile se non che circa 18 giorni fa mi hanno fatto una contestazione di addebito dove mi accusano che un giorno mentre facevo la spesa come una normale cliente , quindi al di fuori dell’orario di lavoro , nel reparto abbigliamento io abbia scambiato il cartellino di un indumento di nuova collezione del costo di euro 11.90 con il cartellino di un indumento a saldo al costo di euro 2 pagando cosi un prezzo inferiore una cosa di prezzo superiore . Fermo restando che non ho assolutamente fatto questa cosa la mia domanda è: possono contestarmi qualcosa come dipendente pur essendo cliente? Non avrebbero dovuto fermarmi in cassa come per tutti i normali clienti in modo da poter dimostrare la mia innocenza? Potrebbero licenziarmi per questo anche se sono sicura che non hanno in mano nessuna prova concreta perchè io non ho commesso nulla? La ringrazio anticipatamente cordiali saluti.

  133. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 14-9-2011 alle ore 10:40

    roberta mi scuso del ritardo con cui rispondo alla tua domanda. premetto, come già evidenziato in altre occasioni, che lo spirito di questo post è connesso alla trattazione di questioni generali e non di casi specifici poichè trattare questioni delicate e personali on line significa banalizzare vicende che invece sono serie e richiedono verifiche dettagliate.
    ciò premesso se lei, come dice, non ha commesso nulla non rischia nulla. è evidente che nessuno può impedire alla sua azienda di assumere decisioni (anche sbagliate) come quella di un licenziamento ma le conseguenze di tale decisione potrebbero essere particolarmente pesanti specialmente nel caso, come credo, che la sua azienda sia al di sopra dei 15 dipendenti.
    venendo al caso specifico, se non fosse provato l’errore materiale o la falsità dell’accusa mossa, la vicenda ritengo possa avere rilevanza sul rapporto fiduciario che lega lei alla sua azienda: in soldoni l’azienda potrebbe non avere più fiducia in una persona che (sempre che ciò sia vero) alteri i cartellini anche se il fatto fosse materialmente posto in essere non in orario di lavoro.

  134. giulia scrive:
    Scritto il 15-9-2011 alle ore 00:35

    una mia amica è stata licenziata per giusta causa per copia non autorizzata di files aziendali.Tuttavia tali files non sono mai stati utilizzati per il proprio o altrui profitto, ma semplicemente per ottimizzare il lavoro(da casa ecc..non ha mai divulgato dati nè concorrenza all’azienda).Non le sembra eccessiva come sanzione dato che non ha arrecato alcun pregiudizio?la sola copia non autorizzata è sanzionata?la ringrazio

  135. agata scrive:
    Scritto il 15-9-2011 alle ore 01:45

    gent.mo dott.stern sono stata licenziata nel 2008 dalla ditta dove lavoravo da 5 anni part time a tempo indeterminato.3 in regola e 2 in nero.ho impugnato nei termini il licenziamento per giustificato motivo oggettivo a parere loro. ho fatto il tentativo di conciliazione ma nn si sono presentati i datori di lavoro.oggi il mio avvocato mi dice che nn conviene continuare l’impugnazione del licenziamento e continuare solamente la causa delle differenze paga. lei che ne pensa? Considerando che io nn ero l’ultima assunta. Distinti Saluti

  136. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 15-9-2011 alle ore 11:14

    giulia … dipende, se la tua amica lavorava al pentagono oltre al licenziamento veniva avviata a Guantanamo!!! al di là delle battute sarà un giudice a valutare il rapporto tra inadempimento del lavoratore e sanzione assunta dal datore di lavoro

  137. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 15-9-2011 alle ore 11:16

    agata non ho alcun elemento per valutare la situazione. fidati del tuo avvocato (altrimenti che rapporto fiduciario sarebbe senza fiducia?)

  138. FABIANO PELOSO scrive:
    Scritto il 21-9-2011 alle ore 12:03

    … quanto letto, mi da fiducia di esporvi in seguito il mio problema, trattasi di un licenziamento in tronco; senza motivazione, il problema è che sono passati circa 17 mesi. cosa posso fare, visto che prima che la “sberla” mi ha atterrato totalmente?
    fabiano peloso
    3482465100

  139. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 23-9-2011 alle ore 14:03

    caro fabiano purtroppo il tempo passato dal licenziamento è molto … forse troppo per un’impugnativa (avevi 60 giorni di tempo). ti consiglio di verificare la possibilità, con un tuo legale di fiducia, di avviare comunque un’azione per risarcimento danni (ove ne ricorressero gli estremi) … la strada comunque è un bel po’ in salita!

  140. Carmelo scrive:
    Scritto il 27-9-2011 alle ore 23:38

    Significa se si è lavorato per 5 anni in una azienda per 11 ore da impazzire(anzichè 7)al giorno non retribuite naturalmente, provoncando ,per stress ultra eccessivo ,dei ricoveri in ospedale, alla fine la ditta se la dove cavare con spiccioli?????? ( è la mia storia).
    A mio avviso si dovrebbe approvare una legge rigorosissima per le ore lavorative con controlli severi……..invece nulla, tutto tranquillo nessuno gira, nessuno controlla e tutti fanno quello che vogliono !!!!!!!!!!!!!importante che i padroni girano con macchine da 80 mila euro una per componente familiare……..insomma………
    tutto questo non è giusto e assurdo !!!!!!!!
    vorrei un suo parere.

  141. maria rovera scrive:
    Scritto il 4-10-2011 alle ore 01:02

    A giudicare dal numero degli interventi … un bel vespaio!! Egr. dott. Stern, le espongo il mio caso:
    Ho subito un trasferimento da me ritenuto illegittimo ad inizio 2010; ho provveduto immediatamente ad impugnare il trasferimento mediante lettera raccomandata AR; Nel mio caso, la decadenza dalla possibilità di ricorrere al giudice decade dopo 270 gg dalla data di entrata in vigore della nuova legge, oppure vale il vecchio termine quinquennale ? Se avviassi un tentativo di conciliazione presso la dpl,in caso di non adesione decorrebbero i nuovi termini di decadenza di 60 gg per l’azione legale, oppure, sempre per il fatto che si tratta di un trasferimento comminato ed impugnato prima dell’entrata in vigore della norma, il termine di decadenza resta fermo a 5 anni dalla data del trasferiemto?

  142. Marco scrive:
    Scritto il 4-10-2011 alle ore 12:07

    Gentile Dott. Stern lavoro da sei anni in una società con 76 dipendenti. La società è in liquidazione ed è in atto una cessione di ramo d’azienda che prevede il salvataggio di 31 persone e il licenziamento delle restanti 45. E’ in atto una transazione con le rappresentanze sindacali che contestano le modalità e i criteri dell’individuazione del ramo d’azienda. In effetti più che ramo d’azienda sono state individuate 31 persone che possono mettere in condizione di poter far ripartire una nuova azienda senza tener conto dell’età, dell’anzianità e dei carichi famigliari. Alle 45 persone che saranno licenziate sono state proposte 9 mensilità oltre al mancato preavviso, tfr, ferie, i ratei della 13 e 14 maturati al momento del licenziamento collettivo, un anno di outplacement e la mobilità. Si andrà quindi ad una contrattazione individuale con l’azienda e relativa firma liberatoria per chi accetterà la proposta. Secondo lei è un giusto risarcimento o impugnando il licenziamento si potrà ottenere il reintrego o un risarcimento maggiore? Grazie

  143. francesco scrive:
    Scritto il 4-10-2011 alle ore 12:45

    Egregio Dottore Stern, sono un ex dipendente di una ditta in SRL (inferiore a 15 dipendenti ramo commercio), il quale nel 2009 ha licenziato tutti i dipendenti mettendoci in mobilità.
    La società è stata messa in liquidazione volontaria e ha nominato liquidatore lo stesso Amministratore Unico.
    Il sottoscritto dopo otto anni di lavoro in questa ditta, non è stato ancora liquidato del TFR solo e non ho ancora in mano la busta paga finale compreso il TFR.
    Per avere diritto al TFR cosa posso fare o come mi devo comportare, in quanto mi dicono sempre che finchè non riescono a incassare dai clienti non possono pagare.
    Volevo precisare anche che alcuni dipendenti con anzianità minore alla mia sono riusciti a farsi liquidare.
    é giusto.

    Attendo sue notizie, grazie

  144. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 4-10-2011 alle ore 19:37

    carmelo il mio parere non può essere che di condivisione là dove identifica come fonte di guadagno lo sfruttamento altrui. condivido: rigore e fermezza per combattere violazioni gravi della legge.
    capisco che sia complicato ma la invito a non generalizzare troppo il suo caso. il mondo del lavoro è fatto di migliaia e migliaia di imprese ed imprenditori che lavorano e faticano insieme al loro staff in una logica di comunanza di interessi. quindi, ribadisco, in caso di violazioni gravi nessuno sconto ma, la prego, non si può fare una generalizzazione nè identificare la ricchezza generata dal lavoro di un imprenditore come un “furto preventivo”.

  145. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 4-10-2011 alle ore 19:55

    maria rovera, altro che vespaio. le nostre amiche (mica tanto) vespe comunque si muovono in modo ordinato e secondo regole condivise. attaccano solo quando qualcuno infrange le regole. da noi è molto peggio. spesso le regole non si condividono e quando si assumono decisioni ogni “vespa” o “gruppo organizzato di vespe” va per la sua strada in modo scoordinato. un esempio?
    i nuovi termini di decadenza ed il loro slittamento al 31/12/11. per cosa vale? per tutti i termini? per i licenziamenti e non per i trasferimenti? nel suo caso direi che i 270 dovrebbero “essere congelati” per tutto il 2011. le sconsiglierei di procedere con il tentativo di conciliazione presso la DPL perchè avrebbe solo, in caso di mancato accordo, il risultato di ridurle i tempi x azionare giudizialmente la sua pretesa. ossequi.

  146. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 4-10-2011 alle ore 19:58

    marco nessuno ha la sfera di cristallo. mi sembra comunque un accordo onorevole. in questi casi il consiglio è guardare al futuro, quindi un anno di outplacement è interessante.

  147. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 4-10-2011 alle ore 20:02

    francesco, no, non è giusto. convengo con lei. il TFR andrebbe liquidato alla cessazione del rapporto di lavoro. ciò detto è evidente che possono esserci difficoltà economiche tali da impedire che questo avvenga rapidamente. il consiglio: se vede che butta male si rivolga ad un avvocato che potrà intraprendere un’azione esecutiva per il recupero del credito. si ricordi sempre che presso l’INPS c’è il fondo di garanzia che potrà restituirle quanto non riuscirà a recuperare dall’azienda. in bocca al lupo.

  148. Mario scrive:
    Scritto il 6-10-2011 alle ore 22:05

    Egregio dottor Stern,
    A ottobre 2010 ho fatto depositare la memoria per l’annullamento della cessione di contratto avvenuto nel marzo 2009 su pressioni dirigenziali; ho chiesto inoltre il successivo reintegro dalla srl ( 15 dipendenti) mia società di origine; la srl è di proprietà della spa.
    Da gennaio a giungo ho subito: alcuni atti vessatori atti a stancarmi, demansionamento e altro.
    Ad aprile 2011 cambio legale; a giugno 2011 il giudice “respinge” le mie richieste e perdo la causa.
    Il giorno dopo vengo licenziato: motivazione? Non ho applicato una normativa che risulta abrogata. Non l’ho fatto per quel motivo lì…

    A luglio la società mi invia una lettera comunicandomi che non mi consegnerà il TFR.

    Ora, si è deciso di impugnare la causa; impugnare il licenziamento, procedere con un DI per il recupero del TFR.

    Domando:
    1)mi possono prendere il TFR? Lo recupererò?
    2) ho comunicato ad agosto alla società mia disponibilità a rientrare; ho fatto fare impugnazione legale: entro quanto tempo decide il giudice?
    3) se il licenziamento è illegittimo, infondato, ecc, il giudice mi può reintegrare oppure la società decide se farmi rientrare o no?
    4) Come posso richiedere tutti i danni relativi se il licenziamento è infondato, illegittimo, ecc?
    5) E se la società non mi reintegra, vinco l’appello, cosa succede?

    Spero di essere stato sufficientemente chiaro; attendo Suo parere di confronto.

    Cordialità

  149. Mario scrive:
    Scritto il 6-10-2011 alle ore 22:08

    Vi è un errore: ho chiesto inoltre il successivo reintegro dalla srl ( meno di 15 dipendenti) alla spa, mia società di origine; la srl è di proprietà della spa.

  150. emanuele scrive:
    Scritto il 6-10-2011 alle ore 23:13

    quando finisce il periodo transitorio previsto dal mille proroghe?

  151. claudio scrive:
    Scritto il 7-10-2011 alle ore 12:30

    buongiorno dott. stern
    volevo sapere se il “milleproroghe” che ha fatto slittare al 31.12.2011 alcune norme in tema di impugnatavia di licenziamento e decadenze vale solo per i cocntratti a tempo determinato o anche a tempo indeterminato
    grazie claudio

  152. NADA scrive:
    Scritto il 9-10-2011 alle ore 14:38

    Buongiorno,
    Vorrei un Suo parere professionale.
    Ho lavorato dal 2005 ad agosto 2011 per un Avvocato il cui contratto a tempo indeterminato part-time, 2° livello era a nome del padre dominus.
    Ad agosto 2011 durante le mie ferie ricevo una raccomandata r.r. da parte degli eredi del dominus, frimata anche il figlio avvocato, avente ad oggetto: “licenziamento per giusto motivo” cioè il dominus è venuto a mancare e quindi non mi dovevo presentare in ufficio al termine delle ferie. Cioè sono stata licenziata in tronco senza un preavviso. Il licenziamento è stato ricevuto anche dalle altre colleghe che però loro lavoravano veramente per il padre.
    Oggi sono venuta a sapere però che il figlio sta continuando a lavorare nello stesso ufficio, ed ha richiamato le ex dipendenti. Credo che attualmente siano a nero.
    Sono rimasta male per questo comportamento scorretto, probabilmente dovuto dal fatto che io potevo essere un rischio per lui in quanto nel 2010 ho avuto due gravidanze purtroppo non andante a buon fine e pertanto richiamarmi poteva essere per lui un problema.
    Ammesso e non concesso che lui può chiamare chi vuole, io ho diritto più di chiunque altro ad essere reintegrata, perché ero la Sua vera segretaria personale, anche se il contratto era a nome del dominus. Le stesse segretarie riassunte, potrebbero testimoniare, certo, se intendono dire la verità. Comunque ci sono anche alcuni clienti che possono testimoniare.
    Alla luce di quanto sopra, Le chiedo:
    1)Non dovevo avere un preavviso o avere una indennità di prevviso, visto che è un licenziamento per motivo oggettivo e non per giusta causa?
    2) Ho letto che la morte del datore di lavoro non sempre provoca la cessazione del lavoro. Mi conferma?
    3) Quali sono i termini per il pagamento del TFR?
    4) Posso impugnare il licenziamento? Se si che conseguenze ho nel caso non dovesse andare a buon fine? es. il figlio si può rivalere su di me?, l’impugnazione blocca il pagamento del TFR?
    5) Ho sentito parlare della Cadiprof per i CCNL degli studi professionali. Avrei avuto diritto a questo assicurazione, mai corrisposta? (intanto mi sono fatta fare i conteggi alla Cadiprof per il risarcimento del danno per mancata iscrizione, inviando tutte le mie fatture sanitarie).
    Mi perdoni delle mille domande. Spero che possa rispondermi nel dettaglio.
    In attesa di un Suo cortese ma sollecito riscontro, La saluto cordialmente.
    Nada

  153. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 9-10-2011 alle ore 23:24

    mario … non voglio sembrare scortese ma commentare situazioni private non conoscendo in dettaglio la situazione è molto rischioso, il pericolo è dire cose inesatte. ti consiglio di girare tutti i tuoi dubbi al legale che ti sta seguendo, saprà fornirti ogni spiegazione in modo puntuale. solo una annotazione la reintegrazione obbligatoria esiste solo oltre i 15 dipendenti, sotto tale soglia decide l’azienda se riprenderti o pagare i danni (2,5 – 6 mensilità)

  154. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 9-10-2011 alle ore 23:25

    emanuele … ci siamo quasi, il 31/12

  155. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 9-10-2011 alle ore 23:26

    claudio, sia pure nella cripticità di scrittura, ritengo che il milleproprghe sposti al 1/1/2012 l’avvio di tutti i nuovi termini di impugnativa

  156. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 11-10-2011 alle ore 18:39

    nada, ci provo a dare indicazioni sulla tua mitragliata di domande:
    1)Non dovevo avere un preavviso o avere una indennità di prevviso, visto che è un licenziamento per motivo oggettivo e non per giusta causa? SI HAI RAGIONE.
    2) Ho letto che la morte del datore di lavoro non sempre provoca la cessazione del lavoro. Mi conferma? CONFERMO SE L’ATTIVITA’ PROCEDE CON ALTRI (ES. EREDI)
    3) Quali sono i termini per il pagamento del TFR? IMMEDIATAMENTE ALLA CESSAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO
    4) Posso impugnare il licenziamento? Se si che conseguenze ho nel caso non dovesse andare a buon fine? es. il figlio si può rivalere su di me?, l’impugnazione blocca il pagamento del TFR? L’IMPUGNAZIONE TECNICAMENTE NON BLOCCA NULLA … MA DI FATTO NON SI PUO’ ESCLUDERE LA POSSIBILITA’
    5) Ho sentito parlare della Cadiprof per i CCNL degli studi professionali. Avrei avuto diritto a questo assicurazione, mai corrisposta? (intanto mi sono fatta fare i conteggi alla Cadiprof per il risarcimento del danno per mancata iscrizione, inviando tutte le mie fatture sanitarie) LA DOMANDA E’ COMPLESSA TI RINVIO AD UN POST SPECIFICO SULL’ARGOMENTO
    http://paolostern.postilla.it/2011/05/05/ma-e-obbligatorio-il-fondo-est/

  157. giulio scrive:
    Scritto il 11-10-2011 alle ore 19:07

    Salve Dott. Stern, vorrei farvi una domanda. Dopo essere stato assunto per circa 4 anni come autista 3liv. super, potevo essere assunto in un altra azienda come apprendista per altri 3 anni? Grazie

  158. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 11-10-2011 alle ore 20:00

    giulio … difficile ma possibile. i limiti ministeriali sono posti nei confronti della medesima azienda che assuma lavoratori che abbiano già avuto con lei rapporti di lavoro qualificati.
    il problema fondamentale è il vero contenuto formativo del contratto.

  159. NADA scrive:
    Scritto il 11-10-2011 alle ore 21:16

    Egregio Avvocato Stern,
    La ringrazio delle precise domande e mi scuso di averla mitragliata.
    Vorrei avere un chiarimento sul punto 2) con una premessa: alla morte del padre gli eredi hanno chiuso la posizone all’Inps.
    Pertanto quando dico che il figlio sta portando avanti l’attività del padre, mi riferisco alle cause del padre e non alla ragione sociale. Lei che intendeva? Mi conferma la Sua risposta in merito al punto 2?.
    Mi scusi ma è fondamentale sapere per un eventuale impugnazione.
    Cordialmente
    Nada

  160. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 12-10-2011 alle ore 20:31

    nada la posizione INPS e la ragione sociale sono elementi accessori. l’azienda si trasferisce in modo diverso. certo nel tuo caso, se non capisco male, si tratta di attività professionali e pertanto se un legale è subentrato esclusivamente nella gestione di cause ad un collega (genitore) defunto è un po’ difficile che possa individuarsi un trasferimento dell’intero ufficio.
    come dicevo anche ad altri questo post è però fatto x ragionare su casi generali. parlare di casi concreti a distanza è complesso e si rischia di omettere elementi di valutazione fondamentali. quindi se ti sei fatta un’idea generale approfonisci con un legale di tua fiducia.

  161. ornella scrive:
    Scritto il 18-10-2011 alle ore 14:39

    salve , sono stata licenziata nel maggio 2009 , per iscritto, motivandolo per ridimensionamento della struttura e indicandolo come licenziamento collettivo.

    Di fatto , solo oggi sono venuta a conoscenza che l’azienda esiste e gode di buona salute e tutti i dipendenti sono ancora lì.

    Di fatto sono stata reaggirata per motivazioni a me sconosciute . Posso ancora impugnare il ricorso per altre sedi legali (stagiudiziale…)

    Non è nullo il licenziamento se dimostro il reaggiro .
    In attesa, distinti saluti .

  162. ignazio scrive:
    Scritto il 22-10-2011 alle ore 15:46

    Egregio Avvocato Stern,cerchero di essere breve le avevo gia’ scritto temo fa per un suo consiglio dove ero stato licenziato dalla ditta(Hotel) dove io avrei lavorato per circa 25 anni con un solo distacco di 2 mesi di licenziamento e poi riassunto in pratica 10 anni continuativi e poi uno stacco di 2 mesi e poi per 15 anni continuativi.Poi la svolta ci imponevano detta da loro di cambiare il nostro contratto lavorativo passando dal full time al part time altrimenti visto il periodo di poca genta avrebbero licenziato abbiamo accettato per non rimanere senza lavoro ma come per magia dopo un mese mi arriva a casa la lettera di licenziamento dove mi esoneravano da prestare il periodo di preavviso contrattuale la cui indennita’sostituitiva le verra conosciuta contestualmente alla liquidazione quindi il mio contratto terminava il 31 01 2011.premetto che come contratto io non dovevo essere licenzito almeno dalla regole visto che essendo uno dei piu’ anziani e altri colleghi assunti dopo di me, mi sono ritrovato disoccupato e apriti cielo a prendere una disoccupazione visto il part time di sole 450,00 euro al mese mi sono rivolto ad un avvocato impugnando il licenziamento, adesso credo che ci sara un processo visto che la ditta non se fatta sentire una cosa importante avere trovato dei mie colleghi a testimoniare le molte ore fatte da me e i giorni di riposo non date ovviamente colleghi licenziati anche dalla ditta. visto la mia situazione mi conviene arrivare ad una accordo uppure fare passare il tempo che ci vorra’per fare in modo ottenga quello che mi spetta e nella mia situazione che tempo ci vuole? le ricordo che la ditta non supera le 10 unita di persone grazie della sua professionalita e chiarezza come sempre nelle risposte. in fede..IGNAZIO.

  163. Max scrive:
    Scritto il 22-10-2011 alle ore 16:50

    Buonasera Avvocato,
    faccio parte di quei dipendenti licenziati ‘senza giusta causa’ per cessazione di attività, previo accordo sindacale firmato da tutti i dipendenti (+ di 15)in quanto l’azienda era in amministrazione straordinaria. In realtà questa azienda non ha mai cessato di esistere, anzi è stata acquisita da un Gruppo appartenente allo stesso settore di attività. L’azienda è stata sanata con aumenti di capitale ed il marchio è ancora esistente. A questo punto non è corretto chiedere il reintegro in quanto entro pochissimo tempo è subentrata una nuova azienda che non ha di fatto cessato l’attività? In fondo non parliamo semplicemnte di una cessione di azienda che molto probabilmennte si trasformerà in una incorporazione per fusione? Di fatto è subentrata con il loro personale distaccato, una volta eliminati i dipendenti, senza cessare mai l’attività aziendale. RingraziandoLa per l’attenzione che Lei pone sui molteplici commenti di questo blog, porgo distinti saluti.

  164. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 22-10-2011 alle ore 21:13

    caro ignazio è difficile dare consigli di questo tipo a distanza. nel tuo caso però, considerando che l’azienda aveva un numero di dipendenti inferiore a 15, forse un buon accordo potrebbe essere la via maestra da seguire. tanto vedrai ci proverà il giudice in prima udienza. fatti sempre consigliare dal tuo legale che conosce direttamente il caso.

  165. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 22-10-2011 alle ore 21:15

    max se c’è stato un trasferimento d’azienda il licenziamento precedente potrebbe essere quantomeno dubbio e comunque avreste un diritto di precedenza rispetto a future assunzioni. le consiglio di approfondire la questione con un sindacato o cun un legale di fiducia.

  166. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 22-10-2011 alle ore 21:18

    precisazione per max ed ignazio: come è evidenziato nel mio profilo il mio titolo professionale è di consulente aziendale e del lavoro e non avvocato. la materia è sempre quella (diritto del lavoro) ma gli approcci e le competenze contigue e non sempre sovrapponibili.

  167. federico scrive:
    Scritto il 24-10-2011 alle ore 20:25

    continuano le solite richieste di risolvere problemi a distanza al dottor Stern che correttamente ricorda che non è un avvocato a tutti coloro che ci provano pur avendo già i loro avvocati a ricevere l’ennesimo parere gratuito senza far vedere ciò che hanno in mano.
    Quanti altri avvocato Stern dovranno arrivare ?
    A parte questo mi congratulo con il dr. Stern consulente del lavoro per la qualit à delle risposte limitate dal fatto di non avere unaesperienza processuale propria dell’ avvocato giuslavorista che è ciò che maggiormente conta nelle controversie di lavoro.
    Federico avvocato del lavoro Latina

  168. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 24-10-2011 alle ore 22:26

    grazie delle congratulazioni. quando vengono da un principe del foro fanno ancora più piacere.
    ciò che conta, per usare una tua espressione, nelle controversie di lavoro ritengo sia qualcosa che si trovi a monte della frequentazione di aule giudiziare (che evidentemente rappresentano solo una delle possibilità risolutive delle controversie, e forse in un futuro prossimo – mi auguro – la meno utilizzata).
    hai ragione da vendere quando dici che chi ha affidato la propria lite ad un legale è a lui che dovrebbe riferirsi x consigli ed indicazioni. il fatto che si ricerchi un supporto in rete è però sintomatico di una serie di elementi quali:
    – in caso di situazioni difficili si tende sempre ad ampliare il proprio reggio di contatti;
    – non sempre il professionista prescelto si rileva (anche solo epidermicamente) consono a confermare la fiducia affidatagli;
    – le parti hanno comunque sempre il diritto / dovere di approfondire la conoscenza di questioni che riguardano loro.

    caro federico, torniamo ai temi del post. a ormai 1 anno dal collegato lavoro, che ne pensi dei nuovi termini decadenziali in tema di licenziamenti? e su contratti a TD? grazie dei contributi che vorrai dare a questa community affamata di informazioni ed animata dalla voglia di ragionare insieme.

  169. Judith scrive:
    Scritto il 3-11-2011 alle ore 02:07

    Preg.mo Dottore, anch’io approfitto della Sua disponibilità per “approfondire le questioni che mi riguardano”. Premetto che ho ricevuto, 6 giorni fa, un licenziamento per “giusta causa” su motivazioni del tutto campate in aria, derivante molto chiaramente dalla volontà del nuovo Amministratore, in carica da solo 6 mesi, di inserire al mio posto un suo “protetto”. Naturalmente ho già oggi dato mandato al legale per impugnare il licenziamento stesso ed al tempo stesso di “recuperare” i 6,5 anni di lavoro in nero che ho prestato presso l’azienda (meno di 15 dio) prima della mia regolarizzazione a pt, circa 4 anni fa. Attendo la retribuzione e le varie competenze di chiusura (ratei 13, 14, ecc) che penso dovrebbero essere liquidate con la busta paga di ottobre, che dovrebbero essermi accreditate con bonifico, come d’uso in azienda. Sono certa, poichè è la politica immediatamente posta in essere dal nuovo amministratore, che non saranno conteggiati ne straordinari ne ROL, e probabilmente mi invieranno il TFR relativo solo al periodo di lavoro regolare, cioè dal 2007 all’ottobre 2011. Vorrei chiederLe, al momento in cui dovessi ricevere il bonifico, posso darne quietanza con riserva, mandando una lettera, per es. con la quale accuso ricevuta delle somme e le considero come acconto…o l’accettazione dello stesso mi precluderebbe poi il richiedere altro?? Inoltre, posso chiedere per mail che mi vengano inviate per posta e/o mail l’ultima busta paga e gli altri documenti a me spettanti a seguito del licenziamento? (mi urge specialmente il modello necessario per la richiesta dell’indennità di disoccupazione). Mi perdoni la domanda forse ingenua, ma vista la assoluta e clamorosa scorrettezza delle persone vorrei evitare di incontrarle, se non nelle apposite sedi, ma i documenti mi servono, come anche le competenze.
    Grazie per una Sua risposta

  170. Luigi De Valeri scrive:
    Scritto il 3-11-2011 alle ore 10:13

    Si avvicina il 31 dicembre e … si susseguono le mitragliate di domande come le definisci anche da chi ha appena incaricato un legale di assisterlo dopo un licenziamento !!!
    Grande fiducia quindi negli avvocati che in genere per il settore lavoro anticipano la loro attività professionale senza chiedere somme al lavoratore.
    Comunque, a parte la polemica con i colleghi giuslavoristi che mettono l’accento su vere e proprie richieste di pareri su circostanze a dir poco complesse anche in materia processuale che tu definisci con sarcasmo principi del foro, le tue risposte mi trovano fondamentalmente daccordo salvo alcune precisazioni che derivano dall’esperienza di circa vent’anni delle aule del Tribunale di Roma, sezione lavoro.
    Ad ogni modo visto il tempo che trovi e dedichi a rispondere a tutti, permettimi la boutade, si potrebbe aprire uno sportello lavoro in collaborazione tra i nostri studi.
    Buon lavoro e occhio alle prossime scadenze a tutti coloro che hanno in corso controversie con il datore di lavoro.

  171. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 3-11-2011 alle ore 20:02

    judith ci racconta la conclusione del suo rapporto di lavoro. è fastidiso dover farsi da parte x lasciare posto ai “protetti” di turno, come dici tu. sei nella piena legittimità di contestare l’atto da te ritenuto illegittimo.
    quanto alle questioni poste, hai inquadrato benissimo la situazione e il legale cui hai affidato il mandato di impugnare il licenziamento saprà ben consigliarti in merito.
    mi limito a confermarti che la ricezione di somme parziali può costituire un acconto sul maggior dare e fai bene ad accusarne formalmente tale titolo.
    hai diritto a ricevere la documentazione di fine rapporto (busta paga di competenze finali) considera che da tempo le aziende, per il tramite dei consulenti del lavoro, trasmettono all’inps la dichiarazione UNIEMENS che di fatto rende non più necessari i modelli per la disoccupazione poichè l’istituto è già in possesso di tutti i dati per il suo calcolo. chiedi direttamente alla tua sede inps.

  172. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 3-11-2011 alle ore 20:08

    luigi. grazie dell’intervento. mi scuso con te ed i tuoi colleghi se hai notato un accento “sarcastico” in talune affermazioni ma … va contestualizzato! ovviamente il diritto sostanziale va raccordato con il processuale in una dinamica virtuosa volta alla soddisfazione delle esigenze del cliente ed, in ultima analisi (consentimi), ad una affermazione dei principi di giustizia (rectius) di legge.
    quanto alla boutade … mi sembra una bella idea. nel mio profilo trovi tutti i miei recapiti e riferimenti (www.szaa.it – http://www.sternzanin.it) sentiamoci ed avviamo l’iniziativa.

  173. Judith scrive:
    Scritto il 4-11-2011 alle ore 16:23

    Preg.mo Dott. Stern, La ringrazio vivamente per la Sua pronta risposta. Effettivamente fa molto male sapere di avere sempre fatto il proprio dovere, e anche qualcosa in più, e vedersi messi da parte per questioni squisitamente clientelari. Ma ciò che più mi sorprende è che ci siano Professionisti Consulenti del Lavoro che “reggono il gioco” a certi datori di lavoro poco corretti. E’ vero che sono loro a pagarli, ma ritengo che un buon professionista dovrebbe indirizzare i suoi clienti verso la legalità e la trasparenza, anche nel loro stesso interesse.

  174. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 5-11-2011 alle ore 15:27

    Judith, quello che dici è profondamente vero. molte volte è complicato gestire obblighi professionali con convinzioni personali. ritengo però che sia sempre necessario, per chi assiste l’imprenditore, assolvere il suo ruolo con professionalità e correttezza, senza dimenticare mai il proprio incarico. aggiungo però che ci sono circostanze in cui il coinvolgimento emotivo delle parti coinvolte (non mi riferisco al tuo caso) rende per loro molto difficile una valutazione oggettiva. ricordo, diversi anni fa, che al termine di una procedura di mobilità da me gestita, svolta per ragioni oggettive, conclusa con accordo e con indennità accessoria ai lavoratori (quindi dal mio punto di vista avevo fatto il possibile per risolvere al meglio una situazione difficile) mi avvicinò un lavoratore licenziato dicendomi “ora sarà contento ad aver messo per strada 15 padri di famiglia!”. insomma una specie di pugno alla bocca dello stomaco. ero più giovane e meno “avvezzo” a tensioni sociali quindi quella frase mi risuonò nelle orecchie x mesi. la storia si è conclusa in questo modo: i lavoratori si sono reimpiegati in poco tempo, l’azienda ha superato le difficoltà è ha ripreso a fare utili ed a dare lavoro ad altre 50 persone. forse se non avessi fatto quella procedura … non sarebbe andata in quel modo.

  175. Judith scrive:
    Scritto il 5-11-2011 alle ore 18:18

    Pregmo Dottore, la fattispecie che Lei riporta si riferisce ad una normale ed oggettiva procedura, lecita, possibile e sicuramente in quel momento necessaria. Io mi riferisco ad un Consulente che a semplice disposizione del datore di lavoro annulla decine di ore di straordinario, senza che ci fosse prima un accordo con i dipendenti, non applica i seppur modestissimi aumenti contrattuali ed altre “carinerie” del genere, e quando, ritenendo ci fosse un semplice errore, l’ho chiamata esponendo il problema, mi ha semplicemente risposto che “la flessibilità è prevista”. E’ vero, ho detto io, ma mi pare di ricordare che occorrerebbe un accordo con il personale e che l’adesione fosse libera. Premetto che si tratta di un Circolo Privato con servizio di ristorante e ricreativo per cui, specialmente i camerieri, sommano anche 20 o 30 ore di straordinario al mese, notturno e festivo compreso, per cui non è da poco il sacrificio richiesto. Bene, la dottoressa ha immediatamente informato il Presidente delle mie considerazioni, e da allora sono cominciati i problemi. Ripeto, posso capire senz’altro il momento di crisi (ma non per un consesso di persone benestanti come il Circolo da cui dipendevo), ma penso che ai lavoratori debba almeno riconoscersi il rispetto e la considerazione di discutere certi provvedimenti , piuttosto che imporli dall’alto ed a totale loro insaputa, e qui ritengo che il Professionista debba intervenire, anche nell’interesse dello stesso datore di lavoro che si espone a rivendicazioni. Grazie per la “chiaccherata” e per la lodevole attività da Lei svolta.

  176. salvatore scrive:
    Scritto il 8-11-2011 alle ore 17:20

    Salve,
    volevo un parere giuridico sulla mia condizione, atipica ma ugualmente meritevole di tutela a mio modesto parere..
    Illustro brevemente quanto mi è accaduto:
    in data 22/09/2008 sono stato assunto per un periodo di prova di tre mesi, scaduti i quali mi è stato stipulato un contratto di 12 mesi, scadenza 31/12/2009. Prima di giungere alla scadenza mi è stato rinnovato fino al termine di una determinata commessa di lavoro. In data 12/07/2011 mi è stato notificato, con preavviso a mezzo lettera, il licenziamento in data 29/07/2011 per cessazione commessa. Licenziamento che ha interessato tutti i dipendenti facenti capo alla stessa commessa, 13 in tutto, me compreso. Ho creduto, in buona fede, che la commessa fosse realmente terminata perchè comunque non ero nelle condizioni di verificarne la veridicità della informazione sulla data di cessazione della stessa. In data 03/10/2011 vengo a conoscenza della assunzione di 6 dipendenti, licenziati in data 29/07/2011 insieme al sottoscritto, e vengo a conoscenza del fatto che la commessa di cui sopra, non era stata terminata ma che avrebbero provveduto a completarla entro il termine del 31/12/2011 con l’impiego dei 6 miei ex colleghi. Conclusione: io ero l’unico che avrei maturato i 3 anni ( il 22/09/2011) per poter chiedere la trasformazione da contratto di lavoro determinato a contratto di lavoro indeterminato. Hanno lasciato scorrere i 60 giorni per l’impugnazione del licenziamento da parte mia e poi hanno assunto 6 dipendenti certi che io non avrei potuto più impugnare il licenziamento causa decorso termine di 60 giorni. Però è vero che il contenuto della lettera di licenziamento aveva in se una informazione falsa ed ingannevole (fine commessa). Chiedo se mi è possibile impugnare il licenziamento rendendo nulla la lettera di licenziamento in quanto fondata da dichiarazione mendace e ingannevole. Spero di essere stato sufficientemente esaustivo ed attendo, gentilmente, vostre notizie sulla mia e-mail.

  177. Federica scrive:
    Scritto il 8-11-2011 alle ore 22:48

    Buonasera, vorrei sottoporle una domanda. Sono dipendente da 5 anni in una piccola (aihmè) ditta con 5 dipendenti di cui 2 sono parenti stretti del titolare che compare come Socio, Amministratore unico, etc.. ma non a libro paga poichè è dipendente a sua volta di un’altra ditta. Due siamo impiegati (io e un fratello) e 3 sono operai specializzati. E’ possibile che il dipendente non sia in alcun modo tutelato? Mi spiego, mi è stato detto che mi trasformeranno il contratto da full a part time poichè con i soldi che risparmierebbero cambiandomi l’orario vogliono ristrutturare l’ufficio (muri, arredamenti etc…)e inserire 2 figure commerciali. ??? Mi sono rivolta ai sindacati per sapere se tutto ciò è lecito e mi è stato detto che io posso non accettate il cambio da full a part time ma che probabilmente questo porterà il datore di lavoro a licenziarmi per giusto motivo adducento tipo: calo di lavoro o ristrutturazione aziendale. Ebbene quindi non ho NESSUNA tutela, cioè di fatto posso rifiutarmi ma in pratica lui ha il pieno potere di licenziarmi. Quindi? Tutto ciò non è una farsa? Certo deve dimostrare il calo di fatturato ma….sappiamo tutti benissimo che i bilanci sono facilmente “AGGIUSTABILI” dal Commercialista appositamente pagato “anche per questo” no? In ufficio siamo in due (io e il fratello del titolare)e…è ovvio che il taglio venga fatto su di me, ma anche questo è giusto? Quindi doppiamente fregata. Le chiedo…E’POSSIBILE CHE IN UNA DITTA CON 5 DIPENDENTI i DIRITTI LI ABBIA SOLO IL TITOLARE? Secondo me è assurdo. Ma forse questo è solo il mio parere che, sembra proprio, non valga a nulla. Sbaglio?
    Cordiali saluti.
    Federica.

  178. salvatore scrive:
    Scritto il 9-11-2011 alle ore 00:09

    Salve,
    volevo un parere giuridico sulla mia condizione, atipica ma ugualmente meritevole di tutela a mio modesto parere..
    Illustro brevemente quanto mi è accaduto:
    in data 22/09/2008 sono stato assunto per un periodo di prova di tre mesi, scaduti i quali mi è stato stipulato un contratto di 12 mesi, scadenza 31/12/2009. Prima di giungere alla scadenza mi è stato rinnovato fino al termine di una determinata commessa di lavoro. In data 12/07/2011 mi è stato notificato, con preavviso a mezzo lettera, il licenziamento in data 29/07/2011 per cessazione commessa. Licenziamento che ha interessato tutti i dipendenti facenti capo alla stessa commessa, 13 in tutto, me compreso. Ho creduto, in buona fede, che la commessa fosse realmente terminata perchè comunque non ero nelle condizioni di verificarne la veridicità della informazione sulla data di cessazione della stessa. In data 03/10/2011 vengo a conoscenza della assunzione di 6 dipendenti, licenziati in data 29/07/2011 insieme al sottoscritto, e vengo a conoscenza del fatto che la commessa di cui sopra, non era stata terminata ma che avrebbero provveduto a completarla entro il termine del 31/12/2011 con l’impiego dei 6 miei ex colleghi. Conclusione: io ero l’unico che avrei maturato i 3 anni ( il 22/09/2011) per poter chiedere la trasformazione da contratto di lavoro determinato a contratto di lavoro indeterminato. Hanno lasciato scorrere i 60 giorni per l’impugnazione del licenziamento da parte mia e poi hanno assunto 6 dipendenti certi che io non avrei potuto più impugnare il licenziamento causa decorso termine di 60 giorni. Però è vero che il contenuto della lettera di licenziamento aveva in se una informazione falsa ed ingannevole (fine commessa). Chiedo se mi è possibile impugnare il licenziamento rendendo nulla la lettera di licenziamento in quanto fondata da dichiarazione mendace e ingannevole. Spero di essere stato sufficientemente esaustivo ed attendo, gentilmente, vostre notizie sulla mia e-mail……

  179. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 9-11-2011 alle ore 12:39

    salvatore. questo è un blog quindi gli argomenti di discussione sono pubblici. se ritieni possiamo valutare la tua situazione in questa sede, altrimenti mi è impossibile risponderti. attendo tua indicazione.

  180. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 9-11-2011 alle ore 13:03

    federica ci pone una situazione (scusa il termine che sto per utilizzare perchè lo percepirai come improprio) “interessante”.
    perchè dico interessante? perchè è un caso concreto in cui le esigenze di una piccola impresa si scontrano con le aspettative e le necessità di un lavoratore.
    quello che ti hanno detto i sindacati è corretto o meglio, in caso di licenziamento se tu dimostrassi l’assenza della motivazione potresti richiedere un risarcimento del danno variabili da 2,5 a 6 mensilità (l’importo lo stabilisce il giudice).
    il punto però è un altro: federica si chiede “E’POSSIBILE CHE IN UNA DITTA CON 5 DIPENDENTI i DIRITTI LI ABBIA SOLO IL TITOLARE?”. invito i partecipanti al blog a fornirle una risposta.
    la mia opinione??
    se vogliamo essere concreti dobbiamo dire che per riuscire a fare occupazione e conseguentemente erogare le corrette retribuzioni le imprese devono riuscire ad organizzarsi al meglio. senza questa considerazione parliamo di aria fritta.
    la migliore organizzazione dell’azienda deve OVVIAMENTE rispettare le disposizioni di legge e di contratto … tutto il resto è una conseguenza. se nel tuo caso l’impresa non ha + necessità di una quantità oraria FT e ti chiede un PT (con tutte le difficoltà che ciò può determinarti) non vedo grandi vie d’uscita. parla con il titolare dell’azienda e cercate strade alternative e se non ce ne sono puoi provare ad integrare con un’altra occupazione PT la parte della giornata che ti resta libera. in questi casi (non considerarla una ovvietà) è necessario agire con grande responsabilità ed essere attivi sul mercato per trovare presto occupazioni alternative senza aspettare “manna dal cielo” che … difficilmente arriva!

  181. Federica scrive:
    Scritto il 9-11-2011 alle ore 14:40

    Ok grazie della risposta così tempestiva ed esaustiva (anche se non la leggo sul blog) ricevuta per copia al mio indirizzo mail. Quindi dovrò guardare i nuovi mobili e i nuovi spazi ristrutturati pensando che….quelli sono la materializzazione delle mie 4 ore perse al giorno? Ok mi abituerò all’idea! Ma se questa mossa fosse solo l’ultima delle restrizioni che il capo ha attuato nei miei confronti nei 5 anni trascorsi? Come posso far valere il fatto che, pur avendo SEMPRE LAVORATO FULL TIM, mi sono stati modificati ogni anno gli orari in 4 e 6 ore giornaliere affinchè lui potesse risparmiare sulle tasse e sui contributi? E nei pochi mesi all’anno realmente in cui realmente figuravo 8 ore da contratto lo stipendio era minore rispetto alla busta paga causa crisi? Ovviamente il restante dei soldi dati in nero. Ovviamente o accettavo o ero fuori. Quindi? Anche in questo caso non posso var valere nulla? Non ci credo. Ma dove sono quelli che si lamentano che non riescono a disfarsi dei dipendenti perchè troppo tutelati?? Vorrei conoscerli! Grazie ancora dello spazio e del tempo che vorrà gentilmente dedicarmi.
    Federica

  182. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 11-11-2011 alle ore 13:13

    cara federica, nella mia risposta avevo inserito in maiuscolo un avverbio “OVVIAMENTE” proprio come pre-requisito x la gestione dell’impresa e riferito al rispetto delle regole del gioco (leggi e contratti).
    nel tuo caso evidenzi forzature di dette regole e chiedi se esista la possibilità per farle rispettare esiste. ovviamente la risposta è affermativa. ti segnalo, tra i vari strumenti a tua disposizione, la possibilità di attivare una conciliazione monocratica. si tratta di utilizzare un ispettore del lavoro come “mediatore”, come persona capace di pretendere il rispetto delle regole violate, di farti arrivare in tempi rapidi le somme che tu lamenti e, in caso ciò si realizzi e quindi nel caso in cui si riscontri un accordo tra te e il tuo DL, l’ispettore non procederebbe con una verifica di controllo sull’impresa. il DL risparmierebbe un bel po’ di sanzioni.
    è uno strumento molto efficace. rivolgiti alla DPL della tua provincia.

  183. Andrea Asnaghi scrive:
    Scritto il 11-11-2011 alle ore 15:19

    Ritorno sul quesito n. 177 di Federica(sulle considerazioni successive sono “ovviamente” d’accordo con Paolo e con Federica), perchè mi sembra molto interessante il punto di partenza: quali diritti per il lavoratore ?

    Il lavoratore ne ha tanti ed è necessario che siano tutti rispettati (ad esempio ha diritto a che il licenziamento sia trasparente e motivato
    A me tuttavia sembra, che quando di parli di diritti del lavoro si tenda ad inserirvi tutta una serie di “desiderata” che rischiano di fuorviare e far saltare il gioco. In particolare mi chiedo: il diritto costituzionale al lavoro presuppone che quando un lavoratore ha un lavoro nessuno possa toccarglielo ?
    Domanda rischiosa e politicamente scorretta, certamente: ma nel caso prospettato (un’azienda vuole ristrutturarsi al meglio delle proprie possibilità) esiste un “diritto di veto” in forza del quale un lavoratore possa dire: “eh no, se ristrutturate (seriamente) ma mi toccate anche il mio orticello io non sono d’accordo e remo contro” ? (Paolo più equilibratamente parlava di “esigenze che si scontrano”).
    Ho ben presente, assicuro, la necessità per i lavoratori di una occupazione stabile, dignitosa ed efficente e non sono fautore di un flessibilità alla “non parlate al guidatore (l’impresa)”, tuttavia assisto in molti discorsi e considerazioni odierni alla mentalità per cui il posto di lavoro sia intoccabile.
    Si rema (giustamente) contro una certa precarietà (qualora sia sinonimo di sfruttamento), ma non si dice che la condizione precaria è la stessa condizione umana (e perciò stesso anche lavorativa) e che il rapporto di lavoro è un contratto, non esattamente un “matrimonio”.
    Le condizioni per cui può finire (che sono dolorose e foriere di problemi, nessuno ne dubita o lo deve trascurare) sono molteplici e il dirittismo secondo cui indiscriminatamente non può finire (il lavoro, il supporto dell’ammortizzatore, etc.) oggi contribuiscono a creare una mentalità (anche antiprofessionale) che non porta molto lontano.

    ovviamente sono considerazioni spersonalizzate, non certo riferite a federica; inoltre la comodità di intervenire nel blog non da titolare permettere il privilegio di esporsi su concetti arditi (lasciando a Paolo le somme da tirare …)

  184. Lucia scrive:
    Scritto il 12-11-2011 alle ore 16:48

    Gent.mo Dott.Stern,
    purtroppo oltre 4 anni di servizio presso un’azienda (prima assunta) con meno di 15 dipendenti , ho ricevuto in data 8 novembre la lettera di licenziamento per motivi di produttività e organizzazione aziendale.
    La mia problematica per il datore è stata quella di essere diventata madre, proprio il 22 ottobre mio figlio ha compiuto un anno, inoltre ho avuto la sfortuna di affrontare alcuni problemi di mio figlio perchè disabile, ho ricevuto quindi l’accettazione della 104, art. 33, e l’ho presontata regolarmente con la richiesta di lavorare 6 ore invece di 8, visto che le altre due ore mi sono regolarmente concesse dall’inps.
    LA presentazione di questa domanda parte praticamente dal 23 ottobbre , ma nonostante tutto finito il periodo di allattamento, ho iniziato ugualmente a lavorare 8 ore, e al mio rientro dalla maternità 3 più 5 , ho continuato a fare regolarmente straordinari senza nessun problema, ma già al mio rientro sono stata demansionata, mentre prima mi occupava dalla gestione dell’intero ufficio e come l’impiegata vendite, al rientro mi sono ritrovata a gestire scartoffie e lamentele dei clienti.

    Mio figlio viene ricoverato dal 2 novembre all’8 novembre per problemi e nonostante ciò l’8 novembre mi presento sul posto di lavoro per cercare di aiutare i miei colleghi e di gestire tutto l’arretrato e prima di andare via mi vedo consegnata la lettera di licenziamento.

    Le mie domande sono le seguenti:
    1) in riferimento alla mia domanda per la 104 art. 33, potevo subire questo licenziamento?
    2) al rientro della maternità potevo essere demansionata, visto che potevo dare solo 6 ore di lavoro al giorno invece di 8?
    3) ma se risulto ricoverata con mio figlio proprio l’8 novembre, il datore poteva licenziarmi?

    perchè noi madri dobbiamo subire questa umiliazione, ho dato tanto per l’azienda, sono stata la prima assunta , con un figlio a carico, l’azienda ha altri due dipendenti con la mia stessa mansione assunti dopo, ma nonostante ciò so’ benissimo che assumeranno qualche uomo a breve ma con una mansione differente dalla mia..

    La prego di aiutarmi, cosa posso fare?

    La ringrazio tantissimo per l’attenzione.

  185. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 13-11-2011 alle ore 22:28

    la storia di lucia è una di quelle che non si vorrebbero mai sentire, nel senso che mi augurerei che il senso di responsabilità che anima le parti di un rapporto di lavoro (prima ancora degli obblighi giuridici) impedisse il realizzarsi di simili situazioni.
    è di tutta evidenza che problematiche familiari possano creare difficoltà nella gestione di un rapporto di lavoro specialmente nelle aziende più piccole ma gli imprenditori hanno il DOVERE di trovare soluzioni, con dialogo, lavorando sull’organizzazione, utilizzando tutti gli strumenti tecnici ed anche economici che l’ordinamento mette a disposizione. ripeto non è una facoltà ma un DOVERE dell’impresa.
    lucia alle tue domande rispondo che no, non potevi essere demansionata o meglio, questo poteva avvenire (l’ha chiarito ultimamante anche il ministero del lavoro) solo ed unicamente se fosse stata l’ultima possibilità per evitare un licenziamento per riorganizzazione. non è il tuo caso perchè dopo il demansionamento c’è stato proprio il licenziamento. il periodo di divieto di licenziamento x maternità si è concluso (dici che il tuo bimbo ha compiuto da poco 1 anno) ma sappi che anche il licenziamento causato dalle richieste di permessi legati alla maternità è nullo. certo la motivazione ufficiale è un’altra ma la circostanza che licenzino te che sei la + anziana, solo dopo che hai chiesto i permessi, è abbastanza eloquente.
    affidati ad un legale di fiducia che conosca bene la materia del lavoro ovvero ad una organizzazione sindacale che, allo stesso modo, goda della tua stima e fiducia.
    da parte mia sai dove trovarmi x ulteriori info, un abbraccio al tuo piccolo, vedrai che le cose si aggiusteranno.
    ps
    scusa ma lo dico sempre in queste situazioni: nonostante il torto che ritieni di aver subito e la giusta attivazione degli strumenti risarcitori, ti consiglio di guardare avanti, un rapporto di lavoro lacerato (giustamente o ingiustamente) difficilmente potrebbe riaggiustarsi. anche se non è un momento facile guardati intorno, manda CV e cerca un altro lavoro.

  186. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 13-11-2011 alle ore 22:49

    andrea apre a regionamenti importanti. il rapporto di lavoro è un rapporto economico, le parti si confrontano e cercano reciproche utilità. venendo meno queste difficilmente si potrà imporre loro di stare insieme.
    ho preferito però prima rispondere a lucia (184) per evitare confusioni (la sintesi del blog spesso è terribile) e quindi rinvio a quella risposta alcune considerazioni ma preciso che anche in un una visione “liberale” (uso questa parola solo x le citate ragioni di sintesi) gli abusi e le discriminazioni sono inaccettabili. anzi direi che il rispetto delle regole è il “pre requisito” di una visione liberale dell’organizzazione del lavoro.
    quello che però va aggiunto è che, lo sostenevo poche righe sopra, un rapporto di lavoro lacerato non può ricucirsi ex lege (o anche attraverso una decisione obbligata del giudice) perchè il risultato sarà creare una situazione di ulteriore disagio e tensione fra le parti: esattamente il contrario di ciò che dovrebbe essere alla base del rapporto di lavoro.
    quanto al precariato, lascio ad altri il commento. è una parola che trovo così vuota ed abusata che non riesco proprio a commentarla. lucia (184) non era precaria ma ora è in una brutta situazione, e allora? il rapporto di lavoro si protegge molto di più con competenza, responsabilità, impegno, professionalità che con indignazione!!

  187. Lucia scrive:
    Scritto il 13-11-2011 alle ore 23:12

    Gentilizzimo Dott. Stern,
    la ringrazio di cuore per la sua risposta, consegnerò tutto ciò che è in mio possesso ad un consulente del lavoro, e naturalmente cercherò di far valere i miei diritti. Non ci tengo assolutamente al rientegro sul posto di lavoro, anche perchè di fronte a questa scelta immorale da parte del datore non mi sentirei assolutamente a mio agio,ne riuscirei a star sedeuta sulla mia scrivania pensando di essere di troppo, è certo che se la legge tutela i miei diritti di lavoratrice e di madre allora spero intervenga severamente. Purtroppo ho anche letto che per la motivazione che mi ha comunicato sulla lettera di licenziamento , il datore di lavoro non ha sempre l’obbligo di scegliere i dipendenti utilizzando un certo criterio (art.41 Cost.), ho letto tantissimo sul mio caso e sinceramente ho paura di lottare inutilmente.
    Ho già provveduto ad inoltrare il mio CV in giro, spero che qualcuno mi risponda presto, guarderò avanti perchè è certo che proprio da queste situazioni che si impara tanto!!!
    La ringrazio ancora per l’attenzione data, il suoi dati sono già memorizzati nel mio pc.

    GRAZIE!!!

  188. Massimo scrive:
    Scritto il 16-11-2011 alle ore 01:29

    Buona sera Dott. Stern,
    Cortesemente le chiedo lumi in merito alla mia situazione che le vado a spiegare:
    La ditta “X “dove lavoravo eravamo in 3 operai e 2 impiegati, nel Giugno 2010 tramite concordato tra le parti mi viene proposto il licenziamento per motivi di scarsità di lavoro (cosi salvando la situazione e mantenendo la funzionalità) con la promesse di una nuova assunzione in una nuova ditta “Y” che è un ramo di quella citata in precedenza ma con mansioni diverse, al 01 Luglio 2010 vengo licenziato dalla ditta “X”e vado in disoccupazione fino al 01 Maggio 2011 poi vengo assunto nella nuova ditta “Y”con contratto a termine di tre mesi fino al 31 Luglio 2011.
    Ritorno in disoccupazione ma nel frattempo vengo a sapere che la ditta “X” verrà assorbita senza subire cambiamenti dalla ditta “Y” e qui che chiedo informazioni in merito alla mia situazione ,
    premetto che nella ditta “X” non ero l’ultimo arrivato e avendo già lavorato nella ditta “Y” posso movimentare qualcuno per avere qualche diritto nei confronti dei nuovi passaggi di personale tra la ditta “X” e “Y” ?
    La ringrazio e porgo distinti saluti.

  189. Massimo scrive:
    Scritto il 16-11-2011 alle ore 09:49

    Buongiorno Dott. Stern,
    le chiedo un parere in merito al licenziamento di cui sono stato vittima. Mi trovo infatti in difficoltà in merito alla possibilità di agire in giudizio o meno per un provvedimento che trovo ingiusto. SOno stato licenziato il 5 ottobre u.s. per giustificato motivo oggettivo in quanto dipendente dell’amministrazione di un’azienda grande (oltre i 15 dipendenti) deputato ad un settore di attività specifico (anche se ciò non previsto contrattualmente, essendo inquadrato con la mansione generica di impiegato amministrativo a tempo indeterminato. La lettera di licenziamento giustifica il mio licenziamento come cessazione di un ramo di attività che costituiva la mia mansione prevalente se non esclusiva, per cui la soppressione del mio posto di lavoro. Tuttavia, la mia società è capogruppo di molte società satelliti e parte di una holding finanziaria. Io lavoravo in maniera continuativa per altre due società del gruppo (possibile da provare in quanto ho effettuato copia di back up di posta in entrata e in uscita in cui si evidenziano rapporti fitti con amministratori delegati e consulenti aziendali senza considerare che nel gestionale ci sono milioni di scritture contabili effettuate con il mio id.). Tuttavia da quello che sento interfacciandomi con i miei colleghi una di queste società dovrebbe essere messa in liquidazione entro la fine del 2012 e dell’altra si parla di estrenalizzare la contabilità. Secondo lei ho i presupposti per un’azione legale, ed ho buone possibilità di vittoria? Non vorrei combattere con i mulini a vento e trovarmi oberato di altre spese quandogià la situazione di u disoccupato è molto complessa.
    Grazie sin d’ora per la sua risposta.
    Massimo

  190. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 18-11-2011 alle ore 23:14

    lucia good luck!

  191. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 18-11-2011 alle ore 23:17

    massimo è complicato. il licenziamento con la ditta x risale a molto tempo fa (oltre 1 anno) e non è stato impugnato. la vedo dura riannodare il filo che da oltre un anno è stato steso. parlane con un tuo legale di fiducia per analizzare nei dettagli la vicenda che, ti ripeto, mi sembra complessa.

  192. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 18-11-2011 alle ore 23:26

    vedi massimo il rapporto di lavoro si svolge per il proprio detore e non per terzi, quindi svolgendo attività lavorativa x soggetti diversi (questa mi sembra la tua idea) potresti aver instaurato ulteriori rapporti di lavoro. è una ipotesi possibile. tieni conto, lo affermi tu, che operavi per la holding e molte attività relative a società collegate / controllate potrebbero essere state alla stessa delegate e pertanto il tuo ruolo sarebbe stato perfettamente legittimo. mi chiedi se hai buone possibilità di vittoria? è impossibile che tu riceva una risposta a questa domanda senza i necessari approfondimenti della vicenda. non gioco al super enalotto nè sono il tipo da dare numeri. mi dispiace ma oltre al quadro generale della situazione non mi è possibile andare, tradirei anche la tua fiducia che hai posto nell’evidenziarmi il quesito.

  193. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 18-11-2011 alle ore 23:28

    ovviamente la mia risposta 192 era rivolta a massimo 189 (visto che anche il precedente amico era omonimo)

  194. Massimo 188 scrive:
    Scritto il 19-11-2011 alle ore 01:34

    Grazie mille Dott. Stern ,vedrò di seguire il suo consiglio.

  195. salvatore scrive:
    Scritto il 19-11-2011 alle ore 10:56

    Salve,
    scusate se riporto di seguito lo stesso caso di un paio di settimane fa, purtroppo non ho ricevuto ancora una risposta e spero possa avvenire presto.
    Volevo un parere giuridico sulla mia condizione, atipica ma ugualmente meritevole di tutela a mio modesto parere..
    Illustro brevemente quanto mi è accaduto:
    in data 22/09/2008 sono stato assunto per un periodo di prova di tre mesi, scaduti i quali mi è stato stipulato un contratto di 12 mesi, scadenza 31/12/2009. Prima di giungere alla scadenza mi è stato rinnovato fino al termine di una determinata commessa di lavoro. In data 12/07/2011 mi è stato notificato, con preavviso a mezzo lettera, il licenziamento in data 29/07/2011 per cessazione commessa. Licenziamento che ha interessato tutti i dipendenti facenti capo alla stessa commessa, 13 in tutto, me compreso. Ho creduto, in buona fede, che la commessa fosse realmente terminata perchè comunque non ero nelle condizioni di verificarne la veridicità della informazione sulla data di cessazione della stessa. In data 03/10/2011 vengo a conoscenza della assunzione di 6 dipendenti, licenziati in data 29/07/2011 insieme al sottoscritto, e vengo a conoscenza del fatto che la commessa di cui sopra, non era stata terminata ma che avrebbero provveduto a completarla entro il termine del 31/12/2011 con l’impiego dei 6 miei ex colleghi. Conclusione: io ero l’unico che avrei maturato i 3 anni ( il 22/09/2011) per poter chiedere la trasformazione da contratto di lavoro determinato a contratto di lavoro indeterminato. Hanno lasciato scorrere i 60 giorni per l’impugnazione del licenziamento da parte mia e poi hanno assunto 6 dipendenti certi che io non avrei potuto più impugnare il licenziamento causa decorso termine di 60 giorni. Però è vero che il contenuto della lettera di licenziamento aveva in se una informazione falsa ed ingannevole (fine commessa). Chiedo se mi è possibile impugnare il licenziamento rendendo nulla la lettera di licenziamento in quanto fondata da dichiarazione mendace e ingannevole. Spero di essere stato sufficientemente esaustivo ed attendo, gentilmente, vostre notizie sulla mia e-mail……

  196. Lucia scrive:
    Scritto il 19-11-2011 alle ore 20:58

    Gent.mo Dott.Stern,
    la ringrazio immensamente, grazie ai suoi consigli ho inviato la lettera all’ex datore di lavoro con la comunicazione dell’impugnamento, se questo non mi risponderà entro i limiti richiesti allora provvederò ad intervenire legalmente!
    Quando ho parlato con il mio consulente di fiduca ero informatissima di tutto, naturalmente grazie a lei!!! Sarà mia cura aggiornarla sul caso!!!

    Saluti
    Lucia

  197. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 20-11-2011 alle ore 23:11

    salvatore mi scuso ma mi era sfuggita la tua segnalazione. la tua storia ha degli elementi di poca chiarezza, ovviamente non dipendono da te ma dalla complessità del sistema contrattuale, in particolare:
    1) dici che dopo la prova ti hanno fatto un contratto a termine. impossibile, il periodo di prova è parte integrante del contratto, se volevi dire che hai avuto un periodo dei lavoro in nero (qualcuno lo chiama prova) prima del contratto a termine ufficiale la circostanza potrebbe inficiare il contratto stesso (e tu potresti far valere questo elemento di criticità);
    2) dici di essere stato licenziato x scadenza della commessa, forse vuoi dire che il tuo contratto a termine si è chiuso per la realizzazione del motivo dell’assunzione (commessa). il tuo contratto, tecnicamente, era legato ad un termine determinabile e non determinato.
    tradotto? tradotto vuol dire che se la clausola del termine era inventata (commessa mai finita) ed il contratto era stato preceduto da un periodo in nero, probabilmente sei ancora in tempo per una opposizione (purchè ti attivi entro l’anno) rivolgiti ad un avvocato o ad un sindacato di fiducia che ti sapranno fornire indicazioni più precise.

  198. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 20-11-2011 alle ore 23:11

    lucia sono contento di esserti stato di qualche utilità

  199. michela scrive:
    Scritto il 21-11-2011 alle ore 17:29

    buon giorno Dott.Stern.Io ho un paio di domande pero prima di tutto voglio dire che ho una causa di lavoro in corso(licenziamento dopo due anni di contratto a tempo indeterminato-azienda con meno di 15 dipendenti)..si entra nel terzo anno di processo.Licenziamneto fine 2008 ,prima udienza i primi 2009 ,inizio 20121 la terza..ma e possibile che ci vuole cosi tanto?
    Poi e possibile per riduzione di personale-e meglio se non elenco i veri motivi del licenziamento) licenziare prima un lavortore a tempo indetermiato quando c’erano nel’azienda lavoratori con contratto a tempo determinato?
    E poi l’ultima domanda quall’e la differenza fra un licenziamento nullo(se mi puo dare degli esempi:allora stufa del comportamento del mio ex principale,dopo due anni non sono piu andata a lavorare al nero di notte,gli ho detto che lavorero solo le ore previste dal contratto e ho chiesto 5 ore di permesso(con 30 ore di permesso in busta paga) e lui mi ha licenziato(e un caso di cenziameto nullo o illegitimo? e un licenziamento illegitimo e se per caso ci sono delle differenze anche per quello che riguarda la tutela reale(nel senso si applica anche per le aziende con meno di 15 dipendenti se il licenziamento e nullo??
    grazie anticipatamente.non ho piu pazienza e spero che finisca presto.

  200. salvatore scrive:
    Scritto il 21-11-2011 alle ore 19:42

    Salve Dott. Stern,
    intanto volevo ringraziarla per aver risposto alla mia precedente richiesta di opinione,
    ed ora volevo apporre qualche modifica alla precedente questione postale, per renderle più chiara la situazione.
    Illustro brevemente quanto mi è accaduto:
    in data 19/09/2008 sono stato assunto per un periodo di tre mesi (comprensivo di periodo di prova), scaduti i quali mi è stato stipulato un contratto di 12 mesi, scadenza 31/12/2009. Prima di giungere alla scadenza mi è stato rinnovato come segue: “Con riferimento alla lettera di assunzione del 18/12/2008 , con la presente abbiamo il piacere di comunicarLe che dalla data del 31/12/2009 il suo contratto di lavoro a tempo determinato a norma del D.L. 368/2001, instaurato in data 19/12/2008 verrà trasformato a tempo indeterminato e sarà legato esclusivamente alla commessa C07017 – committente RAFFINERIA DI …. SPA – INDIRIZZO E CAP. Si precisa che al termine dei lavori a noi commissionati od in caso di cessazione anticipata da parte della RAFFINERIA …. SPA, essendo il Suo contratto di lavoro legato esclusivamente alla commessa indicata, verrà a concludersi anche il Suo rapporto di lavoro con noi in corso”. Successivamente, in data 12/07/2011, mi è stato notificato, con preavviso a mezzo lettera, il licenziamento in data 29/07/2011 per cessazione commessa C07017. Licenziamento che ha interessato tutti i dipendenti facenti capo alla stessa commessa, 13 in tutto, me compreso. Ho creduto, in buona fede, che la commessa fosse realmente terminata perchè comunque non ero nelle condizioni di verificarne la veridicità della informazione sulla data di cessazione della stessa. In data 03/10/2011 vengo a conoscenza della assunzione di 6 dipendenti, licenziati in data 29/07/2011 insieme al sottoscritto, e vengo a conoscenza del fatto che la commessa di cui sopra, non era stata terminata ma che avrebbero provveduto a completarla entro il termine del 31/12/2011 con l’impiego dei 6 miei ex colleghi. Conclusione: io ero l’unico che avrei maturato i 3 anni ( il 19/09/2011) per poter chiedere la trasformazione da contratto di lavoro determinato a contratto di lavoro indeterminato senza vincoli di alcuna commessa. Hanno lasciato scorrere i 60 giorni per l’impugnazione del licenziamento da parte mia e poi hanno assunto 6 dipendenti certi che io non avrei potuto più impugnare il licenziamento causa decorso termine di 60 giorni. Però è vero che il contenuto della lettera di licenziamento aveva in se una informazione falsa ed ingannevole (fine commessa). Chiedo se mi è possibile impugnare il licenziamento rendendo nulla la lettera di licenziamento in quanto fondata da dichiarazione mendace e ingannevole. Spero di essere stato sufficientemente esaustivo ed attendo, gentilmente, vostre notizie sulla mia e-mail.

  201. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 21-11-2011 alle ore 23:19

    michela visto che hai una causa in corso queste domande dovresti rivolgerle al tuo avvocato che ti saprà rispondere in modo molto più preciso.
    abbozzo qualche indicazione in generale:
    1) durata dal processo: è uno dei mali della giustizia italiana. per questo motivo, ove possibile, personalmente consiglio soluzioni alternative;
    2)per riduzione di lavoro non si può licenziare i contratti atempo determinato che sono in azienda x un motivo specifico e che pertanto non possono uscire prima che si realizzi detto motivo;
    3) un licenziamento è nullo quando è discriminatorio (ti licenzio xchè donna, uomo, cattolico, buddista, comunista, fascista, leghista ecc…) oppure quando riguarda una neo mamma (è tale fin dal giorno del concepimento e fino ad un anno di vita del bimbo) ovvero una sposina da quando decide le pubblicazioni ad un anno dopo il matrimonio. in questi casi c’è reintegrazione qualunque sia il numero dei dipendenti. gli altri casi, licenziamento annullabile, riguardano quei licenziamenti privi di giusta causa o giustificato motivo.

    quanto alla pazienza … non la perdere ne avrai bisogno!

  202. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 21-11-2011 alle ore 23:28

    salvatore un licenziamento va impugnato nel termine proprio per far valere le varie eccezioni che ora stai ponendo (es. la commessa non è finita).
    nel tuo caso poi perchè fai riferimento ai 3 anni? eri già a tempo indeterminato, non esistono vari tipi di contratto a tempo indeterminato: il termine o c’è o non c’è.
    da quello che scrivi in effetti la formulazione del tuo contratto era decisamente ambigua, sembrava più un contratto con una scadenza determinabile (es. il rapporto cesserà al verificarsi di un evento – commessa-) che un vero e proprio contratto a T.IND.. un contratto indeterminato può senza dubbio essere legato (salvo casi particolari del settore edile) ad un’opera ma alla conclusione della stessa il DL deve dimostrare di non aver possibilità di reimpiego x poter licenziare, insomma non c’è nessun automatismo.
    parla con un legale ma certo è una situazione complessa. in bocca al lupo.

  203. michela scrive:
    Scritto il 22-11-2011 alle ore 17:08

    Dott. Stern,prima di tutto voglio ringraziarla per aver risposto.lei e stato gentilssimoe ha ragione..comunque io faccio tante domande al mio avv. ma ho anche paura di disturbarlo…poi sono confusa..mi creda sono tante cose che non mi sembrano giuste..come il fatto che comunque per il mio ex principale questi anni sono andati avanti come sempre,per me invece e tutto cambiato,lui mi ha messo in una situazione di disaggio profondo:sono rimasta da oggi a domani senza lo stipendio,con un affito e tante cose da pagare(se il mio compagno non fosse la persona stupenda che e ,tutto quello che ha fatto per me..ma non posso piu appogiarmi sempre )..con tutte le difficolta per trovare un altro lavoro,e per questo che non acceto i tempi cosi lunghi.
    Ho lavorato due anni di seguto ,senza feste senza permessi con paura di essere sempre licenziata…magari chi non vive queste cose non puo capire,e poi non e finita..per che nella prima udienza lui non ha aperto bocca ,ma il suo avv. tutto il tempo a dire che non e vero,che io non lavoravo di sera tardi ,che non servivo mai ai tavoli,che lui era sempre gentile..e tante altre cose non vere…mi dicca lei quanto pazienza posso avere ancora..lui rideva e a me tutte le volte mi viene da piangere..scusi lo sfogo..magari lei come avv. queste situazioni le vive tutti i giorni io invece non riesco a capirle..

  204. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 24-11-2011 alle ore 20:16

    michela, capisco. cosa aggiungere? solo una considerazione: i rapporti tra persone non corrispondono sempre ( o quasi ) alle nostre aspettative. Si guastano i rapporti familiari figuriamoci quelli economici.
    La mia qualifica professionale è quella di consulente e non di avvocato, quindi mi occupo più di diritto sostanziale, di svolgimento di rapporti di lavoro nel concreto che della loro trasposizione nel “teatrino” processuale (e non intendo con ciò insultare o svilire una delle più delicate funzioni di uno stato di diritto, indendo dire che, come michela ha sperimentato, la realtà “reale” non sempre si riverbera direttamente in quella processuale).
    Vedrai che al termine ci sarà una soluzione positiva … non perdere né pazienza ne speranza ma soprattutto torna a guardarti intorno nel mercato del lavoro.

  205. Chiara scrive:
    Scritto il 25-11-2011 alle ore 03:55

    Egr. dottor Stern,qualche giorno fa avevo già inviato il mio quesito,ma non lo vedo inserito e forse ho errato qualche procedura.Eccolo.
    Salve,sono un’infermiera professionale attualmente purtroppo disoccupata, e con il Decreto Polverini che ha bloccato le assunzioni nel mio settore lavorativo, la Sua gentile risposta è per me davvero importante!
    La mia ASL ( se non ricordo male,nel 2007) aveva indetto avviso pubblico per reclutare infermieri professionali a tempo determinato, ed avere così disponibile una graduatoria ufficiale dove reperire personale supplente a cui affidare incarichi. Partecipai nei termini e fui regolarmente inserita.
    Premetto che mi chiamarono anche un paio di volte a “conferibile urgente temporaneo incarico”, ma una volta ero ammalata (ed inviai telegramma), e la seconda non mi pervenne per tempo il loro telegramma (ero fuori città).
    Tempo fa,proprio perchè disoccupata, mi sono recata all’uff.gestione personale di detta ASL, e, sconcertata, ho saputo che, solo il mese prima,la graduatoria del 2007 era stata sostituita da un’altra, in cui non ero stata inclusa. Ai miei diversi quesiti mi si rispondeva che:
    ” Per carenza di personale infermieristico, s’è reso necessario fare in emergenza una nuova graduatoria che sostituisse quella vigente, in “emergenza”, quindi senza avviso pubblico e pubblicazione G.U.”, ma solo con delibera interna. La sua esclusione è motivata dal fatto che non ha mai accettato incarichi. La nuova graduatoria è formata da infermieri della graduatoria del 2007 che stavano già lavorando a termine, e da infermieri che dal 2008 hanno nel frattempo inviato, fuori bando, titoli e disponibilità.”
    Il giorno stesso presentai domanda ( con curricula aggiornato,titoli ed iscriz.all’albo) chiedendo di essere immediatamente inserita. Mi si rispondeva negativamente in quanto ” Per la nuova graduatoria avevamo stabilito una data di scadenza, e lei è fuori termine utile”!
    Quesito:
    Una graduatoria ha una scadenza? E ammesso che abbia una scadenza , è legale formularne un’altra senza bando pubblico ( d’accordo per l’”emergenza!)e senza inserirmi, facendo peraltro discriminazione? Ha riferimenti di Legge a cui posso fare riferimento?
    Grazie per la Sua gentile disponibilità.. Chiara

  206. michela scrive:
    Scritto il 25-11-2011 alle ore 10:20

    Dott.Stern posso solo ringraziarla per i suoi consigli e la disponibilita che ha nel ascoltare i nostri dubbi e i problemi.

  207. Marco scrive:
    Scritto il 25-11-2011 alle ore 13:42

    Buongiorno
    se nel caso di un processo verbale di conciliazione già concluso si venga a scoprire che gli assegni per la somma pattuita non sono validi per un’errore di forma, l’accordo risulta ancora valido?

    Grazie

  208. Antonio scrive:
    Scritto il 26-11-2011 alle ore 00:24

    Egr. dott. Stern
    avevo un contratto di lavoro a tempo indeterminato, con un’anzianità di 20 anni; successivamente ad una scissione aziendale, avvenuta ad agosto 2010, venivo trasferito alla società di nuova costituzione, nello scorso mese di luglio 2011 venivo da quest’ultima licenziato con la seguente motivazione: “grave crisi del settore e ultimazione delle commesse per la cui esecuzione Lei è stato assunto”. Ho provveduto nel termine di 60 giorni ad impognare il licenziamento, vorrei ora sapere entro quale termine occorre avviare il giudizio per la richiesta di reintegra e se è possibile avviare un unico giudizio per la reintegra e la richiesta di importi contrattuali non riconosciuti e risarcimento del danno.
    Grazie.

  209. maria scrive:
    Scritto il 30-11-2011 alle ore 10:26

    Salve Dott Stern lavoro da 15 anni in una ditta con piu di 50 dipendenti sono stata assunta come invalida, nel 2008 vengo operata di tunnel carpale e nel 2011 la dott dell’azienda dove lavoro mi da delle limitazioni; visto che c’é crisi mi ritrovo a casa in cassa integrazione nel 2012 vogliono lasciare a casa 20 persone e i rappresentanti del sindacato hanno detto che i primi a stare a casa sono quelli che hanno delle limitazioni e gli invalidi xchè non hanno postazioni su cui farli lavorare(premetto che io ho sempre fatto tutto )ha qualche consiglio da darmi? grazie

  210. maria scrive:
    Scritto il 30-11-2011 alle ore 11:09

    Salve Dott Stern,lavoro in una azienda con più di 50 operai(sono stata assunta come invalida)nel 2008 visto che il mio lavoro è molto manuale vengo operata di tunnel carpale ma anche dopo l’operazione ho sempre fatto tutto ;nel 2o11 la dott dell’azienda mi mette delle limitazioni sulle mansioni che faccio “dopo un controllo in azienda della spresal”oggi mi ritrovo a casa in cassa integrazione , nel 2012 vogliono licenziare a causa di scarso lavoro 20 persone i rappresentanti del sindacato dicono che i primi che vogliono lasciare a casa sono gli invalidi e quelli con le limitazioni visto che non sanno dove collocarli.Ha qualche consiglio da darmi lo possono fare?grazie

  211. Simone scrive:
    Scritto il 30-11-2011 alle ore 18:25

    Buonasera Paolo,
    se possibile, vorrei conoscere la tua opinione con riguardo a come interpretare la modifica all’articolo 6 della L.604/66 in considerazione degli effetti prodotti dall’art. 2 comma 54 della L. 10/2011.
    Leggendo le modifiche introdotte dal milleproroghe, sembrerebbe che il comma 2 dell’articolo 6 della L.604/66 resti intatto e perciò applicabile a tutte quelle situazioni, previste almeno dal vecchio comma 1 dello stesso articolo.
    A mio modesto avviso appare insuperabile l’interpretazione letterale del comma 1 bis dell’articolo 32 L.183/2010, lì ove limita al solo termine previsto dal comma 1 della L.604/66 così come modificato dalla 183/2010, la proroga al 31.12.2011.
    E quindi la domanda sorge spontanea.. Ma chi ha impugnato un licenziamento in data 31.12.2010 come potrebbe sostenere che il termine decadenziale dei 270 giorni non si applica poichè le intenzioni del legislatore in realtà erano quelle di spostare il termine di tutte le decadenze anzichè quelle previste dal solo nuovo comma 1 della l.604/66?

  212. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 30-11-2011 alle ore 22:45

    a chiara (205) dico che ti avevo già risposto, ma non vedo pubblicato il mio intervento. lo ripropongo:

    chiara ti ringrazio x i complimenti ma mi dispiace non posso / non so rispondere al tuo quesito. trattasi di specifica materia amministrativa e necessiterebbe di un’analisi approfondita che certo non può farsi in un blog. rivolgiti ad un legale di fiducia.

  213. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 30-11-2011 alle ore 22:46

    marco (207) il verbale definito in sede sindacale ex art. 411 cpc è atto esecutivo e pertanto se gli assegni non sono esigibili puoi procedere con azione diretta.

  214. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 30-11-2011 alle ore 22:49

    antonio (208) l’azione giudiziaria deve essere esperita nei successivi 9 mesi e può essere unica sia per impugnare il recesso che x contestare eventuali differenze retributive e richiedere risarcimenti del danno

  215. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 30-11-2011 alle ore 22:52

    maria (209) non mi torna la faccenda. se non ti fidi del sindacato chiedi assistenza ad un consulente o ad un legale. il rapporto di lavoro di chi è stato avviato ex L 68/99 (la legge sul collocamento obbligatorio) ha delle tutele particolari in caso di licenziamenti x riduzione di personale. approfondisci la situazione

  216. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 30-11-2011 alle ore 22:56

    simone caro … condivido tutte le tue remore e perplessità rispetto alla modalità di scrittura del milleproroghe. una sola certezza: il 2011 ormai è al termine e il periodo di sospensione pure!

  217. orietta scrive:
    Scritto il 4-12-2011 alle ore 22:03

    Buona sera dott. Stern,
    volevo sottoporre il mio caso.
    Sono stata posta in mobilità fine marzo 2010 e assunta da lista mobilit da un’azienda commerciale il 23/04/10 a tempo determinato 6 mesi, scadenza contratto 31/10/10. In data 01/11/10 sono stata assunta a tempo determinato da lista mobilità 6 mesi da una consociata settore metalmeccanico (medesima proprietà della commerciale)scadenza contratto 30/04/11 successivamente prorogato fino al 31/10/11.Alla scadenza mi hanno detto di rimanere a casa e sono attualmente isoccupata. Premetto che nelle lettere di assunzione non era specificata la motivazione dell’asunzione a tempo determinato. Le chido se ci sono gli estremi per impugnare il licenziamnto in quanto ho letto che la legge 223/91 consente l’assunzione a termine senza necessità di specifica causale per i lavoratori iscritti ale liste di mobilità. Ringrazio anticipatamente e saluto distintamente.
    P.s. Nell’azienda commerciale svolgevo il medesimo lavoro che ho poi continuato e che si è concluso al 31/10/11.

  218. Chiara scrive:
    Scritto il 6-12-2011 alle ore 02:41

    Giorni fa avevo postato erroneamente questa mia nel “settore tirocinio etc”,non valutando che, ad onor del contenuto della stessa, è più consona in questo che tratta di licenziamenti. Me ne scuso profondamente e reinvio, grazie.
    Gentile dottor Stern , e gentile chiunque voglia e possa darmi pareri, sono Chiara ( Sua risposta n°212) e sentitamente la ringrazio per avermi comunque risposto. Il mio quesito 205 in effetti, è solo “a latere” della mia ben più grande e complessa vicenda lavorativa, in quanto ero una normale tranquilla dipendente dell’Interno, Dipart. P.S. .
    Sto lottando, pare a vuoto, per una mala pratica amministrativa, dall’esito così infausto, che mi ritrovo assurdamente ad essere diventata una disoccupata!, senza alcun reddito e senza lavoro, avendone invece tutti i requisiti come da Legge. E pare che nessuno, nessuno sappia o voglia occuparsene.
    Nel luglio 2009, dopo infermità, la CMO mi giudica “NO IDONEA ruoli Polizia, SI IDONEA ruoli civili; presento subito istanza di transito ad altra amministrazione, andando in “aspettativa per transito”, e chiedendo, come infermiera laureata, la collocazione ad una ASL.
    Nel dicembre 2010 l’Interno mi decreta “dispensa dal servizio per infermità” e chiude la mia aspettativa per transito per “incollocabilità”: rendendomi una disoccupata, e anche indigente visto che lo stipendio costituiva l’unico reddito per me e i miei due figli.
    Il Ministero dell’Interno mi giudica “ incollocabile”?… Come e perché, se hanno completamente omesso di inviare la mia istanza di collocabilità presso la ASL che richiedevo loro per via gerarchica, come da prassi amministrativa, e come da DPR 339/82?
    Tra l’altro, tale ASL, , già contattata da me, mi aveva rassicurato sull’ esito benevolo alla mia mobilità, ma, burocraticamente, ne doveva attendere l’inoltro e la richiesta da parte dell’Interno: comunicazione che l’Interno, ripeto, non ha MAI effettuato.
    Purtroppo, per me, ho sempre avuto grandi difficoltà a reperire, non solo un giuslavorista, ma che si occupi anche di ordinamento P.S.: in extremis, dato il ricorso al Tar del febbraio scorso, ho dovuto affidare la mia impugnazione ad un legale che ha impugnato talmente male il mio ricorso, da pregiudicare anche l’”appello”. (Neanche, questo signore, sapeva, e chiedeva a me, se doveva rivolgersi ad un giudice del lavoro, o civile, o al Tar… e tutto questo mentre io fremevo e vivevo un disagio sempre più acuto..).
    “Impugnato male, e senza neanche coinvolgere e chieder conto all’Interno”, così mi è stato detto da altro successivo consulente legale, che, però, non ha tempo né voglia ( mi scuso per la crudezza ma non è offensiva) di patrocinarmi ( forse perché dovrò chiedere il gratuito patrocinio?…) e vedere il da farsi: mi ha solo partecipato la sua comprensione dicendo che hanno fatto di me “carne da macello”…
    Mi chiedo come è possibile che mi ritrovi disoccupata e senza altro reddito dal gennaio 2011!!!!… Mi chiedo come può essere accaduto un aborto simile dello Stato….e pensare che bastava che l’Interno avviasse la procedura di transito con un….fax!…..Io, dipendente del M.Interno, sono diventata una disoccupata ed un indigente perché, chi doveva, non ha inviato un semplice fax?….
    A parte questa retorica seppur tragica constatazione, sono decisa a tutelare ancora, e fermamente, il mio diritto al lavoro, denunciando a chiunque la tanto “attualmente” gloriosa e trasparente equa Pubblica Amministrazione… (O un dipartimento di P.S. fa eccezione??)… e chiedendo giustizia. Ma a chi?..Con quale organo se son passati mesi e possono esserci delle decadenze di termini?..Possibile che eventuali “decadenze di termini” possano condizionare ed influire sulla tutela di un diritto così fondamentale e vitale?
    Mi perdoni se l’ho tediata, e mi prendo le mie responsabilità e assicurarLe che è tutto vero ciò che sto denunciando in questa mia, ma…sa…non riesco a trovare più nessuno che….si indigni…e che mi indichi cosa effettivamente posso fare per riavere il mio posto nel mondo del lavoro, il mio stipendio, e la mia dignità.
    Mi sorge anche il legittimo dubbio che la mala pratica in questione sia in qualche modo correlata alla causa di servizio per mobbing del gennaio 2009 ( tutto ampiamente certificato e documentato) ….Ah ah, mi scusi il malcelato cinismo ed ironia, Lei crede che verrà riconosciuta dal comitato di Verifica?….Ne dubito…
    Mi perdoni, ancora, la domanda forse poco ortodossa e forse poco felice, ma….se fossi sua madre, sua sorella, o sua figlia, cosa le consiglierebbe? Possibile che non ho via d’uscita?..
    La ringrazio, cordialità, Chiara.

  219. Chiara scrive:
    Scritto il 6-12-2011 alle ore 02:52

    Scusandomi veramente tanto, reinvio in questa pagina che tratta di licenziamenti,il mio commento inviato erroneamente a quella che tratta di tirocini e stages.Ancora pardon e grazie.
    Gentile dottor Stern , e gentile chiunque voglia e possa darmi pareri, sono Chiara ( Sua risposta n°212) e sentitamente la ringrazio per avermi comunque risposto. Il mio quesito 205 in effetti, è solo “a latere” della mia ben più grande e complessa vicenda lavorativa, in quanto ero una normale tranquilla dipendente dell’Interno, Dipart. P.S. .
    Sto lottando, pare a vuoto, per una mala pratica amministrativa, dall’esito così infausto, che mi ritrovo assurdamente ad essere diventata una disoccupata!, senza alcun reddito e senza lavoro, avendone invece tutti i requisiti come da Legge. E pare che nessuno, nessuno sappia o voglia occuparsene.
    Nel luglio 2009, dopo infermità, la CMO mi giudica “NO IDONEA ruoli Polizia, SI IDONEA ruoli civili; presento subito istanza di transito ad altra amministrazione, andando in “aspettativa per transito”, e chiedendo, come infermiera laureata, la collocazione ad una ASL.
    Nel dicembre 2010 l’Interno mi decreta “dispensa dal servizio per infermità” e chiude la mia aspettativa per transito per “incollocabilità”: rendendomi una disoccupata, e anche indigente visto che lo stipendio costituiva l’unico reddito per me e i miei due figli.
    Il Ministero dell’Interno mi giudica “ incollocabile”?… Come e perché, se hanno completamente omesso di inviare la mia istanza di collocabilità presso la ASL che richiedevo loro per via gerarchica, come da prassi amministrativa, e come da DPR 339/82?
    Tra l’altro, tale ASL, , già contattata da me, mi aveva rassicurato sull’ esito benevolo alla mia mobilità, ma, burocraticamente, ne doveva attendere l’inoltro e la richiesta da parte dell’Interno: comunicazione che l’Interno, ripeto, non ha MAI effettuato.
    Purtroppo, per me, ho sempre avuto grandi difficoltà a reperire, non solo un giuslavorista, ma che si occupi anche di ordinamento P.S.: in extremis, dato il ricorso al Tar del febbraio scorso, ho dovuto affidare la mia impugnazione ad un legale che ha impugnato talmente male il mio ricorso, da pregiudicare anche l’”appello”. (Neanche, questo signore, sapeva, e chiedeva a me, se doveva rivolgersi ad un giudice del lavoro, o civile, o al Tar… e tutto questo mentre io fremevo e vivevo un disagio sempre più acuto..).
    “Impugnato male, e senza neanche coinvolgere e chieder conto all’Interno”, così mi è stato detto da altro successivo consulente legale, che, però, non ha tempo né voglia ( mi scuso per la crudezza ma non è offensiva) di patrocinarmi ( forse perché dovrò chiedere il gratuito patrocinio?…) e vedere il da farsi: mi ha solo partecipato la sua comprensione dicendo che hanno fatto di me “carne da macello”…
    Mi chiedo come è possibile che mi ritrovi disoccupata e senza altro reddito dal gennaio 2011!!!!… Mi chiedo come può essere accaduto un aborto simile dello Stato….e pensare che bastava che l’Interno avviasse la procedura di transito con un….fax!…..Io, dipendente del M.Interno, sono diventata una disoccupata ed un indigente perché, chi doveva, non ha inviato un semplice fax?….
    A parte questa retorica seppur tragica constatazione, sono decisa a tutelare ancora, e fermamente, il mio diritto al lavoro, denunciando a chiunque la tanto “attualmente” gloriosa e trasparente equa Pubblica Amministrazione… (O un dipartimento di P.S. fa eccezione??)… e chiedendo giustizia. Ma a chi?..Con quale organo se son passati mesi e possono esserci delle decadenze di termini?..Possibile che eventuali “decadenze di termini” possano condizionare ed influire sulla tutela di un diritto così fondamentale e vitale?
    Mi perdoni se l’ho tediata, e mi prendo le mie responsabilità e assicurarLe che è tutto vero ciò che sto denunciando in questa mia, ma…sa…non riesco a trovare più nessuno che….si indigni…e che mi indichi cosa effettivamente posso fare per riavere il mio posto nel mondo del lavoro, il mio stipendio, e la mia dignità.
    Mi sorge anche il legittimo dubbio che la mala pratica in questione sia in qualche modo correlata alla causa di servizio per mobbing del gennaio 2009 ( tutto ampiamente certificato e documentato) ….Ah ah, mi scusi il malcelato cinismo ed ironia, Lei crede che verrà riconosciuta dal comitato di Verifica?….Ne dubito…
    Mi perdoni, ancora, la domanda forse poco ortodossa e forse poco felice, ma….se fossi sua madre, sua sorella, o sua figlia, cosa le consiglierebbe? Possibile che non ho via d’uscita?..
    La ringrazio, cordialità, Chiara.

  220. Chiara scrive:
    Scritto il 6-12-2011 alle ore 03:02

    Gentile dottor Stern, mi scusi, ho fatto un pasticcio con gli invii….mi rincresce..accetti la prego le mie scuse più sincere…Per me purtroppo.. è solo un chiaro consapevole segno delle conseguenze del disagio che sto vivendo per via della mia assurda vicenda lavorativa… Grazie,cordialità,Chiara.

  221. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 7-12-2011 alle ore 20:55

    orietta (217) sul punto c’è giurisprudenza altalenante. personalmente condivido la posizione circa la non necessaria indicazione di particolari motivazioni ex art. 1 dlgs 368/01 per le assunzioni dalle liste di mobilità però ….

  222. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 7-12-2011 alle ore 20:59

    chiara, chiara. mi dispiace per la difficile situazione che stai vivendo ma, come dico spesso in casi analoghi, la funzione di un blog è quella di scambiarsi opinioni, ragionare insieme più che il luogo dove ricevere consulenza. questo perchè una situazione complessa (e la tua lo è) verrebbe inevitabilmente banalizzata. se fossi in grado di risponderti a distanza … o prenderei in giro te … o i clienti che vengono a trovarmi in studio! ti assicuro che non voglio fare nè l’una nè l’altra cosa.
    rivolgiti ad un legale o ad un consulente preparato in diritto amministrativo

  223. Chiara scrive:
    Scritto il 8-12-2011 alle ore 02:29

    Gentile dott. Stern, grazie per avermi risposto. Capisco bene la funzione di questo blog, e la ringrazio anche a nome degli altri utenti che cercano risposte, indicazioni o comunque pareri competenti ai loro quesiti. Così come capisco bene che non avrebbe potuto rispondermi , via blog, in merito all’esposizione di una così complessa e complicata esposizione della mia vicenda lavorativa, ma, vede, oltre a muovermi per studi legali, sindacati e patronati, avrei voglia anche di gridarlo al mondo intero… e questo suo blog così professionale e disponibile, così attento all’ascolto, anche così informativo e formativo, ha conquistato da subito la mia fiducia.E mi son lasciata andare a chiederle pareri e consigli..
    Del resto, già non è facile riepilogare e spiegarsi de visu… e solo dopo un paio d’ore di colloquio riesco a dire ( a malapena a dare! La documentazione è un faldone!….)) un quadro pressocchè completo al consulente legale di turno che mi ascolta. Cosa che è avvenuta in questi ultimi mesi tante volte, le assicuro, e purtroppo spesso senza concludere niente: pare che un caso così “complesso” come il mio, un caso dalle “tante carte” e “tanti cavilli” , un caso oserei dire quasi surreale come il mio, “aggravato” o comunque pare reso difficoltoso dal fatto che un dipendente del dipartimento P.S. non è un “comune dipendente pubblico ( lo sa, per ex, che un dipendente P.S. può ricorrere solo attraverso TAR??? Che se invece fossi stata un “comune” pubblico dipendente, come Lei sa, avrei potuto impugnare personalmente il licenziamento, adire con il legale al giudice del lavoro, etc?: già questo la dice lunga sulla discriminazione di categorie lavorative, di fatto pubbliche entrambe. O no?), dicevo, a fronte di tutto queste cose, la maggior parte ( tutti?..) defilano e mi rispondono, più o meno francamente, che non se ne possono occupare perché..non sanno e/o non vogliono occuparsene. La qual cosa non fa certo onore alla categoria… ma so bene, anche, e mi è molto chiaro, che non si deve generalizzare, mai. Ma, tanto mi è accaduto.
    Avrà contribuito anche il fatto che sono senza alcun reddito ( l’unico era il mio stipendio P.S.) dal 1° gennaio 2011?…..E che, mi corregga se sbaglio, potrò usufruire del gratuito patrocinio solo dal 2012, perché fa testo il reddito dell’anno in corso? Può essere.
    Vede, io non sono figlia dell’attuale crisi economica, una cassaintegrata o una licenziata di una piccola ditta ( persone alle quali va comunque tutta la mia più convinta solidarietà e comprensione!), io ero una dipendente di una Pubblica Amministrazione!: come può essere che mi ritrovo ad essere una disoccupata?!…possibile che una mala pratica puramente di carattere amministrativo può causare un tale disastro? E sembra la cosa scivolare come niente, e non indignare nessuno?…L’efficienza brunettiana della P.A.!!! Dal “tempio della legalità”, poi! Mi scusi lo sfogo, è che pare un incubo senza fine.. da qualunque parte della barricata io sia.
    Un avvocato ce l’avevo per il ricorso presentato a febbraio c.a… .L’unico che ha accettato, che ho pagato subito per i tre/quarti degli oneri, con il quale poi discussi animatamente per via del “come” aveva impostato il mio ricorso ( già allora lo ritenevo impugnato male, ma l’aveva già depositato. Grande.). Ricorso che è stato respinto.
    Il legale, un altro, a cui ho chiesto consulenza un paio di mesi fa, mi ha detto, come già le scrissi, che non si può ricorrere in appello talmente male è stato impugnato.
    Alla mia richiesta del come e cosa devo fare circa la valutazione dell’operato dell’avvocato del ricorso ( non è nella mia indole né nel mio carattere,e in fondo mi pare ancora adesso un’azione che mi provoca disagio e riluttanza), mi rispondeva che “ queste cose non le faccio”, e che dovevo chiedere ad altri!… Mi dico: se un chirurgo opera male e fa danni, esiste una responsabilità soggettiva che, seppur da provare, deve dar conto del proprio operato?..Non capisco l’omertà o comunque la “complicità” che ritengo insana e poco dignitosa di chi deve lavorare secondo scienza e coscienza, e che ha si un codice odontologico, ma proprio perché tale, questo deve rendere persona libera e consapevole, oggettiva e scevra da pregiudizi di casta. Due legali consultati successivamente, anche in merito a questa evenienza di chieder contezza dell’operato svolto, mi han dimostrato la stessa riluttanza sia a rispondermi per vie generiche che, figuriamoci, ad accettarne lo studio della trattazione ed eventuale via di fatto.
    Vede, “parlando parlando”, oltre al ringraziarla per la sua risposta, sono inconsapevolmente giunta ad un altro mio quesito: Può cortesemente indicarmi, almeno per vie generiche ( veda lei…grazie.), quali sono i passi da fare quando si sospetta ( uso un eufemismo per delicatezza, ma …carta canta) che il legale a cui ci si è affidati ha, in un modo o nell’altro, “sbagliato”? E con tali per me gravi conseguenze?…
    Patrocinio non deriva dal latino “pater”?…..E…come mai… ho l’impressione, neanche tanto vaga, che… questo pater mi ha buttata giù dalla rupe?….
    Grazie, accetti la mia simpatia e la mia cordialità.
    Chiara

  224. Giulio scrive:
    Scritto il 8-12-2011 alle ore 13:41

    Buongiorno Dott. Stern,
    la contatto per avere una sua opinione sul mio caso. Lavoro in un azienda con più di 15 dipendenti e non è mai stato adottato il sistema del marcatempo. Abito a più di 50 km dall’azienda, sono dipendente e copro un ruolo tecnico/commerciale. All’ingresso dell’azienda cè un giornale presenze dove ogni dipendente scrive l’orario di arrivo/uscita e pone la sua firma. Con i datori di lavoro non è mai stato definito il mio giusto comportamento. Frequentemente alla mattina mi fermo per lavoro in cantieri vicino alla mia abitazione prima di passare in azienda, questo per ottimizzare i tempi. Lo faccio ormai da 8 anni. Ora vengo accusato di ritardo, e vogliono usare quei fogli presenza contro di me. Possono? attendo una sua opinione. Grazie

  225. DAVIDE scrive:
    Scritto il 9-12-2011 alle ore 13:33

    SALVE,
    POCHI GG FA’ HO RICEVUTO LA LETTERRA DI LICENZIAMENTO GIUSTA CAUSA. SONO STATO ASSUNTO DA POCHI MESI DA UN AZIENDA E LI’ E’ INIZIATO IL TRAVAGLIO. HO AVUTO DIFFICOLTA’ CON IL CAPO E I COLLEGHI DI LAVORO. DOPO DUE MESI SONO ENTRATO IN DEPRESSIONE ( CONTINUO A ANDARE DAL PSICOLOGO )E IL MIO PSICOLOGO MI DICEVA CHE CI SONO LE GIUSTE CAUSE PER DETERMINARE LA MIA DEPRESSIONE AL FENOMENO MOBBING. PER 60 GIORNI NON CI SONO ANDATO A LAVORO PER LA FORTE DEPRESSIONE, BLOCCATO PSICOLOGICAMENTE.
    HO AVUTO UN RISCONTRO CON IL CAPO DEL PERSONALE DOVE NON HA VOLUTO LEGGERE I CERTIFICATI IN QUANTO DICEVVA CHE ERO DEPRESSO E QUESTA DEPRESSIONE VENIVA DALL’AMBIENTE DI LAVORO.COSA DOVREI FARE? VORREI ESSERE RIENTEGRATO IN AZIENDA MA VEDO CHE E’ IMPOSSIBILE.IL CAPO DEL PERSONALE MI HA RIFERITO CHE L’AZIENDA STA CONTRO DI ME E CONTRO DI LUI PERCHE’ CREDEVA IN ME. LA RINGRAZIO ANTICIPATAMENTE.

  226. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 9-12-2011 alle ore 20:28

    chiara contraccambio simpatia e cordialità.
    La tua storia è complessa ma mi resta difficile pensare che tu non abbia trovato un avvocato, un consulente, un sindacato che abbia avuto voglia di provare a dipanare la matassa.
    Mi piace parlare chiaro e diretto (qualche volta questo aliena simpatie): l’essere figlia di un errore burocratico non è + o – critico dell’essere vittima della crisi, non sempre il mancato raggiungimento del risultato sperato è colpa dell’avvocato imbranato: è sempre difficile capire x la parte lesa si di errore si tratta o solo di non essere riuscito a realizzare i propri desiderata (ovviamente parlo in senso generale).
    La PA “tempio di legalità”? Ma quando? Dove? Magari di taluni privilegi garantiti spesso anche da procedure diaboliche che, qualche volta, si rivoltano contro come felini furiosi.
    Quanto ai professionisti che sbagliano ci sono gli ordini professionali che sono a tutela prima di tutto dei fruitori dei servizi professionali e conseguentemente dei propri iscritti. Pertanto puoi rivolgerti al consiglio dell’ordine di competenza se credi di aver subito un torto o cumunque se ti ritieni vittima di un comportamento deontologicamente scorretto. In tema di risarcimenti, bhè nel codice civile vale la regola … chi rompe paga. Bisogna solo dimostrare chi veramente ha mandato in pezzi il vaso.
    Ora sei senza lavoro e questo purtroppo è l’unica cosa vera. Se posso permettermi un consiglio metti più energia nel guardare al domani (fatti aiutare nel definire un tuo CV, inonda di richieste eventuali società che potessero essere interessate al tuo profilo, avvicinati ai servizi x l’impiego, alle società di somministrazione ecc..) che nel rincorrere situazioni passate. In fondo credo che nel nostro cammino ci siano momenti custodi di verità nascoste, che ci parlano senza che riusciamo ad individuarne immediatamente il significato: riappropriati della tua energia e magari domani benedirai quel mancato fax! AUGURI

  227. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 9-12-2011 alle ore 22:00

    giulio, tutto è possibile. i libri sociali hanno valore probatorio … però francamente sarà complesso x l’azienda contestare un comportamento che rappresenta una prassi. devi sapere che una delle pre-condizioni per una contestazione disciplinare è la tempestività. se faccio qualcosa di sbagliato mi deve essere contestato subito!

  228. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 9-12-2011 alle ore 22:04

    davide, non posso darti alcun consiglio. dopo 2 mesi di lavoro depressione x mobbing? non so proprio che dire, mi sembra un tempo troppo limitato x una conseguenza così grave. ma ripeto, non voglio e non posso entrare nel merito.

  229. mauro scrive:
    Scritto il 10-12-2011 alle ore 00:24

    Ho ricevuto il licenziamento per giustificato motivo oggettivo. Sono un funzionario commerciale di 7 livello e dopo 5 giorni ho visto che al mio posto sta operando un venditore che conosco perchè lavorava in una altra azienda. Mi hanno detto che è in prova per 3 mesi. Ho fatto ricorso in quanto questo signore sta facendo il mio stesso lavoro. Le chiedo: dopo il ricorso devo fare la causa elgale entro 270 giorni giusto? come faccio a sapere se questo signore è stato assunto o no ledendo il mio diritto di ripescaggio? Se fosse stato assunto per un perido di prova è sempre contestabile ? mi hanno licenziato il 29 di settembre( rapporto di lavoro interrotto a tutti gli effetti giuridici e contrattuali )dispensandomi dal prestare il periodo di preavviso di cui mi verrà corrisposta la indennita di preavviso. l’importo del preavviso deve essere pagato entro quanto tempo dal giorno del licenziamento? devo essere liquidato solo dopo novembre ( 2 mesi di preavviso ) o devo essere liquidato nel mese successivo alla data del licenziamento che rimane il 29 di settembre? per legge il TFR mi spetta entro 30 giorni dalla data di pubblicazione indice di rivalutazione relativo al mese del licenziamento per tanto entro 30 giorni a partire dal 15 ottobre giusto? cioè 15 novembre.

  230. Chiara scrive:
    Scritto il 10-12-2011 alle ore 00:58

    Gentile dott. Stern,
    il “parlar chiaro” aliena le simpatie di chi ascolta solo se stesso, e di chi non vuole sentirsi dire che non ha ragione”. Lo so bene in prima persona, visto il finale del mio passato lavoro P.S.. Ero il sottoposto di un dirigente con le stellette, che aveva fatto dell’Ufficio il suo “personale” ufficio e che voleva fare di me il suo “personale attendente”: risultando al di lui “signore” alquanto scomoda e pericolosa, gli ultimi tre anni di servizio mi sono stati resi impossibili… fino a dovermi convincere di chiedere il transito ad altra amministrazione.
    Come vede, la mia vicenda lavorativa è ancora più complessa di quanto già complessa appariva dalla mia prima mail.
    Era solo per dirle che l’ “errore” amministrativo del mio mancato transito affonda in terreni più melmosi… (Ho anche in corso un riconoscimento di causa di servizio per “ stress postraumatico da costrizione organizzativa”, con tanto di mia certificazione ASL e con tanto di documentazione ( ma tanta!) che lo convalida… , ma un Comitato di Verifica la riconoscerà mai??…ne dubito. Vedremo.).
    La documentazione del mio mancato transito appare ed è chiara a tutti i consulenti consultati, e tutti concordano che la pratica non è stata trattata ai sensi di legge, in primisi ai sensi del relativo DPR 339/82, così come tutti mi dicono che “hanno fatto di lei carne da macello”; nonostante ciò, come le dicevo, hanno difficoltà a prenderla in carico. Sarebbe interessante capire il perché….non è anche questo “parlar chiaro”? Ma sto continuando a cercare l’ “eroe” ( a questo punto devo chiamarlo così?!?….) che abbia voglia e passione di vincere il colosso, per me, e perché no, anche per lui.
    Per quanto riguarda invece il successivo “errore”, quello del mio avvocato del ricorso ( della serie “ piovuto sul bagnato”…), anche questo “errore” è stato “decretato” tale dagli stessi consulenti consultati, ma idem come sopra, defilano. E io continuo a cercare. Lei mi dice che posso rivolgermi al consiglio dell’ordine, ma, ammesso che vada avanti per capire le eventuali responsabilità, devo farlo personalmente?, senza legale?…non sarebbe più corretto farlo attraverso un legale che, lette ed analizzate le carte, ne trae, che so, una relazione di irregolarità dell’operato svolto? Una specie di “perizia di parte”?…Come funziona?
    Vede, il vaso rotto… è stato prima rotto dal dipartim P.S. ( il già nominato “ tempio della legalità”)….poi, chi doveva aggiustarlo, ha usato il mastice sbagliato… e chi doveva valutare ‘sto vaso, che poteva fare?!… ha detto che era da buttare.
    Lo immagino, lo so… quando le “coincidenze” sfortunate sono troppe, depongono sempre a sfavore….ma vado avanti… la tanto abusata parola “giustizia” deve pur avere un proprio senso di esistere?!
    Mi muovo gentile dott. Stern, grazie di ricordarmelo, e mi sto muovendo anche con i c.v., i centri di impiego etc..ma lei sa bene che i tempi sono oscuri…si riaccenderà la luce, lo so, ma intanto si va con le torce…
    Ha perfettamente ragione nel consigliarmi di non rincorrere le situazioni passate e guardare avanti, condivido e le son ancora grata per l’ empatica esortazione che mi lancia, ma, vede, come posso costruire veramente qualcosa , ex novo, se non tento di sanare le macerie che questo obbrobrio mi ha lasciato fuori, e dentro?
    E poi, “..Credo che nel nostro cammino ci siano momenti custodi di verità nascoste, che ci parlano senza che riusciamo ad individuarne immediatamente il significato….”. Vede, ne sono convinta anch’io e mi associo ( ma lei non era “solo” un consulente del lavoro?…), e mi aiuta a confermarne il farlo mio, grazie…
    In fondo, però, forse, avevano ragione gli antichi dicendo che la verità è nel mezzo….facciamo così, dott. Stern, da un lato guarderò costruttivamente avanti, e dall’altro cercherò di sbrogliare la matassa passata….La tentazione di lasciar perdere tutto ed iniziare tutto daccapo è forte, ma se dovessi far finta che nulla è successo, perderei qualcosa di me che mi piace tanto… la libertà della dignità. Spero solo di non farmi troppo male..
    Mi spiace, son sempre troooppo prolissa.. Grazie. Grazie per l’ascolto, e grazie per la professionalità e.. la concreta saggezza…
    Parola di ex scout che cercherò di non intasarle il suo utile blog con i miei scritti! E un saluto a tutti gli altri utenti. Buona bella giornata, cordialmente, Chiara.

  231. Lucia scrive:
    Scritto il 11-12-2011 alle ore 20:22

    (Riferimento Quesito 184)
    Caro Dott. Stern, le scrivo perchè ci tengo ad aggiornarla sul mio caso, dopo essermi mossa grazie ai suoi consigli , ho impugnato il licenziamento, non legalmente ma semplicemente con lettera per raccomandata mensionando tutti gli articoli per i quali il licenziamento è NULLO. (il licenziamento è avvenuto l’8 novembre 2011, sono ancora in tempo per agire anche legalmente) L’ex titolare mi ha contattata, ed ecco la bella notizia che mi ha dato: ” ti consiglio di non agire legalmente perchè sarebbe come lottare contro i mulini al vento, l’azienda chiuderà, e i tempi per questo tipo di pratiche sono lunghi, potrei chiudere per fallimento” sa benissimo che il licenziamento è nullo e per evitare sanzioni al quale sarebbe sottoposto vuole darmi un piccolo risarcimento danni , circa 3 mensilità , e mi ha lanciato la frecciatina per spaventarmi. Purtroppo mi ritrovo con questa bastonata, ho capito che in un modo o nell’altro i dipendenti sono sempre penalizzati rispetto ai titolari. Lui può chiudere per fallimento, aprire un’altra attività con un prestanome e andare avanti come se nulla fosse successo.
    Intanto io mi ritrovo senza lavoro, con un bambino di 13 mesi e un mutuo da pagare per trent’anni.
    Non sò più come intervenire e come muovermi, credo sia costretta ad accettare, tanto non accetterebbe la mia controproposta.

    Spero solo che qualcosa nel mondo del lavoro cambi, perchè non dobbiamo essere sempre noi ad essere penalizzati.
    La ringrazio ancora per la sua disponibilità, e scusi tanto il mio sfogo.

    Cordialità

    Lucia

  232. Federica scrive:
    Scritto il 11-12-2011 alle ore 21:59

    Carissima Lucia,
    ti scrivo come “collega nell’ingiustuìizia”, leggi i miei 177 e poi 178 e 181/182 e 183. Purtoppo HAI RAGIONE quandi scrivi: “ho capito che in un modo o nell’altro i dipendenti sono sempre penalizzati rispetto ai titolari”.
    HAI RAGIONE. Anche io, purtroppo, non ho ancora risolto la situazione, sto combattendo con una “selvaggia” riduzione d’orario a causa di un vezzo di cambio di arredamento! Sto cercando, nel frattempo, di trovare e conservare tutto ciò da me firmato o lavorato in tutti gli anni che, se pur lavorando fulltime, ero a contratto come part time, quindi in nero ma…non è facile. Ho parlato con avvocati e devo esibire le prove o far testimoniare i miei colleghi…ah ah ah..sono fratelli del titolare, quindi..IMPOSSIBILE.
    E’ così purtroppo, noi dipendenti alla soglia del 2012 siamo ancora alla mercè di questi titolari..ops..PADRONI.
    Che schifo.
    Un ringraziamento speciale al Dott. Stern, gentile, veloce e chiaro nelle sue risposte. Un pò meno al suo collega Andrea Asnaghi…mi scusi ma la sua è demagogia…pura demagogia fatta da una poltrona comoda. Grazie comunque. Federica

  233. Simone scrive:
    Scritto il 11-12-2011 alle ore 23:32

    Meno male che il diritto e’ altra cosa.
    Chiudere e riaprire sotto altro nome, fallire e quanto altro si possa inventare il datore di lavoro, talvolta senza scrupolo, per fortuna non e’ così semplice da realizzare.
    Un buon avvocato può rassenerarvi.

  234. Andrea Asnaghi scrive:
    Scritto il 12-12-2011 alle ore 10:17

    Cara Federica,
    è ultralegittimo pensarla diversamente, un po’ meno delegittimare l’altrui pensiero con un’accusa (demagogia e comodità) che è anche fuori luogo (fare una considerazione critica sui diritti dei lavoratori in un blog che sta diventando, purtroppo per chi ci capita, una collezione di sf…ortune e di abusi, è impopolare e politicamente scorretto, quindi scomodo e non demagogico).
    Poi comprendo che il mio intervento dopo il Suo Le possa esser risultato un po’ un pugno nello stomaco (anche se ho cercato di spersonalizzare la cosa, le Sue parole fungevano solo da spunto), inoltre il momento di crisi induce al pessimismo, però a mio avviso se partiamo solo dal dato “il mio lavoro non me lo può toccare nessuno” stiamo facendo una falsa partenza.

    Primo, perchè poi le tante esperienze che qui passano, compresa la Sua, testimoniano purtroppo il contario, e raccontano di schifezze varie comunque ordite contro i lavoratori e spesso difficili da perseguire (anche se concordo con l’ultimo intervento di simone, i diritti dei lavoratori ci sono e ci sono – anche se non sempre facili – i mezzi per cercare di tutelarli: diritti che mi stanno molto a cuore, Federica, Le assicuro, ma che cerco per quanto possibile di contestualizzare e di non considerare un TOTEM avulso dal reale).

    Secondo perchè il contrario vorrebbe dire peggiorare una legislazione troppo cogente che già produce di per sè precarietà e fuga dall’Italia (e quindi disoccupazione e ulteriore precarietà).

    A chi si rivolge a me per un consiglio (Le assicuro che non solo solo datori, ma anche molti lavoratori, e non solo amici o conoscenti) dico sempre che lavorare per un cogl.. opss per uno scorretto, è sempre sconveniente e bisogna guardarsi in giro, perchè dalla scorrettezza pura ci sono poche armi per difendersi. E qui ritorno sul Suo caso ( e non me ne vorrà, spero): full-time con part-time e resto di orario a nero (che evidentemente un pochino sarà andato bene anche a Lei: meno tasse, reddito isee e per anf più favorevole etc etc – non sto certo giustificando il Suo datore, ma il nero spesso … “si fa in due”) ditta familiarissima e un po’ “creativa”: i dati per considerare la propria situazione PRECARIA e a rischio ci sono tutti (se ci fossimo conosciuti “prima” glielo avrei detto, probabilmente prendendomi magari del … menagramo).
    Da qui a pensare che necessariamente su di Lei si stia ora perpetrando un abuso ce ne passa: è palese che è una situazione in cui il datore si approfitta anche di una propria scorrettezza, però conosco decine di casi simili al Suo in cui la necessità di ridurre l’orario è stata reale da parte dell’azienda. E partivo da questo, se si incappa in un (reale) taglio dei costi,la cosa è dolorosissima ma è purtroppo una necessità di fatto; va rivisto un sistema di ammortizzatori sociali e di ricollocazione, non vanno invocate (a mio avviso) altre tagliole e mannaie sui datori di lavoro.

    Se poi esistesse un modo efficace per qualificare le aziende e bollare gli scorretti in radice (qui so di lanciare un assist a Stern) sarebbe anche tutto più semplice …

    Auguri di cuore (senza alcuna demagogia), a Lei, Federica e agli altri, per il presente e per il futuro.

  235. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 12-12-2011 alle ore 12:32

    Bene. provo ad intervenire sulle questioni di federica, lucia e chiara (e poi dicono le che non sia vero che problematiche del lavoro tocchino maggiormente le donne!!).
    è possibile trovare un denominatore comune nelle loro vicende? forse si. ci provo.
    le regole sono fatte per mantenere i rapporti umani entro criteri di rispettabilità e difendere le singole libertà. a volte le regole possono però piegarsi su se stesse ed avere ripercussioni paradossalmente contrarie al loro spirito (è il caso di chiara ma anche di lucia). la magistratura è lì per questo. evitare che le regole siano appannaggio dei forti ed in spregio dei deboli. il puntuale intervento di simone (233) è condivisibile. e però, se ci limitassimo a questa considerazione saremmo solo a metà strada. sulla metà in cui tutti dobbiano essere d’accordo. ma ora c’è il bivio. da una parte l’utopica pretesa che il rapporto di lavoro prescinda la volontà (giusta o sbagliata che sia) delle parti e si muova entro eterei ed astratti mondi mossi unicamente da regole (le stesse dalle quali eravamo partiti). dall’altra la considerazione che il lavoro si fondi su un rapporto personale che può incrinarsi e rendere difficile / impossibile la sua stessa prosecuzione, sia per motivi giusti che sbagliati. quindi?
    quindi: un rapporto di lavoro interrotto in spregio alla regole va sanzionato (con proporzionale pesantezza) ma resta pur sempre interrotto! si può (si deve) sanzionare pesantemente l’artefice della violazione ma non si può far riabbracciare le parti in spregio alla loro volontà. chiedo a federica: ma sei proprio sicura che rientare in un’azienda che “baratta il tuo tempo lavoro con la tappezzeria degli uffici” sia la cosa migliore? no di certo. e allora? allora è necessario che il sistema cambi: da una millantata stabilità del posto (con questa idea si sono bruciati – è espressione dura lo so – i destini di generazioni di lavoratori) a una reale stabilità del lavoro! attraverso centri dell’impiego efficienti, regole nuove che incentivino l’accesso al lavoro più che bloccarne l’uscita (i vs. casi dimostrano come le regole siano sempre aggirabile e/o monetizzabili!). un sistema dinamico (immagino quello che ipotizzi l’ottimo -mai demagogo – asnaghi).
    quindi? in attesa che i massimi sistemi cambino? noi della terra di mezzo dobbiamo vivere qui ed ora. quindi forza ragazzi/e cercate un buon legale per ottenere i legittimi risarcimenti ma fuori l’inentiva, la creatività e la volontà, ributtiamoci nella mischia … io che vivo di problematiche del lavoro vi assicuro che c’è una porta aperta x ripartire … auto analisi x capire se esistano anche ns responsabilità e via! buona caccia del prossimo lavoro!

  236. luigi de valeri scrive:
    Scritto il 12-12-2011 alle ore 22:35

    Senza entrare in polemica con alcuni post che lamentano presunte incapacità professionali di alcuni avvocati, anche collegati a sindacati, mi permetto caro Paolo di intervenire nuovamente per ricordare che l’avvocato è come ogni altro professionista responsabile del suo operato e può rispondere dei danni arrecati al cliente qualora si configuri la sua negligenza nell’istruire il ricorso di lavoro.
    Per esperienza acquisita dal 1994 a Roma, posso dire che talvolta il cliente addossa all’avvocato le decisioni del giudice del lavoro del tutto criticabili e che comunque possono essere mutate dal giudice di appello.
    Quindi alle varie lavoratrici suggerisco di non perdere tempo nel rivolgersi ad un avvocato della loro città esperto del diritto del lavoro, evitando se non si fidano quelli dei sindacati abituati a gestire la quantità a scapito della qualità come traspare da alcuni post, augurando un 2012 migliore di quest’anno ma ricordando sempre che il lavoratore non è mai indifeso davanti alle ingiustizie che leggo anche nelle aziende sotto i quindici dipendenti.
    Apprezzo la tua dote di sintesi e la correttezza con cui suggerisci di rivolgersi ad un collega quando arrivano quesiti a dir poco complicati che danno per certi assunti tutti da verificare esaminando i documenti, cosa impossibile in questa sede. A tutti ricordo di non aspettare ad attivarsi perchè il tempo giova solo a chi agisce contra legem… e che il collegato lavoro non ha di certo abolito le tutele primarie del lavoratore.
    Grazie per l’ospitalità caro Paolo.
    Luigi De Valeri

  237. eros scrive:
    Scritto il 13-12-2011 alle ore 01:17

    ho in iziato a lavorare presso un azienda srl ad aprile per due mesi a nero ,poi due mesi con contratto determinato ma sempre pagato ”due lire” come se fossi a nero(niente tredicesima,ferie non pagate anche se avevo la febbre niente di niente)poi un altro mese a nero e poi un contratto a sei mesi che dopo tre mesi mi hanno licenziato per crisi finanziaria….ripeto mi hanno sempre pagato poco…..andando dall’avv mi ha detto che bisogna pagare i calcoli ad un consulente del lavoro e sopratutto nn e’ detto che ricavi qualcosa……cosa mi consigliate di fare e quanto tempo ho per fare qualcosa…….grazie

  238. eros scrive:
    Scritto il 13-12-2011 alle ore 01:32

    ah dimenticavo tra qualche giorno dovro andare per farmi pagare le mie solite ”due lire”’ e l’avv mi ha detto di firmare senza dire nulla visto che la busta paga non vale come quietanza…quindi detta da lui vado li’ firmo la busta paga ,dopodiche’ mi danno quello che per loro va bene in contanti e se mai dopo faccio qualcosa anche se se quello che ho capito loro hanno tutto il tempo per non saldarmi anche se un giorno vinco…..grazie anticipatamente

  239. Simone scrive:
    Scritto il 13-12-2011 alle ore 02:14

    Caro Paolo, condivido quanto ha scritto Andrea circa la naturale propensione,ormai persa, del blog ma che si dovrebbe tentare di recuperare prima che non si dia solo spazio, non alla discussione scientifica, ma ai problemi socioeconomici e magari delle contrapposizioni storiche tra capitale e lavoro.

  240. francesca scrive:
    Scritto il 13-12-2011 alle ore 03:02

    quali sono le cause che determinano la cessazione del rapporto di lavoro??

  241. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 13-12-2011 alle ore 15:26

    Luigi de Valeri, apprezzato giuslavorista della capitale, è sempre puntuale negli interventi. gli strumenti difensivi ci sono (e tanti) è necessario che ci rivolga a specialisti della materia. le regole del procedimento del lavoro sono diverse da quelle ordinarie.

  242. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 13-12-2011 alle ore 15:29

    eros non solo hai tempo per rivendicare le tue legittime spettanze ma hai tante possibilità. puoi rivolgerti ad un legale o altrimenti, ma anche di concerto con lui, parallelamente rivolgerti all’ispettorato del lavoro (direzione territoriale del lavoro)

  243. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 13-12-2011 alle ore 15:35

    simone hai ragione. il post iniziale si è andato via via perdendo, pensavo di ragionare sulle nuove regole del licenziamento (siamo al termine della sospensione del milleproroghe) e mi sono trovato in una sorta forum aperto in cui sono giunte numerosissime richiste di info.
    che dire? va bene così. se servizi web possono avere un senso ritengo che sia unicamente rinvenibile nei parametri di “utilità universalità e gratuità”.
    a breve avvierò un nuovo post sulle ultime novità in materia di lavoro per riflettere in modo più tecnico ma non solo.

  244. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 13-12-2011 alle ore 15:37

    francesca … per rispondere alla tua domanda avrei bisogno di due libri almeno!
    in generale 2 tipi: problemi del lavoratore ovvero motivi organizzativi dell’imprenditore.

  245. Chiara scrive:
    Scritto il 14-12-2011 alle ore 04:16

    Gentile dr Stern, grazie per le sue ulteriori gradite riflessioni.
    Capisco che il blog era nato probabilmente con altri intenti, ma credo anche che questo proliferare di quesiti circa la materia del lavoro, sia un triste segno e della babele di contratti o pseudo tali che esistono, e dell’incerto ( e pur’esso triste) periodo socio-economico che stiamo vivendo..Se la gente,invece di impiegare il tempo vicino ad un proprio caro, di leggere un buon libro, di guardarsi un tramonto con l’animo che se ne riempie grato, lo spende a cliccare su una tastiera alla ricerca di pareri di voci competenti che rispondano ai loro dubbi ( e alle loro preoccupazioni!)….beh…è veramente un brutto triste segnale.. quindi grazie di accoglierci.
    Buona bella giornata, cordialmente, Chiara

    Al dr Valeri:
    grazie anche a lei per le chiarificazioni, sempre utili e ben accette quando si ha la sensazione di essere nelle “sabbie mobili”, come me. Vede, come cliente, io non addosso al mio ex avvocato responsabilità di lettura interpretazione e giudizio che sono proprie, appunto, del giudice. Avevo si avuto la netta sensazione che il mio legale fosse “andato fuori tema”, impostando il ricorso su un oggetto sul quale invece nulla era da eccepire, ma, ma la mia valutazione è legittimata da ben due legali, consultati successivamente, che mi hanno detto ( confermato?) che il mio ricorso è stato impugnato male ( talmente male che pare non si possa fare appello), e che, per contro, sono invece state sottovalutate, se non affatto menzionate, le motivazioni oggettive che potevano e dovevano dare al mio ricorso un esito positivo. Aver avuto un ricorso respinto, tra l’altro, ha significato per me anche la negazione della sospensiva che, in caso contrario, mi avrebbe permesso di mantenere lo stipendio, unico mio reddito, per andare avanti, e, diciamolo, anche per pagare eventualmente un altro legale.
    E, mi scusi, un altro commento: giustamente, lei esorta ad attivarsi energicamente, che esistono i modi e le tutele per il lavoratore, purchè ci si muova in tempo! Il tempo. Non mi sarà facile spiegarmi, ma lei lo sa cosa significa, dopo anni di costrizione organizzativa prima, ed “errore amministrativo” poi, ritrovarsi ad essere una persona che, prima forte e decisa, determinata e sicura di sé, si ritrova senza lavoro e senza stipendio, a spiegare ( cosa e come se sembra un brutto film?!) a chi ti chiede perchè non lavori più, che hai perso il lavoro, e non sai perché?..non capisci perché??…Una ministeriale, non una cassaintegrata….Tutta la mia vita degli ultimi cinque anni è stata completamente sconvolta, e tutto è iniziato quando ho iniziato a lavorare con un disonesto con le stellette. Il tempo, lei dice. Sa cosa è la depressione? Questa signora che negli ultimi tempi si intrufola quando non l’avresti mai e poi mai immaginata al tuo fianco, tanto sei ( eri???..) persona autonoma e forte? Sa come ci si sente ad essere persona onesta e gentile, preparata professionalmente, e, guardi un po’, anche gran lavoratrice, a subire questa frana che via via è diventata una valanga?
    Un eventuale appello potrei farlo ( se si riesce a farlo) per il 28 di questo mese, è alle porte.
    E la Legge dice che, per adire per vie legali, bisogna e ci si deve muovere per tempo… con scrupolosa attenzione alle scadenze, alle prescrizioni etc…
    Il tempo della Legge non va a pari passo con il tempo del mio malessere: il fatto è che in questi ultimi mesi, per me è stata una dura lotta con Lei, con una cosa molto vicina alla depressione, a volte ha vinto Lei e non mi “muovevo”, a volte ho vinto io, e mi attivavo e giravo, chiedevo, consultavo… E le carte che son diventati faldoni, e i vari consulenti consultati, e questa ricerca che inizio a credere anche poco fruttuosa per via di un eventuale futuro gratuito patrocinio ( senza immediati e veloci contanti..). E intanto, il Tempo, ha fatto e sta facendo il suo corso. E gli ingranaggi temporali della Legge, pure. Ed io ci sto in mezzo, e mi sembra, senza voler fare della tragedia greca, di esserne pian piano stritolata.
    Il Collegato Lavoro, lei dice? Nel mio caso pare non possa essere strumento di tutela… Non mi chieda esattamente perché, mi dicono solo che un ex dipendente del dipart. polizia di stato, come nel mio caso, può adire sono attraverso il Tar. Cos’è, un’altra discriminazione?…
    Basta, non la tedio oltre, grazie al dr Stern per lo spazio, e per aver potuto esprimere anche le mie, di chiarificazioni.
    Buona giornata, Chiara

  246. Marina scrive:
    Scritto il 14-12-2011 alle ore 12:34

    Egregio Dott. Stern
    ho seguito e sto seguendo con grande empatia la malcapitata vicenda di Chiara. Mi chiedo come tutto ciò possa accadere in un mondo così civilmente organizzato come il nostro, dove i maggiori ladri, delinquenti e spesso anche “presunti” assassini trovano chi li difende fino all’inverosimile… e, qualsiasi sia l’accusa, sono ritenuti “innocenti” fino al terzo grado di giudizio e continuano a godere dei privilegi del lavoro profumatamente pagato, sia nel privato che nelle pubbliche istituzioni, Parlamento compreso, godendo sfacciatamente della visibilità data da giornali e televisioni… e, purtroppo, troppo spesso anche della tifoseria di una parte del pubblico offuscato dall’influenza dei media….
    Come è possibile, mi chiedo, che, invece, una storia del genere possa capitare ad una normale cittadina, ovvero che questa non trovi nessuno che le possa anche solo indicare una porta cui bussare? Una porta che si apra e in cui trovare qualcuno che si assuma l’onere (al momento anche gratuitamente, vista la situazione in cui si trova questa persona… poi eventualmente si vedrà…) per cercare di tirarla fuori dal pantano? Un aiuto concreto, e non generici consigli? Non ci accorgiamo che questa persona sta gridando disperatamente aiuto?!
    Pensavo, dott. Stern, che Lei stesso o altri di questo Blog ferrati in materia, potreste trovare il modo di contattare direttamente (non solo qui, in questo modo virtuale) la Signora Chiara: Voi avete il suo indirizzo mail….
    A Chiara dirò forse una stupidaggine…: non so, ma non potrebbe raccontare la sua vicenda ad un giornalista…?. Chiami una qualsiasi redazione …. Chissà….. Tenti il tutto per tutto, ma, la prego, non si abbatta e cerchi di tutelare la sua salute… mi auguro che li abbia almeno un buon sostegno da parte di famigliari e amici sinceri.
    Cordialmente, buona giornata a tutti.
    Marina

  247. mauro scrive:
    Scritto il 14-12-2011 alle ore 23:42

    sono Mauro questito n°229….attendevo una risposta…. Grazie…

  248. mauro scrive:
    Scritto il 14-12-2011 alle ore 23:43

    sono Mauro questito n° 229…. attendevo una risposta….. Grazie ugualmente

  249. KIARA R. scrive:
    Scritto il 16-12-2011 alle ore 19:59

    Buonasera Avv.Stern. Pochi giorni fa ho saputo che la filiale della ditta dove lavoro chiuderà. Però il mio datore di lavoro mi ha gia comunicato verbalmente che mi stà per arrivare una lettera con scritto tutto nel dettagli e che cmq non mi licenzia ma vuole trasferirmi in una delle altre 2 filiali. Solo che 1 è a 3 ore di viggio e l’altra a 8 ore quindi impensabile fare sali e scendi ogni giorno, tornerei a casa solo nel week end. Quindi per me una cosa impossibile visto che pur non avendo ancora figli, ma da poco convivente e quindi una casa da accudire e un compagno a casa che mi aspetta. Quindi volevo chiederle: nel caso mi licenziassi io, non viene considerato per giusta causa il rifiuto al trasferimento? Se è cosi quindi allora non potrei nemmeno chiedere la disoccupazione giusto? L’unica cosa è che mi licenziasse il mio datore? E per lui non ci sarebbero grandi problemi, dovrebbe solo dichiarare che mi licenzia perchè la filiale chiude. Giusto? Attendo sua risposta in merito. La ringrazio intanto.Saluti

  250. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 16-12-2011 alle ore 20:05

    mauro mi era sfuggito il tuo quesito.
    giusto, devi agire nei successivi 9 mesi.
    se agisci perchè ritieni leso un tuo diritto devi averne i motivi, considera però che in tema di licenziamenti c’è l’inversione dell’onere della prova, spetta al DL dimostrare la legittimità dell’atto.
    in prova o meno significa che hanno sostituito il tuo ruolo e quindi potrebbe scricchiolare la giustificatezza della motivazione.
    il preavviso va pagato subito alla cessazione, così come il TFR anche se è prassi attendere il mese successivo x la giusta rivalutazione.

  251. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 16-12-2011 alle ore 20:13

    marina ti leggo con piacere. la chiami empatia? bene allora mi associo a questo termine anche se professionalmente di storie come quella di chiara ne sento (e ne vivo) tante quotidianamente. ma (ringrazio Dio di questo) continuo a non coinsiderarle pratiche ma storie di persone che meritano tutto il rispetto e la responsabile attenzione.
    contattare mnarina di persona? non potrei e non sarebbe il mio ruolo. non per tirarmi indietro (in realtà come specifico sempre sono un consulente del lavoro e non un avvocato e quindi non potrei assiterla in giudizio) ma perchè sarebbe un uso improprio di questo strumento di libero confronto e dialogo.imaggino tu comprenda la possibile lettura strumentale dell’azione.
    al contrario l’interessata potrebbe, leggendo i profili professionali dei legali presenti in questo blog, provare a mettersi in contatto con uno di loro … ovviamente è una possibilità e non un invito.
    grazie comunque della tua partecipazione … questa è una community solidale!!!

  252. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 16-12-2011 alle ore 20:15

    kiara tutto giusto quello che dici. quando vai via tu (ti dimetti e non ti licenzi) non prendi l’indennità di disoccupazione tranne in casi specifici e particolari.

  253. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 16-12-2011 alle ore 20:17

    x kiara e per tutti, di professione (come evidenziato nella mia scheda anagrafica) svolgo attività di consulenza in materia di lavoro e non sono avvocato. è vero che siamo in aria di smobilitazione degli ordini professionali … ma la precisazione x me è doverosa.

  254. Chiara scrive:
    Scritto il 19-12-2011 alle ore 02:13

    Gentile dr Stern, apprezzo il modo in cui “entra in contatto” con chi le scrive, e se a questo si aggiunge competenza e professionalità, beh, credo sia il top. Vede, nessuno chiede ad un avvocato o a un consulente del lavoro di essere.. che so.. psicologo o assistente sociale e via di seguito, ma credo che se la professionalità si sposa alla capacità di comunicazione reciproca, comunicazione che fa sentire il cliente anche “persona”, e non solo “cliente”, da ciò non può che nascere, comunque vada la risoluzione di un conflitto, un qualcosa di “buono”. Certo, è una capacità che non tutti hanno ( e in questo caso spesso difetta anche nei rapporti interpersonali extralavorativi…), oppure potrebbe essere vissuto come un “inutile oneroso” dispendio di energie, o, peggio ancora, potrebbe nascondere un malsano modo di intendere chi si ha di fronte, e…se stessi ( ex, alcuni “principi del foro”?.. E, onde evitare gratuite polemiche, ho detto “alcuni”).
    Insomma, volevo ringraziarla per quel meraviglioso quid di etico che traspare ( parola grossa di questi tempi.. oserei dire che lei è un.. trasgressivo!) e che, insieme alla professionalità, trasmette, anche, in risposte chiare e comprensibili a tutti… E ringraziarla per comprendere quanto ci sia bisogno, e lo si apprezza!, di persone come lei….. tanto, mi permetta con un sorriso, per i confronti “tecnici” con altri tecnici ha già rassicurato loro che aprirà un altro settore…. Buona bella giornata, Chiara
    P.S. : mi scusi, ma… “devo rubarle” qualche rigo per Marina

    A Marina: cara Marina, grazie…
    La tua partecipazione e la tua solidarietà mi fanno bene…e, soprattutto in certi spaccati di vita, è importante sentirle e.. nutrirsene… Da pochi giorni sono in contatto con un legale del patronato ( un altro ancora,ma non mollo) che si è “equilibratamente” indignato per quanto mi è accaduto ( “adoro” chi si indigna….pare che ‘sta cosa sia in disuso..), sta vagliando le mie carte del ricorso per verificare se (gli altri due legali lo ritengono impossibile), è possibile impugnarlo in appello…. Anche quest’ultimo, alla prima letta degli atti del mio “mancato transito ad altra amministrazione” ( l’ormai noto “errore amministrativo”), mi ha dato conferma che è stato fatto un grave abuso, e che, al limite, si citerà per danni. La cosa dovrebbe almeno “consolarmi”, ma… ovvio, avrei preferito che la mia ex amministrazione avesse “soltanto” lavorato bene a suo tempo.
    Giornalisti e redazioni di serie trasmiss.televisive, nonché politici e asssociazioni, si, sto muovendomi da un po’ anche in questo senso…almeno ci provo.. : mi muovo per me si, ma anche per tutti coloro che sono costretti a subire mobbing e mala pratica dello Stato… Chissà che, a furia di farci sentire dall’opinione pubblica, non si rispolverino magari i disegni legge sugli abusi e sulle violenze psicologiche al lavoro… o ci si sieda a tavolino con esperti per determinarne l’incontestabile realtà e porvi rimedio con una legge ad hoc. Finchè in italia non ci sarà la volontà politica di riconoscerla e considerarla una piaga suppurante da eliminare, nonostante appigli al codice civile o addirittura al penale, per noi che si vuole lavorare tranquilli in scienza e coscienza, la vedo molto male… Ti abbraccio, e ancora e ancora grazie…Chiara

  255. Bledi scrive:
    Scritto il 19-12-2011 alle ore 03:31

    Gentilissimo Dott. Stern

    Prima di tutto ti faccio le mie congratulazioni per il blog e ti ringrazio preventivamente.

    Gestisco un bar ristorante che e aperto nel 2009 e siamo in 16 (compreso me, 3 aprendistati e 2 part-time, di qui 4 a tempo indeterminato, quindi un azienda con meno di 15 dipendenti?!)
    il mio problema e questo: il 31/10/2011 non ho rinovato il secondo contratto a tempo determinato( il primo 20/07/2010 fino al 31/10/2010 ed il secondo 31/10/2010 fino al 31/10/2011) allo chef della cucina,
    qualche giorno fa mi arriva una raccomandata da parte della cgil sottoscritta dal ex colaboratore che mi invita a riprendrlo imediatamente alavorare e considerare il secondo contratto determinato come indeterminato.
    Per la mia consulente del lavoro ( forse tra un po ex) non rinovare il contratto era una cosa normalissima, invece adesso che ho letto un po in giro, mancavano i 10 giorni che si dovevano trascorrere tra il primo e la prima proroga.
    Detto questo, ho capito che legalmente sono in torto.

    Tornando allo chef volevo dire che all primo contratto era molto bravo, a meta del secondo sono iniziate le prime contradizione, sopratutto sul modello della cucina, a lui piaceva una cucina nouvelle e scarsa inveceva me tradizionale ed abbondante, i problemi maggiori sono iniziati quando il suo servizio e dinventato pure lento e siccome i clienti persi gravano sopratutto a me, a tre mesi dalla scadenza li ho detto che non li rinovavo piu il contratto e li davo la possibilta di prendere anche qualche giorno in piu di riposo cosi trovava un posto piu adatto al su modo di cucinare
    Non la presa benissimo ma neanche malissimo.
    Doppo 10 giorni e andato in malatia fino a fine contratto c.a 2 mesi e mezzo, va be, non ho detto niente..

    Adesso ho un altro chef che sembra essere veramente bravo e sopratutto velocissimo (fondamentale per un ristorante dove l’80% della clientella sono degli impiegati che mssimo hanno 1 ora a disposizione)

    Non riesco a immaginare come potro ancora soportare una persona del genere dentro il locale o doverli dare ancora dei soldi…………..

    Cosa devo fare???????
    Devo prendermela con la mia consulente?!
    Devo trovare un avocato?!
    Devo darli dei soldi?!

    Scusami che mi sono alungato, ma questa questione mi ha tormentato emotivamente e mi ha lasciato senza sonno

  256. DEBORA scrive:
    Scritto il 19-12-2011 alle ore 17:24

    Buonasera Dott.Stern volevo chiederle: io nel 2009 sono stata licenziata dalla ditta per la quale lavoravo e ho fatto domanda di disoccupazione, quest’ultima mi è stata accolta e no ho usufruito per tutti i 9 mesi, poi nel 2010 appena finita la disoccupzione ho trovato un nuovo impiego, ora sono passati 1 anno e 9 mesi e anche questa ditta ora chiude e verrò licenziata. Volevo chiedere ho diritto alla disoccupazione o devono passare 2 anni? La ringrazio Saluti

  257. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 19-12-2011 alle ore 21:07

    chiara, arrossito per gli immeritati complimenti non posso fare altro che augurarti (e vedrai che sarà così!) un sereno Natale.

  258. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 19-12-2011 alle ore 21:17

    bledi, il problema sussiste. non dovevi / potevi fare una II proroga, la legge limita ad una sola volta la possibilità di prorogare un contratto a TD. forse però non avresti nemmeno poptuto fare un altro contratto a termine decorsi i tempi di legge perchè la cosa principale che sorregge un contratto a TD è la sua specifica motivazione, e questa non può essere la prova del lavoratore.
    ora che fare? la circostanza che sei sotto i 15 dipendenti (e se il tuo organico è come quello indicato lo sei) rende meno “drammatica” la questione. brutalmente … è solo questione di soldi. trova un accordo con la CGIL …(buona fortuna!).
    ps
    hai controllato se il licenziamento è stato impugnato nei termini?

  259. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 19-12-2011 alle ore 21:18

    debora, dovresti avere diritto alla disoccupazione perchè hai almeno 12 mesi di contributi negli ultimi 24

  260. claudio scrive:
    Scritto il 19-12-2011 alle ore 22:14

    Gentilissimo Dott.Stern,

    Mi complimento per il bellissimo blog e per la sua disponibilità.

    Mi permetta di sottoporLe il mio caso affinchè possa aiutarmi a comprendere alcune dinamiche del processo del lavoro ed aiutarmi prendere una decisione sulla strategia processuale

    Premetto che ho un contratto a tempo indeterminato e sottoposto a tutela reale

    Nove mesi fa _ dopo alcuni mesi di mobbing ed avermi detto chiramente che non avevamo più bisogno di me _ sono stato licenziato per asserita giusta causa per non aver completato i lavori della giornata e _ senza la preventiva contestazione disciplinare_ sono stato letteralmente cacciato via dall’azienda. Il datore di lavoro, evidentemente accortosi del vizio procedurale, ha tentato di sanarlo inviandomi un provvedimento di revoca del licenziamento con contestuale contestazione disciplinare che io non ho accettato contestualmente impugnando il licenziamento. L’azienda a questo punto ha lasciato passare i tempi e _ come se non mi fossi espresso _ mi ha formalizzato un secondo licenziamento che io ho prontamente impugnato. In tutto questo tempo _ circa un mese _ sono rimasto sempre sospeso cautelativamente dal servizio.

    Passato tutto questo tempo, dopo aver informato il datore della imminente presentazione del ricorso in tribunale,è stata formalizzata una proposta di transazione extragiudiziale nell’ordine di circa un anno di retribuzione che francamenre considero insoddisfacente.

    Io, a questo punto, vorrei arrivare a questo punto a sentenza ed eventualmente esercitare l’opzione d’indennizzo se alla fine non me la sentissi di riprendere il lavoro in quel posto. Mi è stato però vivamente sconsigliato di arrivare fino in fondo ed esercitare l’opzione perchè sarebbe vista male dal giudice del probabile appello e potrei seriamente perdere la causa … secondo la sua esperienza è vero questo? e cosa mi consiglierebbe di fare a questo punto?

    La ringrazio in anticipo per la cortesia che vorra farmi nel darmi un suo autorevole parere professionale sul da farsi.

    cordiali Saluti

  261. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 19-12-2011 alle ore 23:28

    claudio ti rispondo subito con una premessa: il parere più autorevole te lo può dare solo il legale che con impegno e lavoro sta portando avanti (proficuamente a quanto mi pare di capire) la tua causa. io posso darti solo una generica indicazione a distanza. sul punto specifico non ritengo proprio che esista questa possibilità, le riforma in appello è indipendete dal comportamento successivo alla sentenza tenuto dalle parti. agisci pure con serenità.

  262. Chiara scrive:
    Scritto il 20-12-2011 alle ore 03:13

    Gentile dr Stern, non sono immeritati, e lo sa…Paradossalmente (internet docet!), lei potrebbe anche essere un orribile infame personaggio,ma, dal modo e dal come si adopera su questo blog,vien fuori solo del “buono”. Il merito è una cosa bella e va riconosciuto, così come si può umilmente ma oggettivamente autoriconoscerselo…perchè no?..Amen!
    E grazie dei suoi auguri!
    E un dolce caldo Natale anche a lei!
    Nonchè a tutti gli utenti del blog, soprattutto alla cara Marina!
    Chiara

  263. Marina scrive:
    Scritto il 20-12-2011 alle ore 11:56

    Egregio dott. Stern
    mi associo in tutto e per tutto a quanto detto da Chiara sulla sua Persona e sull’utilità di questo blog: meno male che ci siete, soprattutto ora, vista la crisi generale in cui stiamo sprofondando sempre di più. Non ci si aspetta miracoli, sappiamo dei limiti dello strumento, ma anche una parola detta nel modo giusto e al punto giusto può essere qualcosa di illuminante, che dà più forza e soprattutto consapevolezza: fermarsi o insistere consapevoli però, appunto, dei rischi di causa. In questo lei è davvero bravo e io stessa ne ho avuto la prova (Punti 46-47-49-50-51 e 53 di questo blog… e, a proposito, la mia questione sta andando avanti: il mio avvocato (GGIL) a distanza di un anno si è convinto a procedere con le richieste al comune dicendo loro che, se non adempiono bonariamente, si farà una nuova causa…).

    A Chiara dico che mi sembra una donna forte nonostante i problemi nei quali si dibatte da anni e che, soprattutto nei suoi ultimi scritti, la sento forte e “in gamba” come prima, ma più aperta alla fiducia e alla speranza e questo mi fa davvero piacere. Ce la farà e se proprio proprio non riuscisse a riavere il suo posto di lavoro così “incredibilmente” perso, sono sicura che con la sua tenacia e soprattutto con le sue capacità riuscirà a trovare altro, magari pure migliore di quello di prima. L’importante è non perdere la speranza e continuare ad agire in tutte le direzioni.

    Faccio anch’io a lei e a tutti (e a Chiara contraccambio in modo speciale) gli auguri per un Natale sereno e per un Nuovo Anno che porti salute, pace e tutto ciò che il cuore desidera.

    Marina

  264. eros scrive:
    Scritto il 21-12-2011 alle ore 02:14

    dott Stern POTREBBE ESSERE PIU’ PRECISO a riguardo de i quesiti 238..239….quello che mi han detto a me e che sia con il legale della cgil sia con un legale privato e’ che dovrei pagare prima un consulente per i ”calcoli”e poi dopo essendo una srl non e’ detto che ricavi qlc in quanto non si fa piu’ l’accordo prima dell’eventuale causa di lavoro……la ringrazio buona sera ogni eventuale consiglio mi sara’ molto utile

  265. giuseppe scrive:
    Scritto il 22-12-2011 alle ore 01:17

    sicome il datore di lavoro mi a cambiato il contratto di lavoro il 24 04 2011 da full time a part time (premesso che lavoro con questa ditta da 11 anni ed e nel settore cmmercio di carni macelate fresche ).il 30 11 2011 mi a licenziato per cessata attività con raccomandata ,ma la ditta fina a oggi 22 12 2011 sta lavorando siccome o inpugniato il licenziamento volevo sapere se quando o firmato il part time civoleva un funzionario dell’ispettorato dell’avoro o qualcuno dell’ufficio del collocamento, perchè mi anno detto che se non cera un funzionario presente il part time diventa nullo e vero , dimenticavo eravamo undici operai. mi scuso per gli errori di gramatica e le porgo i miei auguri di buon natale e felice anno nuovo. anche se sono stato licenziato.

  266. giuseppe scrive:
    Scritto il 22-12-2011 alle ore 01:24

    sicome il datore di lavoro mi a cambiato il contratto di lavoro il 24 04 2011 da full time a part time (premesso che lavoro con questa ditta da 11 anni ed e nel settore cmmercio di carni macelate fresche ).il 30 11 2011 mi a licenziato per cessata attività con raccomandata ,ma la ditta fina a oggi 22 12 2011 sta lavorando siccome o inpugniato il licenziamento volevo sapere se quando o firmato il part time civoleva un funzionario dell’ispettorato dell’avoro o qualcuno dell’ufficio del collocamento, perchè mi anno detto che se non cera un funzionario presente il part time diventa nullo e vero , dimenticavo eravamo undici operai. mi scuso per gli errori di gramatica e le porgo i miei auguri di buon natale e felice anno nuovo. anche se sono stato licenziato.GENTILE DR PAOLO STERN

  267. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 23-12-2011 alle ore 10:54

    Marina sono lieto che la tua situazione volga per il meglio e ricambio gli auguri.
    quanto all’utilità del blog, bene ma questa deriva dalla circostanza che sta diventando un momento di confronto non solo tecnico ma per tutti, per “non addetti ai lavori”. è un luogo dove scambiarsi idee e raccontarsi esperienze. è questo è molto bello!

  268. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 23-12-2011 alle ore 11:04

    eros … provo ad essere “PIU’ PRECISO” (sai che nel linguaggio telematico il maiuscolo è una specie di URLO … e non credo sia il caso di urlare x chiedere una precisazione).
    ti confermo che x agire in giudizio bisogna avere chiara la richiesta, quindi: se ritengo di aver diritto a differenze di retribuzione devo specificarle, se non sono capace devo rivolgermi a chi lo sa fare (consulente del lavoro) che, visto che lo fa x lavoro, ha diritto ad un compenso … che dici?
    quanto alla circostanza che è una srl e forse non recuperi nulla bha … che dire, è possibile ma non è detto che tutte le srl siano bande di briganti!
    come ti dicevo puoi altrimenti rivolgerti alla DTL (direzione territoriale del lavoro) e chiedere di attivare una conciliazione monocratica. tutti i “conti” li farà l’ispettore del lavoro che diventerà (se ovviamente si convincerà delle tue ragioni) un tuo alleato nel recuperare le tue spettanze. ovviamente in modo gratuito.

    spero di essere stato sufficientemente preciso.

  269. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 23-12-2011 alle ore 11:13

    giuseppe un buon natale doppio (proprio perchè sei stato licenziato).

    no, non è più necessario x fare una trasformazione da full time a part time la presenza di un funzionario dell’ufficio del lavoro.

  270. francesca scrive:
    Scritto il 23-12-2011 alle ore 12:46

    Gent.le Dott Stern prevedo l’arrivo di una lettera di licenziamento per fine anno, sono un tempo indeterminato. per l’impugnativa si applica quanto previsto dal Collegato Lavoro anche se la lettera sarà datata antecedente e ipotizzo il 27 12? o le regole sono valide solo per i licenziamenti comunicati con data certa al 31.12?
    La ringrazio

  271. francesca scrive:
    Scritto il 23-12-2011 alle ore 12:47

    Gent.le Dott Stern prevedo l’arrivo di una lettera di licenziamento per fine anno, sono un tempo indeterminato. per l’impugnativa si applica quanto previsto dal Collegato Lavoro anche se la lettera sarà datata antecedente e ipotizzo il 27 12? o le regole sono valide solo per i licenziamenti comunicati con data certa al 31.12? La ringrazio e buon natale

  272. eros scrive:
    Scritto il 23-12-2011 alle ore 13:04

    dott Stern la maiuscola non era un urlo….volevo precisare che lavorare a nero ed essere pagato in contanti”poco”sia a nero ,sia con una busta paga diversa dalla realta’ non e’ un buona prova….e se non si presentasse all’accordo monocratico dovrei intentare una causa con la cgil….ma la cosa che nn so’ e se le spese legali devo corrisponderle in principio e durante la causa anche alla cgil…..la volevo ringraziare per i suoi preziosi consigli e augurarle un buon natale

  273. eros scrive:
    Scritto il 23-12-2011 alle ore 13:13

    queste mie affermazioni provengono da notizie la quale azienda ha gia’ avuto questi problemi e non si e’ presentata all’accordo presso la cgil…ecc se continua a comportarsi cosi’ mi pare che non ha nulla da perdere…io semplicemente non vorrei intentare una causa con una ditta ”che vive di questi espedienti”solo questo….ma il dtl e’ in tutte le citta’?grazie anticipatamente dott Stern

  274. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 23-12-2011 alle ore 14:45

    caro eros
    con lo strumento della conciliazione monocratica tu hai un’arma in più: se la conciliazione fallisce (il datore di lavoro non è d’accordo o non si presente) l’ispettore procede con un’ispezione all’azienda con conseguenze “molto delicate”!!!!

  275. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 23-12-2011 alle ore 14:47

    francesca, dovrai procedere all’impugnativa nei 60 giorni e al deposito del ricorso nei successivi 270

  276. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 23-12-2011 alle ore 14:51

    AI NUMEROSI FREQUENTATORI DI QUESTO BLOG AUGURO DI TRASCORRERE SERENAMENTE LE PROSSIME FESTIVITA’.
    IL MOMENTO GENERALE E’ COMPLICATO MA E’ QUELLO CHE CI E’ DATO DI VIVERE, QUINDI NESSUN PESSIMISMO O, PEGGIO, PIANGERSI ADDOSSO, ENERGIA E CORAGGIO … CON L’AIUTO DI DIO … RIPRENDIAMOCI IL FUTURO!

    BUON NATALE

  277. Marina scrive:
    Scritto il 23-12-2011 alle ore 16:31

    Per Eros – post. n. 272 – Scusi Dott. Stern se mi permetto… ma per esperienza personale informo che la CGIL analizza la situazione specifica del lavoratore licenziato e, se ritiene che possano esserci spiragli di successo (in diritto la certezza non c’è mai!) offre il patrocinio gratuito attraverso un loro legale convenzionato, il quale seguirà tutto l’iter della causa. Se sei iscritto al sindacato pagherai, solo alla fine, una piccola percentuale del risarcimento ottenuto. Nel caso tu non fossi iscritto ti chiedono di farlo al momento in cui deleghi loro la causa, ma in questo caso ti chiedono una percentuale maggiore. Nel caso di soccombenza (ossia perdi la causa) il Sindacato non ti chiede nulla. Attenzione, quando ti chiedono di firmare qualsiasi cosa, leggila bene: a volte anche gli avvocati sbagliano… (date, cifre, inquadramenti…) e dopo son dolori! A me hanno sbagliato il risarcimento, conteggiato dall’avvocato su una categoria inferiore, io non mi ero proprio accorta dell’errore!). Comunque la causa è durata in tutto esattamente 15 mesi dalla data del licenziamento illegittimo alla data della sentenza del giudice del Tribunale del Lavoro di Milano. Quindi molto meno di quello che si sente dire. Forse però non è così in altre parti d’Italia, non so.
    Auguri!
    Marina

  278. eros scrive:
    Scritto il 24-12-2011 alle ore 21:45

    volevo ringraziare marina ed il dott stern augurandovinuovamente un dolce natale……..

  279. eros scrive:
    Scritto il 24-12-2011 alle ore 21:51

    per marina …ma la causa l’hai intentata con la cgil e sopratutto l’hai vinta …..mi piacerebbe chiederti qualcosa in merito per essere piu’ preparato magari dopo natale…a presto

  280. eros scrive:
    Scritto il 24-12-2011 alle ore 21:55

    cara marina ma la causa l’hai fatta con la cgil e sopratutto il legale cosa ti ha chiesto all’inizio per poter procedere…..piu’ consigli mi darai e’ piu saro’ preparato al riguardo…io ho anche paura di non tovare lavoro….grazie te ne sono grato

  281. Marina scrive:
    Scritto il 25-12-2011 alle ore 00:25

    Per Eros, mi sembrava di essere stata sufficientemente chiara, ma evidentemente non è così, scusami. Sì io mi sono rivolta subito alla CGIL per impugnare il licenziamento che secondo me era assolutamente illegittimo (bisogna impugnarlo subito, entro 60 gg. se no non puoi più far nulla!). Io mi sono recata immediatamente alla Camera del Lavoro – Ufficio Vertenze dove ho raccontato l’accaduto, poi ho solo seguito passo passo le loro indicazioni. Ci sono stati momenti di tensione: l’avvocato voleva farmi conciliare con quattro soldi, ma io durante un’udienza ho detto pacatamente al giudice che quello che volevo era solo il mio posto di lavoro. Ho potuto tenere ferma la mia posizione in quanto ero molto sicura che il licenziamento fosse illegittimo… certo ho corso un bel rischio perché, come ho già detto, non si può essere sicuri al 100% di aver ragione. Ma la mia testardaggine è stata premiata: ho vinto la causa.
    Ovviamente, ogni situazione è un caso a sé, bisogna affidarsi al legale, senza però tralasciare di aggiornarsi e informarsi anche in proprio e riferire in modo corretto al proprio legale eventuali dati che si ritengono importanti, per aiutarlo e spronarlo a fare del suo meglio… (…ciononostante a me ha sbagliato i calcoli e sono ancora “in ballo” per tentare di rimediare all’errore!).
    Di più non ti posso dire, non conosco la tua situazione e da non esperta ti confonderei solo le idee. Rivolgiti subito al Sindacato se pensi ci siano i margini, loro ti faranno le domande del caso alle quali dovrai rispondere con assoluta sincerità e certezza, dopo saranno loro stessi a consigliarti per il meglio. Abbi fiducia: affidarti a loro non ti costa nulla se non un po’ di tempo (non so quali siano i tempi della Giustizia dalle tue parti) e, a seconda di come vanno le cose, non ti nascondo che a volte potresti sentirti scoraggiato, nervoso e con patemi d’animo. Intanto, non potendo attendere gli esiti ed i tempi stessi della causa (sempre se ti consiglieranno di intentarla), dovrai certamente darti un gran da fare per trovare un’altro lavoro. Sarà difficile, vista la situazione generale, ma non impossibile. Per questo e per l’ormai giunto Natale ti faccio i miei migliori auguri.
    Marina

    Egregio Dott. Stern la prego di dirmi francamente se sto sbagliando ad interagire con alcuni utenti che si rivolgono a questo blog per i loro problemi… non vorrei snaturare gli intendimenti per i quali lo stesso blog è stato creato!
    Se mi devo zittire non abbia timore a dirmelo: non mi offenderò, capirò!
    Un cordiale saluto e, ancora, Auguri.
    Marina

  282. eros scrive:
    Scritto il 25-12-2011 alle ore 01:31

    volevo aggiungere che l’utilita’ di questo blog e’ davvero stupefacente f…fino a qualche giorno fa ero nel buio piu’ totale ed ora gia’ mi sento un po’ piu’ sereno e sopratutto con piu’ speranza….sara’ che molte volte una ”pacca” sulla spalla o magari un suggerimento ”detto in maniera semplice”possa far ritornare il sorriso….grazie mille perche’ tendete la mano a persone che brancolano nel buio……….

  283. Stefano scrive:
    Scritto il 26-12-2011 alle ore 21:28

    Gent.le Dott.Stern,
    le espongo il mio caso perchè vorrei sapere se sono ancora in tempo per fare un eventuale ricorso o vertenza nei confronti del mio datore di lavoro. Ho lavorato per la stessa azienda (un ente non commerciale che svolge prevalentemente attività di ricerca in agricoltura)per 11 anni i primi 5 anni come operaio specializzato e successivamente come tecnico in campo (svolgendo praticamente sempre le stesse mansioni di operaio) con una serie di contratti a progetto a volte intervallati da contratti occasionali o settimane senza contratto proprio per nascondere la continuità dell’attività svolta!Ma si trattava di tutto fuorchè lavoro a progetto in quanto le mansioni erano sempre le stesse anche se il nome del progetto nel coontratto variava, avevo orari di lavoro fissi e un responsabile che mi dirigeva, ero tenuto a chiedere permessi e ferie per iscritto! Il 30/06/11 mi è scaduto l’ultimo contratto a progetto, sono ancora in tempo per fare vertenza? Nel frattempo ci sono stati bandi di selezione per formare graduatorie a cui attingere in caso di bisogno di personale ed io vi ho partecipato, questo può essermi d’aiuto? E se presso la stessa azienda lavorano miei familiari, questi ultimi rischiano ritorsioni nell’ipotesi in cui io facessi una vertenza?
    Grazie della sua disponibilità
    Stefano

  284. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 28-12-2011 alle ore 15:18

    marina, no nessun uso improprio dello spazio. anzi lo scambio di esperienze è un valore aggiunto (eros lo ha evidenziato con cordiale franchezza). solo una cosa, evitiamo spot. nel tuo caso l’OS che ti ha assistito si è ben comportata me di fatto e ciò che ci si aspetterebbe da tutte le organizzazioni sindacali quindi un caso di “ordinaria eccellenza” non esclude che ci si possa rivolgere (con medesime auspicabili garanzie di assistenza) ad altre sigle sindacali ovvero a servizi professionali o, ancora, alle direzioni territoriali del lavoro.

  285. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 28-12-2011 alle ore 15:23

    stefano sei in tempo x fare quasi tutto. in particolare se vuoi rivendicare differenze di retribuzione hai ampi margini. se invece volessi contestare la scadenza contrattuale qualche elemento di dubbio si potrebbe avanzare. in più parti di questo blog è stata trattata la decorrenza dei nuovi termini di impugnativa e partanto ti rimando a commenti già esposti.
    quanto alle rappresaglie sui familiari a lavoro … non so che dirti, è una questione che devi valutare personalmente magari confrontandoti anche con loro.

  286. Judith scrive:
    Scritto il 28-12-2011 alle ore 16:47

    Gent.mo Dott. Stern,mi perdoni se intervengo in questo blog solo per aggiornare sulla mia situazione che Le avevo sottoposto qualche giorno fa e per la quale sto agendo, grazie anche ai Suoi illuminati consigli.
    Come dicevo, per motivi puramente clientelari ho avuto il licenziamento dal Circolo privato presso il quale lavoravo. Tramite il Sindacato ed il legale che lo collabora ho immediatamente comunicato l’impugnativa del licenziamento nonchè il “conto” di oltre sei anni di lavoro irregolare prestato prima dell’assunzione a part-time. A seguito della comunicazione del legale il presidente del Circolo ha avanzato una proposta di conciliazione (meglio: una decisione di conciliazione poichè ha portato al mio legale già l’atto scritto che avrei solo dovuto firmare!!!) assolutamente risibile, che ho rifiutato invitandolo, sempre tramite il mio avvocato, a proporre qualcosa di più serio altrimenti saremmo andati in giudizio. Ora il Presidente del Circolo cerca di ricattarmi. Ha perso molto del suo tempo ad informarsi su di me ed ha scoperto (! mai lo avevo sottaciuto) che oltre a lavorare part-time presso il Circolo arrotondavo facendo qualche lavoretto di contabilità, collaboravo con qualche CAF nel periodo dei 730, ecc., e adesso minaccia di coinvolgermi in una causa per evasione fiscale oltre a cercare di contattare alcuni dei miei committenti, che lui conosce, mettendoli in guardia dal proseguire con me il loro rapporto. Quello che, evidentemente, non sa è che io sono in possesso di regolare partita IVA e fatturo anche quel poco che percepisco e che, visto che ha avuto anche la dabbenaggine di mandarmi una e-mail dalla sua posta personale con queste minacce, adesso mi ha anche dato le prove necessarie per perseguirlo anche in altra sede, senza bisogno di scomodare testimoni.
    Scrivo questa testimonianza solo per solidarietà verso quei lavoratori che, spesso, Le scrivono dubbiosi circa possibilità di intentare vertenze per paura di ritorsioni. E’ vero, purtroppo la pletora di datori di lavoro che non hanno ancora recepito che il rapporto di lavoro è un contratto con diritti e doveri da entrambe le parti, ma pensano ancora di avere acquistato “anime” delle quali possono disporre a piacimento per cui si offendono e meravigliano se qualcuno osa ribellarsi, scadendo nelle più risibili e patetiche manipolazioni. Ma bisogna avere il coraggio e la pazienza di combattere. Sono anch’io d’accordo con Lei quando suggerisce di tentare sempre, prima, una conciliazione, ma se ciò è improntato alla correttezza ed al bilanciamento degli interessi delle parti, ma se ciò deve significare soccombere non può funzionare.Persone come questa non capirebbero la volontà di transigere, ma si vanterebbero di avere vinto con la forza delle loro scorrettezze.
    Grazie ancora per la Sua disponibilità e colgo l’occasione per augurare a Lei, a tutto il Suo staff ed a tutti i lavoratori che si trovano “nei guai” un felice anno nuovo

  287. antonio scrive:
    Scritto il 29-12-2011 alle ore 01:47

    io ho impugnato il contratto di poste italiane non ho saputo in tempo che avevo tempo 270 giorni per fare il ricorso, lo posso fare ugualmente ho non c’è piu speranza ? e se c’è quale metodo devo usare? grazie

  288. maurizio scrive:
    Scritto il 30-12-2011 alle ore 15:32

    salve avrei il piacere di una sua consulenza le spiego cosa succede sono un dipendente ad una ditta di allestimenti da circa 10 anni.oggi il datore di lavoro decide di firmare una carta per il licenziamento e una carta per lone ad una nuova ditta le premetto che la prima ditta era solida adesso per motivi penso di debiti fanno il cambio con una ditta diciamo povera cap.soc.9000
    altro socio 1000 il nuovo contratto prevede si
    l’assunzione ma con livello piu basso e l’importo
    molto meno con qualche settimana di prova.mentre
    l’altro diciamo foglio da firmare non è altro che penso un inganno per noi,parla di il sottoscritto ecc.ecc dichiara di voler sottoscrivere ecc.
    le parti convengono in presente accordo che la società ecc.riconosce al sig.ecc.la somma di euro 200,00 saldo stralcio e tombale transazione in ordine all’intercorso rapporto di lavoro.ecc con la percezione della seguente somma dichiara quietanza liberatoria di essere soddisfatto ecc.
    la societa ecc.corrisponde la somma di euro 200,00
    quanto alle spettanze di fine rapporto le parti convengono che le stesse potranno essere corrisposte con seguenti modalita euro……il 2012 fine euro nel 2013 e euro nel 2014. è possibile firmarlo grazie

  289. franca scrive:
    Scritto il 30-12-2011 alle ore 19:23

    Buona sera,sono titolare di una ditta di elettricista ho licenziato un dipendente per motivi di discussioni e mancanza di fiducia tra titolare e clienti ha impugnato il licenziamento chiedendomi una cifra esorbitante le mie domande sono:posso riassumerlo e fare delle lettere di richiamo per lamentela dei clienti.
    Ma se il dipendente ha impugnato il licenziamento puo lavorare in un altra ditta

  290. sabatino scrive:
    Scritto il 31-12-2011 alle ore 01:29

    salve dott STERN,a dicembre 2010 sono stato licenziato perkè la ditta ha lasciato l’appalto nel comune,ora nel 2012 rientra a prendere l’appalto mi deve riprendere?nel 2011 ho fatto cause contro le ditte subbentranti e le ho vinte con il 700cpc e art6 diritto al passaggio di cantiere

  291. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 2-1-2012 alle ore 23:13

    judith sei la prima persona a cui rispondo nel 2012 e quindi (perdonami) ti “utilizzo” per augurare un buon inizio del 2012 a tutti, te compresa ovviamente. certo, mi direte, ci vuole coraggio a partire con un “buon anno” con l’aria pesante che si respira. si, ci vuole coraggio … e allora? se qualcuno credeva che la vita fosse una specie di spot alla mulino bianco … forse si era distratto un attimo. coraggio e responsabile impegno! è il più sincero augurio che posso fare a tutti. chiusa premessa.
    capisco quello che vuoi dire ed in parte condivido. ricorrere al giudice vuol dire cercare giustizia, e la giustizia è cosa buona. il problema è che non sempre la decisione di un terzo (giudice) x quanto competente possa, per contenuto e tempistica, avvicinarsi sempre alla comune idea di giustizia. per questo continuo ad essere del parere che una conciliazione consente di voltare pagina e pensare al futuro con rapidità. ovviamente purchè la transazione sia onorevole x entrambi.
    tenderei a frenare il tuo “invito alla lotta”, capisco cosa vuoi dire (è odioso sentirsi ingiustamente allontanati dal proprio lavoro) ma inviterei a tenere + bassi i toni, specialmente in momenti tesi come questo. se imprese e lavoratori si dichiarassero guerra … arrivederci! l’invito a te ed a tutti quelli nelle tue condizioni è quello di valutare le situazioni con responsabilità … considera sempre che per tanti anni avete lavorato insieme, tu hai apportato le tue capacità e il circolo ti ha corrisposto retribuzione, uno scambio virtuoso ed utile ma, come tutte le relazioni umane, non x questo votato all’eternità. fai bene dunque a far valere i tuoi diritti ma considera sempre che un rapporto, come i vecchi compiti in classe di italiano, è fatto di 3 parti: inizio, svolgimento fine. bosogna sempre considerare tutto nell’insieme.

  292. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 2-1-2012 alle ore 23:15

    antonio (287) il milleproroghe 2011 ha sospeso i termini che riprendono a decorrere dal 1/1/2012, quindi, nell’incertezza interpretativa di una norma scritta in “aramaico antico”, dovresti essere nei tempi giusti. rivolgiti ad un avvocato per il ricorso.

  293. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 2-1-2012 alle ore 23:19

    maurizio tutto è possibile … ma messa così … ho forti remore. direi che sarebbe opportuno che tu cercassi una consulenza diretta e non a distanza su internet. è una cosa seria un atto transattivo. fatti assistere da un consulente, una legale, un sindacato … ma approfondisci tutto prima di firmare

  294. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 2-1-2012 alle ore 23:23

    franca. finalmente la voce di un imprenditore, anzi imprenditrice. certo che puoi riassumere il dipendente ma devi valutare la motivazione della richiesta economica e considerare le dimensioni della tua impresa. se fossi sotto i 15 dipendenti e le richieste economiche fossero a titolo risarcitorio x l’illegittimo licenziamento, le stesse verrebbero sostanzialmente annullate dalla ripresa del servizio.
    un dipendente che impugna un licenziamento può legittimamente lavorare presso altra azienda.

  295. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 2-1-2012 alle ore 23:25

    sabatino è difficile valutare la situazione con i dati che hai indicato. certo che dal 2010 ad oggi sono trascorsi tanti mesi e la legge limita a 6 mesi il periodo di precedenza x i lavoratori licenziati x licenziamento collettivo.

  296. franca scrive:
    Scritto il 2-1-2012 alle ore 23:51

    Ti ringrazio per la tua risposta ma se riassumo il dipendente e i clienti non lo ritengono una persona gradita in cantiere come devo comportarmi?
    Ma se lo riassumo posso cambiargli mansione?
    Il contratto di lavoro parte da zero?
    (la ditta è formata da 5 dipendenti)Rigrazio anticipatamente Franca

  297. massimo scrive:
    Scritto il 3-1-2012 alle ore 14:11

    Sono un lavoratore atipico presso la asl da circa 6 anni e qualche mese fa, in base al collegato al lavoro ho e abbiamo fatto ricorso per far decadere il nostro strano contratto (co.co.co …..anche se secondo me è a prestazione occasionale perchè quello ho firmato 6 anni or sono)e vantare le differenze retributive e contributive, cercando di farci riconoscere la subordinazione.Le domande che vorrei porle sono le seguenti:- cosa possiamo sperare dal giudizio;ad oggi nel pubblico esistono casi che un giudice obblighi l’ente ad assumere (sapendo che prima era possibile ma oggi no); nella eventualità dovessimo rinunciare al ricorso depositato, ma non ancora notificato alla nostra azienda, cosa succede,nel senso, potremo in futuro ripresentare ricorso contro l’azienda per gli anni di lavoro svolti dopo la data del deposito del ricorso?

    Grazie,
    p.s.
    utilizzo questo canale per denunciare la vita che un ente pubblico sta facendo vivere a tanti precari miei colleghi,sottolineo una vita fatta di attesa e proroghe sempre fatte lo stesso giorno della scadenza.Vorrei potermene uscire ma il giogo del pubblico è micidiale.

  298. sabatino scrive:
    Scritto il 4-1-2012 alle ore 15:07

    salve dott. stern io sono operatore ecologico lavoravo con la ditta in vari cantieri comunali,nel gennaio 2010 la mia ditta mi trasferisce in un altro comune,ci lavoro x un anno e alla fine del dicembre 2010 mi licenzia x cessata attività. la ditta successiva non mi riconosce perchè il comune non fa presente il mio nominativo dice che era la ditta ad assumermi in quel cantiere ma non il comune.cmq il sindacato dice che ho diritto al passaggio di cantiere come previsto dal art6.faccio ricorso al giudice e mi reintegra a luglio2010,la ditta comunica al comune della mia assunzione e chiede l’aggiornamento del canone mensile,il comune risponde che non riconosce personale in esubero,quindi lei mi licenzia x questo motivo,faccio di nuovo ricorso e il giudice mi reintegra di nuovo e condanna la ditta.fine luglio la ditta se ne va perkè è costretta a pagarmi lei e non il comune.ora sono di nuovo in ricorso al giudice.ora hanno fatto la gara e l’ha vinta la ditta ke mi ha portato a lavorare x un anno li e che mi ha licenziato.come finira sta storia?

  299. Claudio scrive:
    Scritto il 4-1-2012 alle ore 19:41

    Dott. Stern buonasera,
    mi rivolgo a Lei per avere un suo parere circa la vicenda che sto vivendo.
    A fine maggio 2011 mi licenzio dalla ditta dove lavoravo in quanto mi trasferiscono in un’ altra sede a circa 100 km dalla mia residenza.
    Da quel momento inizia il calvario dapprima per ottenere gli stipendi arretrati, che vengono saldati solo a settembre, poi per ottenere il TFR di mia spettanza.
    Ad oggi la situazione è questa: dopo innumerevoli solleciti di pagamento ad ottobre mi viene corrisposto un acconto spiegandomi che il saldo sarebbe avvenuto a breve, da quel momento ho inviato ben 7 solleciti via mail ai quali non ho avuto la benchè minima risposta.
    Le chiedo la normativa prevede un termine entro il quale il TFR va corrisposto al lavoratore?
    Cosa mi consiglia di fare? C’è qualche organo specifico a cui mi posso rivolgere? Posso richiedere i relativi interessi?
    La ringrazio per il tempo dedicatomi e cordialmente la saluto

  300. Mike scrive:
    Scritto il 4-1-2012 alle ore 19:52

    Salve Dott. Stern,
    faccio una piccola premessa prima di porle il quesito: lo scorso anno ho fatto causa al mio ormai ex datore di lavoro, richiedendo la conversione dei miei contratti a chiamata senza obbligo di risposta da tempo determinato a tempo indeterminato (i queali però erano stati preceduti da alcuni anni di lavoro senza contratto stipulato ma con contributi regolarmente versati).
    Il mio datore di lavoro a giugno dell’anno scorso, ricevuta la causa, mi licenzia verbalmente una settimana prima della scadenza naturale del contratto, adducendo come motivazione la mia causa di lavoro. La mia domanda è se, alla luce del fatto che l’art 32 comma 2 del Collegato al lavoro, che prevede solo i termini di impugnazione nei casi di invalidità e non di inefficacia del licenziamento (come quello verbale), il termine può essere quello previgente di 5 anni e non di 270 giorni. Nel dubbio chiederò comunque al mio avvocato di procedere entro questo ultimo termine per non incorrere in spiacevoli ambiguità.
    Se mi dovessi essere spiegato male non esiti a chiedere delucidazioni.
    Distinti Saluti
    Mike

  301. massimo scrive:
    Scritto il 5-1-2012 alle ore 09:39

    il mio precedente messaggio in primis è rivolto al dr. Stern.
    Grazie

  302. Giacomo scrive:
    Scritto il 5-1-2012 alle ore 12:25

    Salve, sono un lavoratore precario alle dipendenze per la stessa azienda da circa 5 anni, tra rinnovi e proroghe di contratti a tempo determinato. Ora l’ennesimo contratto mi scadrà il 20 gennaio e a quanto pare l’azienda non ha intenzione di rinnovarmelo. La motivazione è la esternalizzazione di interi reparti e di singole funzioni a causa di un significativo calo di fatturato, per cui andranno in mobilità decine e decine di lavoratori a tempo indeterminato. Volevo sapere se ho diritto ad una buonuscita e se ci sono gli estremi per intentare una causa per abuso del contratto a tempo determinato, dato che sono passati più di 3 anni e con che tempi. La ringrazio anticipatamente

  303. Giacomo scrive:
    Scritto il 5-1-2012 alle ore 12:47

    A integrazione del mio precedente quesito, è doveroso aggiungere che tra la stipula di un contratto a tempo determinato e l’altro mi hanno licenziato facendomi stare a casa ogni volta per 3 settimane. Grazie per l’attenzione

  304. laura scrive:
    Scritto il 11-1-2012 alle ore 10:42

    Ho ricevuto lettera di licenziamento il 02/01/12 dopo 25 anni con busta paga 2 iscritta con partita iva e 2 contratto di collaborazione sempre per lo stesso studio tecnico di ingegneria, ho 45 anni mi sta crollando mondo ho due figli, cosa mi consiglia di fare? mi danno 90 giorni di preavviso ma non erano diventati 120g? con nuovo contratto Help mi sento persa

  305. Antonella scrive:
    Scritto il 12-1-2012 alle ore 13:10

    Sono stata licenziata per motivo oggettivo riduzione di produttività dell’azienda (studio professionale) sopratutto nel mio settore (dicono) ma mi chiedono comumque di fare affiancamento per istruire il personale restante in mia sostituzione. A mia richiesta peraltro non mi hanno concesso l’indennità sostitutiva costringendomi a lavorare il preavviso (ma non ero superflua ??)
    Posso rifiutarmi di fare affiancamento ?.
    Non ho voluto fare vertenza per non pregiudicarmi la nomea in futuro pensando di restare nel medesimo settore professionale (è una casta e le voci girano) ma vorrei far valere il demansionamento durante il preavviso (le mie mansioni sono state ridotte già per sostituzione) nonchè chiedere un risarcimento danni morali.
    Se la mia richiesta è plausibile che termini ho per effettuarla ?
    Grazie sin d’ora per la cortese risposta.

  306. Antonella scrive:
    Scritto il 12-1-2012 alle ore 16:26

    Sono stata licenziata per motivo oggettivo: riduzione produzione azienda (studio professionale) soprattutto dicono nel mio settore, ma mi chiedono comunque di istruire ed affiancare il personale restante che dovra sostituirmi parzialmente nelle mie mansioni. Posso rifiutarmi ?
    Ho rinunciato ad effettuare una vertenza per il licenziamento per non pregiudicare la mia fama in caso di permanenza nel medesimo settore professionale (è una casta e le voci girano) ma vorrei comunque far valere il risarcimento per demansionamento durante il preavviso (sono stata già sostituita in alcune mansioni) e danni morali per lesione dignità.
    Ho chiesto l’indennità sostituiva ma non mi è stata concessa facendomi lavorare tutto il preavviso (ma non ero superflua ??)
    Se ci sono i presupposti per le mie richiesti entro quali termini posso effettuarle ??
    Grazie sin d’ora per la cortese risposta.

  307. Judith scrive:
    Scritto il 12-1-2012 alle ore 20:06

    Gentmo dott. Stern, non si scusi per avermi “utilizzata” per augurare buon anno a tutti, anzi me ne sento onorata e mi associo agli auguri di cui tutti abbiamo un gran bisogno, specialmente considerando la “giungla” nella quale ci dibattiamo.
    Mi spiace esserLe sembrata eccessivamente aggressiva nel mio intervento precedente, volevo solo intendere che non bisogna avere paura di confrontarsi, con i mezzi che la legge mette a disposizione, troppe volte ho letto in questo blog di lavoratori che rinunciano o tentennano nel rivolgersi ai legali e/o ai sindacati per paura di ritorsioni o di non trovare mai più un lavoro.
    Premesse a parte vorrei chiederLe una precisazione alla quale al mio sindacato non ha saputo rispondere se non vagamente. Dopo avere ricevuto la notifica dell’impugnativa del licenziamento e della volontà di proporre vertenza, il mio ex datore di lavoro mi ha corrisposto per intero le competenze relative all’ultimo mese di retribuzione e delle varie competenze di chiusura e del TFR per il periodo di lavoro regolare (dal maggio 2007 all’ottobre 2011) ed ha proposto al legale una nuova somma a titolo di transazione per il periodo di lavoro irregolare (dal 2001 all’aprile 2007). Al sindacato hanno insistito affinchè accettassi, anche se io non sarei del tutto convinta. Da qui la mia domanda: la somma proposta potrebbe essere congrua in relazione alle differenze retributive, 13 e 14 mensilità mai percepite nel periodo in “nero” e del TFR sempre per quel periodo (sarebbe circa il 50% del conteggio puntuale) ma una volta sottoscritta la transazione potrei fare qualcosa per i contributi non versati??? Perchè questo è un danno ancora maggiore di qualche migliaia di euro di differenza di stipendio. Con quei 6,5 anni di contribuzione, infatti, anche se ancora non ho 58 anni, avrei totalizzato oltre 40 anni di contributi e non devo certo spiegarLe il danno che adesso, specie alla luce delle nuove normative, me ne deriva. Alla mia età sarà difficilissimo trovare un altro lavoro che mi consenta di maturare gli anni di contribuzione. Al sindacato mi hanno detto che loro non possono fare conti contributivi ma solo retributivi, d’accordo, ma non hanno saputo rispondermi circa questa domanda. La prego di darmi qualche indicazione, vorrei avere le idee chiare prima di firmare qualcosa.
    Grazie mille per la Sua disponibilità

  308. maurizio scrive:
    Scritto il 13-1-2012 alle ore 12:42

    Premetto, visto che è stato giudicato valido il collegato lavoro dalla corte costituzionale (cosa assurda!!!), capisco che in un momento di crisi è necessario mettere un freno, però mi spiegate dov’è l’equità di questa legge riguardo ai risarcimenti? se si vince in primo grado, l’azienda ti mette lì, prende tempo, non ti permette di fare alcun tipo di carriera fin quando non è terminato l’inter della causa (quindi anni!!!). E visto che parliamo di equità – posto di lavoro e niente soldi e mi sta bene, però perché poi l’azienda fa l’appello? E con quali soldi il lavoratore, pur avendo vinto, dovrebbe pagare l’avvocato? E infine, la norma è anche retroattiva. Dov’è l’equità? Continua a pagare solo il lavoratore e ancora una volta le aziende la passano liscia… E’ uno scandalo e nessuno ne parla… Questo è un paese incivile e c’è da vergognarsi.

  309. valela scrive:
    Scritto il 13-1-2012 alle ore 17:07

    salve.sono stata licenziata dopo 4 anni di lavoro come addetta alle vendite in un negozio di telefonia. Il motivo REALE è stato un reclamo di una cliente insoddisfatta fatto direttamente all’azienda(lavoravo per un franchising).Il datore mi si è presentato con una carta di licenziamento(e liquidazione)nella quale però come motivazione è stato dichiarato esubero di personale.Ora mi chiedo:il licenziamento è impugnabile?posso procedere con una causa legale per ingiustificato licenziamento?considerato che il datore ha ammesso di aver dovuto obbligatoriamente effettuare il licenziamento onde evitare la chiusura(“il reclamo avrebbe portato l’attività alla chiusura per mano dell’azienda fornitrice se il datore non avesse licenziato il prestatore inadempiente”..così ha esordito).è legale quello che ha fatto?ma il licenziamento per esubero non dovrebbe coinvolgere più persone(con la presenza di più franchising vi sono in totale ben oltre i 15 dipendenti a suo carico)?e non dovrebbero essere coinvolti principalmente gli ultimi dipendenti assunti?grazie anticipatamente

  310. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 13-1-2012 alle ore 19:45

    uuuu sono rimasto un po’ indietro nelle risposte ma diciamo che ho avuto un inizio d’anno complesso (non credo di essere l’unico a leggere alcuni quesiti) … cominciamo con le risposte:

    296 – franca
    hai 5 dipendenti quindi sei fuori dall’art. 18. se riassumi il lavoratore puoi verificarne i comportamenti e se questi non sono in linea con i doveri contrattuali procedi disciplinarmente nei suoi confronti. se il comportamento diventa insopportabile puoi licenziare nuovamente, il rischio in caso di causa è un indennizzo da 2,5 a 6 mesi.
    cambiare mansione? certo se tu il datore di lavoro, purchè la mansione proposta sia in linea con il livello contrattuale

  311. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 13-1-2012 alle ore 19:48

    massimo (297) ritengo che se hai già promosso un ricorso il tuo avvocato possa fornirti tutti i chiarimenti. ritengo tu possa puntare a differenze retributive

  312. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 13-1-2012 alle ore 19:50

    sabatino (298) se sapessi come finirà la sua storia avrei già giocato al super enalotto. non so proprio che dirle.

  313. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 13-1-2012 alle ore 20:02

    claudio (299) il tfr va corrisposto al momento della cessazione del rapporto. rivolgiti ad un avvocato x azione esecutiva, ovviamente richiederete interessi e rivalutazione monetaria

  314. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 13-1-2012 alle ore 20:07

    mike (300 … cominciamo a diventare tanti). la prudenza non è mai troppa, impugna nei termini anche se tutte le indicazioni dottrinarie sui nuovi termini introdotti dal collegato escludono il licenziamento verbale che x previsione di legge è inefficace.(la versione precedente del collegato era scritta in modo diverso ed era compresa anche questa forma di invalidità)

  315. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 13-1-2012 alle ore 20:10

    giacomo (302) … a come la metti mi sembra un po’ critica ma non è possibile fare una valutazione con così pochi elementi. considera che le proroghe, i rinnovi dei contratti a termine non possono superare i 36 mesi complessivamente … se pensi di aver superato la soglia o che i contratti siano immotivati rivolgiti ad un sindacato, un consulente o un avvocato

  316. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 13-1-2012 alle ore 20:21

    laura (304) ci porta alla realtà. spesso parlando di licenziamenti ci si attarda a valutare aspetti tecnici, pur fondamentali, ma che non centrano la criticità del problema. eliminiamo gli aspetti tecnici: il preavviso dipendende dal tuo ccnl e dal tuo livello, verifica lì.
    ti cade il mondo addosso? lo immagino, il lavoro è parte della vita. se sei stata tanto tempo in quell’azienda probabilmente è perchè ti trovavi bene e sapevi che il tuo datore di lavoro non era un lestofante. anche per lui non sarà stato come bere un bicchiere d’acqua il privarsi di una risorsa che collaborava con lui da tanti anni. non so la motivazione del licenziamento … ma immagino sia di tipo economico e non disciplinare.
    che fare? come dico sempre in questi casi, valutare la legittimità del licenziamento ricevuto ma soprattutto guardare avanti. recuperare forze e capacità di confrontarsi con il mondo. ci sono riduzioni contributive per chi assume donne, per di più se il licenziamento è di tipo economico potresti chiedere l’iscrizione alle liste di mobilità. questo faciliterebbe ancora la possibilità di reingresso nel mondo del lavoro.
    rivolgiti ai centri x l’impiego, alle società di somministrazione, ai consulenti del lavoro che con la loro (nostra) fondazione svolgono attività di intermendiazione. l’unica cosa che non puoi e non devi fare è fermarti, crollare emotivamente, sentirti inadeguata. forza ed in bocca al lupo!!!!

  317. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 13-1-2012 alle ore 20:23

    antonella (305) … è dura da sostenere che ti licenzio x crisi di settore e prendo uno che ti sostituisca!
    se sopprimo il posto di lavoro, punto. non c’è nè antonella ne nessun altro.
    il resto mi sembrano pretese un po’ difficili ….

  318. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 13-1-2012 alle ore 20:30

    judith (307) i contributi sono obbligatori x legge. nessuno può decidere in merito. pertanto se con la transazione si accerterà che in quel periodo eri dipendente in nero non dovrai fare altro che portare il documento all’inps … dopo di che il recupero è un problema loro. ricordati che la prescrizione x i contributi è decennale … quindi attenzione al 2001.
    ultimo consiglio: se vuoi i contributi non firmare transazioni in cui non si riconosca la dipendenza nel periodo in nero … altrimenti fai la tua scelta.

  319. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 13-1-2012 alle ore 20:32

    maurizio (308) mi sembra tu non abbia idee chiarissime sul punto. no comment

  320. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 13-1-2012 alle ore 20:35

    valela hai pienamente ragione. x come la metti il licenziamento non mi sembra un gran che supportato da giustificato motivo. rivolgiti ad un legale

  321. Giacomo scrive:
    Scritto il 13-1-2012 alle ore 21:24

    Dott.Stern, sono giorni che attendo trepidante la sua consulenza e dunque la ringrazio. Sono davvero disperato perchè la situazione attuale specie per noi giovani è davvero critica, le confermo che i 36 mesi sono stati abbondantemente superati. Io sono di Roma e sono pronto a nominarla come mio avvocato nell’affrontare questa battaglia contro un datore di lavoro, che tratta i dipendenti alla stregua di numeri senza dimostrare di avere un briciolo di umanità! Mi dica con che tempi ci possiamo muovere tenendo presente che finirò di lavorare il 20 gennaio, in modo da regolarmi nel fissare un appuntamento per incontrarla presso il suo studio. Nel frattempo Le invio cordiali saluti

  322. Maria Antonietta scrive:
    Scritto il 16-1-2012 alle ore 00:10

    Mi rivolgo a lei perchè ho fiducia, Sono stata licenziata un mese fa e devo decidere cosa fare viasto che il licenziamento è ingiusto perchè costruito dal datore di lavoro che ha assunto un altra come me. Vivo nella provincia di Roma e vorrei una indicazione di un avvocato che lei conosce e che possa risolvere il mio caso che nonnè facile. Può aiutarmi segnalandomi un professionista a Roma ?
    Grazie.
    Maria Antonietta

  323. davide scrive:
    Scritto il 16-1-2012 alle ore 22:51

    Salve,mi chiamo Davide ho 32 anni da luglio 2010 ad agosto 2011 ho lavorato per una agenzia interinale la quale mi diede la possibilità di lavorare presso una nota catena di mobili svedesi,da Settembre 2011 fino a Gennaio 2012 invece assunto direttamente dall’azienda.In questi giorni mi hanno comunicato che non potranno rinnovarmi il contratto visto che sono al terzo rinnovo scatterebbe l’assunzione indeterminata causale esubero di personale!!!
    possono agire cosi dopo quasi 2anni di lavoro notturno lasciarmi a casa e fare altri contratti con interinali???Grazie in anticipo..Davide

  324. Ivan scrive:
    Scritto il 17-1-2012 alle ore 00:19

    Buonasera,
    ho una piccola azienda di informatica e, per sperimentare nel mondo dei videogame, ho assunto con un contratto a progetto una persona per la durata di 6 mesi. 20 giorni prima della naturale scadenza, considerando gli scarsi risultati, ho chiesto a questa persona di concludere anzitempo. Gli ho mandato una raccomandata di ringraziamento per aver concluso il progetto anzitempo e gli ho saldato quanto convenuto nel contratto a progetto.
    Oggi mi è arrivata una raccomandata da uno studio legale in cui si chiede il reintegro ed il riconoscimento di un contratto subordinato. Concludo dicendole che la mia azienda è composta in questo momento da 4 dipendenti subordinati. Vengo al dunque: ritiene sia sufficiente rispondere allo studio inviando copia del contratto, lettera di ringraziamento, cedolini e copie dei bonifici ? Devo altrimenti mettere in conto di battagliare anche in un caso di così esplicito tentativo di indebito profitto !?

    Ringrazio anticipatamente,
    Ivan

  325. MARIO scrive:
    Scritto il 18-1-2012 alle ore 20:15

    46 anni DISPERATO ma con la coscienza a posto.
    il 24 nov 2006 sono stato allontanato dal posto di lavoro tramite lettera: da quanto emerge la allontaniamo dal posto di lavoro in base all’articolo 38 ccnl abi con effetto immediato.
    il 24 nov 2006 tramite avvocato scrissi lettera in cui dichiaravo l’illecito allontanamento dal posto di lavoro senza indicazione delle motivazioni scritte nelle more del provvedimento disciplinare legge 300 del 1970.
    l’11 dic 2006 la Banca mi contestò di aver lasciato un documento nella stampante comune in data 23 nov 2006 contente ingiurie al mio capo.
    I testimoni in giudizio dissero che il fatto avvenne il 22 nov 2006 confermato dalle memorie della Banca nei 3 gradi giudizio. Il mio avvocato si dimenticò dei fatti ed iniziò il contradditorio a partire dalla lettera dell’11 dic 2006, tuttavia tutti i documenti sono stati allegati in primo grado come nei successivi gradi.
    Risultato:
    primo grado ed appello respinta domanda di annullamento licenziamento, il giudice con pieno libero convincimento applicò le presunzioni semplici ovvero documento ritrovato contenente offese al capo, vincolo fiduciario compromesso.
    Cassazione, sentenza settembre 2011, tentato terzo grado di merito respinto senza evidenziare vizi logici o norme violate.
    Ora dopo aver studiato la pratica vorrei presentazione atto di revocazione per abbaglio dei sensi del giudice per violazione legge 300 del 1970 e fatto materiale inesistente.
    I miei avvocati si sono dimostrati costosi, imperiti e negligenti. LA REALTà FATTUALE è stata ribaltata dalla SENTENZA LEGALE
    MARIO
    utilizzo questo nome perché la vicenda è ancora in corso

  326. Mike scrive:
    Scritto il 18-1-2012 alle ore 21:52

    Sto leggendo tutta una serie di porcherie e vigliaccate che succedono nel mondo del lavoro e restano impunite: altro che questione sull’articolo 18 o meno. Qui è una questione di civiltà e di rispetto. Pensate che il mio licenziamento a voce è stato fatto camuffandolo per una “non chiamata” dal momento che avevo un contratto a chiamata senza obbligo di risposta. Io mi sono comunque sempre presentato sul posto di lavoro fino a scadenza del contratto anche se poi venivo regolarmente rispedito indietro…ovviamente facendo così si passa per matti e persone che “pretendono” rispettati i propri diritti sindacali: una sorta di bestemmia al giorno d’oggi!

  327. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 18-1-2012 alle ore 23:40

    a giacomo (321) ed a maria antonietta (322) ricordo che professionalmente sono un consulente del lavoro e pertanto non mi occupo di assistenza processuale. senza voler utilizzare lo strumento del blog in modo indebito vi invito a visitare il sito (www.szaa.it) del mio studio. troverete tutti i riferimenti dei miei avvocati, potete contattarli a nome mio.

  328. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 18-1-2012 alle ore 23:46

    davide (323) concordo che i rapporti di lavoro non siano “pacchi piatti”. il limite che ti pone l’azienda è reale, dopo 3 anni di contratti a TD scatterebbe l’assunzione a tempo indeterminato. in alcuni casi questa norma può avere un senso in altri determina l’abnormità di scelte come nel tuo caso.
    risposta secca al tuo quesito: si possono farlo.

  329. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 18-1-2012 alle ore 23:55

    ivan (324) è una voce quasi isolata visto che la maggior parte degli interventi è di persone che lamentano ingiusti trattamenti da parte del datore di lavoro.
    il co.co.pro. è un contratto particolare, che si muove su un filo rischiando di cadere da una parte (raramente) nei contratti d’opera autonomi e dall’altra (più frequentemente) nei contratti di tipo subordinato.
    non credo che sia sufficiente inoltrare al legale copia dei documeni che ha in mano (anzi strategicamente … mai tirare giù le carte x primo!), il problema potrebbe non essere documentale ma nella modalità di svolgimento del rapporto di lavoro. mi spiego meglio: puoi fare un contratto fantastico, scritto dal miglior consulente d’italia ma se poi nei fatti il comportamento posto in atto tra le parti (tempi di lavoro, subordinazione, ordini di sevizio ecc..) è tipico del rapporto dipendente, quel contratto non varrà nulla. insomma in un rapporto di lavoro i fatti contano più delle carte!
    il mio consiglio? parlane con il tuo consulente e la prossima volta digli di farti CERTIFICARE il contratto. è un modo x fare chiarezza e far si che la parola iniziale, e la firma di un contratto, abbiano maggior peso.

  330. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 19-1-2012 alle ore 00:00

    caro mario o presunto tale. mi dispiace x la tua situazione ma ti posso assicurare che non si tratta di un caso isolato. in troppe occasioni registro distanze siderali tra la realtà reale e quella processuale, tra il concetto di giustizia e la vittoria in un processo. che dire? la giustiza civile è in uno stato quasi comatoso, avete sentito la denuncia del ministro severino? per questo motivo consiglio, ove possibile, forme alternative di soluzione di controversie. tentiamo vie conciliative, valutiamo soluzioni arbitrali … altro che scandalo, la vera ingiustizia è aspettare 7 anni per la conclusione di un procedimento e poi capire che “non ci hanno capito nulla”!

  331. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 19-1-2012 alle ore 00:24

    mike ti ringrazio dell’intervento che mi consente una riflessione generale.
    pongo a tutti un paio di domande (la prima è tosta x chi è stato licenziato, lo so, ma il mio ruolo impone franchezza e chiarezza):
    1) riteniamo che tutti i datori di lavoro siano una massa di banditi? se rispondiamo SI, fine del discorso. nazionaliziamo i mezzi di produzione e reinventiamoci l’URSS del 1917 … avvertitemi prima che tolgo il disturbo. se NO andiamo alla successiva.
    2) riteniamo che tra i datori di lavoro non tutti siano banditi (anzi che questi ultimi siano in percentuale analoga a quelli presenti in tutte le categorie sociali). spero di trovarmi in molti su questa posizione. e allora, perchè un tizio che fatica tutto il giorno e rischia di suo x tirare su un’impresa, che in questo periodo combatte con il coltello tra i denti, una volta che trova un collaboratore capace dovrebbe trasformarsi in un sadico utilizzatore di mezzucci x divertirsi a mandare via lui ed altri bravi figli di mamma (ecco … l’ho detta volutamente grossa e graffiante x alienarmi un po’ di simpatie)? la mia opinione? agisce così x 2 motivi:
    1 – è in quella percentuale di banditi che affronta da sparviero spregiudicato il mondo d’impresa, quindi va punito … ma è meglio trovarsi un altro lavoro che lavorare con un bandito.
    2 – è una persona normale che x motivi diversi, economici, caratteriali, di scontentezza per le prestazioni lavorative ricevute, ha perso l’interesse (o la fiducia) nel portare avanti un determinato rapporto di lavoro. visto che esiste un sostanziale blocco in uscita che fa? si inventa i mezzucci o come dice mike “porcherie e vigliaccate”. è un mercato del lavoro complicato e bloccato come il nostro che si porta dietro il contenzioso. avete presente il messaggio di ivan? ha fatto un contratto a progetto, tutti felici, lo ha chiuso e sono cominciati i guai. gli accordi iniziali? carta straccia! questa situazione e la madre della maggior parte del contenzioso e dei litigi. che senso ha cercare di ricomporre i cocci di un vaso (rapporto di lavoro) rotto. come si dice … chi rompe paga e quindi è giusto il DL che ha sbagliato paghi un risarcimento … ma il super-attack (articolo 18) quasi mai è veramente utile perchè molte volte è aggirato a monte.
    l’ho già detto qualche centinaio di commenti fa: sogno un mercato del lavoro in cui per il lavoratore responsabile ci sia la protezione vera del lavoro (quindi la possibilità di passare da un’impresa ad un’altra sorretto nel frattempo da veri ammortizzatori sociali) e non una rincorsa a ricomporre il “posto” di lavoro perso, contro la volontà dell’altra parte, circostanza che genera solo soprusi ed inefficienze.

  332. FRANCESCO scrive:
    Scritto il 19-1-2012 alle ore 13:05

    Gent.mo Dott. Stern,
    Le volevo chiedere un consiglio circa la mia situazione. Lavoro in una ditta composta da 3 operai, più i due titolari e una impiegata. Dopo 12 anni che lavoro presso questa ditta, i titolari mi danno un anno di tempo per trovarmi un nuovo posto di lavoro causa diminuzione di lavoro. Tutto questo detto verbalmente. La cosa “strana” è che questa diminuzione di lavoro viene fatta a me a ad un altro operaio che è nella ditta da quasi 14 anni. L’ultimo operaio arrivato, che saranno circa 6 anni, non viene messo nella lista dei licenziati ed il motivo non lo abbiamo ancora capito. La mia domanda è questa: possono loro ditta licenziare quelli con più anni di anzianità? E se anche ci fanno la lettera a fine anno, possiamo noi impugnare il licenziamento per avere un risarcimento per questa cosa? Grazie per una sua risposta.

  333. Mike scrive:
    Scritto il 20-1-2012 alle ore 16:22

    Salve Dott. Stern,
    la ringrazio per la precisazione relativa al mio “sfogo”. Cercherò di risponderle in merito: non credo che tutti i datori di lavoro siano dei banditi. Ammiro molto gli imprenditori che mettono in gioco il denaro e le loro energie per costruire una impresa, soprattutto in un paese come il nostro dove le piccole imprese vengono strangolate da troppe tasse.
    A me però dà molto fastidio una cosa: in Italia c’è sempre stato un certo “senso di impunità”, per cui l’art.18 viene visto come una forma di tutela da alcune parti sociali e sindacali. Il problema è proprio questo: perché in paesi come il Canada l’art.18 non esiste ma vi è una grande facilità di licenziamento? Per il semplice motivo che i lavoratori, anche in età avanzata, sono sempre all’interno del mercato del lavoro e supportati da ammortizzatori sociali veri. In Italia dopo una certa età ricollocarsi è molto ma molto difficile. Tuttavia c’è un piccolo paradosso: da noi, tecnicamente, si potrebbe anche fare il disoccupato a vita e percepire ininterrottamente il sussidio di disoccupazione INPS. Se questa le sembra una affermazione “forte” che le crea delle perplessità sarò lieto di spiegarle come, attualmente, si può fare.

    Ciò che però mi irrita di più, e che purtroppo si ricollega alla mia vicenda, è il seguente aspetto: il mio contenzioso si è aperto in una azienda, formalmente privata, che vive quasi esclusivamente di fondi pubblici e senza i quali non durerebbe un solo giorno. Nonostante i finanziamenti pubblici, si commettono tutta una serie di irregolarità, come la mancata stipula di contratti di lavoro o il mancato versamento dei contributi infortunistici, da parte di dirigenti che guadagnano un sacco di soldi e che dimostrano una enorme incompetenza. Se il lavoratore si infortuna è colpa sua che doveva stare più attento: cosa c’entra l’azienda che non “è tenuta a pagare i contributi infortunistici”. Lei mi dirà che questo tipo di prestazioni sono “automatiche” ma non è così: l’assicurazione pubblica sugli infortuni (non voglio neanche nominarla) tende a non tutelare i lavoratori atipici, mettendo di fatto il lavoratore precario in una situazione di isolamento. Come vede la questione è trasversale.
    E sa qual è il dramma? E’ che il tutto sembra che venga fatto alla luce del sole, con il solito e fastidioso senso di impunità: tanto se il lavoratore, “meglio” se precario, dovesse vincere una causa di lavoro, questa dura almeno 3-4 anni. Intanto il dirigente sta sempre lì a prendere un sacco di soldi (pubblici!) mentre il lavoratore deve arrabbattarsi ogni giorno per poter sopravvivere. Bene, io questo non lo posso tollerare, perché significa perpetuare il senso di impunità da parte dei datori di lavoro che commettono ogni sorta di abuso: proprio oggi sul giornale leggevo del caso delle cosiddeette “dimissioni in bianco”. A questo punto mi chiedo: ma chi deve controllare cosa fa?
    Alla luce delle mie considerazioni ritengo che in un paese poco serio come il nostro l’art.18 sia una cosa giusta. In altri paesi come il canada, la Danimarca etc. sarebbe solo che obsoleto.
    Mi scusi per lo sfogo: però mi ritrovo dopo alcuni anni con una situazione fisica invalidante, un licenziamento umiliante subito a voce e una causa in corso per far valere i miei diritti sindacali. E francamente sono molto stanco

    Saluti
    Mike

  334. Andrea Asnaghi scrive:
    Scritto il 20-1-2012 alle ore 16:58

    avendo partecipato, qualche intervento fa, ad una riflessione contro l’art. 18 (che continuo a considerare una vera e propria iattura) prendo spunto dall’intervento di Mike, per dire che il problema da lui sollevato è serio (e non è in contraddizione con la risposta di Paolo Stern)

    ci sono molti furboni sparsi in Italia:
    datori di lavoro poco corretti
    lavoratori altrettanto poco corretti

    a mio avviso una normativa particolarmente rigida (come l’art. 18), nel sistema attuale,
    – serve come ALIBI agli scorretti dell’altra parte;
    – crea manovre ancor più bieche (se uno vuole aggirare la legge, trova scappatoie che sono peggiori del male);
    – impedisce una seria “separazione del grano dal loglio” (dei corretti dagli scorretti) che Qualcuno ci ha già detto essere impossibile in modo definitivo, ma su cui si possono fare molti passi avanti

    ad esempio, a nessuno viene mai in mente la possibilità di andare a storicizzare il comportamento (di un datore di lavoro così come di un lavoratore) condizionando il risarcimento e la valutazione del caso ai comportamenti soliti o pregressi

    L’errore dell’art. 18 – stando proprio alle tue parole, caro Mike (di cui peraltro condivido la preoccupazione sociale e personale) – è che se “per colpa di qualcuno non si fa credito a nessuno” quelli che pagano (da una parte e dall’altra) rischiano di essere sempre quelli – e i furbi/scorretti la fanno franca (o, male che vada, registrano statisticamente l’incidente come “stavolta mi è andata male, ma per le altre 50 ci ho guadagnato”) .

    non credo che (vedi questo intero blog sul tema) il lavoratore ingiustamente maltrattato o mobbizzato o entrato in qualche flusso perverso (magari con beneplacito sindacale) sia contento che esista un “inutile” (o poco efficace) art. 18, che magari oltretutto protegge “qualche” fannullone (o altra categoria di lavoratore non meritevole di tutela)

    Non ho soluzioni facili in tasca (non c’è nulla di facile e scontato in tutto ciò), solo dico: concentriamoci non a rafforzare difese statiche e fallaci, costruiamo (insieme, non contro) strutture e processi sociali diversi.

    allora non più ben venga l’art 18 come difesa consolatoria, ma nuove regole per tutti (più aperte ma più stringenti)
    come dire : abbiamo bisogno di essere più SERI ed EFFICACI, basta totem o cattedrali nel deserto.

  335. Ivan scrive:
    Scritto il 20-1-2012 alle ore 23:19

    Dott. Stern
    la ringrazio per i consigli erogati.

    Ivan

  336. MARIO scrive:
    Scritto il 21-1-2012 alle ore 11:31

    RIFERIMENTO A PUNTO 330
    gent.mo Paolo Stern,
    La ringrazio per la tempestiva risposta e per il caro.
    La giustizia, almeno a Torino, è rapida ed efficiente mentre pochissimi, forse solo uno?, avvocati sono negligenti ed imperiti.
    La mia umile analisi sui tempi e sull’attività giudiziale:
    Nessuno stato comatoso della giustizia civile nella parte della magistratura 15pct, ritengo che il problema sia da ricercare nell’operato degli avvocati 85pct ovvero inizierei dal verificare i tempi che intercorrono dal giorno del primo incontro con l’avvocato alla presentazione in giudizio della domanda. Poi proseguirei nell’analisi della perizia dell’avvocato: IMPRESA ARDUA E DIFFICILISSIMA NELLA REALTA’ VALE SOLO LA FIDUCIA IN UNA PERSONA RITENUTA CAPACE, infine l’onorario.

    VUOLE UN PREVENTIVO? passi la mia battuta ironica.

    Infine
    ove possibile, forme alternative di soluzione di controversie. tentiamo vie conciliative, valutiamo soluzioni arbitrali NEL MIO CASO DI SPECIE E’ ASTRATTISMO FORENSE

    Mario

  337. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 21-1-2012 alle ore 12:35

    una risposta d’insieme agli interventi dal 333 al 336. grazie delle interessanti riflessioni.
    stiamo dimostrando una cosa: il sistema non funzione e va rivisto x il bene delle imprese serie e dei lavoratori seri. senza totem e senza tabù.

    quest’anno, tra qualche mese, ricorderemo un uomo che per parlar chiaro di questi argomenti è stato freddato dal piombo delle BR mentre era in bicicletta. sognava un mercato del lavoro dinamico ed inclusivo. senza totem e senza tabù!

  338. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 21-1-2012 alle ore 12:38

    francesco (332) i criteri di scelta dei lavoratori per licenziamento in caso di calo del lavoro non sono solo quelli legati all’anzianità di servizio. potrebbero esserci altre esigenza particolari, che so specializzazioni che ha il neo assunto e che non avete voi, potrebbe avere carichi di famiglia e voi no. non è possibile valutare a distanza la situazione.

  339. Adelaide scrive:
    Scritto il 22-1-2012 alle ore 11:42

    Buongiorno dott. Stern,
    mi complimento per il suo blog. Vorrei, se possibile, avere informazioni sulla pubblica amministrazione e in particolare se portando in giudizio un ente pubblico si può chiedere la conversione di un contratto a tempo determinato durato 36 mesi (due anni prorogati senza interruzione per un ulteriore anno) in contratto a tempo indeterminato. L’assunzione è stata fatta previo colloquio e durante i tre anni di lavoro sono stati espletati concorsi pubblici per tempo indeterminato le cui graduatorie scadranno tra un anno ma risultano bloccate dal patto di stabilità.
    Il mancato rinnovo equivale a un licenziamento e quindi posso impugnarlo per chiedere la conversione? In giudizio potrei almeno ottenere un risarcimento? Sono molto confusa a causa di informazioni contrastanti, mi dicono che il passaggio da TD a TI con 36 mesi di lavoro è possibile solo per i privati ma avendo una idoneità a concorso per TI potrei farcela, altri mi dicono di lasciare stare.
    Grazie mille per il tempo che mi ha concesso.

  340. Maurizio scrive:
    Scritto il 24-1-2012 alle ore 06:34

    Gent.mo dott. Stern
    Scrivo in merito al caso accaduto a mia moglie;per motivi che non sto a spiegare ha subito nell’arco di tre mesi 2 trasferimenti in altrettante sedi di città diverse,il primo accettato, il secondo impugnato c/o il triunale del lavoro. Grazie al lavoro del nostro avvocato il giudice dà ragione alle motivazioni da noi avanzate e dimostrate vincendo la prima sentenza e successivamente anche il ricorso presentato dall’azienda, ora dopo 1 mese dalla seconda sentenza l’azienda propone 3 “accordi” mai fatti in forma scritta:
    1: rimanere nella sede da mia moglie preferita prendendo un 3° livello a scapito del primo livello (mille euro in meno)
    2:tornare nella vecchia sede (quindi che senso ha avuto appellarsi al tribunale del lavoro?)
    3: Licenziamento.
    La mia domanda è questa: può l’azienda rifiutarsi di mettere in atto il provvedimento del giudice?

  341. Angelo scrive:
    Scritto il 26-1-2012 alle ore 17:28

    Egregio dott. Stern,
    ho letto con interesse il suo blog perché purtroppo sono stato colpito da problemi analoghi ai suoi lettori.
    Le vorrei sottoporre sinteticamente il mio problema:
    Lavoro da quasi dieci anni presso una impresa di costruzioni con sede a Milano (mediamente 50/60 dipendenti) con contratto a tempo indeterminato. Faccio un lavoro in ufficio. Ai primi di dicembre in un’assemblea indetta dal datore di lavoro ci è stata comunicata l’intenzione di trasferire il ramo d’azienda ex art.47 (sostanzialmente tutte le attività, beni e personale) ad un’impresa di costruzioni di Roma appartenente allo stesso Gruppo della ns. impresa (stessi soci). Come conseguenza di ciò, io ed altri sette colleghi impegnati in ufficio dovremmo andare a Roma a lavorare (mentre i colleghi impegnati nei cantieri ovviamente proseguiranno chi a Milano, chi a Genova, chi a Como, ecc.).
    Nel mese di dicembre mi è letteralmente stato portato via il lavoro che avrei potuto fare per dirottarlo alla sede di Roma.
    Dopo le procedure di rito conclusesi con i sindacati il 23 dicembre, sono stato messo in Ferie forzate sino al 9 gennaio. Nel frattempo, a fine dicembre è avvenuto formalmente il trasferimento d’azienda e, il giorno stesso sono stato convocato dal Datore di lavoro che mi ha proposto il Licenziamento perché “..a Roma non servi …” dato che il mio ruolo di responsabilità (che non può che essere unico in un’azienda come la nostra) era già presente ed eventualmente dovrei essere demansionato.
    L’avvocato da cui mi sto facendo assistere sin dai primi di dicembre, mi ha consigliato di rifiutare qualsiasi proposta anche perché non avevamo ancora ricevuto la lettera di trasferimento. Questa è arrivata il 10 gennaio con operatività il 1° febbraio.
    Il giorno successivo un’altra lettera ci metteva nuovamente in ferie forzate fino al trasferimento. (cosa che comporta più di un mese di ferie che potevano essere monetizzate. )
    Dopo un paio di lettere del mio avvocato che ha impugnato il trasferimento, ed una latitanza protratta sia dell’azienda che del loro legale, siamo arrivati ad una proposta di conciliazione che però è lontanissima tra le parti.
    Intanto le vorrei cortesemente chiedere: nella computazione di un valore mensile di riferimento, si possono considerare anche i benefit che si hanno (auto aziendale e telefono per uso anche privato, consumi, pasti), oppure no ?
    E poi è giusto rapportare la retribuzione mensile sulla base di 14 mensilità annue e quindi assumere questo valore come riferimento ?
    La loro proposta ricevuta (solamente ieri) non mi va assolutamente bene ed ora vorrei agire legalmente.
    Cosa mi consiglia ?
    La ringrazio anticipatamente.
    Angelo

  342. luciano scrive:
    Scritto il 28-1-2012 alle ore 12:34

    egregio dott. Stern vengo ad esporre il nostro problema siamo due dipendenti di un’azienda metalmeccanica che impiega circa 100 dipendenti , io sono anche delegato esterno e assieme ad altri tre delegati (di un’altro sindacato) abbiamo provato a risolvere un sacco di problemi inerenti la sicurezza sul lavoro , ma siamo riusciti solo in parte , anche perchè è poco più di un anno che operiamo per rendere la ns azienda più sicura i titolari hanno anche preso un RSPP esterno, ma torniamo al problema , lavoriamo in un capannone (reparto manutenzione)sprovvisto di aspiratori,riscaldamento norme igieniche e di sicurezza ,saldiamo e tagliamo con fiamma ossiacetilenica, costruiamo pezzi di carpenteria pesante , ripariamo cassoni di svariata cubatura , cambio oilo dei mezzi ecc. ecc. dopo segnalazioni a tutti i responsabili e anche all’ASL di nichelino e carmagnola vengono a fare un’ispezione improvvisa e riscontrano quanto detto un sacco di irregolarità , passano 8 gg e veniamo licenziati senza periodo di preavviso e chiusura del reparto(deciso dal titolare)per giustificato motivo oggettivo , abbiamo impugnato il licenziamento dal sindacato e legale – ecco cosa fanno i ns titolari per non sistemare l’officina la chiudono MA SECONDO LEI è TUTTO LEGALE ? la ringrazio anticipatamente e attendo suo parere -

  343. Andrea Asnaghi scrive:
    Scritto il 28-1-2012 alle ore 18:01

    La forza di attrazione di questo post e di alcuni problemi che pone è inversamente proprozionale alla “correttezza politica” degli interventi che mi suggerisce …
    Premettendo che altro è il ragionamento ed altro è il sentimento e/o la partecipazione e/o l’orientamento personale vado al quesito chiave di Luciano: ” è tutto legale” ?
    —
    Sì Luciano, è assolutamente legale che un imprenditore decida di chiudere un reparto (per N motivi, compreso quello che ha “scoperto” che il reparto, così come è strutturato, avrebbe bisogno di una potente riconversione strutturale per essere a norma e garantire – intendiamoci, SACROSANTEMENTE – la salute e la sicurezza dei lavoratori).
    La scelta dei lavoratori da licenziare (ma questo te lo avranno già spiegato il legale e i sindacati che ti/vi assistono) non ricade automaticamente sugli addetti al reparto, così pure vi sono delle procedure di garanzia da rispettare in merito (se il licenziamento è collettivo), ma la scelta imprenditoriale (conseguentemente alla libertà di impresa) è legittima.
    Nota: rispettando nel licenziamwnto i predetti requisiti e criteri, non c’è art. 18 che tenga.
    —
    Quando si parla , a livello legale, di diritto al lavoro – credo che questo sia l’equivoco più grosso oggi – non si parla del fatto che tutti hanno diritto ad un lavoro (così come il diritto alla salute non garantisce che nessuno si ammali) ma piuttosto che lo Stato debba favorive condizioni di tutela, di accesso e di promozione del lavoro, che rimane comunque sempre condizionato ad un rapporto di scambio con chi utilizza questo lavoro (l’imprenditore). Senza impresa, senza volontà imprenditoriale non c’è lavoro ( a meno di parlare di economia collettivizzata, che NON mi sembra abbia dato ad oggi risultati migliori, ANZI …).
    —
    A ben vedere, in fondo la scelta dell’ex datore di lavoro di Luciano è molto simile a quella di chi va a produrre in Paesi in cui è più facile
    – inquinare
    – non rispettare la dignità (economica e perrsonale dei lavoratori
    – non rispettarne l’integrità e la salute .
    E’ “legale” tutto ciò ? certamente … non so quanto sia ETICO, ma è un altro discorso.
    (en passant: i prodotti che vengono da questi Paesi a prezzi minori li compriamo tutti, probabilmente compreso anche Luciano, senza renderci sempre conto di tutti gli aspetti del meccanismo perverso di un siffatto sistema economico).
    —
    Cosa sarebbe davvero non solo “legale” ma serio ed efficace ?
    – Che un imprenditore come l’ex di Luciano non proseguisse o cominciasse nemmeno la propria attività (un’azienda di 100 persone suppongo non sia nata ieri) senza garantire corrette e sane condizioni di lavoro. (NB Luciano non avrebbe avuto quel lavoro, ovviamente, ma magari ne avrebbe avuto uno più sicuro e dignitoso e concreto: magari anche meno “precario”, non grazie ad una legge-attack ma perchè diversamente fondato).
    – Che un imprenditore fosse interessato e coinvolto in processi di formazione, di agevolazione al lavoro, di riqualificazione.
    – Che un imprenditore serio (non come l’ex di Lcuiano, per intendersi) fosse adeguatamente incentivato su questa strada, che trovasse sostegni economici (dati non a pioggia, non agli “amici degli amici”) e organizzativi (e sovrastrutture e semplificazioni…) per sviluppare la propria buona imprenditoria.
    – Che non venisse trattato con il sospetto di un potenziale criminale.
    – Che un imprenditore di questo genere potesse circondarsi solo di lavoratori altrettanto compartecipi e responsabili.
    —
    tutto questo non c’entra direttamente, forse, con l’art. 18.
    Ma c’entra, sicuramente, con un sistema completamente sbagliato, da riformare, di cui anche l’art. 18 è un importante FARDELLO.

    —
    ecco perchè continuo a sostenere che l’art. 18 non è sicuramente IL SOLO problema, ma altrettanto sicuramente è un serio problema in quanto è emblematico di un approccio errato e continua a rappresentare la difesa sbagliata e dannosa (ex post, quando i buoi sono già scaappati dalla stalla…) verso un lavoro che si difende invece cominciando dalla professionalità e dalla imprenditorialità SERIE.

  344. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 29-1-2012 alle ore 18:40

    adelaide (339) la vedo difficile. però senza documenti non posso pronunciarmi. parlane con un consulente o un legale di fiducia esperto in diritto del lavoro.

  345. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 29-1-2012 alle ore 23:30

    maurizio (340). la risposta è no. non può.

  346. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 29-1-2012 alle ore 23:36

    angelo (341) i trasferimenti di azienda, o di ramo, sono momenti molto delicati specialmente quando comportano cambi di sede di lavoro.
    il trasferimento in se non è un motivo valido per il trasferimento ma nel tuo caso mi sembra si ponga un problema di organizzazione (ottimizzazione) delle risorse. il legale che segue la trattativa ti consiglierà al meglio, posso dirti che x quantificare la posizione economica di un lavoratore vanno valutati tutti gli elementi monetari ed in natura (fringe benefits). chiudere o no una transazione è sempre una scelta delicata. in generale, fidandomi più del buon senso delle parti che delle decisioni giudiziali, ritengo quella conciliativa la via maestra.

  347. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 30-1-2012 alle ore 00:14

    luciano (342) ci racconta una tipica storia italiana (una storia di quell’Italia che mi piace di meno).
    un’azienda si trova in difficoltà, ha un reparto da sistemare ma non ci riesce / non vuole e trova più semplice chiudere, liberandosi al contempo dei dipendenti che vi lavoravano.
    l’analisi che fa andrea è seria e non fa sconti all’applauso facile. condivido molto ma con dei distinguo.
    ripartiamo dalla domanda di luciano: è legale? l’art. 41 della costituzione prevede che un imprenditore, nel rispetto della legge, sia libero di fare / organizzare / aprire / chiudere un’impresa come vuole. quindi se si tratta di una decisione imprenditoriale, si è legale. il sospetto, visto che mi pare che i licenziati siano stati anche gli autori delle segnalazioni alla ASL, che si tratti di un licenziamento ritorsivo e quindi la legalità traballerebbe. I tuoi avvocati sapranno analizzare al meglio la situazione.
    Il problema è un altro non di legalità (e nemmeno di ETICA amico andrea) ma di responsabilità. Ritengo che il fare impresa comporti assunzione di responsabilità sociali. Quella del rispetto delle norme di sicurezza è una di quelle. Il mio spirito liberale, che vorrebbe frantumare decine di regole inutili e scempiaggini nel diritto del lavoro, mi impone di non transigere su 2 aspetti: lavoro nero e lavoro insicuro. In questi giorni l’INAIL ha aperto un bando di finanziamenti x adeguamenti anche strutturali x migliorare le condizioni di sicurezza. Se il DL di luciano si fosse rivolto ad un bravo consulente avrebbe potuto trovare un, sia pure parziale, sostegno. Uno dei problemi è che proprio questo. Diceva bene andrea, l’impresa è spesso lasciata sola ed il suo incedere valutato sempre con sospetto. Non sempre ci si ricorda che un imprenditore, come ogni altro essere umano, prima di essere giudicato andrebbe sostenuto, incoraggiato, supportato. È un motore della società non un criminale da fermare. Così potrebbe partire la catena di responsabilità sociale di cui parlavo: l’impresa ha i suoi doveri ma altrettanto l’ordinamento generale.
    Andrea apre il tema della delocalizzazione. È una scelta imprenditoriale e come tale insindacabile. Ma certo bisognerebbe migliorare la legislazione internazionale di tutela. Andare all’estero per commettere crimini, cioè per fare quello che in Italia è considerato un crimine, dovrebbe determinare conseguenze. Magari utilizzando il canale sanzionatorio del dlgs 231/01 (i tecnici sanno bene di cosa parlo). Obiezione: è impossibile sanzionare per un comportamento che nel paese dove è stato compiuto non è reato. Giusto. E’x questo che bisognerebbe aggiornare la normativa. Avete presente la legge che cerca di reprimere e sanzionare il turismo sessuale? Se in becero italiota che va in tahilandia per avere rapporti con bambine è sanzionabile penalmente perché non dovrebbe esserlo colui che va nello stesso paese per sfruttare al lavoro bambini? È un discorso ampio e complesso e questa non è la sede + adatta. Però pensiamoci.

  348. luciano scrive:
    Scritto il 30-1-2012 alle ore 06:58

    innanzi tutto ringrazio tutti per i pareri e consigli in merito alle mie domande se è legale dimenticavo di dirvi che questa azienda opera nel settore rifiuti stoccaggio trasporto e smaltimento recupero dei medesimi – noi abbiamo lavorato in questa azienda per 10 anni sempre in condizioni di sicurezza al limite e anche fuori limite per sette anni siamo rimasti in officina in compagnia di big bag pieni di polvere di nerofumo mezzi aperti o rotti di conseguenza oltre alle polveri emesse dalle ns lavorazioni ci respiravamo anche queste nelle movimentazioni fatte fare dai titolari per preparare i carichi da inviare in discariche autorizzate – peccato che in questo reparto non ci fossaro nemmeno le autorizzazioni ne per lavorare e tantomeno per stoccare rifiuti tossici io ho fatto delle visite dal medico legale e pur essendo ex fumatore mi hanno riscontrato problemi ai polmoni alla pelle e al naso (a quanto pare malattia professionale) il mio collega che non ha mai fumato si sta sottoponendo alle stesse visite – secondo me avranno dei grandi problemi legati all’ambiente di lavoro quello che non capisco bene è l’ASL che non và a fare un’indagine ben fatta in questa azienda vista la segnalazione e un ‘intervento eseguito solo in parte strano aspettano forse di arrivare in tribunale dove poi il giudice manderà direttamente il controllo? chi lo sà comunque l’azienda in generale non è a posto – in merito a questo licenziamento ci sarebbe anche da dire che chi ha dato disdetta ai sindacati è stato premiato da subito con un’ora di straordinario al giorno alcuni prediletti vanno anche al sabato ma se l’azienda è un pò in crisi non era meglio evitare gli straordinari ? e magari sistemare il ns reparto – io continuo a pensare che sia una ritorsione nei ns confronti anche perchè la saldatrice il cannello e altre attrezzature sono già state spostate in un’altra chiamiamola officina interna dove altri 2 dipendenti fanno praticamente anche il ns lavoro di prima insomma ci sono parecchie irregolarità e continuo a dire di aver ragione e non penso che sia tutto legale il fatto ovviamente voi non eravate al corrente di tutto ora forse vi farete un’dea migliore del fatto se è TUTTO LEGALE? resto in attesa di vs risposta e comunque disponibile a discutere o fornirvi copia di miei documenti per valutare il fatto – resto in attesa e ringrazio ancora tutti di cuore anche perchè poter discutere di questi problemi fa bene a me ma sicuramente è anche valvola di sfogo un pò per tutti-

  349. Gabriele scrive:
    Scritto il 30-1-2012 alle ore 17:01

    Gent.mo avv. Stern,
    avrei un quesito da porLe, perché temo che la mia ignoranza in questioni legali mi abbia giocato un brutto scherzo. Sono stato licenziato a dicembre 2008, e ho impugnato il licenziamento, insieme ai legali che mi seguivano, nei termini. C’è stata la convocazione per la conciliazione, che però la controparte ha disertato. Quindi gli avvocati hanno mandato avanti, prima, due ricorsi di altrettanti colleghi, per motivi che sarebbe inutile spiegare, e hanno lasciato decantare il mio. Io ero convinto che i termini fossero di cinque anni, e ho preso sottogamba la questione, per una serie di ragioni, la principale delle quale è che sono abbastanza rimbambito, evidentemente. Per cui, solo lo scorso dicembre ho inviato all’avvocato le correzioni del mio ricorso. E costei mi ha detto che i termini ormai sono scaduti e non c’è più nulla da fare, il limite massimo è stato superato lo scorso agosto. Mi ha detto: “Io a maggio scorso le avevo mandato una email per sollecitare le correzioni, poi non mi è venuto in mente di avvisarla della scadenza, ma seguo troppe persone”. Le chiedo, se posso: davvero per me è scaduto il tempo, oppure rientro nel vecchio ordinamento? E posso protestare in qualche maniera ufficiale per il comportamento dell’avvocato? Grazie per la Sua attenzione, e invio cordiali saluti a tutti i frequentatori di questo blog interessante e comprensibile anche per me.

  350. Alberto scrive:
    Scritto il 31-1-2012 alle ore 12:29

    Un bell’argomento l’art. 18… Concordo in parte con chi sostiene si tratti di un feticcio, toccando il quale si scadrebbe nel sacrilegio. Concordo in pieno con chi sostiene che di esso venga fatto più spesso abuso che uso: anche se questo aspetto può non risultare dalle evidenze processuali, i tecnici mi sapranno dire quanti 410 si chiudono con un erogazione da parte del datore di lavoro di un importo corrispondente grossomodo al costo del sostenimento di una causa, guardacaso…

    Credo che il vero problema non sia se toccare o no l’art. 18, ma come: penso, ad esempio, all’effetto che la sua abolizione, combinata con le norme sull’innalzamento dell’età pensionistica, potrebbe avere sulla creazione di una fascia di disoccupati prossimi alla pensione. Se il costo fosse affrontabile, quanto forte sarebbe la tentazione di sostituire un lavoratore sessantacinquenne con un giovane, magari apprendista?

  351. maria fiore scrive:
    Scritto il 31-1-2012 alle ore 12:54

    Egregio Dott. Stern, ho un quesito da proporle, per me molto importante, perché credo di aver fatto il primo e più grande errore della mia vita,mi è arrivata una convocazione per un lavoro nella P.A., perché inserita in una graduatoria di un concorso fatto nel 2008. Entro 20 giorni dovevo prendere servizio, io presa dal panico perché richiedeva un trasferimento in un’altra regione, non sono riuscita a pensare con lucidità, mi sono lasciata convincere dai miei familiari a rinunciare e così ho fatto, mandando agli uffici competenti la mia lettera di rinuncia. Adesso però vorrei mandare una revoca della rinuncia: come posso fare? Tutto questo è successo in data 31 dicembre 2011. Ho mandato in maniera informale questa mia richiesta al responsabile del personale, che non mi ha dato speranze, si può agire per vie legali? Io sono consapevole che la responsabilità è mia, ma in quel momento non riuscivo a decidere da sola, e così ho subito psicologicamente delle pressioni esterne molto forti. Si può fare qualcosa, grazie mille per quello che mi potrà rispondere

  352. maria fiore scrive:
    Scritto il 31-1-2012 alle ore 13:04

    Ah Dott.Stern dimenticavo di dirle che comunque sono andata a sottoscrivere il contratto, che aveva effetto giuridico in data posticipata a quella della sottoscrizione, e che con decreto direttoriale è stata comunicata la mia rinuncia per far scorrere la graduatoria, non ancora esaurita e che sono previste altre assunzioni entro l’anno, grazie.

  353. maria fiore scrive:
    Scritto il 31-1-2012 alle ore 23:45

    ma perché non vedo pubblicato il mio commento? Sto sbagliando qualcosa?

  354. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 1-2-2012 alle ore 21:13

    luciano (348) il quadro che fai è decisamente inquietante. come evidenziavo nella mia prima risposta il fumus di licenziamento ritorsivo c’è tutto.
    certo fare processi a distanza, senza x di più un contraddittorio, è impossibile e rischia di fornire una visione dei fatti distorta. se quello che ci dice luciano è vero sarebbe gravissimo.
    su due cose non possono esserci sconti nè flessibilità: sicurezza e lavoro nero!

  355. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 1-2-2012 alle ore 21:19

    gabriele, non sono un avvocato perchè di professione faccio il consulente del lavoro.
    scaduti i termini? se lo dice il suo avvocato sarà così … non ho elementi per valutare … anche se … con tutti i dubbi che si è portato dietro il mille proroghe …
    comunque se ritieni scorretto il comportamento del legale parlane prima a lui e sappi comunque che i consigli degli ordini professionali (chissà per quanto ancora) hanno potere disciplinare nei confronti degli iscritti, quindi rivolgiti a consiglio forense della provincia in cui vivi.
    maggiori info su http://www.sternzanin.it

  356. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 1-2-2012 alle ore 21:24

    alberto (350) pone una questione di immediata attualità: se si rende facile licenziare si rottameranno i vecchi a favore di nuovi contratti meno costosi. possibile. difficile ma possibile.
    ma mi chiedo, nei paesi europei dove non c’è l’articolo 18 (tutti) e l’età pensionabile è pari a quella italiana … dovremmo avere una strage di 65enni, un ricambio generazionale x sterminio dei padri? o no?

  357. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 1-2-2012 alle ore 22:27

    maria fiore ho paura che ci sia poco da fare …

  358. Michela scrive:
    Scritto il 1-2-2012 alle ore 23:37

    Buona sera!allora avrei bisogno che Lei mi dica se e possibile quello che sto vivendo.in seguito a un licenziamento non giusto dopo 2 anni di contratto indeterminato nel 2008,l’avvocato ha fatto ricorso nel 2009 con la prima udienza nel 2010, la seconda (un altro giudice) nel 2011 ,la terza che doveva essere ora e stata inviata perché il giudice e cambiato di nuovo.Tre giudici (ogni udienza con un giudice diverso).Ma mi di a Lei com’è possibile,ma come si potrà mai capire qualcosa se tutte le volte cambia tutto.sono passati 4 anni dal mio licenziamento e 3 dal inizio ricorso,e io riesco ad avere un udienza al’anno con tutte le volte un giudice diverso.mi sento giù ,e sono senza parole.Quanto tempo ancora(siamo ai testimoni e i suoi portano sempre certificati per non venire) devo avere pazienza(e siamo solo al primo grado).L’azienda era piccola , meno di 15 dipendenti.Lei si metta nei miei pani, ma penso che non può capire quello che provo.e possibile che l’iter e i tempi siano questo?per che se e cosi penso che io giustizia non avrò mai.mi scusi il mio sfogo.

  359. luciano scrive:
    Scritto il 2-2-2012 alle ore 05:08

    grazie per aver capito che si tratta di un’azienda con non tutte le carte in regola era quello che volevo sentirmi dire ,(alla sua risposta SE è VERO lo tolga tranquillamente non mi permetterei mai e poi mai di dire menzogne) stiamo già provvedendo a indire ennesima assemblea dove provvederemo a segnalare ancora ai lavoratori e agli addetti alla sicurezza cosa stà succedendo in azienda, ai provvedimenti che prenderemo nei confronti dell’azienda visto che non siamo riusciti in più di un’anno a concludere qualcosa di importante ci penserà l’autorità giudiziaria -

  360. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 3-2-2012 alle ore 18:27

    michela, ordinaria storia di giusta ingiustizia. anche per l’esistenza di casi come questo sono sempre più convinto che in alcune circostanze (la maggior parte) dal giudice non si dovrebbe proprio andare e preferire vie alternative di soluzione di controversie.
    ti consiglio, lo dico sempre e non me ne volere, di guardare avanti. è molto più importante il lavoro che si troverà rispetto a quello che si è perso!

  361. umberto scrive:
    Scritto il 9-2-2012 alle ore 11:19

    salve . vorrei capire bene come funzionano i contratti di solidarietà la mia azienda essendo in difficoltà a deciso di fare i contratti di solidarietà alcuni cn orario ridotto .ad altri dichiarati in esubero .a zero ore . io ad es sto a zero ore .vorrei sapere se alla scadenza dei contratti ci sarà il licenziamento .o verremmo rientegrati . lazienda a noi a detto poi vedremo . grazie.

  362. massimo scrive:
    Scritto il 9-2-2012 alle ore 16:26

    buonasera Avv.Stem volevo sapere se per dimissioni per giusta causa causa 3 mensilita’ non pagate ho diritto al blocco del mutuo grazie buonaserata

  363. claudia scrive:
    Scritto il 11-2-2012 alle ore 11:55

    Gentile Avvocato,
    sono una mamma single e, tra il 2000 e il 2002, mi sono avvalsa della collaborazione domestica di una ragazza filippina, regolarmente assunta e retribuita.
    A dicembre 2002 la ragazza non si è più ripresentata al lavoro, ho cercato a più riprese di contattarla telefonicamente senza riuscirci.
    Così, le ho inviato una raccomandata con la lettera di licenziamento.
    A metà gennaio 2003, la ragazza si è ripresentata al lavoro ed io le ho chiesto come mai si fosse assentata per un così lungo periodo senza avvisarmi.
    Era stata nelle Filippine e per questo non rispondeva alle telefonate.
    Le ho chiesto le chiavi del mio appartamento e le ho detto di tornare la settimana successiva perché le avrei fatto calcolare il TFR.
    Non è tornata, in compenso ho ricevuto una lettera della CISL, che mi comunicava che la ragazza era incinta (allegato alla lettera un certificato di gravidanza che portava una data successiva alla mia lettera di licenziamento).
    Sono andata alla CISL per chiarire la mia posizione, non sapevo della gravidanza della collaboratrice e mi sono immediatamente resa disponibile a riprendere il rapporto di lavoro per non farle perdere la maternità a cui aveva diritto.
    La ragazza non si è ripresentata al lavoro, la CISL mi ha presentato un conto di quasi 9000 euro(contro 1200 di TFR calcolati dal patronato a cui mi appoggiavo per l’elaborazione dei cedolini paga).
    Ho spiegato che 9000 euro erano una cifra pari al 50% della mia retribuzione annua e che non avrei mai potuto avere la disponibilità di quella cifra oltretutto estorta ingiustamente.
    Dopo il tentativo di conciliazione, il ricorso della lavoratrice è stato respinto con sentenza del giugno 2008.
    Ora, a distanza di tre anni e mezzo, la colaboratrice ha presentato ricorso in appello.
    Ma davvero può farlo?
    La mia situazione economica è sempre più complicata e io non ho soldi per pagare nuovamente un avvocato.
    Cosa può succedere se dovessi decidere di non costituirmi?
    Grazie per i chiarimenti.

  364. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 11-2-2012 alle ore 19:20

    umberto (361) se l’azienda a detto così … così sarà, nel senso che superato il momento di crisi che ha comportato l’avvio della solidarietà (in questo momento l’azienda non può licenziare) bisognerà valutare la situazione. parli con le sue rappresentanze sindacali

  365. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 11-2-2012 alle ore 19:25

    massimo ritengo di no. la misura, prevista nel 2009, era connessa ai licenziamenti dovuti alla crisi generale. dipende anche dalla banca che ha erogato il mutuo.
    ps
    x te e x claudia la mia qualificazione professionale non è quella di avvocato, nel mio profilo c’è il dettaglio (lo evidenzio solo x evitare fraintendimenti con i colleghi avvocati che seguono il blog)

  366. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 11-2-2012 alle ore 19:27

    cara claudia capisco la situazione ma ritengo tu non abbia proprio altra strada che quella di farti assistere nell’instaurando giudizio di appello. considera che le spese sono a carico della parte soccombente. fai presente la situazione al legale che ben ti ha assistita in primo grado e vedrai che troverete un accordo

  367. nicola scrive:
    Scritto il 12-2-2012 alle ore 18:03

    buonasera avv.stem,le chiedo alcuni chiarimenti in merito alla mia posizione lavorativa,sono stato assunto c/o una società di autolinee in concessione con contratto a tempo determinato il 01/08/2007 e il contratto mi è stato prorogato più volte,finchè nel 2009 mi è stato chiesto dalla stessa società di iscrivermi all’adecco e da lì è iniziato il mio calvario lavorativo perchè ho alternato la mia prestazione lavorativa tra adecco e la società e questo fino al 2011,quando venni assunto dalla società con contratto a tempo determinato per un mese,rinnovato di un’altro mese e poi dal 01 aprile sono passato nuovamente all’adecco fino al 27/08/2011 e fino a qui tutto bene,ma la società mi ha chiamato dal 28 agosto 2011 al 30 settembre 2011 facendomi lavorare in nero,il giorno trenta settembre sono stato fermato dalla polizia alla guida dell’autobus(non ero assunto),la società si è ben guardata le spalle regolarizzando la sua posizione all’inps con il versamento dei contributi dal 28/08/11 al 30/09/11 ma evitando di fare comunicazione online al centro per l’impiego,ora le chiedo è possibile chiedere il reitegro al posto di lavoro a far data dal 01/08/2007,visto che ho sempre prestato la mia attività c/o la stessa società dal 2007 e alternando con l’adecco fino al 2011?e in più ho scoperto che la medesima società ha assunto con contratto a tempo indeterminato il 12/02/11 un conducente d’autobus(che ha iniziato a lavorare nel 2010),non avrei io il diritto di precedenza rispetto a quest’ultimo?in attesa di una sua risposta le porgo distinti saluti

  368. maria fiore scrive:
    Scritto il 13-2-2012 alle ore 14:01

    gentile dott. stern, grazie..poco o nulla? sa ho saputo adesso che c’è una legge n.53/2000 che in alcuni articoli riporta che per il pubblico impiego, per motivi di salute dei familiari ( il mio caso )potevo chiedere una proroga, permesso non retribuito o aspettativa, e non mi è stata data la possibilità, posso appellarmi a questo? Ho già mandato un’istanza per raccomandata e aspetto risposta,

  369. rino scrive:
    Scritto il 13-2-2012 alle ore 15:10

    salve
    sono stato licenziato con la causa “riduzione di personale” che molti conoscono; dopo 11 anni di servizio in un impresa composta da 11 dipendenti e 3 proprietari .
    Ero il più anziano (il primo assunto)l’unico sposato e con un figlio, dopo il mio licenziamento ne sono stati effettuati altri due e dopo circa un mese e mezzo dalla mia lettera, la società in questione ha effettuato due assunzioni (parenti).
    come devo comportarmi ?

  370. Federico scrive:
    Scritto il 13-2-2012 alle ore 17:17

    Mia moglie ha ricevuto “tra capo e collo” lettera di licenziamento con su scritto per motivi organizzativi. è uno studio professionale di pochi dipendenti con uno studio distaccato in altra regione, le Marche dove lavora.
    Anzianità 10 anni una della più “vecchie”.
    10 giorni prima il titolare gli aveva proposto il part time o le trasferte nella sede principale e lei con sacrifrici aveva accettato le trasferte. Ora prima di iniziare le trasferte viene bruscamente licenziata senza dialogo e comunicazione per una possibile alternatriva.
    Voglio fargli causa. un suo parere vorrei. grazie mille

  371. Luigi De Valeri scrive:
    Scritto il 14-2-2012 alle ore 13:34

    Mi permetto di intervenire nuovamente nel tuo ottimo blog di servizio per segnalare a tutti i lettori che nel 2011 e anni precedenti erano inquadrati mediante contratti di lavoro a tempo determinato da reputarsi illegittimi, se stipulati contra legem, che entro il 29 febbraio 2012 dovranno impugnare, a pena di decadenza viste le disposizioni dell’art 32 del Collegato lavoro, questi rapporti mediante una raccomandata formale all’ex datore di lavoro cui dovrà seguire entro 270 giorni il ricorso al giudice del lavoro, il Tribunale competente per territorio, fatta salva la via dell’arbitrato o della conciliazione.
    Un commento su questo tema di stretta attualità è stato pubblicato sul mio blog luigidevaleri.postilla.it sempre su questo portale.
    Quindi nel dubbio, facendo esaminare la propria vicenda lavorativa da un esperto del diritto o della consulenza del lavoro, Paolo ad esempio, vale la pena di spendere qualche euro per una raccomandata.
    Mi scuso con l’amico Paolo per l’intrusione … augurandoti, in attesa di rivederci per la nostra liason professionale, con l’occasione il buon anno 2012.
    Luigi De Valeri Roma

  372. alessia scrive:
    Scritto il 15-2-2012 alle ore 16:15

    buongiorno, premetto che sono stata reintegrata nel posto di lavoro dopo una vertenza da soli otto mesi, da due mesi a questa parte ho iniziato a subire mobbing sono stata isolata e ieri c’è stato l’ennesimo episodio, l’azienda sta cambiando ragione sociale e relativo contratto, ha fatto una riunione per i dipendenti e con grande sorpresa io e un altra dipendente( anche lei reintegrata) siamo state informate che verremo convocate a parte per avere comunicazioni. Ora mi chiedo non si tratta di mobbing? e poi… potrebbero licenziarci? l’azienda opera anche con ragazzi interinali quindi potrebbero farlo?l’azienda è un srl con piu di 50 dipendenti grazie attendo riscontro

  373. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 19-2-2012 alle ore 20:18

    nicola (367) i diritti di precedenza vanno richiesti a cura dell’interessato. nn sono automatismi.
    certo il tuo caso è emblematico di come una norma con non troppo senso (L 247/07) riferibile a limitazioni nel contratto a TD venga elusa con mille artifici. o si eliminano gli artifici o si aggiorna la norma.

  374. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 19-2-2012 alle ore 20:21

    maria fiore … ti auguro di riuscire nel tuo intento ma rimango della mia opinione.

  375. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 19-2-2012 alle ore 20:23

    rino, se hai dubbi sulla legittimità del tuo licenziamento hai diritto ad impugnarlo, personalmente o con l’ausilio di un sindacato, un consulente, un avvocato.
    ricordati che hai 60 gg da quando hai ricevuto la lettera di licenziamento

  376. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 19-2-2012 alle ore 20:25

    federico oltre a rinviarti alla risposta precedente non posso fare. un giudizio su un licenziamento … a distanza … senza alcuna conoscenza del caso??? non scherziamo.

  377. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 19-2-2012 alle ore 20:38

    alessia hai già vinto una causa e sai bene quale sia in Italia la sanzione per un licenziamento illeggittimo, la reintegrazione obbligatoria.
    nel tuo caso mi pare che le cose non vadano benissimo e mi chiedo: non sarebbe stato meglio al posto di una forzosa (e quasi sempre impossibile) ricucitura di un rapporto lacerato un risarcimento economico ed un buon servizio di outplacement x trovare nuovo lavoro? e già ma c’è l’articolo 18. vedi alessia ritengo che le leggi non siano una specie di superattack capaci di ricomporre pezzi di un rapporto fiduciario (a torto o a ragione) frantumato. ritengo proprio giunto il momento, lontano da vessilli ideologici, riconsiderare le tutele dei lavoratori garantendo contro abusi e discriminazione (mobbing) in modo durissimo ma puntando più alla difesa del lavoro che del posto.

  378. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 19-2-2012 alle ore 20:42

    ringrazio l’amico luigi (371) per la gradita incursione nel blog. ecco qualcuno mi ha chiesto di legali seri su roma … andate a vedere il profilo di questo professionista!

    ps
    ci sentiamo presto (quando ho un attimo ti chiamo)

  379. Federico scrive:
    Scritto il 20-2-2012 alle ore 00:02

    Salve Dott. Stern, anzitutto complim per il blog.
    Volelvo sapere se per mia moglie che è stata licenziata(cat: studio professionale sotto 15dip) che supporti sociali economici può avere.
    In particalare se può accedere all’ind di mobilità mi sembra che si chiami in deroga, oppure ha solo la disoccupazione?
    grazie mille

  380. alessia scrive:
    Scritto il 20-2-2012 alle ore 02:06

    Devo dire che sono un po rammaricata dalla risposta che ho ricevuto in merito alla mail che ho inviato, io sono rietrata da una vertenza semplcemente per far valere i miei diritti non ho preteso ne regali ne sconti ma solo quello che mi spettava un bendetto contratto fisso! rientrare dopo una vertenza non deve essere un’alibi per l’azienda, fare mobbing è reato!!! certo non mi aspettavo il tappeto rosso dopo il mio rientro ma perchè avrei dovuto rinunciare per la paura di subire qualcosa?dev’essere per forza cosi? i miei rapporti non erano affatto logorati anzi, semplicemnte dopo tre contratti consecutivi di 12 mesi l’azienda ha pensato bene di non assumermi fino a quel giorno nulla aveva ostacolato il mio percorso, quindi una risposta del genere fa pensare che bisogna aspettarsi di tutto solo perchè si fa causa e sicuramente se i tempi fossero stati migliori forse come ha detto lei avrei accettato un risarcimento e avrei cercato altro, ma lei sa bene che oggi solo con il posto fisso si accede al mutuo e si mantiene una casa. La ringrazio cmq per la risposta data.
    buona giornata

  381. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 20-2-2012 alle ore 21:09

    federico si, la mobilità in deroga è possibile ma deve essere attivata una particolare procedura dal datore di lavoro, altrimenti indennità di disoccupazione.

  382. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 20-2-2012 alle ore 21:18

    alessia mi scuso se sono stato un po’ diretto … il tatto non si coniuga sempre con la rapidità ed i limiti di spazio del blog.
    volevo solo evidenziare (ripeto in modo forse politicamente scorretto ed alienandomi simpatie) che non sempre la reintegrazione obbligatoria è il modo più giusto x garantire i diritti. tu lo stai vivendo sulla tua pelle hai vinto una causa e ora ti trovi un posto di lavoro infernale (mi parli di mobbing), è giusto? certo che no! ma è così e difficilmente potrebbe essere altrimenti, una sentenza non può cambiare la testa (e le opinioni ivi contenute) alle persone. hai presente un divorzio? il giudice deve provarle tutte x rimettere insieme le parti ma se non c’è speranza … fa pagare chi è responsabile giammai si sognerebbe di ricostruire un rapporto coniugale tramite sentenza. … lo so, lo so, non è la stessa cosa ma qualche assonanza c’è non ti pare?
    quindi? quindi sposterei le tutele, se non si può riprendere serenamente il lavoro, il giudice deve poter valutare altre opportunità e il sistema di ammortizzatori sociali deve essere in grado di sostenere certi passaggi …
    spero di aver argomentato meglio!
    comunque in bocca al lupo x tutto e … guardati intorno.

  383. Francesca scrive:
    Scritto il 22-2-2012 alle ore 00:38

    Gent.mo avv. Stern,
    credo non ci sia piu speranza ma glielo domando lo stesso, io sono stata licenziata nell’ottobre del 2010, ho impugnato il licenziamento entro i 60 gg, pero sotto consiglio di 3 avvocati non ho intentato nessuna causa. Proprio oggi vengo a sapere che alcuni ex colleghi andati in causa hanno ottenuto un risarcimento..puo immaginare come mi sento ad aver trovato 3 ciarlatani. Ormai è tardi per la causa vero?
    Grazie mille per la sua risposta,
    Francesca

  384. Ludovico scrive:
    Scritto il 22-2-2012 alle ore 10:45

    Sono un precario nella Pubblica Amministrazione licenziato con un contratto a termine rinnovato tre volte per complessivi tre anni, l’ultimo contratto è scaduto il 30 luglio 2010, devo mandare l’impugnazione entro il 29 febbraio e poi il ricorso entro 270 giorni come previsto dal collegato lavoro o i dipendenti pubblici non vi rientrano ? Cosa posso fare perchè i vari contratti mi dicono siano irregolari ? Grazie.

  385. maria antonietta scrive:
    Scritto il 22-2-2012 alle ore 16:34

    anche io sono interessata come precaria nella scuola pubblica il contratto per me pero e terminato dopo il collegato lavoro a dicembre 2010 quindi volevo sapere se devo impugnare entro il 29 febbraio e poi fare il ricorso. Alcuni colleghi che sono stati richiamati in servizio dalla scuola mi dicono che i vari contratti che ho avuto sono contro la legge sui contratti a termine valida anche per noi dipnedenti pubblici. Che ne pensa dr. Stern ? Grazie.

  386. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 22-2-2012 alle ore 23:40

    francesca sei ancora in tempo. la sospensiva di cui abbiamo parlato a lungo in questo blog ti rimette in pista. occhio a dare del ciarlatano a qualcuno … quando poi sono in 3 … qualche dubbio dovrebbe pur venirti. o no?

  387. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 22-2-2012 alle ore 23:44

    ludovico e meria antonietta la questione del pubblico impiego è controversa.
    L’art. 36, 3° comma del D.Lgs. 165 del 2001 (ora 5° comma nella formulazione rivista dalla Legge 133) prevede infatti che “la violazione di disposizioni imperative riguardanti l’assunzione o l’impiego di lavoratori da parte delle pubbliche amministrazioni non può comportare la costituzione di rapporti di lavoro a tempo indeterminato con le medesime pubbliche amministrazioni, ferma restando ogni responsabilità e sanzione. Il lavoratore interessato ha diritto al risarcimento del danno derivante dalla prestazione di lavoro in violazione di disposizioni imperative.” e di tale danno può essere chiamato a rispondere il dirigente nei confronti dell’amministrazione qualora la violazione sia dovuta a dolo o colpa grave.

    pronunciamenti della corte di giustizia europea vanno in direzione diversa … comunque in caso di uso illegittimo del TD esiste la possibilità di ottenere risarcimenti. in base al “profondo principio giuridico” che nel + c’è il – … impugnerei il contratto entro il 29.

  388. maria fiore scrive:
    Scritto il 23-2-2012 alle ore 00:15

    grazie

  389. Tony scrive:
    Scritto il 27-2-2012 alle ore 19:18

    salve, io ho vinto il posto di lavoro tramite causa il giudice mi ha integrato al lavoro riconoscendomi anzianità dal 2003, da più di un anno adesso la ditta ha finito l’appalto e il comune a dato sette mesi di proroga dice che ha problemi di personale in esubero e (dovrebbe licenziare gli ultimi arrivati), perchè l’appalto prevede 49 operai ma siamo diversi che abbiamo vinto la causa,ma noi evvero che siamo stati assunti da un anno però l’anzianità e riconosciuta dal giudice dal 2003 ed è stato notificato anche all’ufficio del lavoro che si sta prodigando per inserirlo nei suoi sistemi, adesso io dico la ditta può farlo visto che non siamo noi gli ultimi?? vi ringrazio

  390. Tony scrive:
    Scritto il 27-2-2012 alle ore 19:20

    scusatemi per il commento non troppo preciso e ingarbugliato

  391. rossana scrive:
    Scritto il 1-3-2012 alle ore 04:52

    buongiorno Paolo, volevo delle info a riguardo del mio fine contratto per mancata proroga presso una cooperativa, iniziato il 3 feb. 2012 e terminato oggi 29 feb c.m.
    Il primo stipendio mi avevano detto che l’avrei percepito il 27 marzo2012,solo il primo x organizzazione conteggi o altro, i successivi sarebbero stati regolari. ma io mi domando ora , visto che non mi hanno rinnovato il contratto devo aspettare comunque un mese x avere lo stipendio? hanno diritto a tenerselo x un mese fermo nelle loro tasche? a me non par giusto . che ne pensa posso farmi valere x averlo prima?
    grazie per l’ascolto. rossana

  392. katia scrive:
    Scritto il 1-3-2012 alle ore 23:47

    Salve dott. Stern volevo chiedere delle delucidazioni in merito alla mia ttuale situazione. Ho un contratto a tempo determinato per un anno presso l’ASL di Milano Dipartimento ASSI nel profilo di assistente sociale, recentemente l’ASL ha fatto un concorso pubblico per la ricerca di 3 assistenti sociali a tempo indeterminato da assegnare al Dipartimento Dipendenze. Ho partecipato al concorso, ma purtroppo non sono riuscita ad entrare in graduatoria.Secondo lei quando finirà il mio contratto, mi sostituiranno con una persona ke è entrata in quella graduatoria?Non so proprio cosa aspettarmi.. :-(
    la ringrazio anticipatamente e spero ke riuscirà a chiarire i miei dubbi..

  393. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 1-3-2012 alle ore 23:57

    tony la ditta può farlo? non ho proprio elementi per dirlo. certo se il criterio è quello dell’anzianità aziendale a quanto mi dici la risposta è no. o meglio può fare quello che vuole però rischia un ulteriore controversia dai risvolti potenzialmente pesanti.

  394. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 2-3-2012 alle ore 00:01

    rossana, non è previsto un tempo così lungo x l’erogazione dello stipendio. non è corretto … ma se effettivamente lo erogheranno in quei termini ritengo tu non abbia materialmente il tempo per avviare una controversia. se al contrario dovessero ritardare puoi andare alla DTL (ispettorato del lavoro) della tua provincia ed avviare un accertamento con tentativo di conciliazione monocratica.

  395. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 2-3-2012 alle ore 00:03

    katia … che dire … mi sembra ti sia risposta da sola. comincia a guardare altrove

  396. katia scrive:
    Scritto il 2-3-2012 alle ore 19:11

    La ringrazio tanto..purtroppo ho perso la mia unica possibilità con il concorso..ke tristezza.

  397. rossana scrive:
    Scritto il 3-3-2012 alle ore 11:25

    grazie della risposta,vedrò che posso fare. comunque se lei mi dice che non possono farlo e che non è legale trattenere lo stipendio a lungo, posso far fare una lettera da un avvocato di affrettare i tempi del pagamento? la cosa mi sembra più sbrigativa che passare dall’ispettorato del lavoro, che ne pensa?
    attendo info. grazie (in qualche modo vorrei fargliela pagare x non avermi prorogato il contratto ;))

  398. giuseppe scrive:
    Scritto il 3-3-2012 alle ore 20:00

    caro paolo con 2 contratti a tenpo determinat0
    4 mesi piu 4 senza fermarmi mai un giorno quante
    chanse ho di vincere una causa di lavorograzie e a presto

  399. dario scrive:
    Scritto il 7-3-2012 alle ore 14:28

    Salve ho bisogno urgentemente di sapere 2 cose:Vorrei licenziarmi dal posto in cui lavoro,faccio il meccanico in 1 officina autorizzata peugeot,sono con 1 contratto a tempo indeterminato,ma purtroppo nn mi trovo molto bene gia da mesi perchè ho sempre lavorato nel campo delle concessionaria auto e quindi faccio fatica a fare dei passi indietro a livello professionale in questa piccola officina che nemmeno officina reputerei..questo purtroppo mi sta creando dei problemi al livello psicologico e nn riesco a tollerare questo posto,vorrei licenziarmi.Posso chiedere al mio datore di lavoro di licenziarmi con la causa di:o carenza lavoro o riduzione del personale firmando 1 foglio senza dover impugniare?…per favore nn ce la faccio piu a stare li dentro…grazie!!!Dario!!

  400. FABIO scrive:
    Scritto il 8-3-2012 alle ore 14:20

    HO SUBITO LICENZIAMENTO COLLETTIVO LE ESUBERO E STATO FATTO SOLTANTO IN UN SETTORE DA UNA CLINICA PRIVATA ACREDITATA LA QUALE A ESTERNALIZZATO IL SERVIZIO LO POTEVA FARE. CON MANCATO ACCORDO DEL SINDACATO DOPO LA CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA ,COSA POSSO FARE GRAZIE

  401. nicola scrive:
    Scritto il 8-3-2012 alle ore 15:29

    Gentile dott. Sterm
    Le ho già illustrato la mia posizione lavorativa con (num 367),in caso di conversione del contratto di lavoro a tempo indeterminato il giudice condanna il datore di lavoro al risarcimento del lavoratore stabilendo un’indennità onnicomprensiva che va da 2,5 mensilità a 12 mensilità.
    A mio avviso l’indennità risarcitoria si applica sia nelle ipotesi di conversione espressamnente prevista dalla legge,sia in quelle conseguenti alla nullità del termine accertata dal giudice e si tratta quindi di tutte le ipotesi di:

    1) mancato rispetto dell’intervallo minimo tra contratti a termine e il successivo

    2) prosecuzione del rapporto di lavoro oltre il periodo massimo di tolleranza dopo la scadenza del termine

    3) superamento della soglia massima dei 36 mesi

    4) mancata apposizione in forma scritta della clausola del termine

    5) insussistenza delle ragioni giustificatrici del termine iniziale o della proroga

    Le voglio chiedere se è possibile ottenere il reintegro dal 2007, visto che i miei contratti a tempo determinato e quelli di somministrazione violano il punto 5 elencato.
    Con la legge del collegato lavoro del 2010, farsi riconoscere la trasformazione il contratto a tempo determinato in contratto a tempo indeterminato dal mio primo contratto del 2007 è possibile oppure si rischia solo un idennità risarcitoria senza contratto indeterminato?
    Sarebbe così gentile, da chiarirmi le idee sulla nuova legge del collegato lavoro dell’anno 2010 a quali rischi si puo’ incombere?

  402. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 8-3-2012 alle ore 21:07

    rossana (397) la lettera è sicuramente + sbrigativa chissà se incisiva allo stesso modo. comunque concordo … partiamo calmi!

  403. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 8-3-2012 alle ore 21:08

    giuseppe troppo poco x risponderti.

  404. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 8-3-2012 alle ore 21:11

    dario (399) calma. x prima cosa puoi dimetterti senza problemi e nessuno può impedirlo. se chiedi al tuo datore di essere licenziato, garantendogli che non impugnerai il licenziamento, … stai facendo una richiesta e lui è libero di accoglierla o meno

  405. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 8-3-2012 alle ore 21:15

    fabio (… complimenti sei il 400esimo commento di questo blog) che fare? consultati con il tuo sindacato … se ritieni che ci siano vizi puoi impugnare, il mio consiglio in questi casi e comunque sempre quello di guardare al futuro, è + importante che rincorrere il passato

  406. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 8-3-2012 alle ore 22:06

    nicola, cerchiamo di fare chiarezza. la violazione del suo punto 5 è un vizio che determina l’inefficacia della clausola teporale ed il contratto può essere trasformato a tempo indeterminato.
    in caso in cui il giudice accerti l’irregolarità trasformerà il contratto a tempo indeterminato e condannerà altresì l’azienda ad un risarcimento, in ragione delle mensilità di lavoro perse, in numero variabile da 2,5 a 12. in sintesi trasformazione + risarcimento.

  407. ivano scrive:
    Scritto il 9-3-2012 alle ore 17:45

    Gent.mo avvStern lavoro in azienda da24anni, mi è stata riconosiuta una malattia professionale in sede legale, con un riconoscimento di un danno biologico del 15% inail con evidenti negligenze aziedali in fatto di prevenzione,a cui ha fatto seguito una causa promossa dal sottoscritto conclusasi con cociliazione,oggi in un piano di ristrutturazione aziendale si parla di esuberi,quasi certamento verrà fatto il mio nome, nonostante dalla conciliazione giugno 2009 ad oggi, non sia mai stata contestata nessuna negligenza nei miei confronti, come posso difendermi se verrà fatto il mio nominativo in caso di mobilita.Grazie per la risposta

  408. Ernesto scrive:
    Scritto il 10-3-2012 alle ore 11:10

    Avv. Stern, le mie congratulazioni per il blog. Le illustro in sintesi quanto mi è accaduto. A dic 2011 la mia azienda (multinazionale) mi propone di accedere in mobilità dandomi 15.000 euro derivanti da accordo sindacale e 10.600 euro a titolo di non impugnare il licenziamento. Avendo io due prestiti in corso, una cessione del quinto e una delega, tutti e due coperti da assicurazione ovviamente. Riferisco al capo del personale che mi ero informato tramite l’agenzia che mi aveva fatto ottenere i prestiti se questa somma che mi offrono di 25.600 euro era destinata assieme al tfr a finire nelle mani delle finanziarie. L’agenzia mi dice che tranne il tfr ed altri emolumenti tipo, tredicesima, ferie non godute non possono prendermi ciò che io sto accordando con l’azienda per andare in mobilità. Il capo del personale dopo questa mia, mi risponde di non saperlo, ma se l’agenzia mi ha detto così, sicuramente è così. Dietro la sua rassicurazione, anche se mi aspettavo che prendesse più informazioni in merito, mi convinco di firmare la mobilità. In conclusione, oggi mi ritrovo che dall’accordo di 25.600 euro me ne hanno dati solo 10.000 euro in quanto l’azienda mi comunica che un quinto della somma l’hanno data alla cessione del quinto e un altro quinto della stessa somma lo hanno dato alla delega. Sentendomi raggirato ed ingannato a firmare la mobilità, posso impugnare il licenziamento per quanto sopra? E poi, togliendo un quinto della somma, non dovevano calcolare un altro quinto sulla restante somma anzichè calcolarlo sempre sulla somma principale? Spero di essere stato chiaro e in attesa di una Vs. le invio i miei più cordiali saluti.

  409. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 10-3-2012 alle ore 14:52

    a Ivano e per tutti come potete ben vedere nella mia scheda mi occupo di diritto del lavoro ma non sono avvocato (consulente del lavoro). lo sottolineo solo x precisazione, qualcuno in passato si è risentito ….
    veniamo al quesito dall’impossibile risposta. come fare a difendersi? semplice se ritieni di non dover rientrare nelle categorie interessate alla procedura di mobilità puoi impugnare la stessa e l’eventuale conseguente licenziamento. considera che nei licenziamenti collettivi non si valuta la presenza di eventuali sanzioni o richiami ricevuti in passato, non siamo in una procedura disciplinare. la motivazione del licenziamento pertano è oggettiva e non soggettiva. certo ogni tanto qualcuno ci prova a cambiare le carte …. ne escono fuori atti irregolari

  410. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 10-3-2012 alle ore 14:59

    ernesto grazie dei complimenti, ma non concordo con la tua posizione. non sei stato raggirato. nel tuo caso il capo del personale ti ha risposto correttamente. l’azienda non può entrare nel merito dei rapporti finanziari e dei prestiti contratti dal lavoratore. l’azienda è solo intermediaria tra i due soggetti debitore e creditore. il capo del personale avrebbe potuto informarsi meglio? certo, poteva farlo ma non era suo obbligo. forse, scusa della precisazione, avresti dovuto farlo tu magari facendoti firmare liberatorie dalle finaziarie (ti dico che non lo avrebbero mai fatto … ma almeno avevi il quadro chiaro). credo che tu abbia dei soldi in meno in busta paga ma anche debiti in meno … la somma è la medesima.

  411. nicola scrive:
    Scritto il 11-3-2012 alle ore 15:39

    Gent.mo Stern,
    avendo iniziato a lavorare con contratti a tempo determinato con la società con cui lavoravo, per poi passare con contratti a somministrazione con questo impugnado l’ultimo contratto, Le chiedo, ci possono essere problemi di avere il reintegro dal primo contratto fatto dalla società?
    In più dopo l’ultimo contratto di somministrazione ( agosto) ho lavorato il mese dopo (settembre) in nero, beccato dalla polizia, la società a mia insaputa mi ha regolarizzato i contributi all’inps e al centro per l’impiego ancora adempie nel regolarizzarmi, io ho impugnato ad ottombre pero’ l’ultimo contratto di somministrazione, potrei impugnare invece del contratto di somministrazione, quello a tempo determinato, aspettando che regoli anche al C. per l’I. per farmi annullare i contratti a tempo determinato? O siccome c’è di mezzo il lavoro in nero poptrei incombere a qualcosa?
    Nell’attesa di un gradito riscontro le porgo, distinti saluti

  412. Federico scrive:
    Scritto il 12-3-2012 alle ore 17:19

    A seguito commenti avviati precedentemente sul licenziamento di mia moglie, siamo arrivati a questo punto.
    Il datore di lavoro dopo qualche settimana che ha ricevuto la lettera dell’avvocato che impugnava il lic, ha telefonato al avvocato direttamente dicendogli che voleva sbrigare la pratica in altro modo o riprenderla ma parttime o conciliare una buona uscita.
    Mia moglie non se la sente più di ritornare li dopo quello che gli ha fatto, pertanto (purtroppo) dovrà scegliere di continuare la causa o conciliare. Se continuasse la causa e avesse tutte le carte per vincerla volevo sapere per legge quanto sarà la cifra max che potrà prendere se ho capito bene in mensilità. Chi dice 2,5-6 ma anche 10 se si è superato un certo anno di lavoro. Rif. Studi professionali sotto i 15dip, e Lei è da poco più di 10 anni che è li , ma qualche anno lo aveva fatto part time ma continuatuvo.
    Inoltre è vero che se anche vincesse il giudice potrebbe comunque far pagare una parte delle spese al lavoratore o sono tutte a carico del dat di lavoro comprese quelle di mia moglie?
    Grazie mille per la risposta

  413. Fabio scrive:
    Scritto il 13-3-2012 alle ore 12:18

    Gentilissimo avvocato Stern, sono venuto a conoscenza del Vostro studio visitando alcuni siti via internet. Vorrei chiedervi un consulto, se possibile averlo.
    Il 01/10/2011 ho avuto un infortunio sul lavoro, assistente sanitario presso Casa di riposo, mentre sollevavo un paziente( di cento chili ) dal letto, per evitare che il paziente cadesse, a causa di un suo mancamento, ho subito un contraccolpo provocandomi una forte fitta alla regione lombare proprio a livello dell’ernia discale già operata e, dopo questo sforzo, il 16/02/2012. sono stato rioperato. La domanda è questa: dopo il rientro dall’infortunio,01/11/2011, il 18/11/2011 sono stato licenziato, con abbandono immediato, per riduzione di personale. Nella struttura ci sono sei ospiti tra cui alcuni allettati e dipendenti due, io e una collega. Il mio posto è stato subito rimpiazzato da un altro che però non è stato assunto dall’azienda ma è stato chiamato da un’altra azienda. Poteva fare cosi? Licenziarmi per poco lavoro e poi farsi mandare altro personale però dall’esterno?
    Ho fatto ricorso, che speranze avrò? Grazie se vorrete rispondermi, distinti saluti Fabio

  414. khodary gamal scrive:
    Scritto il 13-3-2012 alle ore 17:37

    vorrei sapere se ho il diritto del mio tfr se vengo licenziato per giusta causa

  415. Ernesto scrive:
    Scritto il 14-3-2012 alle ore 08:28

    Avv. Stern la ringrazio per la cortese e celere risposta. Sicuramente è come dice Lei, il capo del personale non è obbligato ad informarsi ma ero io che dovevo informarmi di più. Il problema che penso di essere stato raggirato al fine di concludere la mobilità sta nel fatto che io davanti ad un rapp sindacale ho chiesto esplicitamente questa informazione all’azienda. Anzichè rispondermi non lo so, poteva benissimo dirmi prima di firmare di informarmi meglio, in quanto non rientrava nei suoi obblighi saperlo. Sentirmi dire non lo so, ma sicuramente è come mi era stato detto, per me è stata una sorta di rassicurazione. E’ vero che ho tolto il debito, ma anche vero che se avessi saputo che avrebbero dato quella somma non avrei mai accettato la mobilità e continuavo a pagare a rate, ma soprattutto non avrei perso il lavoro. Ora senza lavoro e nuovo progetto lavorativo saltato per mancanza di fondi. Io credo che con un buon Avv. come è Lei, la speranza che un Giudice possa darmi ragione non è del tutto persa. La saluto cordialmente.

  416. giovanna scrive:
    Scritto il 14-3-2012 alle ore 16:05

    Gent.mo Dottor Stern ho fatto un tempo determinato come operatore giudiziario al Tribunale di Milano e il contatto aveva una scadenza ma non era illegittimo apporre una data di fine rapporto nei contratti di lavoro?Sono stata assunta tramite art.16 Centro Impiego provincia di Milano dopo una prova selettiva pensavo mi rinnovassero il contratto ma così non è stato per me e per le altre colleghe assunte nello stesso periodo(2007/2008)Posso fare ricorso o non ho + speranze?Sono separata con 2 figli e in seguito ho visto che hanno fatto assunzioni agli ex-Lsu,ma aiutare i veri disoccupati no?Vorrei sapere se posso fare qualcosa:Grazie anticipatamente per la sua disponibilità ah,dimenticavo di dirle che ho 56 anni ma si possono mettere sulla strada persone di quest’età?

  417. michele scrive:
    Scritto il 15-3-2012 alle ore 08:01

    Gent.mo Dottor Stern, in data 20/02/2012 sono stato licenziato con giustificato motivo oggettivo (ovviamente fasullo)da un azienda con 25 dipendenti
    (industria alimentare)i licenziati in tutto sono 4
    e tutti da ritenersi illeggittimi in quanto scaturiti solo per ritorsione senza nessun accesso agli ammortizzatori sociali e senza nessun criterio in merito all’anzianita di servizio e dei carichi di famiglia
    oltretutto io sono anche un membro della RSA
    L’azienda è morosa verso tutti i dipendenti di diverse mensilità oltre a 13esime e 14 esime pregresse e maturate .
    Vorrei sapere dall’impugnamento quanto tempo passerà (teoricamente) per poter accedere davanti al giudice? Data la gravissima situazione economica in cui mi trovo (e anche le altre famiglie coinvolte) non c’è una procedura d’urgenza da poter attuare ? Grazie.

  418. nicola scrive:
    Scritto il 15-3-2012 alle ore 12:13

    Gent.mo Dottor Stern, come tutti sappiamo in data 04.11.2010 è stato approvato il collegato lavoro, in poche parole si puo’ impugnare solo l’ultimo contratto a temine ( qualsiasi esso sia, somministrazione, ecc…) e quindi chi come me assunto dal 2007 con contratti misti ( tempo determinato a termine e somministrazione), non puo’ andare a ritrosi facendosi annullare anche gli altri, qualora fossero illeggittimi, pero’ è stata approvata una proroga “Il decreto Milleproroghe” approvato il 16 febbraio 2011, che ancora capisco bene cosa fa di concreto, essa prolunga i termini per il ricorso contro i contratti a tempo determinato o solo i licenziamenti?
    Io ho inviato la mia impugnativa risoluzione contrattuale ad ottobre 2011, dicendo che tutti i contratti della società e di somministrazione sono illeggittimi. Entro anch’io nel famoso collegato lavoro o rientro con la legge prima dell’entrata in vigore legge n. 183/2010?
    Il mio avvocato sostiene che questa proroga è una cavolata che riguarda solo i licenziamenti, quindi io rientro nel collegato lavoro e vuole impugnare e annullare solo l’ultimo contratto a termine.

  419. luca scrive:
    Scritto il 16-3-2012 alle ore 09:32

    sono stato licenziato per gmo, l’azienda dice nella lettera che c’e’ stato un calo di utili ( il fatturato pero’ e’ aumentato) nel 2008, mentre ero in malattia per una distorsione (licenziamento sospeso per la malattia) sempre in malattia dopo 2 settimane licenziato per giusta causa (non pagandomi il preavviso), l’azienda con 105 dipendenti e io in forza da 8 anni, non ha fatto il repechage. Vado in causa e il giudice mi da ragione per la g.c mentre per il gmo mi da torto commettendo un errore bestiale, con i certificati agli atti il giudice RICCARDO ATTANASIO DEL TRIBUNALE DEL LAVORO DI MILANO, SENTENZA che il licenziamento gmo è valido poiche’ la malattia è finita prima del secondo licenziamento…vado in appello e il mio avv fa certificare dal cancelliere che i documenti erano agli atti..sentenza in appello mi danno ancora torto e in sentenza i giudici scrivono che il mio avv.. ha fatto una nuova richiesta e’ non e valida la domanda….anche se i giudici attestano che io ero in malattia fino al secondo licenziamento…ora sono in cassazione ma forse ho perso le due cause perche’ l’avv della contro parte si chiama ICHINO? quindi sperando sempre nella giustizia, in italia esiste?

  420. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 17-3-2012 alle ore 12:01

    nicola (411) troppo complessa la situazione per una qualunque risposta. in generale ti ricordo che, ad oggi … ma pare che la storia cambi nuovamente, per impugnare un contratto a TD hai tempo 60 giorni dalla sua scadenza

  421. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 17-3-2012 alle ore 12:02

    khodary gamal, domanda secca, risposta secca: SI

  422. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 17-3-2012 alle ore 12:03

    buona fortuna ernesto.

  423. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 17-3-2012 alle ore 12:09

    giovanna cara, consentimi quasto aggettivo vista la franchezza con cui hai esposto il tuo caso. se mi poni un quesito, è obbligo di questo blog, ti rispondo non in termini emotivi ma fattuali. no, non è illegittimo assumere a TD ed ora, visto che mi parli di 2007/08, mi sembra tardi x impugnare il tutto.
    hanno favorito altre categorie (lsu) e non i reali disoccupati? forse, non so … sai in ballo ci sono delicate situazioni sociali che si riverberano in interessi politici. non ti perdere d’animo e guarda avanti. presentati ai centri x l’impiego, contatta agezie x il lavoro e visto che usi internet inserisci il tuo CV in più banche dati possibili (ti segnalo quella della fondazione lavoro dei consulenti del lavoro)
    maggiori info sul mio sito http://www.sternzanin.it

  424. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 17-3-2012 alle ore 12:11

    michele (417) il tuo avvocato saprà consigliarti x il meglio. esistono procedure d’urgenza e possibilità di provvisorie reintegre al lavoro in attesa della sentenza finale, specialmente x te che sei rsa.

  425. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 17-3-2012 alle ore 12:13

    nicola, se il tuo avvocato, che ha gli atti e le carte in mano, ti ha dato un consiglio ritengo sia quello giusto. … da quello che scrivi però consiglierei di approfondire

  426. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 17-3-2012 alle ore 12:17

    luca, se devi riparare un rubinetto che perde chiami un bravo idraulico o il primo che capita, e se chiami il primo che capita ed il lavandino continua a gocciare te la prendi con le leggi della fisica o con l’idraulico?
    i bravi avvocati contano sempre …
    sono sicuro di non avere risposto pienamente a quello che volevi insinuare ma è un terreno in cui non posso proprio addentrarmi

  427. Giovanni scrive:
    Scritto il 18-3-2012 alle ore 14:58

    Buongiorno,
    Vorrei capire come devo comportarmi in caso che il mio datore di lavoro, mi mandi la visita del medico fiscale all’indirizzo sbagliato non una ma 2 volte.
    Io ho una residenza principale ed un domicilio.
    Quando sono nella mia residenza mi manda il medico al mio domicilio e ultimamente per chiudere in bellezza mi ha mandato il medico il primo giorno al domicilio, mi ha visitato e confermato la prognosi di 4 giorni, ma l’ultimo giorno me l’ho invia alla residenza dove ovviamente non posso essere presente.
    Io penso di presentarmi subito a lavoro ed inviare poi una dichiarazione all’INPS.
    Chiedendo anche chiarimenti al datore di lavoro via e-mail.

  428. Federico scrive:
    Scritto il 18-3-2012 alle ore 17:24

    Buongiorno Dott. Stern, ho notato che nelle risposte ha saltato il mio commento, magari per una svista. Grazie mille
    Federico

  429. fabio scrive:
    Scritto il 19-3-2012 alle ore 16:01

    salve dott. Stern,
    sarei grato se mi potesse dare una risposta in merito alla voce “anzianità effettiva” in busta paga
    in caso di licenziamento e diritto alla mobilità.
    Grazie

  430. Marisa Padova scrive:
    Scritto il 20-3-2012 alle ore 13:50

    ma nell’impugnativa del licenziamento entro 60 giorni è necessario offrire la prestazione e percio mettere in mora il datore? se queste due cose non vengono fatte che succede? mi aiuti ho impugnato stragiudizialmente senza avvocato per risparmiare per ora, ho paura di aver sbagliato, grazie

  431. laura1966 scrive:
    Scritto il 21-3-2012 alle ore 12:26

    Salve Dott. Stern dopo avermi inviato lettera di licenziamento con motivo riduzione personale e diminuzione lavoro, (studio tecnico di 7 dipend. di cui io la prima assunta)il mio capo ha trasformato un contratto di apprendistato a indeterminato ad un mio collega (da alcuni anni con noi), non ho intenzione di impugnare il licenziamento ma può fare questo? grazie

  432. michela scrive:
    Scritto il 22-3-2012 alle ore 09:24

    Sono un coll. Amm.vo A2 F3 di anni 61 mi chiamo Michela Alberghina, in servizio effettivo presso il carcere di Caltagirone e distaccata da oltre 5 anni per incompatibilità ambientale e senza oneri prima a S. Cataldo (CL) e poi a Catania Bicocca fino a pochi giorni fa il 28.02.2012, quando mi hanno comunicato che il Ministero della giustizia ha avviato nei miei confronti la pratica di risoluzione del rapporto di lavoro con decorrenza 13.05.2011 per superamento periodo di comporto 548 gg dovuto a malattia dipendenti da causa di servizio. Vi espongo i fatti: Nel 1997 testimoniai contro il rag capo per illeciti amministrativi (unica dipendente non omertosa) e dopo anni di udienze il rag è stato condannato e destituito. Da quel momento lavorare per me fu un inferno, vessata, umiliata, demansionata fino al 2007 quando fui inviata in missione senza oneri a 140 km da Caltagirone 4 ore di viaggio con autobus e tre cambi di autobus con attese a volte di 40 minuti. Dopo aver inviato istanze corredate da certificazione sanitaria per rientrare in sede o per avvicinamento e scritto anche al presidente della Repubblica, il Ministero si decise a distaccarmi a Catania Bicocca a 70 km da casa. Credevo di aver risolto il mio problema ma non avevo fatto i conti con il nuovo ambiente di lavoro. Dopo qualche mese di servizio notai una irregolarità nell’istanza di una contabile a proposito dei permessi l. 104/92. In pratica la contabile dichiarava di trovarsi nelle condizioni di invalida art. 3 c. 3 e di avere diritto ai riposi. Il Direttore da 4 anni concedeva tali riposi. Occupandomi di assenze a qualsiasi titolo mi imbattei nella pratica della contabile quasi subito. Il verbale di invalidità della signora riportava una invalidità del 90% art. 3 c. 2. Feci notare a una collega l’anomalia ed ebbi come risposta questa frase: “ cerca di farti gli affari tuoi, neanche arrivata vuoi già rompere i c…., quella è la convivente del direttore”. Mi chiesi se era il caso di far finta di niente e vivere tranquilli ma non resistetti a lungo, mi sentivo complice di un illecito e mi rivolsi alla vice direttrice che con tono alterato mi disse: “ conosce la legge 104 meglio di me, vuole forse sedersi al mio posto?” e fece l’atto di alzarsi dalla poltrona. Mortificata uscii dall’ufficio, scusandomi. Da quel giorno iniziò un dejà vu. Mi isolarono, demansionata gradualmente fino a preparare solo la posta in partenza. Non potevo avvicinarmi al solo computer funzionante dell’ufficio perché era proprietà privata di una signora con la qualifica di coll. A1, ignorante e presuntuosa ma persona di fiducia dei dirigenti. Mi sono ammalata, avevo attacchi di panico sia quando dovevo prendere l’autobus per andare al lavoro che al lavoro stesso. Arrivavo in ufficio con la pressione a 170/110 e frequenza 100. Sono affetta da diverse patologie(tra le quali insufficienza cardiaca, stato ansioso) alcune riconosciute cause di servizio. Dal mese di gennaio 2010 ho fatto diverse richieste al PRAP: rientro in sede, distacco presso C.C. di Gela a 30 km da casa e richiesta di convocazione, corredando le richieste con certificati medici. Non ho mai ricevuto nessuna risposta. Ho continuato a presentare certificazione sanitaria. Nel mese di ottobre 2010 ho chiesto di essere inviata presso la CMV di Palermo per inabilità al servizio. Dopo un anno dalla richiesta, nell’ottobre del 2011 sono stata convocata e ritenuta “non inabile” . A dicembre del 2011 ho presentato istanza di pensionamento visto che il 31 di luglio del 2012 compio 62 anni ed avrò i requisiti per andare in pensione. Quindici giorni fa il Ministero ha deciso che sono persona indesiderata e devo essere cacciata dall’amministrazione. Il direttore del carcere di Catania Bicocca non appena ricevuta la nota ministeriale del mio licenziamento si è affrettato a dare disposizioni scritte alla portineria di bloccare il mio accesso alla direzione. Vorrei dire al direttore che io non ho commesso nessun illecito a differenza di un’altra signora che continua a lavorare indisturbata. Vorrei sapere se il licenziamento è illegittimo e se devo rivolgermi ad un legale. Grazie.

  433. Sabrina scrive:
    Scritto il 23-3-2012 alle ore 14:42

    Buonasera,
    le scrivo per avere dei chiarimenti in merito ad una situazione che credo mi stia sfuggendo di mano.
    Ho lavorato per un’azienda 8 anni.
    Originariamente avevo un contratto da responsabile di punto vendita con sede di lavoro la mia citta’, successivamente vengo spedita (con mio consenso) in supporto agli altri negozi (il mio stipendio rimane lo stesso e ricevo un rimborso spese. Anni dopo firmo un foglio in cui dichiaro che la mia sede di lavoro si sposta a Milano (intesa come centro di costo) e continuo a viaggiare in italia e all’estero.
    Nel 2010 resto a casa per una gravidanza, al mio rientro, mia figlia aveva 8 mesi mi viene negato il diritto all’allattamento e continuano a mandarmi in trasferata perdendo per due mesi il diritto a stare a casa le 2 ore che mi spettano.
    Chiedo loro la possibilita’ di un reintegro nel negozio della mia citta’ (cercavano tre contratti a durata determinata e io avrei accettato anche un cdd ) ma anche questo non mi e’ stato concesso.
    Chiedendomi di andare all estero pe runa settimana ho deciso di licenziarmi (entro l anno della bimba).
    Ho mandato loro una raccomandata per avere un incontro (che ho avuto) qualche giorno dopo il mio licenzimento.
    Ad oggi mi dicono che non mi spetta niente. Non vorrei essere reintegrata nel mio posto di lavoro ma vorrei che riconoscessero di essere nel torto…..
    posso fare qualcosa

  434. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 31-3-2012 alle ore 16:06

    giovanni (427) quando sei malato devi indicare al medico l’indirizzo di dove ti trovi al momento della malattia. così eviti incertezze

  435. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 31-3-2012 alle ore 16:10

    federico, scusa è stata una svista. allora se tua moglie ha superato i 10 anni di anzianità il risarcimento può arrivare a 10 mensilità. è vero il giudice può compensare le spese … ma in caso di palese vittoria è improbabile.
    valuta bene una possibilità transattiva … risparmi tempo e tanti momenti di tensione

  436. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 31-3-2012 alle ore 16:11

    fabio (429) non ho capito la domanda

  437. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 31-3-2012 alle ore 16:13

    maria padova (430) offrire le proprie prestazioni è una conseguenza dell’impugnativa. puoi farlo anche successivamente. non è pregiudiziale.

  438. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 31-3-2012 alle ore 16:15

    laura1966 … non ho elementi x valutare quello che dici. in generale direi di si, lo può fare.

  439. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 31-3-2012 alle ore 16:16

    michela … un blog non è il luogo giusto per analisi così di dettaglio. rivolgiti ad un legale.

  440. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 31-3-2012 alle ore 16:22

    sabrina (433) posta così è da psicologo più che da giurista. se tu vuoi che riconoscano i torti e loro si sientono in posiozione di correttezza … mi sembra ci sia poco da fare.
    il tuo racconto è pieno di elementi di criticità ma forse nel momento in cui si sono realizzati, visto che evidenzi che c’è sempre stato il tuo consenso, non ti sembravano tali.
    comunque se ti sei dimessa e il tuo bimbo ha meno di un anno ricordati che l’assenza di convalida delle dimissioni presso il ministero del lavoro rende le stesse nulle.

  441. Silvia scrive:
    Scritto il 31-3-2012 alle ore 17:36

    Salve Dott. Stern,
    sono stata licenziata, cioè mi è arrivata la lettera con su indicato il motivo di riduzione personale e con 40gg di preavviso.
    Sta di fatto che ho scoperto di essere in cinta durante il preavviso e siccome sono a rischio, il dott mi ha messo in maternità anticipata. Volevo sapere a questo punto cosa succede, alcune domande:
    – il licenziamento è nullo o no? quali sono i criteri? le dico che probabilemente l’ho concepito all’interno del preavviso
    – e se no, tutto viene slittato alla fine della maternità, finita quella devo fare cmq i giorni rimasti di preavviso?
    – se si, invece il titolare dovrebbe revocarlo? e se non lo fa?
    grazie

  442. Fabio scrive:
    Scritto il 31-3-2012 alle ore 20:42

    Gentilissimo Avv. Stern sono Fabio 413, vorrei chiederla se può rispondere alla mia domanda del 13.03.2012, grazie

  443. fabio scrive:
    Scritto il 4-4-2012 alle ore 09:35

    Fabio (429), si forse sono stato troppo sintetico, cerco di farmi capire: sulla busta paga c’è sia la data di assunzione e sia la data di anzianità effettiva, in caso di licenziamento e successiva riassunzione si ha precedenza rispetto ad altri con un anzianità effettiva più recente o bisogna basarsi sulla data di assunzione, inoltre ho letto che per avere diritto alla mobilità bisogna avere 12 mesi di anzianità lavorativa e sei mesi di effettivo lavoro in questo caso l’anzianità effettiva, sempre riportata in busta paga, vale come anzianità lavorativa. Grazie

  444. Annarosa scrive:
    Scritto il 4-4-2012 alle ore 23:34

    Gentilissimo Avv. Stern vorrei porle il mio problema Il mio ragazzo lavora presso il comune come vigile ausiliare sono 10 anni con vari contratti negli ultimi 4anni in particolare con solo contratto consegutivo è precario non lo avevo detto Fine 2010 è stata fatta un impugnativa del contratto dove gli è stata accettato il ricorso per via della continuità lavorativa per 4 anni senza mai interruzione Ora lala fine del 2011 pensavamo che lo avrebbero preso fisso come gli spetta pensando che il comune non sarebbe voluto incappare in una causa invece questi hanno continuato a farle un altro contratto dal gennaio 2012 alla fine dell’anno Ora mi chiedo ma come possono continuare a fare questo ?? Premetto è stato rifirmato questo contratto con l’avvocato del lavoro presente con il dire da parte del comune che li avrebbero stabilizzati al più presto Ma a me non mi torna niente di tutto questo ma che cosa bisogna fare ? I tempi sono quelli giusti?? cioè non è che sono scaduti i tempi per ottenere i propi diritti il comune starà perdendo tempo? Ma sarà il caso che intervenga un giudice? Io non capisco come mai non sia già intervenuto sono tante le domande ma è solo per riuscire a capire questa situazione grazie mille e arrivederci!

  445. Michela scrive:
    Scritto il 5-4-2012 alle ore 11:52

    Buon giorno Dott. Stern
    Ho una domanda, magari li sembrerà banale pero per me non e.
    Allora io ho un processo di lavoro in corso.Licenziamento nel 2008, (avendo un contratto indeterminato,lavoravo da due anni, l’unico motivo che poteva scrivere lui e stato per riduzione di personale- che abbiamo contestato)inizio del processo nel 2009, a breve c’è la terza udienza( il giudice sta sentendo i testimoni).L’azienda aveva meno di 15 dipendenti- con la nuova legge , che leggiamo questi giorni su tutti i giornali, per i processi in corso, come nel mio caso, cambia qualcosa- si applica la vecchia o la nuova legge , quando sarà emessa la sentenza?
    La ringrazio anticipatamente.

  446. gaetano scrive:
    Scritto il 16-4-2012 alle ore 21:37

    salve dott. Stern
    volevo farle una domanda….
    sono vittima di un licenziamento immediato…
    i fatti si riferiscono al periodo maggio giugno luglio e i primi 5 giorni di agosto 2012..
    ho ricevuto la lettera di licenziamento giorno 11/04/2012…
    la domanda: i tempi non sono lunghi? potrei impugnare il licenziamtento per i tempi troppo lunghi quindi licenziametno illegittimo?
    quindi riprendere il mio posto di lavoro?
    aspetto una sua risposta e cordialmente saluto.
    ps conosce qualche sentenza in proposito?

  447. gaetano scrive:
    Scritto il 16-4-2012 alle ore 21:38

    446 scusi il periodo si riferisce naturalmente al 2011.

    grazie

  448. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 20-4-2012 alle ore 19:50

    silvia (441) per prima cosa auguri!
    il caso è davvero particolare. se il pargoletto ha avuto il suo primo approccio con il pianeta terra (concepimento) prima della comunicazione di licenziamento questo è NULLO. nel caso in cui il lieto evento si sia realizzato durante il preavviso questo resta sospeso per tutta la durata dell’assenza x gravidanza e maternità.

  449. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 20-4-2012 alle ore 19:53

    fabio (413) scusa mi ero perso il quesito. è difficile una ipotesi su come andrà a finire. certo il calo di lavoro mal si concilia con l’inserimento di personale esterno … di + non posso dirti.

  450. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 20-4-2012 alle ore 20:08

    fabio (443) in busta paga possono essere scritte tante cose con significati diversi, in generale vale la data di assunzione

  451. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 20-4-2012 alle ore 20:11

    annarosa … un caos … lo capisco. la stabilizzazione negli enti pubblici è controversa. potrebbe non bastare l’uso illegittimo di contratti a termine x vedersi inseriti in pianta stabile. il tuo avvocato ti consiglierà x il meglio avendo gli atti di causa

  452. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 20-4-2012 alle ore 20:13

    michela (445) per i processi in corso non cambia niente

  453. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 20-4-2012 alle ore 20:14

    gaetano un licenziamento x fatti di un anno prima è quantomeno strano. hai tempo 60 giorni x impugnarlo

  454. Annarosa scrive:
    Scritto il 20-4-2012 alle ore 23:16

    Grazie mille Dott Stern

  455. Maryna Kaziuchyts scrive:
    Scritto il 2-5-2012 alle ore 01:05

    Salve.Ho lavorato per 2 anni presso un’azienda con contratto nazionale C.c.n.l. per i dipendenti delle aziende del terziario distribuzione e servizi. La durata dei contratti è stata 6 mesi+ proroga di 6 mesi. Stacco. Altri 6 mesi con proroga di 6 mesi. Alla fine del ultimo contratto è terminato il nostro rapporto
    di lavoro. Mi stato detto, che la sede centrale ha bloccato tutti le assunzione. Nella mia stessa situazione si trovano altri 8 miei colleghi. Ci siamo rivolti a un legale, il quale ci ha detto che possiamo impugnare i licinziamenti e chiedere l’assunzione a tempo indeterminato. Rivolgo a Lei la nostra domanda: su quali aspetti possiamo impugnare i licinziamenti? Veramente abbiamo diritto ad essere assunti a tempo indeterminato? Grazie

  456. giuseppe scrive:
    Scritto il 5-5-2012 alle ore 15:05

    salve.Ho lavorato per 5 anni con un contratto a tempo indeterminato,e sono stato licenziato dopo 7 mesi di cassa integrazione.Ho inpugnato il licenziamento davanti ad una commissione riconciliativa dell’ispettorato del lavoro e con un accordo falsato dall’inpporto mi anno convinto di accettare una somma molto inferiore a quella prospettata per legge,cosa che solo dopo sono venuto a conoscenza perche’ ne il sindacato ne la ditta si son guardati bene dal dirmi,suppongo che si erano messi daccordo prima a mia insaputa.volevo sapere visto che sono trascorsi piu’di 6 mesi dall’accordo in sede riconciliativa se posso riccorrere davanti al giudice del lavoro per ottenere cio’che mi era dovuto,visto che ho sentito che si prescrive in 5 anni ho potete darmi un suggerimento come fare grazie.

  457. SAMANTHA scrive:
    Scritto il 9-5-2012 alle ore 23:13

    buonasera ho lavorato 11 anni presso un’azienda del terziario / commercio il 3 maggio 2011 mi sono ammalata fino al 29/ottobre 2011 (180 gg) il 26 / aprile di quest’anno ho avuto una ricaduta fino al 28 giorno 29 al mio rientro ho trovato la lettera di licenziamento per superato periodo di comporto di 3 gg (anno solare)volevo sapere se ho possibilità di impugnare tale provvedimento datato 27 aprile giorno in cui ero ancora in malattia, e se l’azienda era tenuta a comunicarmi che io ero arrivata al limite dei gg di cui potevo usufruire per legge per evitare il provvedimento stesso del licenziamento
    GRAZIE

  458. fabio scrive:
    Scritto il 15-5-2012 alle ore 09:35

    Fabio (443) , grazie per la risposta Dott. Stern, comunque volevo specificare quanto segue: nella busta paga il riquadro “anzianità effettiva” riporta la data della mia prima assunzione (anno 1983), successivamente per esigenze aziendali sono stato assunto in altre aziende dello stesso gruppo ed ultimamente (anno 2011) ero passato di nuovo con l’azienda della prima assunzione chiaramente la data dell’ultima assunzione non coincide con la data di “anzianità effettiva”, a questo punto vorrei sapere dato che l’anzienda mi ha riconosciuto come anzianità effettiva la data della prima assunzione, anche per gli scatti d’anzianità calcolati nelle ultime buste paga, questa anzianità ha valore come priorità nel caso di licenziamento e successiva riassunzione e inoltre ha validità per avere diritto alla mobilità in deroga.
    Grazie ancora.
    Fabio (443)

  459. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 16-5-2012 alle ore 09:37

    Maryna Kaziuchyts le info che mi dai sono insufficienti x una qualsiasi risposta. formalmente il comportamento aziendale è corretto ma bisogna vedere la sostanza delle cose. se il tua avvocato che ha studiato la situazione ti ha fornito un parere … ritengo sia adeguato

  460. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 16-5-2012 alle ore 09:44

    giuseppe (456) strada in salita, enorme salita!
    dovresti dimostrare l’errore in cui sei caduto ma visto che stavi presso l’ufficio del lavoro, e quindi una sede in cui l’infromazione e la consapevolezza delle parti dovrebbe essere massima, la vedo durissima.

  461. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 16-5-2012 alle ore 09:45

    SAMANTHA (457) l’onere di controllare la situazione del comporto era tuo

  462. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 16-5-2012 alle ore 09:50

    fabio (458)bisogna vedere come sono state effettuate le assunzioni successive, se l’anzianità era meramente convenzionale ma i rapporti di lavoro erano diversi uno dall’altro potrebbe non essere come tu ipotizzi.

  463. Giacomo scrive:
    Scritto il 17-5-2012 alle ore 21:20

    Buonasera dott. Stern,
    sono stato alle dipendenze di un’ azienda come per 5 anni tra rinnovi e proroghe di contratti a tempo determinato e i rinnovi sono sempre stati intervallati da interruzioni dal servizio di 3 settimane ciascuna, per poi essere riassunto sempre a tempo determinato.
    E’ successo che l’ennesimo ed ultimo contratto mi è scaduto in questi giorni e l’azienda ha deciso di offrirmi l’ennesimo rinnovo per altri tre mesi, sempre nella stessa mansione e allo stesso livello (ovvero impiegato terzo livello), proposta che a mio avviso costituisce un uso scorretto o abuso del contratto a tempo determinato.
    Ora sono venuto a conoscenza di una legge che dice che qualora il rapporto di lavoro avente ad oggetto mansioni equivalenti abbia complessivamente superato i 36 mesi, comprensivi di proroghe e rinnovi, indipendentemente dai periodi di interruzione che intercorrono tra un contratto e l’altro, il rapporto di lavoro si considera a tempo indeterminato a partire dalla scadenza dell’ultimo termine.
    In merito a questo volevo sapere se posso fare ricorso per ottenere di essere assunto a tempo indeterminato o, in alternativa, se posso reclamare un corrispettivo in denaro per l’uso scorretto del contratto a tempo determinato.

    Nel ringraziarla anticipatamente, le porgo distinti saluti

  464. Giuliano scrive:
    Scritto il 21-5-2012 alle ore 12:03

    Buongiorno Dott. Stern, innanzitutto la ringrazio per la sua disponibilità.
    Ho lavorato in una società ente pubblico per 13 anni assunto come invalido con un’invalidità civile al 60%. A dicembre 2005 vengo licenziato senza giusta causa, sentiamo l’avvocato che provvede a intraprendere la procedura legale e convoca per la conciliazione che avviene nel 2006, ma purtroppo non va a buon fine, nel frattempo la società viene posta in liquidazione perchè in fallimento. Adesso ci chiama l’avvocato e dice che ormai non c’è più tempo per andare a ricorso, per scadenza dei termini. Com’è possibile?
    Scusi se mi permetto di chiederle, è possibile avere un’altro modo per avere i danni o comunque intraprendere altre strade?
    Nel ringraziarla anticipatamente, le porgo distinti saluti

  465. paolo stern scrive:
    Scritto il 15-6-2012 alle ore 22:05

    giacomo (463) puoi procedere con la richiesta di conversione del contratto ed in subordine potresti chiedere una somma a titolo transattivo

  466. paolo stern scrive:
    Scritto il 15-6-2012 alle ore 22:07

    giuliano (465) qualcosa non mi torna nella tua storia … un ente pubblico non fallisce. comunque se il tuo avvocato che conosce la vicenda ti ha detto così credo ci sia poco da fare

  467. Silvia scrive:
    Scritto il 16-6-2012 alle ore 23:29

    Buonasera, vivo sola con due figli di 9 e 10 anni faccio la commessa in un negozio di abigliamento come unica dipendenteed ho un contratto a tempo indeterminato,
    Oggi il mio titolare mi ha comunicato verbalmente che il 15 luglio mi dovrà licenziare. Volevo sapere non essendoci nessun motivo ad esclusione della crisi se poteva farlo, se io posso oppormi e cosa devo fare per avere diritto a un qualsiasi sostegno economico? Aiuto

  468. Lupetto scrive:
    Scritto il 20-6-2012 alle ore 07:02

    Buongiorno…una domanda che può sembrare banale. Ho impugnato il licenziamento dopo 8 giorni dalla ricezione della lettera. Nella mia impugnazione ho scritto “impugno il licenziamento da voi comminatomi con telegramma datato 4 maggio, seguito da raccomandata del 5 maggio”…il problema sorge sul fatto che in realtà sia il telegramma che la raccomandata erano datate 3 maggio, mentre il 4 e il 5 sono i giorni in cui le ho ricevute. Secondo Lei è necessario rettificare , oppure è comunque una impugnativa idonea trattandosi di semplice errore? Non vorrei che mi venisse contestato il fatto che impugnato un telegramma inesistente (non esistendo appunto un telegramma datato 4 maggio, bensì 3 maggio). Grazie mille

  469. Matteo scrive:
    Scritto il 22-6-2012 alle ore 19:40

    Buonasera Dott. Stern,
    mi servirebbe capire se nel caso di un dirigente, l’azienda può procedere con licenziamento per soppressione del posto di lavoro, adducendo motivi di riorganizzazione finalizzati ad economicità di gestione, chiedendo nello stesso tempo, al dirigente, di lavorare per il periodo del prevviso nella stessa mansione.
    Il tutto senza prevedere benchè minima indennità.
    Non è una contraddizione in termini con la “soppressione del posto di lavoro”?
    A questo punto è come se tutti i dirigenti siano effettivamente lavoratori a tempo determinato (o meglio a progetto).
    Grazie

  470. maurizio scrive:
    Scritto il 23-6-2012 alle ore 09:44

    sono stato messo in lista di mobilità il 18 giugno,a parte che l’azienda tramite il capo del personale ha avvisato una quindicina di dipendenti di caricarsi i carichi familiari e in più fatti fare corsi fittizi x aumentare i loro punteggi,ora le chiedo mio figlio ad aprile è stato licenziato e la lista di mobilità è stata stilata il 6 giugno posso fare ricorso perchè con i 5 punti del figlio a carico stò fuori dalla lista e se ho prove certe di quello che ho detto prima posso fare una denuncia alla procura e all’ispettorato del lavoro,grazie

  471. marco scrive:
    Scritto il 30-6-2012 alle ore 17:12

    1 anno fa siamo stati licenziati dopo oltre 12 di lavoro perchè l’azienda a perso l’appalto,premetto che l’azienda svolge altre mansioni con colleghi con contratti identici al mio,dopo circa un mese anno assunto una persona con contratto di 1 mese sul nostro stesso posto di lavoro,comunque siamo in causa, in questi giorni il nostro avvocato a detto di aver fatto un accordo con la controparte e che noi dovremo lavorare x 2 mesi con la vecchia azienza e che cio’ nn pregiudica nessun problema alla nostra causa……………………..volevo sapere da lei se è vero cio’ che dice e se dobbiamo fidarci…in attesa di una sua celere e concreta risposta le porgo i miei piu’ cordiali e distinti saluti…marco

  472. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 5-7-2012 alle ore 16:49

    silvia (467) certo che può farlo e certoi che tu possa opporti contestando il licenziamento ma nel caso avrai diritto ad un risarcimento del danno.
    un volta chiuso il rapporto di lavoro puoi chiedere l’indennità di disoccupazione e ricordati di iscriverti alle liste di mobilità secondo la legge 236/03 in modo che sia più facile ricollocarti. chi ti assumerà pagherà meno contributi.
    buona fortuna x tutto

  473. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 5-7-2012 alle ore 16:57

    Lupetto (468) il licenziamento è atto recettizio e quindi ha efficacia al momento in cui è ricevuto, non quando è scritto. direi che tu non di debba preoccupare

  474. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 5-7-2012 alle ore 17:01

    Matteo (469) il dirigente può opporsi al licenziamento se pensasse che questo sia privo di giustificatezza (x i dirigenti non si applicano le tutele degli ordinari dipendenti e quindi i concetti di giusta causa e giustificato motivo vanno un po’ riadattati). il preavviso può essere pagato a lavorato ma ciò non incide sulla motivazione del recesso.
    verifica nel dettaglio la disciplina risarcitoria del tuo CCNL

  475. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 5-7-2012 alle ore 17:08

    Maurizio (470)mi sembra una situazione di alta criticità x l’azienda. sbagliare “le liste” e le “graduatorie” per l’azienda significa rendere annullabili i licenziamenti. rivolgiti ad un avvocato per l’impugnativa

  476. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 5-7-2012 alle ore 17:10

    Marco (471) non ho motivo di dubitare che quello che dice il tuo legale sia vero … se non hai fiducia in lui non può essere il tuo legale!

  477. Giuliano scrive:
    Scritto il 5-7-2012 alle ore 18:29

    BuonaSera dott Stern
    Sono un operaio che lavora in una ditta metalmeccanica da 5 annni con 3 anni di contratto a termine e 2 da tempo indeterminato cioè dal 2009, l’azienda dal 2011 a inziato a fare cassa integrale per calo di lavoro e da e una settimana fa il giorno 6/7/2012/ , mi ha convocato assime al sindacato per farmi firmare un accordo dove io accetto i due anni di mobilita con un un regalo di 1000 euro per essere dacordo al esodo senza piu nulla a pretendere , io non ho accettato e ci siamo aggiornati per decidere al giorno 1372012,
    visto con le difficoltà che ci sono a trovare lavoro , io vorrei impugnare il licenziamento, e quindi vorrei sapere da lei , quanto tempo passa per un eventuale causa con sentenza , e le possibilità di farcela, ho 41 anni una bimba di 10 mesi e una moglie a carico , nella mia azienda ci sono 5 persone non sposate e senza figli e in piu ci sono persone che anno la compagnia che lavora , io lavoro ha una macchina da taglio quindi e impossibile che venga provata la soppressione di posto di lavoro visto che e impossibile lavora senza questa macchina , e come se voi far lavorare il barbiere senza la forbice . la ringrazio in anticipo e aspetto una sua risposta al piu presto , dimenticavo ho un terzo livello

  478. Giuliano scrive:
    Scritto il 5-7-2012 alle ore 21:43

    BuonaSera dott Stern
    Sono un operaio che lavora in una ditta metalmeccanica da 5 annni con 3 anni di contratto a termine e 2 da tempo indeterminato cioè dal 2009, l’azienda dal 2011 a inziato a fare cassa integrale per calo di lavoro e da e una settimana fa il giorno 6/7/2012/ , mi ha convocato assime al sindacato per farmi firmare un accordo dove io accetto i due anni di mobilita con un un regalo di 1000 euro per essere dacordo al esodo senza piu nulla a pretendere , io non ho accettato e ci siamo aggiornati per decidere al giorno 1372012,
    visto con le difficoltà che ci sono a trovare lavoro , io vorrei impugnare il licenziamento, e quindi vorrei sapere da lei , quanto tempo passa per un eventuale causa con sentenza , e le possibilità di farcela, ho 41 anni una bimba di 10 mesi e una moglie a carico , nella mia azienda ci sono 5 persone non sposate e senza figli e in piu ci sono persone che anno la compagnia che lavora , io lavoro ha una macchina da taglio quindi e impossibile che venga provata la soppressione di posto di lavoro visto che e impossibile lavora senza questa macchina , e come se voi far lavorare il barbiere senza la forbice . la ringrazio in anticipo e aspetto una sua risposta al piu presto , dimenticavo ho un terzo livello

  479. Maria scrive:
    Scritto il 6-7-2012 alle ore 10:38

    Buongiorno,
    Volevo chiedere delle delucidazioni…io avevo scadenza di contratto al 30/06/2012, io sono rientrata il 2/07 al lavoro xché comunicatomi che il contratto mi era stati rinnovato poi io il gg 2/07 sul posto di lavoro sono stata male e mi an portato via cn il 118 e mi è stato dato circa un mese di malattia.
    Io il gg tre luglio ho comunicato il certificato al datore e il gg 4 luglio mi è arrivato il telegramma che diceva che come già comunicato al p.v. Il mio contratto nn era stato rinnovato x decorso naturale di scadenza a partire dal 30/06 e che avrebbero provveduto a pagarmi entro il 20/07.
    Io a questo punto mi chiedo può comunque uscire il. controllo del medico dell’Inps dato che mi ha licenziatoanche se io ho già chiamato l’avvocato
    per i diritti del lavoro e mi ha detto che nn può licenziarmi?
    Certa di una sua risposta
    Cordiali saluti,
    Maria

  480. Mario CdL Roma scrive:
    Scritto il 7-7-2012 alle ore 08:54

    Salve Dott.Stern, ho assistito con interesse al convegno del 2/7 sulla riforma del lavoro; mi sono pero’ rimasti un paio di dubbi: per i contratti a chiamata da quando parte l’obbligo della comunicazione preventiva della chiamata ? In merito alla convalida delle dimissioni cosa devo far scrivere al dipendente dimesso sulla comunicazione Saol ? La ringrazio del tempo che spero vorrà dedicarmi e le rinnovo i complimenti per la chiarezza con la quale ci espone gli argomenti durante gli incontri.

  481. clay scrive:
    Scritto il 7-7-2012 alle ore 16:41

    salve sono un operaio di 56 anni con 39 di contributi eda 32 a oggipresso la stessa azienda che versa i contributi all inpdap.a causa di problemi di salute ho fatto richiesta di pensione legge8/8/91 l’asl mi ha dichiarato idoneo con limitazioni il mio livellocomporta diverse figure e se alcune di queste non riesco asvolgerle non sono piu’idoneo alla mansione es.io lavoro alla raccolta rifiuti se nel percorso trovo sacchi superiori di peso 5kg. li lascio per strada?per avere questo livello bisogna essere idoneo a tutti i servizi e’cio’che avevo firmato per accettazione negli anni passati pertanto mi chiedo ho i requisiti per fare ricorso o devo accettare il posto che mi offrono e perdere anche benefici accesori di stipendio(festivita lavoorate indennita neve etc) grazieclay

  482. Jerome scrive:
    Scritto il 9-7-2012 alle ore 09:17

    Dott.Stern, Buongiorno.
    Vorrei esporle la mia situazione e sperare in una sua risposta.
    In data 20.06.12 mi è stata notificata a mano dal datore di lavoro lettera di dismissione e soppressione del posto di lavoro con termine ultimo 20.08.12 per motivi economici.L’azienda sta chiedendo per le altre filiali la cassa integrazione proprio in questi giorni.Lavoro da dieci anni con loro(Concessionaria auto) come direttore commerciale unico (in busta paga venditore 3° liv.commercio), ho lavorato con 40 ore in busta, effettive 60! Innumerevoli domeniche ad 8 ore pagate in busta 3, gestivo la parte economica,le risorse umane e la clientela da solo.
    Ora la mia domanda è questa, secondo lei vale la pena impugnare il licenziamento (tempo 60 gg) dato che sembrano sussistere i motivi economici quindi la giusta causa? L’azienda (SOTTO I 15 DIPENDENTI) chiude la mia filiale,ma ne apre a breve un’altra vicino, e ne ha oltre alla sede altre due ! Non dovrebbe spostarmi ? Non vale l’anzianità rispetto ad altri colleghi ? Un giudice del lavoro mi darebbe ragione ? Vale la pena infine fare in secondo tempo (5 anni) una richiesta (si chiama vertenza sindacale ?)vera e propria per tutto il resto (straordinari etc) ?
    Ringrazio anticipatamente.
    Cordialità.

  483. maurizio scrive:
    Scritto il 10-7-2012 alle ore 12:05

    buongiorno Dott.Stern in riguardo alla mia situazione che Le ho menzionato “470” siccome non voglio andare dall’avvocato del sindacato per ovvi motivi vorrei sapere il compenso di un avvocato del lavoro che impugna un licenziamento con art.700;un’altra domanda oggi ho ricevuto il stipendio e il datore di lavoro mi ha pagato solo i giorni di giugno che ho lavorato,domando:non dovevo avere il tutto compreso preavviso,13 e 14 nella paga del mese di giugno perchè il rapporto si è concluso nel mese di giugno,grazie

  484. maurizio scrive:
    Scritto il 14-7-2012 alle ore 13:09

    buongiorno Dott.Stern visto che non ha risposto alla mia domanda precedente ho altre 2 domande da farle.1)sono andato da 2 avvocati diversi,uno della cgil e uno privato.alla mia domanda se posso agire con l’art.700 ho avuto risposte diverse.uno mi ha detto di si x bloccare la lista di mobilità e l’altro ha detto che siccome sono possessore di immobile e un figlio che lavoro e il tfr che dovrò percepire il giudice avrebbe rigettato il ricorso con l’art.700 perchè non c’è esigenza di soldi,chiedo a Lei chi ha ragione?2)il datore di lavoro x stilare la lista di mobilità ha controllato le autocertificazioni x detrazione che facciamo ad inizio marzo x quanto riguardo i carichi familiari.guardandomi in giro ho la certezza che queste autocertificazioni sono false,ora domando i miei colleghi sono passibili di denuncia penale x falso in atti pubblici e la lista di mobilità è da rifare daccapo con i parametri veri,grazie e buone vacanze.

  485. federica scrive:
    Scritto il 14-7-2012 alle ore 18:57

    Buongiorno Dott. Stern,
    avevo già scritto a novembre 2011 causa riduzione orario nella piccola ditta in cui lavoro (6 dipendenti di cui 2 fratelli e 1 sorella)dovuto alla voglia del titolare di rifacimento dei mobili e muri dell’ufficio (?!?!). Comunque alla fine mi ha ridotto l’orario ma l’ufficio è rimasto vecchio come prima.
    Ora ho un altro problema, lo studio esterno che ci elabora le paghe ci ha inviato lo stipendio di Giugno decurtandoci, senza averle godute, le ferie e i permessi del 2011. Chiesto spiegazioni verbali al titolare ha negato di sapere il motivo e mi ha invitato a rivolgermi allo studio e così ho fatto…lo studio mi ha risposto sempre via mail che le buste paga sono state “coerentemente” elaborate secondo accordi con l’azienda. Quindi??? Oltre ad avere un titolare OVVIAMENTE BUGIARDO…E’ LEGALE che CI VENGANO TOLTE LE FERIE DALLA BUSTA PAGA SENZA AVERLE REALMENTE GODUTE?

  486. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 16-7-2012 alle ore 14:45

    giuliano, con la nuova legge del lòavoro il rito diventa breve sui licenziamenti. dirti le possibilità di successo … no guarda, non è proprio cosa.

  487. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 16-7-2012 alle ore 15:24

    Mario è sufficiente che sia sottoscritta dal lavoratore, se vogliamo abbondare facciamo inserire “per conferma”

  488. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 16-7-2012 alle ore 15:25

    clay, la tematica esula completamente da questo post. non so che dire

  489. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 16-7-2012 alle ore 15:29

    Jerome se hai dubbi sulla legittimità del licenziamento x giustificato motivo oggettivo (non giusta causa) impugna nei 60 gg.
    per il resto hai tempo ma se apri un contenzioso è normale che tu verifichi tutte le posizioni di vertenzialità nello stesso momento

  490. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 16-7-2012 alle ore 15:32

    maurizio, mi sembra che agendo in questo modo tu vanifichi tempo e risorse. scegli un legale e fidati di lui, il diritto (purtroppo) non è la matematica, i risultati non sono mai scontati.

  491. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 16-7-2012 alle ore 15:33

    federica mi fai una domanda alla quale già sai bene la risposta. la busta paga segue la realtà non la fantasia!

  492. federica scrive:
    Scritto il 16-7-2012 alle ore 20:25

    esatto Dott. Stern e grazie per avermi prontamente risposto. Ora, legalmente, questo episodio che valenza può avere?
    Questa mattina ho chiesto nuovamente al titolare una risposta e la versione è cambiata. Dice che lui non sapeva niente relativamente “all’esatto calcolo” delle ore di ferie e permessi scalati ma che lo studio l’aveva contattato e avvertito che molti dei dipendenti avevano ferie e/o permessi del 2011 e che la scelta per non pagarceli era quella di farli figurare come “goduti”.
    Ho conservato le presenze vere (le compilo io per mandarle poi allo studio esterno), ho conservato la mail di invio, ho conservato la mail con cui chiedevo lumi allo studio esterno e anche la loro mail di risposta.
    Ora le chiedo, in futuro(spero prossimo) potrò usare “anche” queste come prove per rivendicare troppi e troppi diritti calpestati?

  493. Nicola scrive:
    Scritto il 22-7-2012 alle ore 09:16

    Gentile dott. Sterm,
    le volevo chiedere alcune delucidazioni in merito alla disoccupazione:
    a seguito di un accordo davanti ad un giudice che prevede la conversione di contratti a tempo determinato, in contratto a tempo indeterminato dal 1 agosto 2007 ( premetto che da questa data fino ad oggi ho percepito sempre nei periodi che non ho lavorato le idennità di disoccupazione); le chiedo se per questi periodi che non ho lavorato devo restituire tutte le somme delle idennità di disoccupazione percepite o trattandosi di accordo postumo vengo a meno a quest’obbligo?

  494. Nicola scrive:
    Scritto il 22-7-2012 alle ore 18:42

    Gentile dott. Stern
    le volevo chiedere una delucidazione inerente la disoccupazione:
    dopo accordo davnti ad un giudice del lavoro, trasformanto il mio primo contratto a tempo determinato in contratto a tempo indeterminato dal 1 agosto 2007 ( da questa data fino adesso nei periodi non contrattualizzati, ho percepito l’idennita di disoccupazione), ora queste somme percepite nei vari anni, devo restituirle tutte, oppure trattandosi di accordo postumo vengo a meno all’obbligo?
    Nell’attesa di un gradito riscontro le porgo distinti saluti.

  495. Donato scrive:
    Scritto il 4-8-2012 alle ore 09:44

    Salve dott. Stern, volevo chiedere che differenza c’è tra un accordo dinanzi alla DPL e quello del giudice? Non so perchè, la resistenza cuole farlo al DPL…cosa mi consiglierebbe lei?
    Distinti saluti

  496. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 7-8-2012 alle ore 13:35

    Federica (492) … buona controversia! x esperienza ti consiglio comunque di esplorare una via transattiva prima di avviare un contenzioso giudiziario

  497. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 7-8-2012 alle ore 13:39

    Nicola (494) dipende da quello che c’è scritto nell’accordo. se ha ripristinato dal momento dell’interruzione il rapporto di lavoro e ti vengono reintegrate retribuzione e contribuzione probabilmente dovrai restituire le somme percepite a titolo di disoccupazione. altrimenti direi di no

  498. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 7-8-2012 alle ore 13:40

    Donato (495) in generale nessuna differenza, sono due luoghi in cui gli accordi di lavoro hanno titolo definitivo.

  499. lorenz scrive:
    Scritto il 27-8-2012 alle ore 13:23

    Gentile Stern
    il mio quesito e’ il seguente:

    licenziato in data 23.08 (contratto tempo indeterminato)
    assunto da 1 anno e 1 mese
    naturalmente impugnero’ il licenziamneto,
    Ma secondo lei riusciro’ ad ottenere una indennita’ superiore alle 2,5 mensilita’??
    dato che il reintegro non mi interessa??
    arrivare tipo a 5 o 6 mensilita’??

  500. lorenz scrive:
    Scritto il 27-8-2012 alle ore 13:26

    Buongiorno Stern

    il mio quesito e’ il seguente:

    licenziato in data 23.08 (contratto a tempo indeterminato)

    assunto da 1 anno e 1 mese

    dato che impugnero’ il licenziamento secondo lei riusciro’ ad avere un risarcimento superiore alle 2,5 mensilita’??

    sempre che io vinca il ricorso naturalmente.

  501. Donato scrive:
    Scritto il 9-9-2012 alle ore 15:23

    Gentile dott. Stern
    a seguito di un’accordo dove prevede trasformanto il mio primo contratto a tempo determinato in contratto a tempo indeterminato dal 2007 ( da questa data fino adesso nei periodi non contrattualizzati, ho percepito l’idennita di disoccupazione), le chiedo siccome sull’accordo che abbiamo raggiunto c’è scritto che mi viene regolarizzate solo la parte contributiva e nessuna retribuzion mi verrà riconosciuta, quindi solo trasformazione di contratto a tempo indet. volevo sapere se queste somme della disoccupazione percepite nei vari anni, devo restituirle tutte, oppure non avendo avuto nessuna somma di retribuzione riconosciuta in tutti questi anni vengo a meno a quest’obbligo?
    Distinti saluti.

  502. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 11-9-2012 alle ore 08:41

    Lorenz, dipende dalla dimensione della tua azienda. considera che il giudice valuta anche l’anzianità di servizio x calibrare il risarcimento

  503. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 11-9-2012 alle ore 08:44

    donato (501) direi di no però dipende da come è scritto l’accordo.

  504. Donato scrive:
    Scritto il 12-9-2012 alle ore 14:13

    Gentile dott. Stern di seguito le invio la parte dell’accordo:
    La Società si obbliga a regolarizzare la posizione contributiva e previdenziale di Donato, presso gli Enti competenti, con decorrenza dall’anno 2007 e con riferimento a tutti gli eventuali periodi che dovessero risultare privi di regolarità contributiva e previdenziale.
    In piu’l’accordo con il timbro depositato verrà trasmesso a tutti gli enti coinvolti: inail,inps giudice ecc…
    Ora come spiegato nella domanda (501)secondo lei dovro’ restituire la disoccupazione?
    Distinti saluti.

  505. antonio scrive:
    Scritto il 14-9-2012 alle ore 13:33

    mio figlio dopo aver mandato raccomandata aldatore di lavoro per mezzo dell’avvocato rispettando i 60 gi0rni,e quindi dopo 50 giorni; ha il dubbio costante che l’avv. non abbia rispettato i termini previsti dalla legge , mandando l’impugnazzione x aggire davanti al giudice dopo ulteriori 265 giorni, il suo avv. l’ha assicurato che sono nei termini regolari. (spero di essere stato chiaro
    attendo Sua risposta con impazienza .LA RINGRAZIO

  506. Ro scrive:
    Scritto il 14-9-2012 alle ore 23:17

    Gent.le Dott. Stern,
    Vorrei sapere se, aprendo un contenzioso con l’azienda che mi ha licenziato, perdo il diritto all’indennità di mobilità (mobilità in deroga). Specifico che ho già ricevuto l’indennità di disoccupazione.
    Ho questo dubbio perché sul modulo di richiesta che ho consegnato all’Inps compare, tra le altre, la seguente dicitura:
    “Mi impegno a comunicare all’Inps:
    – Entro 30 giorni, l’apertura di un contenzioso relativo al licenziamento.”
    La ringrazio in anticipo per la risposta.
    Saluti.

  507. stefano scrive:
    Scritto il 3-10-2012 alle ore 19:24

    buon giorno dott. e possibbile inpugniare il licenziamento x far troppa malattia.sono stato operato all’orecchio x colesteotoma e ricostruzzione del timpano ecc.

  508. Annarosa scrive:
    Scritto il 3-10-2012 alle ore 22:54

    Buona sera dott paolo una domanda che cosa può succedere a una persona che lavora da dieci anni come ausiliare del traffico,presso il propio comune E il comune inizia a non pagare gli stipendi e c’è il rischio ,che devono chiedere il dissesto del comune Io non sò con quella condizione il motivo perchè in questi giorni gli hanno addirittura parlato di prenderli fissi perchè a fine anno gli scade il contratto!!Possibile un comune non paga gli stipendi si parla di dissesto e parla di assunzione??? A che scopo ??? Tenerli calmi fine alla fine dell’anno ed eventualmente farli lavorare senza essere pagati??? grazie mille

  509. hajri scrive:
    Scritto il 4-10-2012 alle ore 16:22

    iao dott storn vedo tante risposte io lo fato 1 messe di tirocinio e dopo mi hano assunto e dopo mi laschano a casa e mi dicono che non o superato periodo di prova perche mi hano fato 4 contrati entro 1 settimana la prima era per 6 messi e non era scrito niente altro quanto percepisco, la seconda era scrita 1200 netti pero volevano anche ass. familiari e detrazioni ,terza frimata 1600 euro lordi mensilita la terza lano fato giusto perche mi hano messo in regola prima di firmare contrato il contrato o firmato dopo 5 giorni e ho meso la data dopo la ditta mi dice di dare indietro perche sbagliata non deve essere la datta dopo 5 giorni lo fato una copia e lo portato loriginale indietro e mi hano dato un altra stessa pero senza mettere la data dove firmi e dopo 16 giorni mi lasciano a casa cosa devo fare grazie

  510. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 20-10-2012 alle ore 13:21

    Donato. certo che se di fatto non sari più disoccupato … ti potrebbe essere richiesto di restituire l’indennità. difficile ma possibile

  511. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 20-10-2012 alle ore 13:23

    Antonio (505) scusa il ritardo della risposta. è questione di matematica. se l’avvocato ha rispettato i tempi di deposito nessun problema … altrimenti sono guai.

  512. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 20-10-2012 alle ore 13:25

    Ro (506)dipende dalla fine del contenzioso. ti rimando alla risposta 510

  513. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 20-10-2012 alle ore 13:26

    Stefano (507) impossibile darti una risposta. se hai superato il periodo di comporto vedo difficile una impugnativa

  514. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 20-10-2012 alle ore 13:27

    Annarosa (508) il nostro è un paese complicato!

  515. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 20-10-2012 alle ore 13:31

    hairj non riesco a capire bene. ti consiglio di rivolgerti ad un legale o ad un sindacata per una cosa così specifica

  516. stefano scrive:
    Scritto il 26-10-2012 alle ore 15:54

    buona sera dott. paolo anche se o fatto un operazione all’orecchio e difficile inpugniare il licenziamento per comporto di lavoro

  517. Andrea scrive:
    Scritto il 9-11-2012 alle ore 09:42

    Buongiorno,
    avrei un quesito da porre.
    Darò le dimissioni volontarie a fine novembre per iniziare un’altra attività dal 01/01/2013. sono assunto da ottobre 2006.
    Attualmente ho un contratto di tipo indeterminato, con TFR interamente ad un fondo pensione, non in azienda.
    La mia domanda riguarda proprio il TFR e la liquidazione. il TFR rimarrà al fondo pensione, non percepisco nulla, giusto?
    Avrò diritto comunque ad una liquidazione?
    Grazie

  518. Gianfranco scrive:
    Scritto il 25-11-2012 alle ore 00:16

    Buona sera dott.Paolo volevo porle una domanda in merito all’argomento.
    Lavorando da dipendente con contratto indeterminato nel commercio svolgo una mansione di livello superiore da quello che è presente nella busta paga e nel c2 storico, volevo chiederle quando mi scade il termine per fare richiesta nonostante stia ancora alle dipendenze della società per cui lavoro.
    Grazie.

  519. FRANCESCO scrive:
    Scritto il 3-12-2012 alle ore 18:01

    buonasera Dott. Stern vorrei sottoporle un quesito inerente una controversia in atto con la mia precedente azienda con la quale avevo stipulato un patto di non concorrenza ed in particolare di recente per contestarmi presunte violazioni dello stesso ha fatto inviare tramite suo avvocato lettera di diffida mettendo per conoscenza la mia attuale azienda la quale si è logicamente allarmata pur non avendo ricevuto alcun elemento concreto che avvalorasse la contestazione ed ha proceduto in via cautelare a sospendermi dal servizio. Detto ciò in primo luogo la comunicazione citata da parte della mia azienda precedente non costituisce violazione della privacy almeno in questa fase della controversia in assenza di pronunciamenti di autorità competenti?In secondo luogo il provvedimento preso dalla mia attuale azienda non è da ritenersi illegittimo visto che suffragato solo da un paio di lettere dell’avvocato di azienda concorrente contenenti generiche accuse e generiche minacce di richieste di inibizione all’attività del dipendente in questione? ringraziandola per l’attenzione che vorrà dedicarmi colgo l’occasione per augurarle buon lavoro

  520. francesca scrive:
    Scritto il 6-12-2012 alle ore 21:11

    salve,
    volevo esporre il mio problema.Ho un contratto a chiamata (indeterminato) e per problemi di mancanza di titoli e delle nuove norme anche in casi di emergenza (malattie, ferie etc)non posso piu lavorare nella casa di riposo dove ero. Per avere la mia disoccupazione ho proposto al datore di farmi il licenziamneto . Sentiti i sindacati loro mi hanno detto che il licenziamento deve essere fatto per giustificato motivo oggettivo poiche quello per giusta causa mi graverebbe sulla mia futura carriera. Io ho sempre lavorato senza problemi anzi ero voluta bene da tutti ma purtroppo non posso lavorare li. L’addetta alla compilazione del licenziamento mi ha detto che ha scritto “per giusta causa poiché l’azienda è impossibilitata a garantire le mansioni per mancanza di titoli idonei”.
    Io con questa motivazioni che problemi potrei avere??? Io ho un futuro da infermiera e sinceramente non voglio che questo mi comporti problemi per le prossime assunzioni in ambito sanitario e lavorativo.
    grazie mille
    francesca

  521. Veronica scrive:
    Scritto il 13-12-2012 alle ore 11:53

    Buongiorno ho un contratto a tempo determinato della durata di tre mesi che scade al 21 dicembre ho un invalidita del 50%..ma tramite centro dell impiego ho scoperto che non sono stata assunta dall’ inerinale come categoria protetta ma come un lavoratore ” normale” e giusto? Si puo fare? posso fare una vertenza sindacale? grazie di cuore per la Vostra risposta.

  522. roby scrive:
    Scritto il 17-12-2012 alle ore 10:47

    volevo esporre un quesito .
    lavoro nella gdo da c.a 28 anni mi chiedo se possono obbligarmi al lavoro domenicale anche se nel mio contratto di assunzione si parla di turnazione lavorativa da lunedi a sabato con posibilita di lavoro domenicale solo su richiesta e in maniera facoltativa. grazie e buona giornata

  523. roby scrive:
    Scritto il 17-12-2012 alle ore 10:52

    buon giorno
    ho un quesito da porre
    lavoro in gdo da 28anni mi obbligano ora al lavoro domenicale ,sul mio contratto di assunzione e’ evidenziato che il turno lavorativo va da lunedi’ a sabato e che la prestazione domenicale e’ solo facoltativa ,che posso fare ?

  524. giovanni scrive:
    Scritto il 18-12-2012 alle ore 17:35

    Buonasera Dottor Sten vorrei porLe una domanda :
    la mia societa’ ha dichiarato CIGS per circa due anni , e tengo a precisare che siamo una societa’ di servizi, pero’ quando (non tutti) i dipendenti sono in CIGS, abbiamo sul posto di lavoro la presenza di consulenti… ma questo e’ consentito dalle regole di CIGS?

  525. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 31-12-2012 alle ore 13:59

    stefano (516) ritengo di si

  526. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 31-12-2012 alle ore 14:00

    andrea (517) se il tuo TFR è ai fondi contribuirà alla tua pensione e perciò non riceverai alcuna liquidazione. in bocca al lupo x la nuova attività

  527. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 31-12-2012 alle ore 14:03

    Gianfranco (518) dipende dalle dimensioni della società se è sotto i 15 dipendenti ai tempo fino alla fine del rapporto di lavoro. Se è un’impresa più grande la prescrizione decorre durante il rapporto di lavoro e quindi oggi puoi richiedere differenze fino ai 5 anni precedenti

  528. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 31-12-2012 alle ore 14:05

    Francesco (519) difficilissimo (anzi impossibile) rispondere a questioni così specifiche e delicate a distanza. rivolgiti al tuo legale di fiducia.

  529. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 31-12-2012 alle ore 14:08

    Francesca (520) ritengo che tu non abbia alcun problema per il futuro. per maggior sicurezza potresti chiedere all’azienda una lettera di referenze. buon lavoro, fai una professione delicata. c’è bisogno di coscienziose professioniste nel tuo settore.

  530. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 31-12-2012 alle ore 14:11

    Veronica (521) tutto regolare, almeno così sembrerebbe dalle info che mi dai

  531. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 31-12-2012 alle ore 14:14

    Roby (522) il lavoro domenicale (purtroppo) sta diventando sempre + ordinario e sta cambiando le abitudini di tanti lavoratori. Il CCNL applicato ormai regolamenta l’istituto. direi che è nelle disponibilità aziendali nel rispetto delle regole del ricordato CCNL

  532. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 31-12-2012 alle ore 14:16

    Giovanni (524) la cigs nn vieta all’azienda di modificare il proprio asset organizzativo. anzi potrebbe essere proprio necessario per il superamento dello stato di crisi che ha dato origine al ricorso all’ammortizzatore sociale

  533. manuel scrive:
    Scritto il 8-1-2013 alle ore 15:30

    Salve vorrei un informazione cosa posso chiedere al mio datore di lavoro che mi vuole licenziare dopo 2 anni avendo uncontratto a termine cioè lui mi rinnovava il contratto mese mese su 2aziende .grazie saluti

  534. Fabrizio scrive:
    Scritto il 17-1-2013 alle ore 00:47

    Salve Dott.Stern,le volevo porgere una domanda.
    in data 28 febbraio 2010 venni licenziato da un’azienda con meno di 15 dipendenti per giustificato motivo oggettivo (crisi economica)
    Non ritenendo giusto tutto ciò mi sono rivolto all’avvocato di famiglia che mi ha detto che era possibile impugnare codesto licenziamento.Tengo a precisare che mi fu inoltrata lettera di licenziamento in anticipo osservando da parte del datore di lavoro i termini di preavviso e riscossi anche il tfr.Ero a contratto a tempo determinato di 36 mesi part-time CCNL metalmeccanico piccola e media industria.Nel maggio 2010 ho avuto la fortuna di essere stato assunto da una grande azienda nella quale lavoro a tutt’oggi.Fra pochi giorni si terrà la causa…a questo punto la mia volontà sarebbe solo quella di ricevere un indenizzo per il licenziamento ingiusto, se tale sarà giudicato e non la riassunzione.Può il mio ex titolare propormi una riassunzione al posto dell’indenizzo facendosi forte che rifiuterei poichè ho un posto di lavoro migliore?la legge permette per caso che l’ex titolare possa proporre al posto dell’indenizzo una nuova assunzione anche se l’operaio licenziato in precedenza ha ormai nel frattempo trovato una nuova occupazione?l’ex titolare sa la mia situazione perchè ho fatto l’errore di confidarmi con gli ex colleghi che gli dissero la mia situazione lavoratia attuale…
    La ringrazio per l’attenzione ripostami e le auguro buon lavoro.

  535. maio scrive:
    Scritto il 19-1-2013 alle ore 23:21

    Siccome da un po’ di tempo in sevel (gruppo FIAT) stanno licenziando operai per il mal usufruire della leggge 104 mi chiedo un operaio che dispone della 104 in quel giorno cosa dovrtebbe fare,come deve gestire la giornata,deve stare tuto il giorno vicno alla parente disabile eccetera?GRazie e attendo delucidazioni.Saluti.

  536. rocco scrive:
    Scritto il 26-1-2013 alle ore 13:52

    Salve Dott.Stern vorrei porle due domande.lavoro da due anni per una ditta di 10 dipendenti con un contratto a tempo indeterminato.Miè stato comunicato che chiuderanno l’iscrizione all’inail per la mansione da me svolta(lattoniere come da contratto)e manterranno solo l’iscrizione come idraulica(mansione svolta dagli altri dipendenti).Volevo chiedere.1″se possono licenziarmi per la cancellazzione all’inail? 2″se mi chiedono di cambiare mansione per cui sono stato assunto e proseguire il rapporto come idraulico mi posso rifiutare o sono obbligato ad accettare la proposta visto che mi verrebbe anche ridotto lo stipendio?

  537. fabio scrive:
    Scritto il 7-2-2013 alle ore 19:05

    salve dott stem non so se ricorda la mia storia siamo i ragazzi licenziaTI DALLA CLINICA DI PALERMO ABBIAMO FATTO RICORSO SIAMO IN FASE DI TESTIMONIANZA LE VOLEVO CHIEDERE VISTO CKE IL LICENZIAMENTO E AVVENUTO IL 31 GENNAIO 2012 E IL RICORSO ABBIAMO FATTO IL 10 SETTEMBRE 2012 CON QUALE LEGGE SAREMO GIUDICATI.GRAZIE BUONA SERATA.

  538. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 8-2-2013 alle ore 14:09

    manuel (533) troppo generico un quesito così … nn posso dirti nulla

  539. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 8-2-2013 alle ore 14:13

    fabrizio (534) non mi quadra la storia. mi dici che eri a tempo determinato e quindi perchè mi parli di preavviso? ti invito a rivolgerti al tuo legale perchè con info frammentarie rischierei di non darti risposte precise

  540. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 8-2-2013 alle ore 14:15

    maio (535) la legge 104 serve per assistere persone invalide. ogni altro utilizzo è illegittimo. valuta tu …..

  541. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 8-2-2013 alle ore 14:18

    rocco (536) la variazione delle mansioni è facoltà del datore di lavoro purchè le stesse siano compatibili con il livello professionale raggiunto. la retribuzione non può essere ridotta salvo casi molto particolari e circostanze specifiche. verifica il tutto, senti il tuo datore di lavoro, capisci bene la proposta e, se credi, fatti assistere da un legale o dal tuo sindacato

  542. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 8-2-2013 alle ore 14:28

    fabio (537) e tutti i ragazzi della clinica di palermo mi auguro che l’esito processuale sia coerente con la realtà dei fatti (del tipo chi ha ragione vinca). la normativa è quella esistente al momento del licenziamento (tempus regit actum) anche se girano opinioni diverse. buona fortuna!

  543. giuseppe scrive:
    Scritto il 12-2-2013 alle ore 11:34

    Signor Paolo Stern volevo sapere da lei,se mi posso rivolgere al tribunale di strasburgo,per citare in giudizio il mio datore di lavoro,ho l’ispettorato del lavoro che davanti ad una riconciliazione falsata dal modo e dai fatti anno trovato il modo di licenziarmi dopo 5 anni e con un contratto a tempo indeterminato.La somma e veramente ridicola che mi anno offerto approfittando della mia ignoranza al riguardo e da una difesa sindacale inesistente,e vero che ho 5 anni di tempo per fare ricorso davanti ad un giudice se si in quali modi e tempo posso agire per far valere i miei diritti grazie

  544. Michele scrive:
    Scritto il 17-2-2013 alle ore 05:58

    Lavoro per una cooperativa di facchinaggio.ho in corso una causa tramite avvocato…possono licenziarmi senza giusta causa? è vero che per le coop non c’è il reintegro ma solo un indennizzo?

  545. Michele scrive:
    Scritto il 17-2-2013 alle ore 06:04

    Gentile avv. Stern mi scuso per la mia maleducazione nel non presentarmi e nel non ringraziarla per l’attenzione.in questo periodo ho la testa confusa…Lei fa un’ottimo lavoro con il suo blog…grazie!!!

  546. Samuel scrive:
    Scritto il 17-2-2013 alle ore 15:39

    Buonasera avv. Stern volevo chiederle una delucidazione su l’impugnazione di un licenziamento. Mi spiego:
    1) avevo un contratto a tempo indeterminato
    2) sono stato licenizato il giorno 30 aprile 2012, causa difficoltà economiche dell’impresa
    3) a metà giugno 2012 ho impugnato il licenziamento previo una lettera scritta di mio pugno e inviata via fax
    4) a fine ottobre 2012, l’impresa ha fatto domanda di concordato preventivo presso il tribunale dove ha sede la stessa
    5) quindi a fine febbraio 2013 scade il termine di 120 gg entro i quali l’impresa dovrà presentare il piano di concordato. Nello stesso spero che risulti anche la mia situazione visto che ho un credito nei confronti dell’impresa, ad oggi, di due stipendi e TFR, situazione fatta presente solo attraverso n.2 solleciti di pagamento da parte di un avvocato

    Per quanto sopra Le chiedo se, nonostante questa procedura concorsuale in atto, posso comunque depositare presso Tribunale il mio ricorso di impugnazione licenziamento entro i 270 gg che dovrebbero scadere verso la metà di marzo ed in caso potessi, visto già il credito che avanzo, può darmi indicazioni sui costi circa del ricorso??

  547. Roberta scrive:
    Scritto il 19-2-2013 alle ore 23:12

    Gentile sig. Stern, volevo chiederle un’informazione. Da diversi anni lavoro con contratti di collaborazione a progetto per lo stesso ente pubblico. Al momento il mio datore di lavoro è sul punto di farmi un altro contratto, ma invece di farlo decorrere dal 1 febbraio vuole farlo partire il 12 di febbraio. Interrompendo la contribuzione presso l’INPS perdo la possibilità di far domanda per la maternità facoltativa (mio figlio ha 7 mesi). È vero? Mi hanno detto che posso farne richiesta entro il primo anno del bambino.

  548. erre scrive:
    Scritto il 20-2-2013 alle ore 19:31

    Gentile dott. Stern, le scrivo per chiarirmi un dubbio. Inizio novembre 2010, vengo assunta con contratto a tempo determinato (5 mesi) in un’azienda pubblica. Terminato il contratto (31 marzo 2011) invio l’impugnativa. Considerando il fatto che volevo laurearmi, lascio passare dei mesi. La mia domanda è questa: essendo cominciato, a inizio novembre 2010 (il rapporto lavorativo), il termine per la deposizione del ricorso doveva avvenire entro i 270 giorni o ricadeva nella vecchio decreto (5 anni)? c’è un modo per procedere nonostante siano passati 2 anni? La ringrazio

  549. inis scrive:
    Scritto il 27-2-2013 alle ore 23:53

    Per cortesia,mi può aiutare con il mio problema?Ho un contratto a tempo indeterminato,lavoro per una compagnia aerea con sede di lavoro a Cuneo.Però hanno deciso di chiudere la sede di cuneo e trasferirmi a Roma,con le stesse mansioni.Io sono sposata con una figlia di 10 anni e due genitori a carico che sono anziani.Questa del trasferimento era la scusa per licenziarmi,e mi dicono che devo esprimere per iscritto che non accetto il trasferimento per poi licenziarmi.Io ho lavorati 6 anni per questa compagnia e non ho intenzione di dare le dimissioni.Cosa posso fare? Grazie mille.

  550. sabrina scrive:
    Scritto il 28-2-2013 alle ore 10:50

    Per favore chiedo un consiglio, mi sono licenziata nello scorso maggio 2012, dalla ditta dove ho lavorato per 11 anni con responsabilità e coscienza.
    Ad oggi ho ricevuto solo 3000 € sul totale, l’accordo verbale era che all’inizio di ogni mese mi avrebbero fatto un bb di 1000,00 ( scadenza che non rispettano mai, ma sopratutto non ti avvertono nemmeno del ritardo, sembra che quando chiedo, sia a volere una cosa che non mi spetta….)
    Fino ad ora non ho intrapreso strade alternative ( avvocato) speravo di mantenere buoni rapporti, ma inutile la mia intenzione…Sono a conoscenza che la ditta ha difficolta’ ma io come posso avere i miei soldi , anche a piccoli pagamenti???
    Grazie mille

  551. giuseppe scrive:
    Scritto il 14-3-2013 alle ore 15:02

    caro avvocato chiedo un semplice informativa. a seguito di licenziamento dichiarato illegittimo contro ENEL con sentenza di I° grado con reintegra, risarcimento danni globale,( QUANTIZZATA NEL DISPOSITIVO) dalla data di licenziamento alla effettiva reintegra,inoltre alla condanna della societa’ delle spese legali previdenziali e assistenziali. CHE SUCCEDE ORA? QUANDO E SE AVRO SUBITO I MIEI SOLDI? e se fanno l’appello mi pagheranno per tutto il periodo. e se perdo dovro’ restituirglieli, saluti

  552. ROBERTA scrive:
    Scritto il 20-3-2013 alle ore 12:21

    Buongiorno,ho lavorato per 15 anni come segretaria in una ditta ho scoperto di essere incinta ho avuto problemi di salute tali da poter compromettere la gravidanza e mi sono messa in malattia,il datore di lavoro appena messa in malattia mi ha licenziato poi lo ha annullato e ha cominciato a mandarmi contestazioni di infrazioni disciplinari per poi giungere al licenziamento per giusta causa.Ho impugnato il licenziamento con un legale ma a oggi non sono venuta ancora in possesso di 2 stipendi in arrettrato, per il tfr e ferie residue so che ci sono 60 giorni.
    Dimenticavo mi sono poi dopo la malattia messa in gravidanza a rischio ma avendo ricevuto licenziamento durante la gravidanza a rischio ora sono indennizzata dall’inps.
    Domande:
    – i 2 stipendi mi spettano giusto?Essendo passato già del tempo e poichè l’avv non è ancora riuscito a farmeli avere posso rivolgermi ad un sindacato?
    – l’indennità di maternità se la remunerava il datore di lavoro era intera come lo stipendio?Ora essendo indennizata dall’inps dovrebbe essere l’80% ma posso chiedere a titolo di risarcimento tutte le differenze per il periodo di maternità?
    -E’ possibile rivolgendomi ad un sindacato far scattare comunque una vertenza se al momento la pratica è in mano ad un legale?Vorrei far valere i miei diritti in quanto donna e futura madre.Sono stata licenziata,come se non bastasse per giusta causa e non so a chi rivolgermi per difendemi,il legale mi dice che l’unica soluzione è il processo….
    Mi scusi la tempesta di domande ma vorrei capire….
    Grazie
    Cordiali saluti,
    Roberta

  553. Francia scrive:
    Scritto il 21-3-2013 alle ore 15:21

    Buongiorno,
    Al rientro dalla maternità sono stata oggetto di pesanti e continue vessazioni da parte del mio responsabile, il cui atteggiamento durato più di un anno mi ha provocato depressione ed ansia e per il quale ho fatto causa (tra un mese la pirma udienza) Nel frattempo sono stata in malattia superando il periodo di comporto di 180 giorni e sono stata licenziata per questo motivo. Ora, continuando lo stato morboso, l’inps mi ha detto che posso stare in malattia per altri 60 giorni dal licenziamento e così è . Nel frattempo una società mi ha chiamato per un colloquio (sostituzione maternità di 6/9 mesi) con eventuale inizio allo scadere della mia malattia (21 aprile). Avendo impugnato il licenziamento per illegittimità, essendo causato da malattia provocata dal datore di lavoro (ho referti medici e il parere dell’istituto di medicina del lavoro di Milano sull’effettiva esistenza di malattia conseguente a mobbing)’ posso accettare un altro lavoro (visto che sono sola con bimba piccola) oppure l’avere un nuovo lavoro a due mesi dal licenziamento pregiudica in qualche modo il ricorso per licenziamento illegittimo?
    Grazie davvero per il suo tempo e la sua cortesia.

  554. alfio scrive:
    Scritto il 21-3-2013 alle ore 21:26

    salve,
    ho lavorato 16 anni come stagionale al consorzio autostrade siciliane (3 mesi l’anno) nel 2008 ho lavorato senza firmare nessun contratto e dopo aver mandato raccomandate in attesa di ulteriori loro notizie su dove dove andare a lavorare il 40 gg ho avviato l’iter per procedere giudiziariamente.
    Abbiamo effettuato 2 cause, la nullità dei contratti e il contratto non firmato.
    Alcuni miei colleghi hanno ottenuto un risarcimento di 20 mensilità dal giudice del lavoro per la nullità dei contratti, non tenendo conto del contratto non firmato nel 2008.
    La mia domanda è, può un giudice del lavoro non considerare il risarcimento da 2,5 a 12 mensilità stabilito dalla legge per un contratto non firmato? (ci potrebbero essere gli estremi per richiedere la trasformazione del contratto da tempo determinato a indeterminato)?
    grazie

  555. maria scrive:
    Scritto il 4-4-2013 alle ore 17:37

    Salve, il Giudice del lavoro ha stabilito la nullità dei contratti a termine e il ripristino del rapporto di lavoro, e in più devo avere 12 mensilità, ora qual’è la prassi? Entro 60 gg depositerà la mia sentenza, e dopo devo aspettare ulteriori 30 giorni per sapere se la mia ex azienda farà ricorso, nel caso non faccia ricorso come è successo ad altri, qual’è la procedura che mi riporti al lavoro ? grazie

  556. PRINCESS scrive:
    Scritto il 4-4-2013 alle ore 22:49

    Buonasera Dott. Stern,
    sono passati ormai 5 mesi da quando il Giudice del lavoro ha stabilito la nullità dei contratti a termine e il ripristino del rapporto di lavoro con retroattività al 2008 presso una compagnia aerea sottoposta ad amministrazione straordinaria attualmente in CIGS!
    L’azienda non ha ancora provveduto al mio reintegro e dunque io non percepisco la cassa integrazione.
    Vorrei gentilmente chiederle se dopo una sentenza l’azienda ha delle tempistiche e degli obblighi nei miei confronti.
    grazie mille
    Distinti saluti

  557. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 6-4-2013 alle ore 11:48

    mi scuso con tutte per l’assenza prolungata dal blog in quest’ultimo mese. qualche risposta è rimasta indietro, procedo immediatamente.

  558. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 6-4-2013 alle ore 11:50

    Giuseppe (543) tribunale di strasburgo ??? buona fortuna. prima di firmare documenti bisogna fare attenzione e riporre la fiducia in chi può fornire reale assistenza

  559. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 6-4-2013 alle ore 11:53

    Michele (545) fidati del tuo avvocato, sapra indirizzarti per il meglio. se sei socio di cooperativa sul reintegro c’è qualche problema.
    quanto alla mia qualificazione professionale, come puoi vedere nel mio profilo bio, sono un consulente del lavoro

  560. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 6-4-2013 alle ore 11:55

    samuel (546) credo che sia tardi per una risposta ritengo che già ti sia mosso adegatamente

  561. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 6-4-2013 alle ore 11:58

    erre (548) direi di no

  562. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 6-4-2013 alle ore 12:01

    inis (549) il trasferimento deve essere sempre motivato e la scelta del lavoratore deve tener presente delle situazioni soggettive. certo però che se chiudono la sede … credo ci sia poco da fare

  563. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 6-4-2013 alle ore 12:04

    sabrina (550) il tuo avvocato ti consiglierà al meglio. potresti provare anche la strada della conciliazione monocratica ossia dell’itervento dell’ispettore del lavoro che si farà carico di cercare di risolvere la controversia provando una conciliazione tra le parti. è un sistema eficace perchè se la conciliazione non riesce l’ispettore attiva una verifica sul’azienda.

  564. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 6-4-2013 alle ore 12:08

    giuseppe (551) questi quesiti devi rivolgerli al legale che rillantemente ha portato a buon fine la tua causa. troverei scorretto intromettermi

  565. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 6-4-2013 alle ore 12:13

    roberta (552) ti invito a leggere la risposta 563, è una situazione simile alla tua

  566. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 6-4-2013 alle ore 12:17

    francia (553) nessun pregiudizio per la tua causa. l’unica cosa dall’eventuale risarcimento per le mensilità non lavorate ti verrà decrtato quanto guadagnerai dal tuo nuovo lavoro. in bocca al lupo e … guarda avanti, le prossime esperienze lavoratve andranno meglio.

  567. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 6-4-2013 alle ore 12:30

    alfio (554) come ho detto ad altri, hai una causa i corso, chiedi a tuo avvocato. la nulliytà del contratto (non sottoscritto) determina la conversione del rapporto a tempo indeterminato

  568. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 6-4-2013 alle ore 12:34

    maria (555) le sentenze di primo grad in materia di lavoro sono immediateente esecutive. x il resto il tuo avvocato ti saprà ben consigliare visto che ha portato a buon fine il tuo contenzioso. complimenti da parte mia

  569. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 6-4-2013 alle ore 12:36

    prcess (556) l’azienda deve attvarsi tempestivamente. le sentenze vanno rispettate altrimenti puoi attivare procedure esecutive

  570. alfio scrive:
    Scritto il 6-4-2013 alle ore 15:56

    il mio avvocato ha detto che le autostrade siciliane è un ente NON ECONOMICO quindi non tocca la trasformazione del contratto……
    la legge non è uguale per tutti??
    grazie

  571. mondino scrive:
    Scritto il 8-4-2013 alle ore 14:10

    salve, mi chiamo mondino. ho vinto una causa di lavoro sono stato rintregato al mio posto di lavoro, dopo per quatro anni e arrivato il verdetto 4 mensilità . è gia passato un anno dall udienza e sono stato rintregato ma delle mensilità non ne ho visto nemmeno l ombra . sollecitando l avvocato che mi ha preso la mia pratica e ogni volta mi risponde che è stata gia avviata. vi chiedo posso cambiare avvocato dato che da parte sua non ha nessuno interesse e lui si ha gia preso la parcella dalla ditta. come mi devo comportare? GRAZIE per lavostra futura risposta

  572. giuseppe scrive:
    Scritto il 8-4-2013 alle ore 16:16

    e vero che bisogna riporre fiducia in chi puo’fornire reale assistenza signor paolo,ma quando ti rivolgi al sindacato o all’ispettorato del lavoro
    per tutelarti dal licenziamento
    e questi pur conoscendo le leggi ti danneggiano anziche’difenderti non meritano loro stessi di essere giudicati e pagare loro i danni che mi anno causato io ho 55 anni, dove lo trovo piu’un lavoro?
    non dovevano fare il possibile per tutelarmi,anziche
    dire non le conviene, poi deve dimostrare,e mi anno fatto accettare una somma molto bassa direi ridicola visto che avevo un contratto a tempo indeterminato da 5 anni e con la scusa della crisi mi anno buttato fuori, dico io con l’aiuto dei sindacati grazie e un saluto.

  573. Stanislav scrive:
    Scritto il 10-4-2013 alle ore 21:17

    Salve, io ho lavorato presso una cooperativa con contratto a tempo indeterminato per 2 anni e mezzo. Il 19/12/2012 mi hanno escluso dai soci della coop. e il giorno seguente mi hanno licenziato, tutto é successo per 3 lettere che ho ricevuto perché per loro facevo poco( facevo magazziniere, spostavo merce a mano di 12-18 kg ogni scatola e ne facevo circa 65-75 all’ora, ma loro chiedevano 96-100 all’ora, ero pagato all’ora e non ai coli), alla 3a lettera ho chiesto l’incontro per giustificarsi( come a prime 2e lettere) ma loro non mi hanno risposto e comunque in licenziamento hanno messo motivo queste 3e lettere, ho già fatto l’impugniamento, volevo sapere cosa mi spetta…Grazie

  574. carmine d scrive:
    Scritto il 11-4-2013 alle ore 01:08

    Dott. Stern.. nel caso decorrono i 60 giorni previsti per l’impugnativa,a causa di un errore da parte delle poste e quindi mancata consegna di raccomandata,in che modo si può risolvere la cosa..?grazie.

  575. Francesca C. scrive:
    Scritto il 15-5-2013 alle ore 12:58

    Gentile Dottor Stern, ho lavorato per 6 anni circa per una fondazione (in house) istituita da una regione e partecipata dalla stessa al 100 percento. Alla scadenza del mio contratto non sono stato richiamato entro i primi venti giorni di gennaio 2011, così in prossimità della scadenza dei termini previsti dalla legge 183/2010 (24/01/2011) ho deciso di impugnare tutti i contratti (a progetto). Il ricorso vero e proprio è stato fatto entro il termine stabilito (270 giorni) e con il mio legale abbiamo già fatto la seconda udienza della causa di lavoro, chiedendo il reintegro immediato a tempo indeterminato perché ho ravvisato elusione nei rapporti: svolgevo funzioni subordinate, mi venivano impartite direttive e lavoravo su più progetti, utilizzando attrezzature dell’ente. Abbiamo anche chiesto una serie di spettanze arretrate in ordine alle diverse funzioni svolte. Successivamente la regione ha affidato ad altro ente regionale un grosso progetto, individuando nella fondazione con cui ho la vertenza, l’organismo che contrattualizza ed eroga gli emolumenti dei collaboratori. Io, a seguito di selezione per titoli e colloquio presso l’ente regionale che ha promosso il progetto, sono stata scelta per questo lavoro ma dalla fondazione (con cui dovrei stipulare il contratto) ho appreso che non vogliono procedere per via del contenzioso di lavoro in corso. Mi pare francamente una esagerazione, tenuto conto che ho perso il lavoro e attraverso una legge dello Stato fatto ricorso a seguito di una sorta di licenziamento (bianco) silenzioso, quale quello che ho subìto. Vorrei sapere cortesemente se ho strumenti normativi da far valere o se vi sono forme alternative per farmi contrattualizzare senza tuttavia dover rinunciare alla vertenza, posto che il progetto è stato promosso dalla regione con un altro ente. L’eventuale proposta di rinuncia appare una grande forzatura che non tutela in questo caso la lavoratrice ricorrente i cui diritti sono lesi in via presunta non essendo ancora terminata la causa.
    Mi potrebbe suggerire come muovermi per favore?
    Grazie, Francesca

  576. Salvatore scrive:
    Scritto il 16-5-2013 alle ore 10:10

    Buon giorno,
    sono stato licenziato da un anno senza forma scritta e senza preavviso.
    Precisamente il mio comandante di armamento mi diceva un giorno con un sorrisino che non avreipiu’ lavorato per loro…mi garanti’ comunque che un altro comandante doveva andare in pensione entro un anno e non si e’ piu’ fatto sentire.dopo quasi 7 anni in societa’posso ancora fargli causa?

  577. fiore scrive:
    Scritto il 5-6-2013 alle ore 16:35

    Gentile Dott.Stern, leggendo diversi bandi di concorso, ho notato che compare la voce riserva del 50% al personale interno, vorrei che mi spiegasse meglio, ma se sono già dipendenti perché dovrebbero partecipare al concorso? Poi leggendo l’articolo 24 del DGL n.150 ho capito qualcosa in più, tipo che per la progressione di aree è necessario che la P.A bandisca un concorso, allora le chiedo, se fanno un concorso per 5 posti all’ASL di milano con la riserva del 50%, conviene partecipare?
    E’ un concorso che fanno per carenza di personale o solo per l’avanzamento di fascia nel CCN?
    Data l’esiguità di posti, e dato che ora c’è una piccola tassa da pagare, cosa mi consiglierebbe? Grazie

  578. Clara L. scrive:
    Scritto il 29-6-2013 alle ore 22:19

    Buongiorno Dott. Stern,
    ho da poco avviato una vertenza sindacale contro la mia ex azienda per impugnare la risoluzione di un contratto illegittimamente inquadrato come progetto.
    Tra pochi giorni gli avvocati dei sindacati depositeranno il ricorso. Non mi sono molto chiare le tempistiche. In molti mi hanno parlato di un’unica udienza, in cui il giudice tenterà la conciliazione o emetterà la sentenza.
    E’ realmente così? quali sono le tempistiche per una causa di questo tipo?

    Grazie

  579. desy scrive:
    Scritto il 5-7-2013 alle ore 21:45

    ma ora una cosa! è vero che se vengo licenziata per crisi e sono la piu’ anziana in servizio, non posso contestare la cosa e tantomeno avanzare richieste differenti al motivo datomi di licenziamento, tipo la retribuzione di fatto o le ore retribuite? Posso solo veramente impugnare il motivo che mi è stato dato del licenziamento e niente altro?

  580. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 8-7-2013 alle ore 13:52

    mondino (571) non posso rispondere a quesiti come questo

  581. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 8-7-2013 alle ore 13:57

    Francesca (575)ritengo che tu debba scegliere e nel tuop caso non avrei dubbi ad optare sulla futura assunzione

  582. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 8-7-2013 alle ore 14:01

    desy (579) puoi fare quello che vuoi il problema è che il rito del licenziamento è particolare e non può avere altre domende se non l’impugnativa del licenziamento stesso. Per le altre questioni dovrai affrontare altro giudizio, chiedi comunque al tuo avvocato che ti saprà ben consigliare

  583. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 8-7-2013 alle ore 14:05

    Clara (578) il giudice tenterà una soluzione conciliativa in prima udienza, se però andasse male è molto probabile che i tempi si protrarranno e non basterà la prima udienza per definire la questione

  584. Stella scrive:
    Scritto il 10-7-2013 alle ore 09:51

    salve.
    mi arrivata una lettera di richiamo perchè sono arrivata in ritardo ed ho avvisato tramite sms il mio referente all’ultimo momento.
    si stava spegnendo il cellulare e l’sms era il metodo più veloce per avvisare.
    prima non ho potuto perché il cellulare si era bloccato.
    nella lettera c’è scritto che ho violato gli art 2104 e 2094 e viene riportato l’sms per esteso, quindi deve essere stato per forza il collega a cui ho scritto l’sms a denunciare il ritardo.
    i nostri sindacati dicono che rischio il licenziamento.
    le risulta?
    non ho mai avuto un richiamo, né per questo motivo, né per altri.
    se mi potesse rispondere velocemente le sarei grato, perché mi stanno veramente facendo stare male.
    grazie in anticipo.
    stella

  585. giuseppe scrive:
    Scritto il 10-7-2013 alle ore 11:22

    caro avvocato buon giorno quello che le voglio chiedere e, e possibile che il governo Italiano ignori i ripetuti solleciti della Comunita’ Europea di introdurre un reddito minimo garantito per chi come me e senza un lavoro e senza un reddito senza ricevere sanzioni,come italiano posso chiedere di essere risarcito dallo stato Italiano,mi posso rivolgere al tribunale dei diritti umani di strasburgo,avere di che mangiare non e un diritto di tutti.grazie giuseppe

  586. Marzia scrive:
    Scritto il 10-7-2013 alle ore 15:03

    Salve.
    Per quasi due anni ho ricoperto un incarico importante in azienda, ma ll’improvviso mi è stato tolto senza giusticazione alcuna.
    Dalla sera alla mattina è entrato nel team uno pseudo capo che fin dal primo giorno, benché lavorassi bene, non ha fatto altro che mortificarmi.
    Ho chiesto aiuto anche perché si rivlgeva a me e ad una collega in maniera volgare ed indecorosa.
    E’ riuscito tramite la sua attività di “capo” a togliermi l’incarico e a prendere il mio posto.
    L’unica soddisfazione è che è durato tre mesi scarsi perché non era in grado di svolgere quelle mansioni.
    Ho ricoperto l’incarico con scrupolosità e ho sempre avuto complimenti.
    Sono venuta a sapere che il mio manager ha dato come obiettivo al collega di demansioanrmi.
    Ho le prove.
    Posso fare una vertenza al manager?
    Grazie.
    Saluti.
    Marzia

  587. fabio scrive:
    Scritto il 12-7-2013 alle ore 17:58

    caro avvocato buona sera si ricorda della mia situazione cioè la clinica di palermo che ha licenziato ed esternalizzato il servizio abbiamo intrapreso una battaglia legale al primo grado abbiamo vinto ,da pochi giorni ce stata udienza della seconda fase in base a legge fornero il giudice a cercato di fare un compromesso fra le parti noi volevamo 10 mensilità più il reintegro rispetto alle 17 mensilità maturate l’azienda non accetta la proposta dicendo 10mensilita senza reintegra il giudice visto la situazione rinvia la causa al 24 ottobre senza aprire ulteriore istruttoria fatta in fase sommaria ora cosa ci puo accadere grazie

  588. desy scrive:
    Scritto il 13-7-2013 alle ore 18:56

    avvocato, ho ancora un dubbio.. Il mio legale sconsiglia l’impugnazione licenziamento con l’avanzamento della richiesta indennizzo per la mancanza del corso di formazione da fare in apprendistato, piu’ negli ultimi due anni indeterminati come commessa IV liv. (contratto commercio dal 2006 dove ho fatto quattro anni di apprendistato e i successivi anni come IV livello indeterminato) non avendo mai effettuato corsi, essendo arrivata a 30 anni ed avendo solo quella esperienza, secondo lei è corretto? davvero all’epoca i corsi non erano obbligatori e quindi sarebbe inutile avanzare richieste?

  589. Stella scrive:
    Scritto il 13-7-2013 alle ore 19:33

    Salve.
    Non mi ha fatto sapere nulla.Grazie.
    Stella

  590. Matteo scrive:
    Scritto il 14-7-2013 alle ore 16:35

    Salve, ho una domanda semplicissima:
    -L’impugnazione del licenziamento preclude/sospende/ritarda in qualche modo l’erogazione del TFR ?

    Grazie 1000 e complimenti per il sito

    Matteo

  591. titoccio scrive:
    Scritto il 16-7-2013 alle ore 18:55

    buonasera avv.anche io come tanti qui lo scorso anno sono stato licenziato con contratto indeterminato con livello 3 super impiegato.Le mie mansioni erano da custode.ma facevo anche l’operaio con orari 24 su 24 senza giorni di riposi perché quando l’azienda era chiusa mi occupavo alla mansione da custode ma il contratto nn parla di mansioni di operaio,bene nn la faccio lunga ero un tutto fare.mentre a settembre 2012 mi licenziano,licenziamento leggitimo soggettivo discriminatorio,praticamente giusta causa.3 lettere di contestazione dove mi contestano:un giorno ingiustificato e di cui ho una mail,un lavoro nn svolto e ho una mail,e di giorni che facevo orari a mio piacimento quando per legge ho gli orari flessibili.praticamente parlano di una rottura di fiducia.abbiamo fatto una riconcigliazione andata male…ho impugnato il licenziamento entro i 60 gg,la prima causa si e tenuta a dicembre,mentre l’altra era a maggio ma e stata rimandata,il mio avv.il licenziamento llo vede illeggittimo,ma secondo lei quanto tempo dureara’ questa causa?abbiamo chiesto il reintegro potra’essere possibile? scusate i miei errori ringrazio anticipatamente

  592. davide scrive:
    Scritto il 31-8-2013 alle ore 01:12

    Mi chiamo Davide ho una domanda da farle ho iniziato nel 1991 a lavorare presso una ditta che e socio mio padre all inizio e andato tutto bene ma col trascorrere gli anni mi sono inbattuto con dei colleghi di lavoro che non andavo più d accordo tra infortuni sul lavoro e malattia in data 20-5-2005.Non ero soddisfatto e mi sono licenziato sperando che con ultra ditta le cose fossero diverse anzi il secondo datore di lavoro si e incazzato che dopo gli anni vissuti nella società di mio padre avessi imparato il mestiere di saldatore.Mi sono riconciliato con la prima ditta dopo aver parlato con capo responsabile a mi a fatto un contratto a termine finchè un giorno mi viene una telefonata e vengo allontanato dal posto di lavoro perchè mi è scaduto il contratto.Ora sono sposato e ho un bambino a carico e tentato di riconciliare con loro ma non vogliono più sapere di mè anzi allontanano anche mio padre che è in pensione se gli rompo le scatole anno assunto nuova gente e anno lasciato a mè a piedi.Nel frattempo quando ero con loro ho avuto un incidente in auto e sono stato in terapia per sei mesi e non ho messo un avvocato per difendere il mio posto di lavoro,mio padre non volevo che lo mettessi.Che sia per questo motivo del allontanamento totale?Sono attaccato con agenzie interinali e ufficio collocamento e sono riuscito a lavorare ma con contratti corti.Vorrei sapere come fare come mi devo comportare.

  593. mimmo scrive:
    Scritto il 7-9-2013 alle ore 13:22

    salve avvocato ho una vertenza aperta un pò ingarbugliata!ho lavorando sempre con la stessa persona per 4 anni, di cui un’anno in nero e i rimanenti 3 con diverse ditte forse di presta nomi! mi licenziava e riassumeva senza dirmi niente e mi dava i contratti e le buste dopo mesi,avendo bisogno non dicevo nulla e acconsentivo questo sopruso! finchè non è arrivato l’ultimo contratto a tre mesi e il licenziamento!mi sono recato alla cgil hanno proceduto a fare la conciliazione senza riuscirci,ed è passata la palla all’avvocato con tanto di conteggi consegnati a novembre 2012 che ancora a oggi dopo 15 mesi dall’apertura della vertenza e l’ennesima conciliazione non ha fissato neanche una udienza!volevo sapere se è normale che ancora non si sia giunti a questo,e se nel mio caso non vale la legge dei 270 giorni più i 60 di conciliazione che sono passati!c’è il pericolo di prescrizione? l’avvocato ha tutti gli assegni bonifici lista dei clienti fatture bolle etc che certificano che ho sempre lavorato con la stessa persona per tutto il periodo! la ringrazio in anticipo.

  594. mimmo scrive:
    Scritto il 7-9-2013 alle ore 21:45

    P.S. ho dimenticato a dirle che da questa vertenza dovrei recuperare 4 anni di tfr e le 13desime che non mi ha dato!dicendomi quando gli ho chiesto i miei diritti! che lui mi assumeva con queste ditte per non avere problemi in caso di vertenze!ma gli assegni e i bonifici erano tutti a suo nome e c’è anche un assegno di quando lavoravo in nero!

  595. 財布 prada 新作 scrive:
    Scritto il 11-10-2013 alle ore 11:03

    louis vuitton ダミエ

  596. Dorina toma scrive:
    Scritto il 23-10-2013 alle ore 18:38

    La av. a mandato una letera a il mio ex. datore du lavoro ma loro non rispondono .E fra sete giorni vano in vacanza fino a primo di dicembre quando scade il 60 gg (in 18 nov) Io perdo?

  597. alessia scrive:
    Scritto il 26-11-2013 alle ore 14:44

    Buongiorno avvocato, volevo un suo parere. Sono stata licenziata con licenziamento collettivo. A suo tempo sono stata assunta come disabile in quanto invalida sul lavoro. Dopo un accordo sindacale tra regione e Fiom, la mia azienda si impegnava a trovare ricollocazione ai dipendenti, sopratutto in società del gruppo di appartenenza. Gruppo Tecnimont. (non c’ era scritto nell’accordo in che percentuale) 13 dei miei colleghi sono stati riassunti presso società del gruppo. A me nonostante disabile e quindi con precedenza di riassunzione hanno fatto proposte di ricollocamento. Potevano agire in questo modo? Ho legge 68-99. Un caro saluto Alessia

  598. silvio scrive:
    Scritto il 28-11-2013 alle ore 22:49

    Sera avvocato lavoro in un industria con circa 2000 persone attualmente sono in cigs fino ad ottobre 2014 pero’ circa 1 mese fà mi è arrivata una lettera per l’incentivo all’ esodo di circa 25 mila euro netti piu’ tfr fino a dicembre 2013,dopo scendeva a 15 mila euro netti come me sono altre 600 persone.Nella lettera mi diceva che la cigs finisce definitivamente ad ottobre 2014. vorrei avere informazioni da lei in merito.Grazie

  599. nana scrive:
    Scritto il 15-1-2014 alle ore 10:36

    Buongiorno
    ieri ho saputo dal mio avvocato che abbiamo vinto la causa contro il mio ex datore di lavoro poichè licenziata in stato di gravidanza.
    Ora vorrei sapere a quanto ammonta il risarcimento totale, tenuto conte che il giudice ha disposto 15 mensilità per sostituzione reintegro più risarcimento stipendi non pagati da Aprile 2012 a oggi, quindi 9 mesi, sulla base dello stipendio lordo di euro 2214 più interessi e rivalutazioniquanto avrò al netto? come devo fare il calcolo? Inoltre in quanto tempo crede mi arriveranno i soldi? Altra domanda: ho fatto causa con gratuito patrocinio, il giudice ha disposto che un terzo delle spese legali le pagherà la mia ex azienda (1300) e gli altri 2/3 devo pagarli io o li pagherà lo stato?
    Mille grazie

  600. Marco.O scrive:
    Scritto il 16-1-2014 alle ore 19:38

    Salve le scrivo per ricevere da lei se e possibile una risposta a una domanda.
    Sono un dipendente di una azienda di nettezza urbana,purtroppo mi trovo in causa con il mio datore di lavoro perche sono stato licenziato pochi mesi fa perche sono arrivato alle mani lontano da cantiere con un mio collega preciso che non ero in servizio ma lui si. la domanda e:
    Il CCNL prevede che il datore di lavoro mi possa licenziare? Aspetto una sua risposta grazie cordiali saluti.

  601. franco pernici scrive:
    Scritto il 27-1-2014 alle ore 13:11

    Sono una ex guardia giurata,a maggio 2013 mi hanno revocato i titoli,decreto e porto d’armi,la mia azienda mi ha licenziato invece di sospendermi,ho fatto ricorso al tar che ho vinto e che ha annullato il provvedimento,la questura mi ha ridato i titoli.Mi sono rivolto al giudice del lavoro a Dicembre e ha dato come data per l’udienza a fine Marzo.E’ possibile che oltre a non dover essere licenziato,ma sospeso devo aspettare tutto questo tempo?Grazie

  602. Carlo scrive:
    Scritto il 28-1-2014 alle ore 10:30

    Salve,

    Io sono stato licenziato tramite contestazione disciplinare,ho impugnato il licenziamento, davanti al giudice, il mio datore di lavoro, non è riuscito a dimostrare nulla.
    Ieri è stato definito il tutto e il Giudice starà agli atti. Ovviamente credo dalla mia parte.
    Fin qui tutto ok, il problema è che io sono stato licenziato alla 47 settimana per questa contestazione, il contratto, a tempo determinato, terminava alla 52 settimana quindi, avrei potuto richiedere l’ASPI, cosa adesso impossibile perchè come si sa il tempo è di circa 60 gg. da fine contratto, ma purtroppo essendo stato licenziato alla 47 settimana anche vincendo la causa e maturando le 52 settimane non posso farci più nulla!!! ( ho richiesto la mini aspi ed è stata accolta ma con un importo nettamente inferiore ad una ASPI ) Secondo Lei il giudice terrà conto di questo?? oppure mi accontenterà con 2,5 stipendi??
    Grazie anticipatamente,
    Carlo.

  603. cesare scrive:
    Scritto il 28-1-2014 alle ore 12:13

    salve
    tra 4 gg ho 61 anni con 41anni e due mesi di contributi lavoro come capo fonderia in una ditta di(BS)ma tre gg fa la direzione mi informa che non vuole più avere le mie prestazioni x motivi caratteriali senza nessun preavviso premetto che non e che abbia picchiato qualcuno e le mie sfuriate erano sempre dirette al capo produzione e al direttore di fabbrica x intromissioni non condivise da me potrebbe darmi un consiglio di come mi debbo comportare grazie

  604. augusto scrive:
    Scritto il 3-2-2014 alle ore 14:48

    buongiorno io sono stato licenziato 19.4.2013 il tribunale del lavoro alla sentenza dice reintegro su posto di lavoro e risarcimento dal giorno del licenziamento fino all avvenuta reintegra non superiore a 12 mensilità. fino ad oggi dt utto cio non ho visto nulla ora vengo a sapere che la ditta a fatto appello il mio licenziamento è stato dichiarato illeggittimo

  605. Paolo Stern scrive:
    Scritto il 4-2-2014 alle ore 17:31

    Cesare (603) che consiglio dare … il licenziamento ha le sue regole e tu potrai contestarlo. Non è cosa buona litigare con il direttore di fabbrica anche se lui si intromette nel lavoro

  606. Claudio scrive:
    Scritto il 6-2-2014 alle ore 20:25

    Salve Dott.Stern,
    L’azienda per cui lavoravo mi ha licenziato per superamento cumulo malattia nell’anno 2013.
    Premetto che ho un anzianità di servizio di 13 anni,assunto con contratto a tempo indeterminato,CCNL pubblici esercizi.
    Ho dovuto intraprendere per motivi di salute una terapia abbastanza complessa e pesante,monitoraggio ematico settimanale,somministrazione farmaci psicofisico molto debilitanti che hanno comportato l’assenza (giustificata da certificati medici)dal posto di lavoro.
    Un mese prima della scadenza dei 180 giorni di comporto ho fatto richiesta scritta tramite A/R di aver bisogno di un periodo di aspettativa non retribuita causa motivi di salute.L’azienda di risposta mi ha concesso l’aspettativa,riservandosi l’opportunità di recedere dal contratto.
    Finiti i giorni di aspettativa,l’azienda mi comunica in forma scritta la risoluzione del contratto per superamento giorni di comporto,facendomi notare tramite uno schemino dettagliato i giorni che ero stato assente.Nel calcolo fatto dall’azienda sono compresi anche i giorni di aspettativa non retribuiti ed in più 8 giorni di infortunio avvenuti nello stesso anno.
    Io sto continuando ancora oggi a fare questa terapia salvavita,con previsione di finirla tra un paio di mesi.
    Faccio presente che l’azienda per cui lavoravo è una multinazionale con oltre diecimila dipendenti in Italia.
    Le chiedo cortesemente,conviene impugnare il provvedimento?
    Grazie dell’attenzione.

  607. Marco.I scrive:
    Scritto il 7-2-2014 alle ore 12:18

    Salve Dott.Stern le scrivo per ricevere da lei se e possibile una risposta a una domanda.
    Sono un dipendente di una azienda di nettezza urbana,purtroppo mi trovo in causa con il mio datore di lavoro perche sono stato licenziato pochi mesi fa perche sono arrivato alle mani lontano da cantiere con un mio collega preciso che non ero in servizio ma lui si. la domanda e:
    Il CCNL prevede che il datore di lavoro mi possa licenziare? Aspetto una sua risposta grazie cordiali saluti.

  608. Antonio6 scrive:
    Scritto il 10-2-2014 alle ore 00:50

    SalveDott. Stern io sono stato licenziato per GMO lavoro in una azienda sotto 15 dipendenti che dentro ci lavorano anche una cooperativa esterna con 5 dipendenti ero con contratto indeterminato presso la azienda in più non sono ultimo arrivato mi arrabio molto perché tutti continuano a fare straordinari in nero anche la cooperativa e io fisso sono licenziato mi sono rivolto al fiom solo che non vogliono inpugniare mio licenziamento che e mega maxi discriminatorio lei cosa mi consiglia?Distinti saluti

  609. francesco scrive:
    Scritto il 21-2-2014 alle ore 21:45

    Salve sig. paolo stern. volevo chiedere un’informazione. ho avuto aperto una causa con il mio sindacato contro l’azienda dove lavoravo.
    non sto qui a scrivere tutto ma le dico che l’azienda si è fatta avanti per chiudere la cosa con una conciliazione. mi hanno offerto dei soldi per chiudere il tutto. la mia domanda è: è giusto che da questi soldi che mi vengono offerti mi viene trattenuto il 20%? posso chiedere che di questo 20% se ne occupi l’azienda che mi sta offrendo i soldi e che iola loro offerta la riesca a prendere netta? spero in una risposta a breve perche il 24 di febbraio mi devo presentare per concludere il tutto. grazie attendo da lei un’opinione su quanto scritto.

  610. Kia scrive:
    Scritto il 28-2-2014 alle ore 04:54

    Kia Slim è qui per informare il pubblico che hanno bisogno di prestiti per avviare attività, uso domestico, saldare il debito cattivo o pagare il debito, costruire una casa o per l’altro progetto di sviluppo che sono strategici. Diamo fuori di prestito a basso tasso di interesse del 3%. Se avete bisogno di prestito per uno di questi scopi dichiarati o per qualsiasi altro scopo gentilmente di contattare il nostro email ora : kia_credit@blumail.org

  611. LUCA scrive:
    Scritto il 13-3-2014 alle ore 12:44

    Buonasera Avvocato,

    Le scrivo in merito ad un dubbio al quale per ora non ho trovato risposta alcuna.
    Lavoro come commerciale in un’azienda, la quale in un momento successivo all’assunzione mi fece firmare un patto di non concorrenza per un periodo di due anni dalla eventuale cessazione del lavoro e per un valore di euro 30.000, versati mensilmente in busta paga (ed indicati correttamente) in rate da 300 euro.
    Ho un contratto da apprendista che terminerà il prossimo anno.
    Qualora dovessero confermarmi e farmi un tempo indeterminato sarebbe necessario rifirmare un patto di non concorrenza? E qualora ciò non fosse necessario, se una volta esaurito il versamento dei totali 30.000 euro in rate di cui sopra io lavorassi ancora per la stessa azienda, il patto sarebbe ancora valido vita natural durante? O una volta finito il versamento del corrispettivo esiste un limite di tempo entro il quale si debba interrompere il rapporto di lavoro? O sarò anche magari tra 10 anni vincolato a questa azienda (se in essa presterò ancora servizio) pur avendo percepito una somma per la non concorrenza molti anni prima?

    La ringrazio,
    spero mi possa rispondere.

  612. contarin paolo scrive:
    Scritto il 16-3-2014 alle ore 22:35

    sono invalido inail al 44% causa incidente sul lavoro nel 1980- il 5 di aprile del 2014 la ditta mi inserisce insieme a 10 persone in un taglio personale- ho 50 anni e 34 di contributi posso prendere assegno di incollocabilità ..-.-i figli del titolare sono cresciuti e si sono presi la mia mansione in magazzino io posso impugnare il licenziamento -

  613. Gilberto scrive:
    Scritto il 18-3-2014 alle ore 01:53

    Buona sera,la ditta per cui lavoro ”a tempo indeterminato,a luglio saranno 3 anni” è una ditta di trasporti. Siamo una trentina tra impiegati,meccanici e 3 magazzinieri. Il lavoro da noi non manca,anzi,in 3 facciamo i salti mortali,venendo a lavorare anche non stando bene. Ma al titolare non basta e c’è ”più di una voce” che voglia dare in gestione il magazzino ad una coperativa,e se non vogliamo passare sotto la suddetta coperativa verremo licenziati! Secondo lei è possibile che possa licenziarci cosi?e le dico che la crisi da noi non c’è! e poi,come mi posso tutelare quando mi si dovesse presentare questa situazione. Ho 44 anni e tra pochi mesi diventerò papà! Grazie anticipatamente per la vs risposta,buona sera.

  614. Maria scrive:
    Scritto il 28-3-2014 alle ore 10:33

    Gent.mo avvocato buongiorno,
    Le scrivo per una sentenza emanata in conseguenza ad un ricorso forse non troppo preciso. Spero possa chiarirmi se ho o no una scappatoia. Il 25-01-2013 la mia azienda presente con diverse sedi in tutta italia , presso la quale ero assunta a tempo indeterminato, decide di sopprimere la mia sede per calo di fatturato, con conseguente mio licenziamento nell’ anno di tutela della maternità. La stessa azienda in primis mi invia una lettera nella quale mi avvisa che verrò licenziata per giustificato motivo oggettivo, ma non mi dice quando sarò effettivamente licenziata. IO, essendo nel periodo di tutela della maternità, impugno questa prima missiva. Dopo un mese arriva la seconda lettera con la data effettiva del licenziamento. Impugno la seconda lettera e procedo al ricorso. Nel ricorso però, viene indicata questa frase: ‘si chiede al tribunale di accertare la nullità del licenziamento impugnato in data 25 01 2013.. ecc..’.
    A questo punto il giudice emette sentenza relativamente solo ed ecslusivamente rispetto a questa frase, asserendo che nella lettera del 25 gennaio non c era nessuna data di licenziamento, data inserita nella seconda lettera, e perciò lui, rigettava il ricorso.
    Esiste un modo per poter avere riconosciuti i miei diritti nonostante questo clamoroso errore?
    La ringrazio infinitamente

  615. Alice scrive:
    Scritto il 3-4-2014 alle ore 15:55

    Buonasera avvocato, cercherò di essere breve.
    Lavoro come impiegata IV livello, CCNL applicato Studi Professionali con contratto prima di apprendista per 3 anni trasformato poi in contratto a tempo indeterminato.
    Causa “congiuntura economica” e onde evitare licenziamenti io e le colleghe “accettiamo” mediante verbale di conciliazione in Direzione Provinciale del Lavoro la trasformazione del contratto da full time 40 ore a part time 20 ore, distribuito su 3 turni mattutini e due turni pomeridiani. Dopo mesi di pressioni, aumento del carico di lavoro nonostante le 4 ore, mansioni immutate,, continui rimproveri verbali e vessazioni mi rivolgo prima al sindacato e poi ad un legale di un centro antimobbing della mia città. Il mio datore di lavoro (un avvocato) si dimostra disponibile a un licenziamento mediante procedura conciliativa in DPL almeno da quello che mi comunica il mio rappresentante sindacale. Nel frattempo però non ricevo più nessuna notizia, mi arrivano delle lettere di contestazione discplinare (pretestuose) a cui rispondo. Vado in malattia e invio regolari certificati medici avvisando per sms – come per prassi – la mia assenza dal lavoro. Oggi mi viene recapitata una sanzione disciplinare (che impugnerò) e una lettera in cui mi si contesta di aver avvertito solo nel pomeriggio della mia assenza (circostanza non vera e dimostrabile dai tabulati del mio operatore telefonico). Ora, premesso che entro 5 giorni andrò dall’avvocato che mi rappresenta per rispondere a questa lettera d contestazione per – presunta – assenza ingiusticata le chiedo: è legittimo credere che mi licenzieranno? ho letto che il CCNL prevede licenziamento per giusta causa solo se l’assenza anche solo di un giorno non viene giustificata entro il giorno successivo.. ove venissi licenziata e impugnassi il licenziamento e vincessi la causa per il riconoscimento dell’annulabilità del licenziamento è previsto il reintegro (siamo 2 dipendenti adesso) o solo un indennizzo?

    Inoltre per dimostrare di avere sempre avuto una qualifica superiore individuabile nella precisione almeno nel 2° livello CCNL Studi professionali dovrei promuovere separata azione legale (un ricorrs per DI o una causa ordinaria?) La ringrazio e saluto cordialmente.

  616. Johnk569 scrive:
    Scritto il 29-4-2014 alle ore 00:06

    Really appreciate you sharing this post.Thanks Again. Really Great. adkefkgfdagd

  617. Francesco scrive:
    Scritto il 26-6-2014 alle ore 22:41

    Buonasera a tutti! Io volevo fare presente di cosa mi sta capitando..io ho lavorato x 10 anni in un azienda di pasticceria. .. i datori era 2 soci, poi si sono divisi e uno a rilevato tutto cambiando partita iva… ll fatto che ero a tempo indeterminato e lui a preso i dipendenti in affitto facendo un passaggio di trasformazione da indeterminato a determinato io nn ho firmato nulla..adesso e scaduto il contratto e ci ha lasciato a casa…poteva farlo

  618. Owen scrive:
    Scritto il 6-7-2014 alle ore 21:45

    Sei bisogno di un privato o Business Prestiti Se sì; Contattaci subito: owenfinane08@gmail.com

    Nome:
    Importo necessario:
    Nazione:
    Cella No:
    Sesso:
    Grazie,
    La signora Owen

  619. sono grande g scrive:
    Scritto il 12-7-2014 alle ore 00:10

    sono stato licenziato senza preavviso e senza far nessun collocuio con l’ufficio territoriale ma fatti accordi bonariamenti ,ma dopo tutto ciò il mio ex datore mi rinegò tutto quindi oggi ho finito gli 8 mesi di disoccupazione e non mi vuole reintegrare piu e lui ha assunto un’altro come autista io sono stato assunto con lui ben 16 anni vorrei sapere se posso fare qualcosa grazie

  620. sono grande g scrive:
    Scritto il 12-7-2014 alle ore 00:11

    sono stato licenziato con giustificato motivo oggettivo senza preavviso e senza far nessun collocuio con l’ufficio territoriale ma fatti accordi bonariamenti ,ma dopo tutto ciò il mio ex datore mi rinegò tutto quindi oggi ho finito gli 8 mesi di disoccupazione e non mi vuole reintegrare piu e lui ha assunto un’altro come autista io sono stato assunto con lui ben 16 anni vorrei sapere se posso fare qualcosa grazie

  621. Franco scrive:
    Scritto il 29-7-2014 alle ore 17:27

    Vorrei mettervi al corrente della mia situazione nei confronti dell’amministrazione dei vigili del fuoco causa licenziamento malattia, invece mentre mi trovavo fermo per infortunio e mi sono rivolto da n°2 avvocati i quali mi hanno consigliato di non impugnare detto licenziamento perché non vi era nessuna causa di servizio e quindi vigeva la malattia , dopo 12 mesi mi veniva riconosciuta la causa di servizio con decreto ministeriale ma purtroppo detto licenziamento non mi veniva sospeso ,mi sono rivolto ad un altro avvocato il quale mi ha detto che andava impugnato, rivolti al t.a.r lazio mi rispondeva che era inammissibile il consiglio di stato mi respinge l’istanza . secondo lei mi posso rivolgere ad altra corte spero in una sua risposta grazie

  622. Gaetano scrive:
    Scritto il 15-10-2014 alle ore 21:38

    Dott. Stern
    Buongiorno, volevo qualche ragguaglio riguardo ad una situazione aziendale che mi riguarda da qualche giorno, le spiego lavoro presso un’azienda metalmeccanica una S.r.l la quale ci ha comunicato di aver aperto un ramo d’azienda dove fara transitare appalti, certificazioni, mezzi e attrezzature tranne i dipendenti, a noi si chiede di firmare delle dimissioni tombali (tombali?) e di accettare la liquidazione del TFR in più rate, con accordi individuali da concordare singolarmente al momento delle firme, assunzione a tempo indeterminato con la nuova azienda, ma chiaramente azzerando tutti gli accordi e scatti d’anzianità, i vari benefit concordati fino a quel momento.
    Ritiene che siano delle richieste lecite ?
    e a rischio anche il TFR ?
    Eventualmente come è meglio aggire a nostra tutela. Grazie

  623. santa scrive:
    Scritto il 19-10-2014 alle ore 12:48

    Vuoi un prestito molto urgente offro prestito conveniente interesse del 3% chiedere l’applicazione sono state rifiutate da molte banche? Avete bisogno di finanziamenti per il consolidamento del debito? O avete bisogno di finanziamenti per il tuo business a tornare sui binari. Quindi, noi siamo la soluzione migliore è necessario siamo un finanziatore privato. Offriamo prestiti a clienti interessati a basso tasso di interesse. Se siete interessati a provare a dirmi la quantità è necessaria per il
    finanziamento. E sto hai aiutato.Email: albertina.santa@gmail.com

  624. michela scrive:
    Scritto il 8-11-2014 alle ore 22:16

    Buona sera,dott. io ho una domanda e che io adesso mi trovo licenziata e il datore di lavoro mi chiama a firmare le carte cio il tfr e le mie aspettative ,pero il licenziamento e giusta causa e sono andata dal cgil e mi hanno detto che la giusta causa nel mio caso non e e devo fare la contestazione del licenziamento e se io vado a firmare il tfr posso comunque fare dopo la contestazione del licenziamento??grazie

  625. Debora scrive:
    Scritto il 9-11-2014 alle ore 20:29

    E andato a fuoco un negozio di abbigliamento quanto tempo ci vuole per il risarcimento

  626. giorgia scrive:
    Scritto il 6-12-2014 alle ore 16:38

    buongiorno,
    si può essere reintegrati da un’azienda anche dopo aver firmato il verbale ex art. 410??

    grazie
    saluti

  627. giuseppe scrive:
    Scritto il 7-12-2014 alle ore 13:17

    Buon giorno:Egregio Dott.Paolo Stern le scrivo in merito al mio licenziamento che a mio parere mi sembra ingiusto e discriminatorio,dopo vari tentatevi da parte mia anche davanti ad una commissione riconciliativa il verbale di licenziamento cita cosi:le parti hanno raggiunto un accordo nei termini cosi riportati,il datore di lavoro senza nulla riconoscere delle pretese avversarie,ma ai soli fini transattivi offre una somma netta pari a 2.500,00euro,il lavoratore accetta la somma e il titolo e dichiara che nulla ha a pretendere per qualsiasi ragione dedotta o non dedotta,dichiara sciolta la seduta come previsto dall’art.2113c.c.le ho sintetizzato cosa e successo,che vuol dire sensa nulla riconoscere,io avevo un contratto a tempo indeterminato e ritengo di essere stato imbrogliato visto che non conoscevo le leggi e solo dopo sono venuto a conoscenza che la somma era ben piu’considerevole,posso fare ricorso davanti ad un giudice se si in quali termini visto che e trascorso un pò di tempo grazie

  628. ROBERTO scrive:
    Scritto il 15-1-2015 alle ore 10:50

    Ciao sono assunto da 4 anni a tempo indeterminato con un’azienda che ha circa 100 dipendenti, hanno deciso nonostante il fatturato nella regione di chiudere proponendo una risoluzione consensuale davanti al DPL Quante mensilita di ral sarebbe corretto che mi riconoscenssero?

  629. DEBORAH scrive:
    Scritto il 29-1-2015 alle ore 16:31

    buona sera,
    ho da chiederle un consiglio,mi chiamo Deborah,sono di Milano e ho 36 anni.
    sono dipendente a contratto indeterminato del commercio,4livello,14 mensilita’ a full time come segretaria/centralinista/receptionist da ben 5 anni.
    sono rientrata il 7 di gennaio dalla maternita’ e fino al 22 gennaio ho usufruito delle 2 ore di allattamento.
    ora ho ripreso dal 23 di gennaio a fare full time di 8ore ma,ho fatto la richiesta al datore di lavoro se potevo passare a fare orario part time di 6 ore.mi e’ stato detto che per le 6 ore non era possibile ma,mi hanno proposto un part time indeterminato di 4 ore dal lunedi al venerdi e per le altre 4 ore prendono un’altra ragazza.
    ora il mio dubbio,la mia preoccupazione e’ questa,puo’ dopo un po di tempo il datore di lavoro darmi “il ben servito” dicendo che per la mia mansione ci vuole una persona che copre il full time?
    oppure per legge deve cq prima chiedere a me se sono disposta a ritornare a full time prima di prendere un altra ragazza a full time per ricoprire la mia figura?
    ho paura di fare una scelta che poi mi si possa ritorcere contro.

    la ringrazio molto.

    Saluti.
    Deborah

  630. luigi scrive:
    Scritto il 5-3-2015 alle ore 04:04

    salve o lavorato x 15 anni io e altri quattro colleghi allinterno in una azienda sotto nome di una ditta che abbiamo cambiato tre volte che l’azienda a sempre obbligato i nostri nomi alle ditte che sono entrate il contratto con la ditta era di sub fornitura e noi facevamo fornitura piena con tanto di prove e filmati ora siamo stati licenciati dalla ditta xche non gli anno rinnovato piu il contratto alla ditta noi abbiamo fatto causa all’azienda x farci assumere da loro volevo sapere se la possiamo vincere questa causa x farci assumere. attendo qualche risposta grazie

  631. Paola scrive:
    Scritto il 24-6-2015 alle ore 18:23

    L’immagine che tutto il mondo ha prestatori è che sono tutti falsi, invece ciò non è il caso del sig. Tinos Boeck; ricercando urgente di un prestito di 50000€ da 3 mesi ed essendo più volte fregato, ho inteso parlato del sig. Tinos Boeck io erano che diffida ma dopo le diverse procedure rassicurate per noi due io hanno finito per avere il prestito chiesto sul mio conto 72 ore. Se avete di un prestito presso una persona onesta, seri ed affidabile ecco la sua mail: tinostinel@gmail.com

  632. franco scrive:
    Scritto il 24-6-2015 alle ore 18:45

    Sono stato licenziato perché l’azienda mi ha fatto pedinare in un giorno in cui ero in permesso legge 104 e dice che non ero con il disabile.Premetto che faccio un lavoro a turni,mattina-pomeriggio-notte,e quando prendo un permesso 104 di solito è per assistere il disabile,mia moglie,la notte(malattia mentale).L’inps dice che sono pagato per la paga giornaliera da contratto(7ore e 40)quindi se il permesso è di tot.ore le altre sono a mia disposizione.O sbaglio?

  633. massimo 71 scrive:
    Scritto il 9-7-2015 alle ore 19:52

    il 06/07/15 ho ricevuto una lettera di preavviso di sanzioni disciplinari per non aver eseguito in modo corretto la manutenzione ordinaria di un macchinario senza pero’ aver creato danni all’azienda ed essere stato offeso verbalmente in modo pesante dal datore di lavoro quindi le colpe attribuitemi sono solo futuristiche. come mi devo comportare in caso la sanzione fosse il licenziamento per giusta causa considerando le offese e il mancato danno creato?

  634. francesca scrive:
    Scritto il 11-7-2015 alle ore 12:00

    Buongiorno ho un quesito da porre. Sono in malattia regolarmente certificata dal 25 di giugno e rientrerò a lavoro il 13 luglio. Purtroppo la malattia si va quasi ad accavallare con due giorni di ferie che ho chiesto e che mi sono stati approvati. In pratica rientrerò lunedì fino a mercoledì e sarò in ferie dal 16 al 17 luglio. Parlando con la mia capofiliale di questa cosa mi ha detto al telefono che la capo area non sarà sicuramente contenta di questa cosa perchè mi riassenterò per due giorni dopo un lungo periodo di malattia. Mi ha detto testualmente: l’assenza di questi giorni di malattia costituisce un’aggravante per la tua assenza dei due giorni di ferie. Ha inoltre aggiunto che posso andare in ferie se voglio ma che sarò (testuali parole) “nell’occhio del ciclone”. Mi ha fatto inoltre notare che si sono accorti che da marzo a maggio ogni mese ho preso un giorno o due di ferie, ferie che sono state regolarmente richieste e autorizzate. Ho chiesto come mai questa cosa mi veniva fatta notare solo ora a pochi giorni dai miei 2 giorni di ferie e in concomitanza con questo periodo di malattia. Dall’altra parte del telefono nessuna risposta…
    Ho detto alla mia capofiliale che capisco che la mia lunga malattia possa aver creato problemi e che se l’azienda lo ritiene opportuno può revocarmi le ferie motivandole e io potrei eventualmente chiedere il rimborso delle spese sostenute in quanto le ferie erano già state approvate.
    Ho capito, invece, che l’azienda non ha nessuna intenzione di revocare le ferie ma che dovrei essere io a fare “un atto di sacrificio” e a rinunciare volontariamente ai miei due giorni di ferie approvati.
    La mia posizione è questa: io non rinuncerò alle ferie e partirò regolarmente a meno che la mia azienda non mi revochi le ferie già approvate con una motivazione valida. La motivazione valida può essere che, essendo stata in malattia per un periodo molto lungo, non posso usufruire dei due giorni di ferie? Oppure questa non rappresenta una motivazione valida? E quale potrebbe essere una valida motivazione per la revoca delle ferie? Se parto senza aver ricevuto nessuna revoca delle ferie, sono dalla parte del giusto oppure l’azienda può rivalersi su di me in qualche modo?
    Grazie

  635. denis scrive:
    Scritto il 6-9-2015 alle ore 22:54

    Comunicazione

  636. Marino scrive:
    Scritto il 9-10-2015 alle ore 08:55

    Può un avvocato della controparte in un procedimento di opposizione al licenziamento produrre come prova aggravante un licenziamento avvenuto 10 anni prima con esito concordato dalle parti (senza andare a sentenza) o può essere considerato violazione della privacy?
    Grazie

  637. fatna scrive:
    Scritto il 23-10-2015 alle ore 15:43

    Buona sera! La mia domanda vorrei sapere questa lettera devo firmarla o no. OGGETTO: COMUNICAZIONE DI LICENZIAMENTO. GENTILE SIGNORA…,CON LA PRESENTE INTENDO COMUNICARLE LA DECISIONE DI INTERROMPERE IL RAPPORTO DI LAVORO DA LEI SVOLTO DI BADANTE, INSTAURATO IL 01/08/2012 IN CONSIDERAZIONE DEL PERIODO DI PREAVVISO DI 15 GIORNI DI CALENDARIO, IL RAPPORTO DI LAVORO TERMINERA IL GIORNO 30/10/2015. TUTTE LE SUE SPETTANZE, COMPRESO IL TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO. LE SARANNO CORRISPOSTE ALLA CESSAZIONE DEL RAPPORTO LAVORATIVO.RINGRAZIANDOLA PER LA COLLABORAZIONE, PORGO DISTINTI SALUTI. PER ACCETTAZIONE LA LAVORATRICE. Allora contratto di lavoro e lettera di assunzione lavoro come badante CS a tempo indeterminato parziale senza vitto e alloggio 25,00 ore settimanali.pero io lavoro con loro 24/24. Residenza con il mio fidanzato che lontano da dove lavoro io a tre ore.

  638. giuseppe scrive:
    Scritto il 23-10-2015 alle ore 16:17

    Gentilissimo signor Paolo Stern avrei una domanda da porle,ho chiesto a poste italiane un prestito di 8000,00 euro con annessa un assicurazione che mi avrebbe coperto in caso di perdita del lavoro ho per decesso dell’intestatario del prestito,la domanda è ho perso il lavoro nel 2010 ma la finanziaria non ha voluto saperne niente li abbiamo citati davanti al riconciliatore del tribunale di pisa ma non si sono presentati,le chiedo visto che sono passati piu’ di 5 anni e a me non mi e stata fatta alcuna richiesta scritta tramite raccomandata e vero che dopo 5 anni la pratica si e prescritta per decorrenza dei termini grazie per la risposta che mi invierà

  639. franco scrive:
    Scritto il 23-10-2015 alle ore 16:28

    Le scrivo per sapere se lei è a conoscenza delle norme che regolano l’uso dei permessi legge 104.Perchè questo il giudice ha rigettato la mia impugnativa di licenziamento asserendo che un giorno sono stato lontano dal disabile 5 ore e un altro 11 ore.Premetto che facevo il metronotte con turni mattina-pomeriggio-notte di 8 ore ciascuno e l’ultimo sms dell’inps diceva che mi appartenevano 24 ore mensili da dividere in 3 giorni.Mi sa dire qualcosa in merito?Le sarei molto grato anche perché come le ripeto ho perso il lavoro per una norma che mi sembra di aver seguito.Grazie

  640. Vincenzo scrive:
    Scritto il 1-11-2015 alle ore 00:04

    Salve sono un militare, mi hanno comunicato dal mio comando che sono stato reso disponibile al dipe ,qualcuno mi potrebbe spiegare di che di tratta? e come andrà a finire ?e com’è posso muovermi? Grazie

  641. Bruces scrive:
    Scritto il 5-2-2016 alle ore 23:23

    Ma posso riavere il mio posto di lavoro?

  642. Alex scrive:
    Scritto il 12-2-2016 alle ore 19:31

    Buona sera ,
    Avvocato cercherò di essere breve, ho ricevuto una lettera di licenziamento da una S.r.l costituita da 14 dipendenti, la stessa a sua volta controllata da una S.p.A al 100% . La sede legale e’ la stessa , l’ufficio del personale, l’amministrazione, la tesoreria, stess0 Direttivo generale,amministratore delegato,direttore Hr.
    I flussi monetari riguardo i finanziamenti per la gestione della srl arrivavano dalla S.p.a.
    Posso impugnare il licenziamento sulla controllante la S.p.A visto che risultano 340 dipendenti e molti svolgono lavori di amministrazione e direzione della Srl.

  643. Alex scrive:
    Scritto il 12-2-2016 alle ore 19:34

    Buona sera Avvocato,
    cercherò di essere breve, ho ricevuto una lettera di licenziamento da una S.r.l costituita da 14 dipendenti, la stessa a sua volta controllata da una S.p.A al 100% . La sede legale e’ la stessa , l’ufficio del personale, l’amministrazione, la tesoreria, stess0 Direttivo generale,amministratore delegato,direttore Hr.
    I flussi monetari riguardo i finanziamenti per la gestione della srl arrivavano dalla S.p.a.
    Posso impugnare il licenziamento sulla controllante la S.p.A visto che risultano 340 dipendenti e molti svolgono lavori di amministrazione e direzione della Srl.

  644. Francesco scrive:
    Scritto il 17-2-2016 alle ore 13:40

    Buongiorno ,le scrivo due righe per farle capire quello che mi è successo, anche se mi trovavo a lavorare in un posto di pubblica amministrazione presso il corpo nazionale vigili del fuoco.
    Entrato nell’ amministrazione dove ho svolto svariati periodi di richiamo 784 g.g e aver vinto un concorso con c.c.n.l. a tempo indeterminato anno 2005 mentre mi trovavo a fare il periodo di scuola nel 2006 mi sono infortunato mentre mi trovavo al 3°piano e in preparazione per l’esame finale ho riportato una frattura al capitello radiale quindi non ho potuto fare detto esame ,richiamato dall’ amministrazione nel 2007 rientravo e al 3° mese venivo messo al corrente che dovevo rifare tutti gli esami a me la cosa sembrava strana visto che alcuni colleghi non avevano rifatto tutto il percorso quindi sconfortato mi dimettevo ,ma visto che era il lavoro da me sempre sognato ritirando le dimissioni ,venivo inserito a frequentare il corso n°64 il 16/07/2007 iniziato detto corso il 25/08 al 30/08/2007 alcuni corsisti tra qui anche io veniamo mandati anche se allievi in emergenza boschiva in Calabria rientrati mentre svolgevo addestramento il 15/10/2007 nel salire la scala italiana mi infortunavo alla caviglia anche li fermo per infortunio venivo transitato a frequentare il 65 ° corso nel portare le borse in camerata
    le donne di pulizie avevano lasciato le finestre aperte ,giornata piovosa acqua sul pavimento ,sono scivolato sulla stessa mandato al policlinico venivo fermato dall’ospedale militare dove ho fatto domanda di causa di servizio mentre svolgevo le terapie adeguate a mio carico venivo chiamato dall’ amministrazione per comunicazioni mi trovavo una lettera di licenziamento perché il capo ufficio aveva segnato non infortunio ma malattia e quindi anche se la causa mi è stata riconosciuta dopo 12 mesi con dicitura al dipendente. ricorso al tar inammissibile consiglio di stato respinto ho ricorso in appello mi è stato respinto .Secondo lei potrei ricorrere in cassazione o la dove è possibile al cedu diritti dell’uomo attendo risposta colgo l’occasione per inviarle distinti saluti

  645. cristian scrive:
    Scritto il 23-5-2016 alle ore 14:00

    buongiorno, sono stato licenziato con telegramma dettagliatissimo giorno 30 Marzo 2016 (ero in malattia),
    l azienda ha pero comunicato il licenziamenti in data 6 Aprile , data nella quale sono andato in posta a prendere la raccomandata.
    La domanda è : il telegramma ha valore giuridico a tutti gli effetti ?
    qualora fosse cosi posso oppormi al licenziamento per giust. motivo sogg. in quanto illeggittimo perche in malattia?
    ad oggi non ho ancora ricevuto TFR e indennità mancato preavviso

  646. martina castioni scrive:
    Scritto il 2-9-2016 alle ore 07:11

    ciao sono martina ,un insegnante volevo delle informazioni sono assunta da una cooperativa sociale come socia dipendente ,sono in maternita’ e con me nello stesso anno un altra mia collega,x sostituirci hnno assunto altre insegnanti nn con contratto di supplenza ma prima con tempo determinato ed ora indetterminato ,una volta rientrate possono licenziarci o diminuirci le ore con motivazione esubero personale ,grazie martina

  647. Nicoletta scrive:
    Scritto il 9-9-2016 alle ore 12:40

    Salve sono un ragazza rumena ho lavorato per 7 anni preso una famiglia 2 ore al giorno messa in regola con contratto a tempo indeterminato ad luglio sono andata via e non ho avvisato …..sono tornata al 1di settembre e ho chiesto il licenziamento ….ho diritto al TFR……sottolineando che in tutto sto periodo di 7anni non mi hanno mai pagato ne ferie ne tredicesime……

  648. Giuseppe scrive:
    Scritto il 10-10-2016 alle ore 10:51

    Buongiorno sono stato licenziato per comporto dopo 15 anni di lavoro. Quanti messi mi spettano di liquidazione. Oltre il tfr. Sono un saldatore di 3 livello. Aspetto una risposta. Grazie

  649. paolo scrive:
    Scritto il 3-11-2016 alle ore 23:18

    buonasera sign .stern vorrei porle una domanda .53 anni con 37 di contributi he sia possibile accedere al prepensionamento con ape possiedo inv. inail al 44%

  650. Giuseppe scrive:
    Scritto il 10-12-2016 alle ore 17:35

    Salve volevo sapere se dopo 5 anni posso fare ricorso al mio licenziamento o sono stati prescritti i termini,sono stato truffato con un accordo falso tra l’azienda è il sindacato per farmi firmare un accordo davanti allispettorato del lavoro cosa posso fare grazie

  651. Pierpaolo scrive:
    Scritto il 15-7-2017 alle ore 16:04

    cambio mansioni o fatto ricorso mi anno messo in una mansione dove loro sapevano che non era idoneo perme’ ma mai sono aggravato con certificato di un specialista di cui loro anno dove era chiaro che quella mansione non potevo farla.grazie

  652. Papi scrive:
    Scritto il 28-9-2017 alle ore 19:03

    Si può impugnare licenziamento per liquidazione dell’azienda? E prevista una buona uscita? Grazie.

  653. Felicia scrive:
    Scritto il 12-10-2017 alle ore 10:36

    Buongiorno,

    sto vivendo una situazione molto angosciante che Le vorrei esporre… Ho lavorato per tre anni presso una cooperativa di trasporti. Quest’anno a giugno , in seguito a stato di gravidanza a rischio, sono stata costretta ad inviare all’azienda un certificato di messa sotto Ispettorato. Subito dopo , il titolare mi ha “bonariamente” proposto di licenziarmi per prendere l’indennità dall’Inps di disoccupazione e poi a suo dire quando avrei “fatto tutto” mi avrebbe ripresa a lavorare. Gli ho risposto che non ero d’accordo e che comunque il certificato lo avevo mandato. Il risultato è che da giugno non ricevo più alcuna retribuzione ne buste paga nonostante abbia inviato regolarmente tutti i certificati di interdizione fino a d oggi . Ho scritto email, ho chiamato innumerevoli volte, mi sono presentata sul posto e mi hanno derisa , ho provato a contattare anche il Consulente dell’azienda per richiedere le buste ma si è rifiutato di darmi alcuna informazione. Ho fatto un controllo anche all’Inps del cassetto previdenziale e le comunicazioni risultano ferme al 31/07/2017 il che mi fa venire il dubbio che mi abbia addirittura licenziata senza comunicarmelo, ed in questo caso avrei perso anche la possibilità di chiedere all’Inps la disoccupazione .. Non so più che fare , e non so a chi chiedere se io sa ancora assunta o meno . Mi sono rivolta ad un sindacato per fare una vertenza e da un mese a questa parte l’unica cosa che mi hanno fatto fare è stata di scrivere una lettera all’Inps con la quale li informo del fatto che non mi viene pagata l’indennità. Sono in grande difficoltà ed a Natale arriverà il mio terzo figlio .La prego , se possibile di darmi un consiglio . Grazie mille

    Reply

  654. Domenico scrive:
    Scritto il 31-10-2017 alle ore 03:30

    Sono dipende privato del settore terziario e commercio o avuto un problema al piede d anno scorso e non riuscivo a camminare quando questano non riuscivo acaminare mi sono preso giorno d Malattia dopo a giugno mi sono fatto l’internveto a la luce mettendo u protesi come sa i tempi d recupero sono u po lungi e per mia sfortuna sono uscito dalla comportò e la mia ditta mi manda la lettera che o superato i giorni d comportò e che mi dà tutte le mie spettanze ma dico ma è possibile che non ce da fare nulla a quando o i certificati Medici a tendo un suo risposta dottor Ster

  655. Franco scrive:
    Scritto il 13-12-2017 alle ore 16:29

    Buonasera volevo chiederle delle informazioni sono stato licenziato nel 2008 dai vigili del fuoco per malattia quando mi trovavo sotto infortunio e nel 2009 mi è stata riconosciuta la cds ma purtroppo quando dovevo impugnare il licenziamento sono stato consigliato male e se potevo fare qualche cosa dovevo aspettare che mi veniva riconosciuta detta causa ma anche dopo aver tentato svariate cause vedi tar e c.d.s con annesso ricorso in appello quindi volevo sapere, il perché non posso ricorrere in cassazione visto che l amministrazione non ha tenuto conto della causa di servizio riconosciuta.

  656. manuel scrive:
    Scritto il 15-12-2017 alle ore 10:57

    offerta di prestito rapido ha ogni persona nella necessità

    Buongiorno

    Voi che siete alla ricerca di denaro per affrontare i vostri problemi personale per rilanciare o realizzare le vostre attività ed allo stesso tempo per realizzazione di progetto più preoccupazione sono disponibile per voi aiutate in finanziando il vostro progetto ed ha voi accordate un prestito. per avere più di informazioni. Se siete interessare non esitate a contattare il mio posta elettronica: gui.manuele(@)gmail.com

  657. Gaetano morello scrive:
    Scritto il 30-4-2018 alle ore 04:57

    La Asl non mi da il nulla osta per il rinnovo del porto armi per delle patologie riscontrate sono a tempo indeterminato dal 2005 l’azienda può licenziati oppure trovarmi un posto da disarmato senza perdere i quattro scatti di anzianità?

  658. pino dix scrive:
    Scritto il 18-5-2018 alle ore 22:08

    Mi hanno licenziato senza giusta grazie che pubblicate queste informative per operai che come me si trovano ad affrontare situazioni discriminanti

  659. Manuelito scrive:
    Scritto il 10-7-2018 alle ore 20:58

    Un operaio mi ha messo le mani addosso ed io mi sn difeso lui lavora ancora a me mi anno licenziato.cosa devo fare

  660. mario cutuli scrive:
    Scritto il 27-10-2018 alle ore 19:46

    BUON GIORNO. NON SO SE RISPONDERA’…. HO ACCETTATO IL LICENZIAMENTO CONCILIATIVO.SONO PASSATI 3 ANNI. ERO DIPENDENTE PUBBLICO LICENZIATO X SCARSO RENDIMENTO. TUTTO DOPO UN INFORTUNIO SUL LAVORO. LESIONE ENCEFALO CON DISTURBO POST TRAUMATICO DA STRESS. DAGLI ESAMI COMPAIONO ANSIA-DEPRESSIONE DISTURBI UMORE E ALTRO. MI SONO RESO CONTO CHE HO FIRMATO LA CONCILIAZIONE ,MA SIA IL TRIBUNALE CHE IL MIO AVVOCATO DEL LAVORO ,NON HANNO TENUTO CONTO CHE NELLE MIE CONDIZIONI NON ERO LICENZIABILE. COSA NE PENSA?

  661. Giuseppe scrive:
    Scritto il 23-1-2019 alle ore 15:09

    Salve dott.Stern mi rivolgo a lei per avere un parere in merito ad un episodio accaduto a mia moglie,qualche mese fa una signora gli a commissionato un lavoro di sartOria,premetto lavoro che ovviamente non fa di professione ma sono dei lavori occasionali,la signora da prima tutta contenta dice che da lì a qualche giorno l’avrebbe pagata,ma da qualche mese dopo diverse sollecitazioni telefoniche da parte di mia moglie rifiuta di pagare il lavoro adducendo delle scuse, e mandando delle frasi offensive su wathzapp, le chiedo la possiamo citare davanti ad un giudice di pace per costringerla a pagare anche per le offese che rivolge,come fare? grazie buona giornata

  662. NELLA SELARU scrive:
    Scritto il 23-5-2019 alle ore 14:10

    Buongiorno
    Sono stata licenziata a causa di perdita del appalto, nonostante avevo un contratto indeterminato dal 1 marzo 2015,la mia cooperativa di pulizie,mi hanno licenziato con un preavviso di una settimana
    La fabbrica dove svolgevo i lavori delle pulizie industriali,e rimasta a metà operai,gli altri metà hanno ricevuto 24 mensilità, cioè una fabbrica circa 80 operai,e rimasta a metà lavoratori..al mio sindacato e stato detto che faranoloro stessi lavori di pulizie (io non ci credo)
    Sta di fatto che io sono stata licenziata a tempo indeterminato senza preavviso in termini giusti e non vogliono darmi anche a me almeno 12 mensilità, metà di quello che hanno preso operai dellaf

  663. NELLA SELARU scrive:
    Scritto il 23-5-2019 alle ore 14:11

    Buongiorno
    Sono stata licenziata a causa di perdita del appalto, nonostante avevo un contratto indeterminato dal 1 marzo 2015,la mia cooperativa di pulizie,mi hanno licenziato con un preavviso di una settimana
    La fabbrica dove svolgevo i lavori delle pulizie industriali,e rimasta a metà operai,gli altri metà hanno ricevuto 24 mensilità, cioè una fabbrica circa 80 operai,e rimasta a metà lavoratori..al mio sindacato e stato detto che faranoloro stessi lavori di pulizie (io non ci credo)
    Sta di fatto che io sono stata licenziata a tempo indeterminato senza preavviso in termini giusti e non vogliono darmi anche a me almeno 12 mensilità, metà di quello che hanno preso operai della fabbrica
    Vorrei sapere i miei diritti (sembra che chi fa le pulizie, hanno meno diritti dei altri operai)

  664. Milica scrive:
    Scritto il 19-10-2019 alle ore 01:13

    Salve sono stata una dipendente di un collegio di suore ., ho lavorato la con un contratto di addetta alle pulizie per 15 ani . In un certo punto ho fatto ernia del disco e spostate anele artrosi e altre . Mi hanno tormentato per qualche anno per fare di tutto a andare via . Dopo una ferie ancora non avevo gamba guarita è in malattia mi hanno chiamata a dirmi mi licenziano (riduce il posto). Come le procedure sono stata in commissione a insperato di lavoro mi hanno scritto nella carta di licenziamento le condizioni come ha voluto avocato di mia datore di lavoro . Vorrei chiedere se si può impugnare ho attaccato in tribunale il licenziamento fato dopo loro comodo ???

  665. Rosy scrive:
    Scritto il 1-11-2019 alle ore 01:22

    Sono stata licenziata inizio maternità, anno dichiarato fallimento del azienda e tutte le colleghe sono state minacciate ad nn avere più contatti con me, mi hanno chiuso le porte in faccia Come se avessi l’ebola!!! Ho sofferto, nn avevo più i mio stipendio e questi collaboratori del azienda patentati andavano e tut oggi se la godono con i negozi ancora aperti… Che legge tutela questo? Diffamazione, maternità come se fossi una malato…

  666. Hacene scrive:
    Scritto il 21-11-2021 alle ore 18:56

    Salve ho scoperto un ernia cervicale dopo che finito il rapporto del lavoro cosa faccio grazie

  667. Sharon scrive:
    Scritto il 22-2-2022 alle ore 13:46

    Questa società di prestito {wintrust financial company} mi ha aiutato con una somma di prestito di ($ 10.000) senza alcuno stress, voglio davvero ringraziare il signor Richard che lo ha reso possibile e mi ha aiutato a ottenere il mio prestito. Quindi voglio usare questo mezzo per consigliare a tutti coloro che cercano un prestito. se devi contattare qualsiasi impresa con riferimento che ti assicuri un prestito con un tasso di interesse basso e un migliore programma di rimborso per contattare wintrustfinancialcompany[ @ ]gmail.com, per un prestito veloce, sicuro e facile oggi

Scrivi il tuo commento!

  • 4 settimana, 1167, 2113, accessorio, apprendistato, art. 18, atipico, badanti, certificazione contratti, colf, collegato lavoro, conciliazione, crisi, crocifisso, diritti lavoratori, discriminazione, enciclica, extracomunitari, flessibilità, formazione, giustizia lavoro, impugnativa licenziamento, inflazione, lavoro nero, libro unico, licenziamenti, papa, posto fisso, precario, protezione lavoratori, qualificazione delle imprese, recessione, responsabilità sociale, sacconi, salari, sanatoria, sanzioni disciplinari, secondo livello, sicurezza, sindacati, sistemi di gestione sicurezza, tradizione, transazione, Tremonti, welfare
  • HOME |
  • FISCO |
  • DIRITTO |
  • LAVORO |
  • IMPRESA |
  • SICUREZZA |
  • AMBIENTE
  • Chi è postilla |
  • I blogger |
  • Blog Policy |
  • Diventa Blogger |
  • Chi siamo |
  • Contatti |
  • Privacy |
  • Note Legali |
  • Policy cookie |
  • Pubblicità
 X 

P.I. 10209790152

Postilla è promossa da: IpsoaIl FiscoCedamUtetIndicitalia